"Camminiamo in una vita nuova"

25 Aprile 2011 Lunedì dell'Angelo

Ispirazione ad iniziare oggi una particolare attenzione alla famiglia, per l'incontro con Roberto e celebrazione della Giornata Diocesana della Famiglia con Caffarra. I temi cui il Cardinale tiene di più sono vocazioni e famiglia, dunque all'opera, con preghiere e fioretti.

Idea di chiedere ai giovani fratelli Fazzini, ai loro cugini, a Beatrice, a Francesco, a Giovanni, a Sofia, di pensare alla apertura di un gruppo Scout a Piumazzo. Stanno tutti terminando il loro itinerario formativo; se è da fare, questo è il momento.

Bel pranzo a mezzogiorno dalle Suore: manifestano il desiderio di un viaggio a Loreto e uno a Milano, da S. Ambrogio e S. Agostino. Sono motivate e decise: dico OK.

Fra poco messa alla Provvidenza: ci sono un sacco di cose da chiedere alla Madonna.  

Non ne avrei proprio voglia. Poi mi muove ad andare con entusiasmo il presentimento di ricevere molto da quell'appuntamento, per la mia parrocchia. A S. Giovanni in Persiceto vedo Daniele, Carla, Fiorino e tanti amici. Rispetto allo dispiegamento organizzativo, non c'è una gran folla. Però tutto curato e significativo; capisco che il valore di questi eventi è indicare un obiettivo, un campo su cui impegnarsi. Toccante la frase finale della omelia del Cardinale, riferendo una confidenza di Giovanni Paolo II: "Non so se sarò ricordato come Papa, ma se lo sarò, mi piacerebbe essere ricordato come il Papa della famiglia".

Stanchezza notevole; non bisogna mollare.

Rosario serale camminando e lettura prima di dormire di alcune pagine dal Corrierino delle Famiglie di Guareschi.

Una delle dimensioni da coltivare in famiglia credo sia il ridere. La casa è bella, la cena è piacevole, il giretto è distensivo quando si sa ridere insieme. Non occorre essere umoristi, ma avere una benevola disposizione verso la vita. Chi ama sa ridere. 

 

26 Aprile 2011 Martedì dell'Ottava. Già ieri sera avevo capito ch'era pericolosa. Attraente, dolce, profumata, irresistibile. Si comincia con un lieve avvicinamento, un tocco di labbra, poi la passione fa perdere la testa. Ho avuto un rapporto eccessivo, sregolato, sfrenato nei sensi. Con la pastiera napoletana.

Stamattina pare smaltita la overdose di zuccheri. Incontro Amedeo, "Cicci", tornato da Roma per la Pasqua coi familiari; benevolo m'aiuta nelle mie faccende poi chiede una piccola cosa ... il volto mio s'irrigidisce, dico che la domanda è inopportuna, vado a pescare chi l'ha suggerita, me la prendo con l'amico di chi l'ha suggerita, commento acido una storia simile di tre anni fa, inizio a sparlare di questo e di quello, dico arrabbiato che "in parrocchia bisogna smetterla di comportarsi così" ... Il viso di Cicci si scolora, mortificato, imbarazzato, e io stesso mi rendo conto di non essere proprio a posto ... Come mai questo disastro? Cosa è successo? Chi mi ha rovinato? Poi capisco. La vedo, col suo colore dorato, fragrante, apparentemente innocua: tutta colpa della troppa pastiera napoletana! 

27 Aprile 2011 Mercoledì della Ottava. Nella mente degli adulti appaiono a volte certe idee bislacche, fuori da ogni realtà, condannate ad un inevitabile insuccesso: come quella di impegnare i giovani in lavoretti utili. Ieri sono uscito nel cortile dell'Oratorio con un progetto del genere e un pacchetto di fogli, per sottolineare e illustrare meglio la geniale proposta.

I ragazzi che frequentano l'Oratorio sono giovanotti simpatici e variamente assortiti: quelli del calcio arrivano già in scarpette e calzoncini, non guardano in faccia a nessuno, vedono solo i pali e la rete. Quelli coi motorini, con aria vissuta e sigaretta esibita, guardano alle magliette, ai jeans, alle scarpe e alle ragazze; le quali, garrule e agitate, coi loro urletti e gridolini, somigliano ad ogni specie di volatili esotici. Presento suadente il mio progetto di lavoro, "per sistemare insieme l'Oratorio, per farlo più bello, più nostro" ... pur consapevole del rischio, parlo con entusiasmo di scope, vernici e carriole. Mi guardano assorti e smarriti, con occhi di un altro mondo. Neppure le più ardue complicazioni di un Patek Philipp sono così remote. Andandomene, sento Enrico che dice: " Anche questa ci doveva capitare!"

28 Aprile 2011. Giovedì della Ottava.  Invece sono venuti: non quelli contattati, ma altri, come sempre succede. Abbiamo cartato, pulito e verniciato le porte di calcio. Domani seconda stage di lavori. Quello che conta non è l'aspetto materiale, ma il rapporto che il lavoro crea. Anche con gli invitati che hanno detto di no, con chi guardava dalla strada, con chi è arrivato e non ne sapeva niente, con quelli nuovi cui ho chiesto "come ti chiami?"

Occorre coltivare la dimensione familiare delle relazioni: dare importanza più alle persone che alle cose, ai rapporti più che al lavoro, alle cose piccole più che alle grandi, agli altri più che a se stessi, o ai propri sogni anche più elevati.

"Il Santuario più vero è l'uomo. Non ci sono luoghi santi, che lo siano più dell'uomo.

Esiste un posto più che un altro, perchè Dio ti ami e tu possa amarlo? Lui è Dio e ti ama ovunque tu sia e accetta di essere amato in qualunque luogo e in qualunque momento.

Il Santuario più vero è l'uomo ... e se il camminare verso l'uomo, nella sua quotidianità è faticoso, è solo perchè siamo schiavi di noi stessi e del peccato. Quale cammino è più perfetto che non quello di diventare liberi ...

la libertà non ha luogo, nè dimora ...

è tutto e niente ...

è qui, ora, adesso ... se la vuoi cogliere ...

Nascosta nella fatica che si prova a stare tutto il giorno con gli altri e nella fatica ad accettare noi stessi e le nostre debolezze, credo stia la strada di perfezione, da percorrere per raggiungere la tua amata santità

Coi catechisti abbiamo meditato sul Buon Pastore, in vista della Prima Comunione.

E' la parabola dell'amore di Dio, dell'amore di un genitore, dell'amore di un parroco.

Il pastore è più grande delle pecore, per questo ne è responsabile; le conosce per nome e crea innanzitutto un rapporto personale; le fa stare bene, conducendole in bei pascoli, le gratifica e rinfranca alle fonti fresche; le protegge raccogliendole all'ovile e camminando davanti mentre escono, facendosi aiutare da altri, dai guardiani. Le difende dal lupo e le cerca se si perdono. Come potremo vivere un amore così grande gli uni per gli altri? Così completo, così adulto, così semplice, così forte? Perchè la cosa non sia troppo seriosa e la fatica sopportata, userò l'arma dell'umorismo, come s'addice al Corrierino delle Famiglie. 

Il pianto e il riso abitano volentieri nella stessa casa.

 

1 Maggio 2011 Domenica della Misericordia. Giorni molto faticosi gli ultimi tre. Onestamente non sto proprio bene ed è inutile fare gli spiritosi dando la colpa alle torte. Oggi perfino mi stavo dimenticando l'adorazione dalle 8,30 alle 9,30, prima della Messa; per fortuna ci sono le suore a ricordarmi le cose. Ogni mattina apertura quarantore con esse sole; prima era mortificazione, poi quasi una esclusiva. Malessere da stanchezza. A Stefano dicevo che in futuro bisogna mantenere la concentrazione non fino a Pasqua, ma alla domenica dopo.

Ad evento concluso riconosco tutto il bene di questa giornata: la misericordia trionfa: ne assaporo forza e dolcezza. I giovani sono stati bravissimi alla veglia per Giovanni Paolo II: molti vi hanno partecipato. In questo momento, in tv sento che Vespa continua a parlare del Papa neobeato; quelle labbra che parlano di tutto, dalle notti di Arcore ai santi, mi irritano. Capisco quelli che non amano i santi, che dicono come Dio sia presente in tutti i cuori e ovunque, che non bisogna andare a destra e sinistra, da questo e da quello, per incontrarlo; perchè Dio è dentro ciascuno di noi, nel cuore di ogni persona, specialmente dei piccoli e dei sofferenti. I Santi spesso sono una forma alternativa di umano successo, nemmeno il più interessante.

La dolcezza di oggi pomeriggio riposa nella confessione ricevuta, nei visi dei bimbi che lasciati in chiesa dai genitori, pazienti e buoni sono rimasti ad una funzione lunghissima; nel balbettare di Vincenzo al bar e il bicchiere che gli ha offerto mio papà; nella fede di fra Simone; nel ricordo di Rosa Corsinotti, piangente per non ricordare le sue care preghiere; nella passeggiata con Michele di cinque anni e i suoi nonni, fra papaveri e ranuncoli; nel riordino della chiesa a fine giornata; nella preparazione della serata di suor Anania. 

Prepotente sogno di un nuovo grande cammino. La mia anima ha bisogno di entrambi questi poli: partenza e stabilità; solitudine e comunità. E' bello riprendere in mano le cartine ...

Ma la luce riposa nella risurrezione di Gesù, nella carità dei santi, nel cammino di ogni giorno, qui, ora, lavorando con ordine e passione, specialmente con le famiglie.

 

2 Maggio 2011 Lunedì. Voglia di niente, neppure di camminare. Segno che sono alla frutta. Dovrò lavorare di cesello, incastonando un gesto dopo l'altro con la volontà, lasciandomi guidare dal dovere, dalla preghiera e dal cammino di attenzione agli altri. Non perder tempo.

Ricordo di Giovanni Paolo II. Leggo il testo di Caffarra, su Avvenire, particolarmente bello: racconta il suo rapporto personale col Papa; grande fiducia e stima reciproca. Lo ritrae in tre parole: preghiera; povertà; unità fra Cristo e Uomo

 

Preparazione alla celebrazione per suor Anania: in appena due anni è stata formata alla maturità apostolica più grande. Una persona molto buona con cui tutti stavano bene.

 

Aiuta molto a superare la crisi guardare lontano, programmare il "lavoro lungo", pensando all'estate e alla ripresa d'autunno. Vorrei passare un'estate piena, di preparazione pastorale, rapporti umani, preghiera, studio (S. Scrittura). E tanta bicicletta. Guardare lontano aiuta a giocare d'anticipo, a fare le cose con più entusiasmo e ordine. Ricarica, motiva e riposa. 

 

Che non sia proprio a posto si vede dall'aver cambiato tre volte titolo a questo diario. E' iniziato come "Cammino con le famiglie" per l'esperienza dei primi momenti. Alcuni problemi, che la lettura di Guareschi aiutava a superare con l'umorismo, mi ispirarono uno sguardo simile su vita e famiglia; da qui il titolo: "Corrierino delle Famiglie". Per essere umoristi però ci vuole arte. Inoltre lo sguardo alla dimensione domestica non è in me prevalente e in fondo neppure Gesù l'ha enfatizzato. Le difficoltà dei giorni poi sono aumentate e dove può dirigersi l'anima, se non direttamente in Gesù? In amore non sempre si ride: anzi il suo vertice è l'opposto. Da qui un nuovo titolo, la frase pasquale di San Paolo: "Camminiamo in una vita nuova". Qui ci sta tutto: riso e pianto, peccato e grazia, individuo e famiglia, Dio e uomo ... Invito ad aprire il cuore alla luce, perchè tutto il male è stato vinto, nella Pasqua di Gesù, e noi possiamo vivere una vita nuova, felice, amorevole, paziente, feconda ... come quella di Suor Anania. Cos'è mai un pò di stanchezza?

3 Maggio 2011 Martedì. 

Il digiunatore. Non so se per darmi una scossa o seguire propositi di redenzione universale, oggi decido il digiuno. Il tempo di lavarmi la faccia, infilare i calzini e un impellente bisogno di caffè m'attanaglia. L'unica strada che vedo va in cucina, l'unico oggetto significativo la moka, l'unico pensiero consistente è la scatola dei biscotti. Ma il proposito va mantenuto. I grandi antichi, Antonio, Benedetto, Francesco digiunavano, alcuni parrocchiani lo fanno. Non si muore mica senza un caffè! Passano i minuti e tanti fantasmi grigi m'assediano: languori, celalee, impressione di non saper lavorare, parlare, decidere ... M'arrendo! Prendo la strada del bar, sottomesso alla signorìa di brioche e cappuccino. Signore, sono proprio un disastro! Ma nò! ... Hai solo capito che è difficile.

 

Alla riunione per la Festa multietnica, presieduta da Gisella, c'erano molti parrocchiani; mancavano tutti i nordafricani, i più presenti in piazza, i meno inquadrabili in una organizzazione. Sono fatti così! Essere educativi con loro significa tenerlo presente. Il rapporto con l'islam non è facile: è forse una sorpresa? Non dobbiamo seguire la cultura, per taluni aspetti superficiale, che "ogni diversità è ricchezza"; ma piuttosto la dolcezza piena di sapienza di suor Anania, che non temeva chiamare i suoi interlocutori "selvaggi", "poveretti", ma li cercava e amava teneramente, pazientemente, attivamente, per portarli a Gesù.

A fine riunione Sr Flora e Theresa, senza chiavi, suonano mezz'ora alla porta dell'Asilo per entrare in casa. Soluzioni: O ricordarsi di prendere la chiave; o fare una casa più piccola, per sentir meglio i campanelli; oppure - soluzione migliore di tutte - quando si fanno le riunioni a Casa B. V. delle Grazie, cercare di finire prima. 

 

4 Maggio 2011 Mercoledì - Memoria di SUOR ANANIA e S. FRANCESCO DI PAOLA

La rivincita! Ce l'ho fatta! Sono contentissimo. Credo il segreto sia prepararsi la sera prima, non bisogna decidere all'improvviso. Tutto ieri non ho preso niente: solo una bottiglia di acqua. Il momento più difficile è il mattino: lì proprio stai male, ti manca qualcosa, poi col passare delle ore non ci pensi più, o quasi. Imbarazzante al momento del pranzo, come giustificare ai tuoi che non vai a tavola e ancor di più la sera. Davvero col passare delle ore passa anche la fame. Ti ritrovi un sacco di tempo in più, quasi troppo: l'ho riempito pregando e dormendo. Niente di meglio. Il digiuno dunque riposa il corpo e la mente. Verso le 10,00 ho dovuto arginare una marea di sbadigli, non carino se si è con altri. A sera dopo il rosario le signore della Caritas mi hanno portato del pane arabo, offerto da una loro famiglia: il "segno" mi ha commosso; dopo una giornata di digiuno fare colazione con pane straniero, con pane donato, col pane dei poveri, è stata come una conferma di Gesù. Il tempo pasquale non è di digiuno, ma il mio vuole essere un atto d'amore, non di penitenza. Amore a quel "rapimento" che solo per strade impervie si vive. Poi è la Festa di S. Francesco di Paola! Lui era un digiunatore. Volevo questa estate andarlo a trovare, in Calabria, ma altri più grandi progetti sono arrivati. Il dono di oggi è come dicesse: "vai avanti con i tuoi sogni, io sono con te!" 

ore 14,30. Frutto del digiuno è la preghiera e la carità sincera. Come quella di San Francesco d'Assisi, vestita di povertà e umiltà. Francesco visse per i due anni 1207-1208 a riparare tre chiesettine rurali: San Damiano, San Pietro e la Porziuncola. Aveva capito che l'amore ha la dimensione della piccolezza: Gesù non ci ha chiamati ad amare gli altri, ma l'altro, quello che incontri, con tutto te stesso. Oggi dono della scrittura del bollettino, e un'ora di preghiera silenziosa, ispirata dalla Parola di ieri: "Tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo darà". "Non ti chiedo nulla, Signore. Ho già te, ho tutto".  

5 Maggio 2011 Giovedì. Inizio bello di Maggio all'Oratorio coi bambini; armonia fra un anno di impegno e gioiosa finale nei nostri bellissimi spazi. C'erano alcuni genitori, sr. Theresa e sr. Flora impegnatissime, Anna, Annamaria, Annalisa ...

Significativa la Messa alla sera per Suor Anania, discrete presenze, clima semplice e fervido. Don Ernesto si è commosso nel "leggere" in quel momento il disegno della sua vita: "grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente".

Incontro-sorpresa con Letizia e Giuseppe Taddia, di Pieve di Cento, venuti per il 20° del loro matrimonio, coi figli Francesco, Anna e Antonio.  "Cammino con le famiglie". 

6 Maggio 2011 Venerdì. "Sei portato al dettaglio, mentre un sacerdote deve far vedere l'insieme"  questa è una delle parole di correzione oggi ricevute. Tenere fisso dunque lo sguardo sull'alto, sul senso, sull'insieme. Come è possibile? Attraverso la vita spirituale, particolarmente la meditazione. Come si deve curare l'ordine nell'atto che si sta compiendo, così va coltivato il senso del fine di ciò che si compie.

Un'altra parola interessante riguardava il coinvolgimento degli altri nel servizio sacerdotale. "Durante le benedizioni hai incontrato tanta gente, ma la comunità è rimasta estranea a questo". Non diceva per farne una colpa. Bisogna chiedersi dunque che ricaduta hanno sugli altri le nostre azioni, se siano significative e in che misura aiutano a crescere. "Il tempo dopo la Pasqua: Maggio, Ottavario, Estate Ragazzi, i Campi, San Giacomo ... è quello in cui la parrocchia si apre, incontra tutto il paese. Ma occorre vedere una unità in questo, offrire un centro, un senso, perchè tutto non rimanga frammentato".

 

Il vangelo di Emmaus mi commuove: Gesù incontra i discepoli "mentre erano in cammino" e durante il cammino si fa compagno, illustra le Scritture, si fa riconoscere nella eucaristia. E come effetto essi riprendono un cammino, di testimonianza. E' come una conferma del "grande progetto" apparso alla mente, che penso possa partire il 6 Giugno, con un prologo.

 YouTube - Elisa - Hallelujah  - in omaggio agli sposi Marcello Manfredi ed Elena Bozzali 

7 Maggio 2011 Sabato. 

L'Autunno è il tempo dei collaboratori, dei progetti, della organizzazione apostolica.

L'Inverno è il tempo dei vicini, della chiesa, della liturgia, della catechesi.

La Primavera è il tempo dei lontani, della missione, del mondo. 

L'Estate è il tempo di Dio, dei pellegrinaggi, della riflessione, della preghiera, dello studio.

 

Ciò che dà unità a questi mesi è lo Spirito Santo: la Pentecoste. E' Lui il frutto della Pasqua, è Lui l'artefice della missione, è Lui la apertura al mondo. Occorre preparare la festa del 12 Giugno, con un segno semplice, che manifesti il centro vivo di questi mesi. Una invocazione allo Spirito Santo da disseminare ovunque. 

Finito il bollettino, (purtroppo ho scoperto tanti errori di scrittura; spero si possano correggere), celebrato il matrimonio di Elena e Marcello, la prefestiva col vangelo di Emmaus. Sono stanco. Anche stavolta il bollettino l'ho fatto io; chiedendo ricevo aiuto, ma bisogna lavorare per un coinvolgimento maggiore; lo ripeto ogni volta, poi tutto arriva così in fretta! Il segreto è preparare le cose in anticipo. Comunque, errori e limitatezza a parte, si sente che è un periodo di fervore. Occorre migliorare comunitarietà e accoglienza dello spirito santo. Domani Assisi: che senso dare all'incontro con San Francesco? Chiedo un poco dei suoi carismi: conversione, carità, povertà, missionarietà, letizia. Mi propongo, in gita, uno sguardo di attenzione serena a tutti. Notte con un canto d'amore e di fede:

YouTube - Antonacci Se è vero che ci sei (testo).wmv

8 Maggio 2011 Domenica. A Piumazzo splendida giornata dell'Avis e incontro di don Ernesto a Casa B. V. delle Grazie su suor Anania, molto partecipato. Io sono alla gita-pellegrinaggio della Cresima e delle Medie ad Assisi. I ragazzi ci sono quasi tutti, coi loro genitori: nessuno di essi è mai stato ad Assisi, perciò giornata interessante oltre che fruttuosa. Senso di famiglia, le gite hanno un grande potere unitivo. Abbiamo pregato bene comunitariamente, con messa e rosario; la preghiera personale era più difficile, dato il contesto. Stefano e Alessandra hanno organizzato tutto molto bene. Assisi è davvero bella.

Sono stato colpito da alcuni dettagli: il vangelo del cammino di Emmaus; la immagine di Francesco posto sulla nuda terra al transito; l'incontro con le Suore Francescane Alcantarine in sacrestia - specialmente suor Silvana - sotto il quadro di S. Pietro d'Alcantara, penitente estremo. Incontro a San Damiano col giovane e trasparente frate di Malta e Monic, pellegrina di Annency: ha fatto da casa sua, ai confini con la Svizzera, Il cammino di Santiago intero, andata e ritorno; ora è sul Cammino di S. Francesco. Mi ha edificato il suo raccoglimento, la compostezza e intensità della persona. "Ma cammina da sola?" le ha chiesto una delle nostre mamme. "Non sono sola, con me c'è il Signore".

Fine gita tardi, alle 23,00. A casa trovo la porta chiusa dal catenaccio; reazione di forte e autolesiva impazienza, molto lontana dallo spirito "alcantarino".

9 Maggio 2011 Lunedì. Preparando la festa di Prima Comunione penso alla realtà del "sacro". Ieri l'ho trovato in Klaiv, giovane frate di Malta; alla Porziuncola, in San Damiano, in Monic ... tutte realtà molto piccole. Non l'ho trovata molto nel predicatore, pur bravo; non in Padre Steve, non nel parroco che "intratteneva" i gitanti, non nella atmosfera turistica di Assisi. Nulla è meno sacro delle cose religiose vissute come comuni cose di mondo.

Arrivate le cartine scala 1-100.000 della Francia. Bellissime. Mi sono fatto un viaggio lungo il Canal du Midi, sul chemin da Arles a Lourdes: dopo Monic è un altro segno.

 

10 Maggio 2011 Martedì. Il sacro è nel piccolo e nell'amore. Il sacro è ovunque e sempre, se lo si vuole vivere. Gli eventi mi portano ad un rinnovato disordine e stanchezza: non importa, anche qui è possibile il sacro. Preferisco questa parola a quella di "santo": è più oggettiva, meno morale. Il sacro è ogni "sì" che dici alla vita, anche quando stai male e ti comporti male. "Non cè alcun male sulla terra, che il cielo non possa guarire" (S. Tommaso Moro).

 

Oggi "la vita nuova" dove è stata? Psicologicamente mi ha aiutato il riprendere ordine, una serie di azioni terapeutiche, compresa la camminatina (anche se siamo così ridicoli, noi camminatori del giretto). Spiritualmente importante la confessione; l'incontro con gli altri sacerdoti; la cura dei doveri e servizi vari. Ho avuto la mia arrabbiatura quotidiana, verso il marocchino che scavalcava i muri per recuperare il pallone ... ho pensato che la mia era un po' invidia: una agilità così me la sogno! Ascolto la giovane badante, trattata ingiustamente dalla "padrona" problematica, e lo sfogo dei parrocchiani negri che lavorano all'Inalca, sfruttatissimi. Destini umani intensi, che si incrociano nel cuore del sacerdote e attraverso di lui giungono al cielo; al Dio che piange con chi piange e sostiene chi non ha nessuno.

YouTube - Elisa - Eppure Sentire (Un Senso di Te)   

11 Maggio 2011 Mercoledì. L'atto di cominciare il giorno scrivendo da qualche parte la data e l'anno ha qualcosa di sacro: il tempo come valore, come appello all'amore, alla gratitudine, al servizio. Se fossimo morti, o non fossimo, non ci sarebbe l'oggi da vivere. Che ne farò di questa giornata? Al di là del compito, dei doveri, nei quali posso compiere qualcosa di misterioso e immenso, che si chiama "volontà di Dio", posso manifestare la grandezza del mio io, l'esser persona. Prima della meditazione, recito le Beatitudini e colpisce la finale: "beati voi quando vi perseguiteranno, vi insulteranno e mentendo diranno ogni sorta di male contro di voi ... grande è la vostra ricompensa". Mi ricorda un passo, letto ieri sera, da "L'ultimo dono" di Marai: "Ci sono processi che si possono vincere solo in seconda istanza. La rivoluzione, il più delle volte, è un processo di questo genere. In primo istante viene annientata. In seguito, durante il periodo purgatoriale, ciò che ne costituiva il significato si depura. A volte occorre parecchio tempo".

 

"Se facendo il bene, sopporterete con pazienza la sofferenza, ciò sarà gradito a Dio". L'edificazione del Regno di Dio attraverso la sofferenza: che mistero costruire così! Oggi è un giorno pesantissimo: nonostante la buona volontà mi va tutto storto: un concentrasi di piccole contrarietà che assommate e vissute in un momento di fragilità e stanchezza, hanno il potere di togliere ogni luce. Ansia, tristezza, impotenza, sono le padrone dell'anima. Grazie Gesù. Una piccolissima soddisfazioncina me la riservi? Ok! Aspetto.

12 Maggio 2011 Giovedì. La prossima domenica è anche giornata mondiale delle vocazioni. Se tutto questo può servire alla causa ... volentieri, Gesù!

 

Mai mortificare i vecchi; mai mortificare nessuno. Pare che ogni cosa che faccia mio papà sia un danno: ieri ha tagliato la passiflora, un albero da fiore, per fare "rampini" di legno. Stavo per dirgli qualcosa, ma ho capito ch'era meglio stare zitti: la vità è già così dura con loro, i vecchi e tutti: a noi sta sollevare, non appesantire. 

Il malessere di questi giorni forse è utile a dissuadermi dal progetto di fare in forma "alcantarina" il prossimo pellegrinaggio: troppo debole per eroismi penitenziali. Si vede che Dio non vuole il patire, ma una umana, umile gioia.

 

Nell'incontro di ieri sera, bimbi, genitori e soprattutto catechisti, sono stati bravissimi: lavoro ben preparato, unità, senso. Tuttavia siamo stati troppo moralisti, troppa "predica" ... dobbiamo imparare ad ascoltare i bambini, Dio, la verità ... Il moralismo sottende un giudizio, una presunzione, una paura, soprattutto una mancanza di "arte".

13 Maggio 2011 Venerdì. Madonna di Fatima. A lei affido il "grande sogno". Antefatto: uno dei guai dei giorni scorsi è stato lo smarrimento da parte mia delle Credenziali, preparate per Enrico e Antonella Sivestri di Manzolino-Cavazzona, in partenza domenica 15 maggio per il Cammino di Santiago. Per rimediare, vado dal Priore della Confraternita, M. D'Atti, a farmene preparare due nuove. Ho così modo di aprirle il cuore sul mio desiderio: fare il Cammino integrale Piumazzo-Santiago, usando il tempo "normale" a disposizione di un parroco. Monica e il marito Franco sono entusiasti; dicono di star lavorando proprio in questi giorni ad un libro: "il cammino della Costa", attraverso la Liguria. In Francia, dicono, ci sono già un sacco di guide fatte dalle associazioni francesi. Parliamo a lungo della Francia, della "serietà" che i francesi mettono in questa cosa, dentro una chiesa poverissima, là ridotta in molte zone allo stato di catacombe. "Il pellegrino di fede è accolto come un segno di Dio". Mentre torno a casa, penso che oggi è la memoria della Madonna di Fatima, chiamata anche Madonna Pellegrina e sento quanto sia semplice e bello il progetto che ho in cuore. Un passo dopo l'altro, ma che tutti insieme costituiscono un viaggio infinito, la costruzione di una cosa molto grande. Perchè non così anche la pastorale? Perchè non costruire un progetto di Comunità nella stessa maniera? Fissarsi un obiettivo grande e completo, poi senza fretta, ma con determinazione attiva, rendersi disponibile a costruire pezzettino per pezzettino il tutto.

Ad arrivare a Santiago, da Piumazzo, sono 2400 km. ci vogliono non meno di sei anni; il tempo giusto per preparare il 200° della Madonna della Provvidenza, nel 2017. Perchè non mettersi lì a pensare ad un progetto apostolico, dove tutti gli elementi della vita della Chiesa siano perseguiti; una tensione alla completezza, ad un Ottavario ideale, dove nel segno di un intero paese che accompagna la Madonna della Provvidenza, una Processione con la partecipazione sentita di tutti i piumazzesi, ci si impegni ad un lavoro di evangelizzazione profondo e completo, lungo sei anni, di edificazione della Comunità in Dio. Poi cosa succederà nel mezzo non lo sappiamo e non ci importa. Se non arriveremo alla meta non importa; importa avere un importante disegno da realizzare, in semplicità e gioia, passo dopo passo. 

YouTube - Pilgrim

14 Maggio 2011 Sabato.

il servizio più grande è quello della preghiera.

Stando nel cuore di Cristo, si è nel cuore di tutti e di ciascuno.

 

15 Maggio 2011. Domenica del Buon Pastore, Giornata delle Vocazioni, delle Prime Comunioni; memoria anche di S. Isidoro, patrono degli agricoltori, "scoperto" nel mio passaggio a Madrid.

La giornata è andata bene: come può andare bene una celebrazione piena di gente, di calore familiare, di confusione. Mi pare che il Sacramento sia stato accolto con amore e cura, come siamo stati capaci: nessun rimproveri da fare. Piuttosto ringraziamento ai catechisti, genitori, bimbi, cantori, chierici, fotografo, fioraio, tutti. Sono le 18,00 e immagino tutta la gente di ritorno dal ristorante, stanchi, nervosi, i bambini capricciosi e noiosi. Con una venatura di scontentezza. Le feste stancano. Basterebbe fermarsi un attimo, mettersi in ginocchio, ritornare al senso di tutto. Leggo parole sulla Pasqua:

"Dio si fa carne e l'uomo diviene Dio. L'incarnazione non è propria dell'uomo ma di Dio. La risurrezione invece è dell'uomo. Nel mistero cristiano quello che è proprio dell'uomo, quello che è atto dell'uomo, non è una incarnazione ma una divinizzazione".

Quei 36 bimbi sono stati "divinizzati" e noi con loro. Come finire una giornata così?

Ci vorrebbe una non-fine: un atto che sappia di infinito, di pienezza, di non necessità ...

YouTube - Sound of silence - Simon and Garfunkel

16 Maggio 2011 Lunedì. Che ne è della gloria di ieri? Come hanno ripreso la giornata i bambini, le famiglie, e io? Leggo nella Liturgia delle Ore la pagina dell'Apocalisse sulle "due bestie" che corrompono tutta la terra: il cammino della Chiesa è sempre minacciato dal potere del male. Oscure nubi oggi si condensano dentro e attorno a me. Come rispondere a questa tempesta? L'incontro con suor Mariangela suggerisce la necessità di essere sempre delicati e gentili con tutti. Siamo già così tanto feriti! - S. Rosario molto bello in via Pipa.

MariaTeresa Mazzoli e Lauro Casali partono pellegrini per il Cammino di Santiago il 3 Giugno prossimo. Iniziano da Ponferrada, poi O' Cebreiro, Sarria, fino a Compostela. Ultreya!

Dedicato a loro:   YouTube - Louis Armstrong What A Wonderful World

17 Maggio 2011 Martedì. Dove è oggi la "vita nuova" in cui camminare? Nuova non significa spensierata. Anche negli eventi contrari, per causa nostra o altrui, l'anima è chiamata alla gloria. La gloria di cui parliamo non è opera dell'uomo, o cosa del mondo. La Gloria è la stessa presenza di Dio, che sussiste comunque: questo è il fondamento di tutto.

L'affastellarsi pesante degli impegni, i ladri devastanti stanotte a casa da mio fratello, la vicenda terrificante di don Riccardo Seppia ... aggettivi non eccessivi, specie l'ultimo. Ogni tanto bisogna nominarlo. Il diavolo. Non per togliere le responsabilità degli uomini, ma per dare ragione spirituale a certe cose particolarmente negative. L'aspetto oscuro del cammino lo teniamo spesso nascosto, pensiamo che amare significa sempre sorridere. Invece la vita è salvezza: qualcosa di bellissimo ma drammatico. Più del sorriso, il pianto di supplica e consolazione è proprio del cristiano. 

"Io sono colmo di sventura / la mia vita è vicina alla tomba

sono annoverato fra quelli che scendono nella fossa / 

sono come un uomo ormai privo di forza" Ps 87 (ora media)

Nel vangelo di oggi però Gesù promette: "Le mie pecore non andranno mai perdute, nessuno le strapperà dalla mia mano". Stasera ci sarà l'incontro di fine anno sul catechismo; tante cose si sono fatte in parrocchia nel 2010-2011, ma il cammino coi Catechisti è stato il seme più nuovo e vivo. E' bello pensare già al programma del prossimo anno 2011-2012.      

YouTube - Solo tu sei il mio pastore 

18 Maggio 2011 mercoledì. Riunione "vera" con i catechisti: sono venute fuori le cose belle e i problemi (Nel sito, alla pagina Evangelizzazione - Catechismo  resoconto della riunione). Davanti alle difficoltà il rischio è avvilirsi, rimanendo feriti da osservazioni che evidenziano le nostre debolezze. Ma la strada intrapresa è quella buona: affrontare insieme gli ostacoli e appassionarsi al fine. Il rapporto con gli altri è la cosa più bella e dolorosa che ci possa capitare. Nel crocchio finale ho detto troppe inopportune parole. Oggi silenzio e preghiera.

Preparazione alla riunione di stasera rileggendo il "Cammino per una parrocchia educativa" scritto lo scorso anno dopo Pentecoste, veramente ricco di spunti importanti.

 

"Camminare in una vita nuova" significa dedicarsi alla vita spirituale: la preghiera, i comandamenti, la vita in grazia. Questo ha rapporto con il Battesimo, che è "novità di vita", giudizio di condanna e lontananza da questo mondo. Il suo fine si manifesterà dopo, nel Paradiso. L'insopportabilità di una prospettiva simile è anche il segno della sua verità. E' il programma del prossimo anno, anno di inizio. Subito.

YouTube - Ti amo Signor.wmv 

19 Maggio 2011 Giovedì. Una sessantina di persone era presente all'incontro sull' "arte di educare"; clima fervido, relazione cordiale e coinvolgente della dott. Elena Rocchi, soddisfazione dei partecipanti. Iniziato cammino di riflessione comune sul tema della educazione, proposto dalla Scuola Materna parrocchiale. Casa BV delle Grazie molto ok.

A seguito incontro catechisti, nell'autunno prossimo proporrei incontro sulla adolescenza.

 

L'impostazione e la cura della vita spirituale sia filo conduttore unificante il programma pastorale del prossimo anno, sul "battesimo". Cosa significa vivere il battesimo, per un adulto che ha ricevuto il sacramento tanti anni prima? Cosa c'entra adesso con la mia vita di ogni giorno? In che senso entro in una vita nuova? Aiutare tutti i parrocchiani a pregare, pensare a Dio, ascoltarlo, vivere la sua amicizia. Con la massima semplicità, piccolezza, ma determinazione, arte pedagogica, incoraggiamento, esempio, aiuto nei mezzi, nei modi, nei tempi. Non entreremo nel dettaglio dei "tesori" di famiglia: l'eucaristia, la confessione, l'anno liturgico ... avremo tempo. Cercheremo di dare importanza a tutto quello che, intuitivamente, favorisce l'amicizia con Dio. Come se tutto nascesse. Perchè tutto nasce. 

 

"... tu hai vissuto solo se hai amato "  parola finale del bel film: North Face

20 Maggio 2011 Venerdì. Lunga telefonata ieri di C.F. da Monterenzio. Apparentemente senza finalità: da sei anni non ci si vede e gli era venuta voglia di chiamare. Ha raccontato dei suoi amici, dei loro figli, quelli che furono i bambini di Estate Ragazzi a Pizzano. Moltissimi di essi sono entrati nella droga e la situazione giovanile generale è ora devastante. Collego questa telefonata alla lettura della Apocalisse: lotta estrema fra la Donna e la sua stirpe contro la Bestia e la sua stirpe. Io che posso fare? Dove collocarmi? Come è la nostra pastorale giovanile? Mira al segno, o giochiamo solo a fare qualcosa, senza convinzione? 

 

Credo che il Signore permetta l'inferno sulla terra per risparmiarcelo in cielo. Il fine della chiesa è la lode di Dio, la fede in lui. Gli eventi anche terribili che ci accadono, non debbono distoglierci dalla sicurezza che lui è amore, bontà e redenzione. L'angoscia di fronte al peccato e al dolore, ci porti solo ad accrescere la carità e la speranza. A fondarci in una dimensione seria e operosa della vita, senza mai perdere la pace e la umile letizia.

21 Maggio 2011 Sabato. Carissime Suor Flora, Suor Emma, Suor Theresa, suor Pavana Suor Riccarda, oggi c'è stata la festa di fine anno della Scuola Materna: la graziosità dei bimbi, nello splendore del parco, in una calda giornata di sole. Tutti ricevono il loro onore, i bambini, le maestre, i genitori, i volontari, la coordinatrice. Io voglio dire a voi un grazie speciale. Per crescere bene, i bambini hanno bisogno di tante cose, ma voi siete le testimoni dell'essenziale: l'amore di Dio. Lo siete con tutto quello che fate, con un servizio che non ha paragoni a fedeltà, intensità, amorevolezza. Ma soprattutto con la vostra presenza di consacrate, figlie di Madre Clelia. Ringrazio Dio, che dall'Africa, dall'India e da S. Agata, ha così amato Piumazzo da scegliervi, per la crescita delle anime più importanti, quelle dei bimbi. Il vangelo di oggi parla di un "posto" che Gesù prepara per noi in cielo: per voi sicuramente sarà il più bello. Spero lo sia anche adesso, qui. Grazie.

 

Continuo a sentire il "grido" che i catechisti delle Medie hanno lanciato alla ultima riunione. Necessità di iniziare un nuovo cammino educativo insieme: li ho lasciati soli. Non devo ascoltare la voce: "non ne sei mai stato capace, e ora sei vecchio" . Ho imparato che su queste cose bisogna lavorare tanto, pensare tanto, confrontarsi tanto, collaborare tanto ... partire da lontano, per un progetto sentito, chiaro, condiviso ... costruito con sapienza e fede. Adesso sono ancora nella fase della paura. Però è bene iniziare subito a camminare verso questa meta, attraverso Estate Ragazzi e il campo di Fanano. Inizierò nella pagina "Pastorale giovanile" del sito, una serie di riflessioni e osservazioni, dal titolo "Scrivo a voi giovani, perchè siete forti" 1 Gv,  in vista di un progetto per le Medie e Giovani 2011-2012, su cui lavorare con i catechisti, questa estate.

"Chi crede in me compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi"

 

22 Maggio 2011 Domenica.

Iniziato il laboratorio pastorale per i giovani nella pagina del sito. La regola delle 6 "P".

Stanchezza esagerata da cui non riesco a uscire. Perdonami Gesù di non sapere riposare.

Il saggio di musica con gli alunni di Paolo Zappacosta è delizioso e molto educativo: valore della musica, imparare un'arte, finire un percorso, esporsi davanti agli altri. Anche l'ambientazione in teatro è perfetta: vale la pena investire nelle strutture, quando sono usate così. Gradito e delicato il dono del libretto "Regole di vita per i giovani musicisti" di Robert Schumann, che Paolo e Valentina offrono. Notevole anche il "Festival dei Cori" alla sera (troppo lungo); parto di malavoglia ma la qualità del Luis de Victoria mi cambia l'anima: il cantare insieme ha veramente qualcosa di sacro. Penso quale mezzo efficace sarebbe per la educazione dei giovani; il più è convincerli a provare. Canto, musica e teatro sono grandi mezzi di espressione e comunione; Piumazzo ha tradizione in questo. 

 

23 Maggio 2011 Lunedì. Sto meglio. Funerali di Albina Gombia e Elio Manzini. Celebro la seconda messa nella chiesa di Spilamberto, bellissima, curata, in un contesto armonioso. Spero sia giornata di riposo per le suore, per tutti i bimbi e le maestre della Scuola materna.

 

24 Maggio 2011 martedì. Sperimentato sulla mia pelle la verità dei "due spiriti" di cui parlavo con i bambini della Cresima. E' forte l'azione dello Spirito Santo, ma dobbiamo vigilare tanto su quella dello spirito del mondo. Più ascolti l'uno, più esso si rafforza e viceversa. Realizzate alcune indicazioni del Corso sulla preghiera. Sperimentata anche, durante e dopo il rosario, la potenza amorevole e protettrice di Maria

 

25 Maggio 2011 Mercoledi

Lettura: "l'ultimo dono" di Marai. Non uno spiraglio di fede cristiana. Mi attira l'intelligenza di quest'uomo e la sua sincerità. "Dalla fede istituzionalizzata evapora esattamente ciò che la fede è. Così come il contenuto evapora della letteratura e dell'arte, non appena diventano istituzionali". Sandor Marai ha la moglie malata, lui ottantaquattro anni, sente le energie calare: "Ghiaccio e vento gelido. Una condizione di vita e una fase esistenziale in cui si scopre che tutto è senza senso e privo di speranza". La prova oggi più grande della presenza di Dio è la disperazione della vita, senza di lui.  

Considero invece la vita e la morte di P. Andrea Gasparino, così completa, sui fronti della preghiera, carità verso i poveri, formazione dei giovani. Sasso scritto accanto alla sua tomba  

 

Ascolto la prima parte della Scuola di Preghiera... bastano questi insegnamenti per cambiare tutta una vita. Benedetta la sera di lunedì, in cui ho scoperto, per tua grazia, questo tesoro. E' qui il cammino nella "vita nuova" di Pasqua; qui è il senso della stanchezza dopo tanto "lavoro ordinato": la poca preghiera. Vieni Santo Spirito. 

YouTube - Padre Andrea Gasparino - ( 1 ) - Scuola Di Preghiera - Anno 1998 - 1999 - Vol.1 - 01 - 1/3

YouTube - Padre Andrea Gasparino - ( 2 ) - Scuola Di Preghiera - Anno 1998 - 1999 - Vol.1 - 01 - 2/3

Bellissimo momento coi bambini del Catechismo sull'India: suor Theresa, Anna, Annamaria, Gisella, suor Pavana e mamme realizzano un incontro altamente significativo: conoscenza della terra di Ghandi, paesaggi, cibi, tradizioni, preghiere, feste; insegnamento sulla pace, sulla missione, sul creato; esperienza di comunità che unisce gioco, conoscenza, convivialità, cammino. Mai la Casa B.V.delle Grazie è stata bella come oggi!

 

26 Maggio 2011 Giovedì. Letteralmente stregato dalla lettura de "l'ultimo dono" di S. Marai. Visione laica della vita, dal versante della vecchiaia, malattia e morte. Acutissimo, impietoso, provocante, persuasivo. Ricco di aforismi, avvincente come un romanzo, vero come un diario. Il rifiuto della fede cristiana è totale. Disgusto per la vita, tutta ridotta a commercio: la medicina, l'amore, la religione. "La morte è al tempo stesso mistero e realtà. Dinanzi al mistero occorre stare in silenzio. La realtà occorre accettarla. Qualsiasi altra cosa è disgustosa, non è degna dell'unico mistero umano, la morte ...  Erano anni che giravamo da un medico all'altro (esseri orrendi, apprendisti, mercanti che commerciano in occhi, fegati, cuori: capita raramente di incontrane uno che mostri segni di umanità).  Solo un credente puro e silenzioso può essere accolto. Trascrivo un ultimo aforisma: " tutto sommato gli uomini, quando sono "malvagi" sono meno pericolosi di quando sono stupidi." 

Un uomo che ha amato sua moglie, intensamente tutta la vita, scrivendo le più belle parole.

E' giustificato per un sacerdote un amore così grande alla letteratura? Penso a don Divo Barsotti che diceva: "ogni letteratura è sacra". La verità sull'uomo è sempre epifania di Dio, anche quando nella disperazione lo rifiuta. Se Marai, quando parla di Dio, invece di usare la terza persona, usasse la seconda, il "tu" ... la fede è tutta qui. Ci si può arrabbiare con Dio, si può detestare il Dio della Bibbia ... quello che conta è dargli del "tu", una persona ...

Il medico ha detto che non ci sono problemi, solo stanchezza. Ok. Ricominciamo, collegando le tappe del cammino. "Per una parrocchia educativa" ha insegnato a vedere tutto in chiave di dedizione e miglioramento; "cammino della luce" ha significato ordine e laboriosità; la" vita nuova" ha indicato la preghiera innanzitutto. Sono a questo punto: pregare di più e pregare meglio. Prego per Marai, per gli educatori di Estate Ragazzi, per Stefano, per il lavoro di ***, per Enrico e Antonella, oggi arrivati a Santiago, contentissimi.

 

27 Maggio 2011 

Sensazione sgradevolissima nel viaggio a Bologna per commissioni; cammino con l'impressione "di non andare da nessuna parte". Tentativo di riordinare l'anima sedendo a lungo su una panchina, in una piccola piazza alberata lungo via Galliera: edifici belli scoloriti dal tempo, le foglie, il sole, i piccioni, gente frettolosa che ha troppo da fare, gente lenta che non ha nulla da fare; dove sei Signore? In un bar vicino alla stazione la scritta: "riso integrale alle verdure della Provenza", la fantasia è già sul chemin de S. Jacque ... Nizza, S. Raphael, Montpellier ... come vorrei vivere la sensazione di "andare da qualche parte". 

YouTube - Twilight Soundtrack

28 maggio 2011 sabato. Notte di vento fuori e dentro. Tempesta affettiva, morale, spirituale. Dopo I Promessi Sposi e un poco di Eneide - per rituffarmi in un senso di Provvidenza - mi ritrovo fra le mani "L'ultimo dono" di Marai e lo leggo, ebbro del suo fuoco, fino al suo termine, a notte fonda, in mezzo alla tempesta. 

 

Sento il bisogno di trascrivere le parole terribili di Marai. Voglia di farmi del male? Oppure scendere agli inferi, nella verità infernale della vita? Anche i Sapienziali procedono così.

"(scrive dopo la morte della moglie e del figlio adottivo) Per quanto mi riguarda è come se mi avessero colpito con un pugno allo stomaco: un insulto. Le fiabe che si narrano sulla morte - tutte menzogne. La realtà è un insulto, negarlo è un inganno. Detesto i preti, le fiabe narrate dalle religioni. Le parole. Dio, Misericordia, Provvidenza. Tutto ciò che preti e filosofi hanno detto nel corso dei tempi. Sono tutte menzogne. Non esiste nè uno "scopo" nè un "senso". Esistono solo i fatti, senza pietà. Tutto è nauseabondo". "La vita eterna, vita oltre la morte, Giudizio, Sfere, Paradiso, Inferno. Sono sempre menzogne piagnucolose, insulse, ripugnanti. La realtà è oscena e sogghignate, è la morte". 

 "Dio, se esiste, tace. Penso molto a Dio. Come sarà, sempre che esista? In nessun caso è simile a come ce lo presentano le religioni. Berzsenij  è più preciso: "se ti miriamo gli occhi, ci abbagli". "L'insieme, nonostante gli orrori e le mostruosità, è stato comunque meraviglioso".

 

Stamane cielo sereno, l'animo in pace ascolta le parole: "Fratelli adorate Dio nei vostri cuori, sempre pronti a rendere ragione della speranza che è in voi, ma ciò sia fatto con dolcezza e rispetto ... anche Cristo morì per gli empi, giusto per gli ingiusti, per ricondurci al Padre".

Domani inizia l'Ottavario alla Madonna della Provvidenza.

YouTube - Mi Alma Canta La Magnificat

29 Maggio 2011 Domenica. Risveglio bello e partenza a piedi per la Madonna della Provvidenza: anche le suore lungo la strada, con i parrocchiani. Messa e processione: la campagna è di una bellezza così perfetta e intensa da prenderti allo stomaco. Ripenso alle parole di ieri, sul "senso" delle cose, sul "se Dio c'è, non è quello delle religioni"; capisco il bisogno di "superare tutto", ma anche di accogliere tutto con gratitudine: tradizioni, devozioni, processioni, la Madonna soprattutto. Il Vangelo è altissimo: altro che favole! 

Ubriacato di aria, di sole e di verde, ad un certo punto cammino quasi assopito. Alla Capacella ispira recitare i Misteri della Apocalisse: "lotta di Maria contro il Dragone" "Gerusalemme Celeste, scendere dal cielo, pronta come una sposa per il suo sposo". 

Molto apprezzata la Mostra delle Maestà e ben preparata la settima edizione del "Gioco dell'Oca": giovani motivati, bravi, allegri; mi colpisce la perfezione di Andrea Picci DJ.

Un parrocchiano dice che alla Messa della accoglienza c'era meno gente degli altri anni. Non so, forse ha ragione. A conferma, al rosario della sera siamo davvero pochini: sconforto.

Via-vai di gente in chiesa fino alle 22,30: questo popolo di passaggio ridona conforto; però il problema del calo di partecipazione è serio e reale: come affrontarlo?

I fatti portano a "ritornare" al centro di tutto: preghiera, fede, amore, pazienza ... Potrebbe essere anche volontà di Dio che l'Ottavario finisca (non credo), ma se riprenderà vita sarà solo per questa via, non altre. Dalle crisi può nascere il nuovo. A volte occorre molto tempo.  

YouTube - Travis - Sing

Testo della canzone dei Travis: Sing (Canta) 

di recente nulla sembra andar bene, 
perchè devi abbatterti tanto? tu sei così... 
hai atteso alla luce del sole per troppo tempo, 
se canti 
l'amore che porti dentro non significherà nulla 
a meno che tu non canti;  
al freddo, piangendo sulla tua spalla, 
la stringi, dille che tutto andrà bene, 
affrettati,  
c'è qualcosa che sta accadendo oggi, 
io credo.... 

Siamo tutti rimasti male per la assenza ieri dei campanari. Dimenticanza? Imparo che hanno ricoverato all'ospedale la moglie di Leonardo Felicani. E' lui che organizza gli impegni del gruppo. 1. Mai giudicare. 2. Mai dare le cose per scontate.

 

31 Maggio 2011 Martedì. Festa della Visitazione di Maria a Elisabetta. Liturgicamente giorno di gioia e di speranza, del nuovo che irrompe. Psicologicamente il morale è a terra. Gli esperti dicono sia importante ascoltare anche le sensazioni negative. Cosa è che non va? Ieri c'è andata di mezzo l'Adriana, "aggredita" dalla mia ingiustificata rabbia, perchè aveva chiuso la chiesa troppo presto, quando in piazza c'era ancora gente. "Ma non entrava più nessuno" ha balbettato mortificata. Perchè sono così scombinato?  ... Maria, aiutami!

Sento il popolo lontano dall'Ottavario, un declino inarrestabile. Ma comprendo questa verità: se un tempo era il popolo che si radunava per Maria, ora è Maria che, umilmente, viene per il popolo. L'Ottavario forse non sarà più la festa di identità di un paese. Non per questo Maria smetterà di essere Madre e desidererà di essere accolta da noi, per aiutarci, soccorrerci; anche se molti la ignoreranno e la disprezzeranno: questo è il destino delle madri!

Compresa la mia, umiliata da un figlio, per di più sacerdote. Ma ora piango di vergogna.

 

Ore 23. Poco dopo le note stese sopra, una signora in chiesa si profonde in apprezzamenti per quello che fa la parrocchia di Piumazzo. Che dire? ... Tutta la liturgia oggi parla di gioia e "grandi opere che fa il Signore"; anche quella di domenica prossima, Ascensione.

La confessione apre scenari insospettati: il bene passa attraverso momenti singolarmente significativi, totalmente indipendenti dalla buona riuscita degli eventi esterni di popolo.

 

1 Giugno 2011 Mercoledì. E' morta Pina, mamma di Teresa, Francesco e Giacomo. Infarto. Francesco oggi avrebbe la Cresima; ieri tutta la famiglia era venuta a confessarsi.

 

Francesco ha scelto di fare la Cresima lo stesso: era con la sorella e il padrino. Tutti l'hanno abbracciato: era nel cuore di ciascuno. Mons. Zarri, incontrandolo in sacrestia gli ha rivolto parole molto belle sul cielo ... sulla gioia della mamma: solo una anima di Dio sa parlare con tanta semplicità ad un bimbo sulla morte della sua mamma. Ha chiesto di fare una fotografia insieme, solo loro, a fine cerimonia. Durante la Messa non se ne parlato, per rispetto di tutti. Il tema era quello della fede e di Maria, Provvidenza sotto la croce: "Donna, ecco tuo figlio". Lasciarsi guidare dalla fede, da Dio attraverso la fede. 

A fine Messa mi ha confidato l'impressione penosa andando a confessare in S. Pietro, per la Madonna di S. Luca: "Come nella parabola: andate ai crocicchi delle strade e fate entrare quanti trovate: poveri, ciechi, storpi ... Abbiamo quelli! I giovani non ci sono, vengono ai loro raduni, ma alla vita normale della chiesa no ... (sospira) verranno!". Mestizia e fiducia.

 

Ore 24,30 Tanta gente è passata per chiesa, per una visita a Maria, come ai tempi migliori. Nonostante il fresco, serata riuscita, per l'afflusso, la qualità degli artisti, la bellezza del repertorio. Rimane l'impegno di curare i dettagli delle parti liturgiche, specie la partecipazione alla processione dei bambini. Ma non basta dire "venite", occorre lavorare su una partecipazione significativa, fresca e rispettosa della tradizione. Le processioni vanno un poco ricostruite: vecchio e nuovo in simpatica armonia. I giovani portantini sono un esempio.

YouTube - Sister Act- I Will Follow Him- Finale

 

2 Giugno 2011 Giovedì. Solennità della Madonna di San Luca. 

In cosa consiste la vita nuova cui siamo diretti? L'umore fiducioso del mattino, le messe abbastanza partecipate di oggi, la visita alla famiglia Vitiello, l'energia di don Giulio, la mia sfinitezza. Decisione di sospendere questa piagnucolosa scrittura. Mi dispiace non essere arrivato ad una soddisfacente conclusione. Antonella ed Edoarda mi intimano a sparire, per almeno una settimana. Credo proprio abbiano ragione, anche se quando si sta male, non si desidera neppure partire, non si desidera niente. ***  mi parla della sua penosa condizione: "ho spesso brutti pensieri ... vorrei farla finita, morire". Domani sia per noi due giorno migliore

 

"Voi piangerete e il mondo si rallegrerà ... ma la vostra tristezza si muterà in gioia".

Bisogna annotare le cose, per una verifica futura: come organizzare meglio i mille dettagli operativi dell'Ottavario; se il mercoledì è giorno giusto per le Cresime; se il programma è troppo affastellato e vada alleggerito. Come dare incarichi. Talvolta ho impressione sia un programma al di sopra delle nostre possibilità. Ma se perdi ritmo e pezzi è facile tutto si spenga. Continuare dunque la strada, incoraggiando gli operatori, pronti ad accogliere serenamente anche i segnali di difficoltà. Una buona guida riflette, si consiglia, condivide, decide e sostiene. Se si fa così non bisogna temere nulla, neppure le crisi.

 

"Venite a me voi tutti che siate affaticati e oppressi e io vi ristorerò; prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me che sono mite e umile di cuore: il mio giogo infatti è soave e il mio carico leggero"  Liturgia del Sacro Cuore, cui è dedicato il mese di Giugno

 

E' ora di ripartire

"Madre della Divina Provvidenza, prega per noi"


MIRO' Il risveglio all'alba

 

YouTube - Vangelis - La petite fille de la mer

5 Giugno 2011 Domenica della Ascensione. Conclusione dell'Ottavario.

Al funerale di Giuseppina ho sentito come esista una misteriosa elezione da parte del Signore. Giuseppina era una persona del tutto comune, ma il Signore l'ha scelta chiamata per un compito speciale. Non esistono per il Signore persone comuni. Lui sceglie gli umili per le sue opere grandi, la via della croce. Pur pochini anche nella cena - non in sè, ma rispetto alla parrocchia - ero sereno e contento dei presenti, dell'impegno di chi bene ha lavorato, di Lamberto, così discreto, ma sempre presente quando c'è bisogno, dei giovani. Al rientro, per rilassarmi di un giorno emotivamente troppo intenso, ho cominciato a preparare il Cammino di lunedì, scoprendo la significanza delle figure che avrei visitato: Padre Raffaele da Mestre a Puianello e Suor Maria Rosa Pellesi a Prignano sulla Secchia. Anime apostoliche, che hanno tradotto nella loro vita la Liturgia della Ascensione che oggi celebriamo: primato della preghiera, dell'amore umile agli umili, attività instancabile, speranza indefettibile.

Dopo il "pellegrinaggino", grande riordino: testa, cuore e corpo ad Estate Ragazzi.

Carellata di foto dei luoghi che attraverserò e delle anime sante che incontrerò: 

Festa "Ogni uomo è mio fratello": la sento come un dono di Maria. Grande partecipazione e clima corretto di festa, accoglienza, rispetto, voglia di conoscenza e futuro. E' proprio vero che in tutte le cose per giudicare bisogna aspettare la fine. Sono contento di questo Ottavario: anche le difficoltà, vere o umorali, sono utili per una crescita personale e comunitaria. Maria ci vuole bene e lo Spirito Santo Innonda la terra. Parto contento per l'inizio del cammino Piumazzo-Santiago. Due tappe "prologo", ma con il cuore già alla meta.

Nello zaino un posticino per Sr. Riccarda che non sta bene e il 14 Giugno compie gli anni.

La preghiera dopo la Comunione oggi dice: "Dio Onnipotente e Misericordioso, che alla chiesa pellegrina sulla terra fai gustare i divini misteri, suscita in noi il desiderio della patria terrena, dove hai innalzato l'uomo accanto a te nella gloria". Dopo "Ogni uomo è mio fratello" è il caso di orientarci a "ogni uomo è chiamato ad innalzarsi fino al cielo".

S. Giacomo di Piumazzo - Santiago di Compostela Prologo

6 Giugno 2011 Lunedì. PIUMAZZO - SANTUARIO DI PUIANELLO km 25

Dalla Madonna della Provvidenza di Piumazzo, alla Madonna della Salute di Puianello.

Con Maria inizia il viaggio: bello invocare la salute, alla partenza; per sè e per gli altri.

Libri guida del cammino: breviario, letture del giorno, Scuola di Preghiera di P. Andrea Gasparino, Filocalia. Il vangelo del giorno recita: "Io non sono solo, il Padre è con me". 

Nelle Lodi del mattino c'è il Salmo 83:

"Beato chi trova in te la sua forza

e decide nel suo cuore il santo viaggio.

Passando per la valle del pianto

la cambia in una sorgente

anche la prima pioggia l'ammanta di benedizioni

cresce lungo il ammino il suo vigore

finchè compare davanti a Dio in Sion

Madonna della Salute di PUIANELLO
"Madonna della Salute" venerata nel SANTUARIO DI PUIANELLO

Ore 8,00. Dopo Messa partenza verso ovest: in quella direzione è Santiago. Passaggio obbligato davanti all'Asilo. Nella campagna di Luigi Nizzi alcuni volatili, contraddicendo la loro natura, si ostinano a camminarmi accanto: fagiani, piccioni ... come se volessero mettersi a ritmo del pellegrino. Sul percorso "Sole", a dispetto del nome, comincia a piovere forte; l'acqua ravviva gli orti, miseri fazzoletti di terra, resi graziosi dalla cura degli uomini: gigli fioriti, viti che crescono sopra i tetti, arnie colorate delle api. Smette di piovere entrando a Vignola. Atmosfera gentile nelle case e nelle vie: gelsomini, lavanda ed edere sui muri antichi. Sosta nella Parrocchiale per una preghiera.

All'imbocco di via Vittorio Veneto sento i piedi non proprio a posto: sotto la tettoia di un bar chiuso per turno, s'impone una ispezione. La pelle dei piedi è cotta dall'acqua: colore livido, increspature repellenti, da anguilla marinata. Per fortuna ho scarpe di ricambio e dopo una accurata asciugatura e sostituzione di calze e tutto, riprendo la salita verso Castelvetro. Qualche ciliegia staccata da alberi grondanti d'acqua è il mio pranzo, ma non di sole ciliegie vive l'uomo. Il corpo chiede qualcosa di diverso, meno rosso, meno acido, meno dolce ... purtroppo ho dimenticato di fare scorta e tutti i locali di Castelvetro e dintorni sono oggi tassativamente chiusi! Al pellegrino non rimane che inchinarsi alla legge della fame.

A Levizzano, nella forzata attesa che apra il negozio Alimentari, ho la possibilità di una prolungata sosta di preghiera in chiesa, provvidenzialmente aperta. Arrivo al Santuario di Puianello alle 17,00: incontro con Maria, con P. Alberto, P. Carlo e a sera con P. Germano.     

7 Giugno 2011: SANTUARIO DI PUIANELLO - PRIGNANO SULLA SECCHIA km 26

L'alba del martedì è buia, nebbiosa e diluvia. Ma l'umore del pellegrino è alle stelle, per la stupenda serata e la prospettiva di mettersi subito per strada. Il salmo di lodi dice:"Pioggia abbondanti riversasti o Dio, rinvigorivi la tua eredità esausta". L'ospitalità dei tre frati è stata calda e santa: il Guardiano p. Alberto è il più giovane, di Bagnarola di Budrio, serio, preparato, buono di animo, umile e disponibile. Non conosce l'esperienza del Cammino, ma nei suoi occhi leggo volontà di "imparare". Sono discreto: neppure gli rivelo tutta la mia "storia" e il progetto grande che oggi inizia. Dedicheremo la serata alla conoscenza di P. Raffaele di Mestre, avendo con noi il Postulatore della Causa di beatificazione, P. Carlo: spiritoso, sapiente, energico e appassionato. A lui non pare vero di avere un ascoltatore così interessato e al pellegrino un maestro così unico. A tarda sera, dopo una cena "alla frati", ricca, varia, semplice, cordiale, rientra P. Germano Giuseppe Bernardini, già vescovo di Smirne per quaranta anni: autorità nel mondo della chiesa, col suo ministero in terra di confine e di Tradizione. Purtroppo non cè tempo di parlare, ma dai suoi occhi, e dalla dignità del volto, leggo universi di esperienza e di poesia. E' anche l'ultima persona del Santuario che saluto al mattino, prima di tuffarmi sotto la pioggia. La mantella non solo protegge spalle, fianchi e zaino, ma anche permettere di avere le mani libere per la corona del rosario. Voglia di cantare! Dopo What a Wonderful world, ripesco tutto il mio repertorio, purtroppo penosamente modesto, fino ai canti dei campi scuola estivi della giovinezza. Uno struggimento mi prende l'animo: "come mai allora ero così solo in compagnia e ora così espansivo nella solitudine?". Sono appena le 8,00 e mi pare di avere vissuto intensamente già tutto il giorno. A Riccò, delizioso paesino appenninico, antiche case di sasso restaurate, eleganti ristorantini della domenica, incontro il parroco davanti alla chiesa: anziano, autorevole, cupo. "Sono un pellegrino, potrei avere il timbro della chiesa sulla Credenziale?". Vedo che nè la parola "pellegrino", nè il termine "Credenziale" hanno un qualunque significato sensato per il buonuomo. "Non dò timbri a nessuno, ... io neppure la conosco!"  E se ne va senza neppure salutare. Anche la perpetua, che ha assistito alla scena dalla porta, chiude subitaneamente i battenti. Per fortuna la chiesa è aperta: tolta la mantella, mi inginocchio per ringraziare del cammino, della gioiosa mattina e anche del rifiuto ricevuto: fa molto pellegrino l'essere trattati qualche volta male. Non passano dieci minuti che la perpetua, con la scusa di mettere a posto qualcosa, viene a controllare la situazione: "quel tipo deve essere un poco di buono", pare pensare fra sè. All'uscita del paese colpiscono numerose edicole devozionali e anche una grande croce, che qualcuno ha fatto erigere nel giardino di casa. Dopo S. Dalmazio e l'attraversamento della Estense, inizia la ripida salita per Serramazzoni, fra insegne di caprioli e mucche al pascolo. Continua a piovere e io ho bisogno di mangiare qualcosa. Messaggio di Teresa e Lauro: anche sul loro cammino lluvia (piove). Rispondo: "A Santiago lluvia es art!".

Sotto un piccolissimo ma provvidenziale capanno, sosta per un panino: il pellegrino deve sempre avere un poco di scorta. Ringrazio per il riparo, i vestiti, l'acqua che disseta, il pane e il companatico. Gioiosi questi spuntini volanti, quando il corpo come una spugna assorbe ogni buon nutrimento. Rinfrancato riprendo strada, staccando deliziose piccole ciliegie selvatiche. Uno spiraglio di sole asciuga velocemente gli abiti tecnici; già godo compiaciuto della mia esperienza di cammini, quando una insignificante Punto grigia, guidata da un autista che normalmente viaggia al 40 orari, ma oggi in vena di senili eccessi, passa a tutta velocità nell'unica pozzanghera rimasta sulla strada; il ventaglio d'acqua attraversa l'unico spiraglio fra la parte anteriore e posteriore della mantella. Di nuovo tutto fradicio.

A Serramazzoni preghiera all'Oratorio del Crocifisso e caffè al Bar 2000, servito da una simpatica barista con gran voglia di chiedere: sensazione piacevole, come quella raccontata da Guccini nella canzone Autogrill. Tanto per cambiare ricomincia a piovere e il tratto da Serramazzoni a S. Pellegrinetto, tunnel verde in mezzo al bosco, acquista dimensioni epiche. A Moncerrato sosta nella piazza, dedicata al Ven. Pietro Gazzetti, un umile santo, nato qui, divenuto pellegrino ed eremita, perchè in fondo dà impressione che nessuno lo volesse. Finalmente alla meta: Prignano sulla Secchia, paese di provenienza della famiglia Canali del Quadrifoglio. Torre medioevale, bel Parco pubblico, ma l'emozione più grande è al cimitero, luogo sempre di grande riferimento per il pellegrino. Entro per una preghiera e fotografo a caso una antica tomba di pietra: scopro essere quella del parroco don Alfredo Malavasi, rimasto per tre lustri a Prignano, costruttore del campanile, descritto nella lapide come "IRREQUIETA ANIMA SOGNANTE!" (sic!). A fianco il suo successore don Nerino Franchi: "buono, mite, modesto". Non potevo concludere il mio "prologo" con incontri più belli!

Saluto il parroco attuale, don Giancarlo, ricevo il "sello", chiedendo la strada per La Spezia.

Frutti Spirituali (appunti)

Davanti al Tabernacolo di Vignola, medito la parola "Eucaristia" = "ringraziamento": proposito di ringraziare sempre ( mentre durante l'Ottavario mi sono lamentato).

Sono i giorni che precedono la Pentecoste: "veglia il piccolo gregge con Maria nel cenacolo": non una preghiera "carica", ma piuttosto dolce, tranquilla, umile e perseverante, come l'atto del camminare. Trascrivo dalla Filocalia: "Via della conoscenza sono l'umiltà e l'immunità dalle passioni: senza di esse nessuno può vedere il Signore".

 

Nella grande chiesa di Levizzano in due ore non è entrato nessuno a pregare. Se un prete stesse anche solo in chiesa in preghiera, avrebbe fatto la maggior parte del suo compito; almeno la più importante.

 

"Chi prega ama e chi ama cambia". E' soprattutto la vita di ogni giorno che ti cambia: ascoltare le ferite della vita, esse rivelano cosa non va; ti aiutano, se le sai ascoltare. Invece noi le rifiutiamo, le nascondiamo o ci ribelliamo. Bisogna piuttosto chiedersi: "cosa mi vuole dire il Signore attraverso queste ferite?".

Piccolezza ma non piccineria; sensibilità ma non permalosità.

 

A Puianello tutta la sera parliamo di P. Raffaele: si è donato, fin da giovane; ha lavorato; ha amato Maria, in modo vivo, come si ama una donna, una persona. Sapeva conoscere molto bene le persone. P. Carlo mi ricorda per inciso che nella secolarizzata Francia, ci sono più giovani che entrano al Santuario della Medaglia Miracolosa che non al Museo del Louvre.  

 

Arrivando a Serramazzoni, mi chiedo come amare di più la messa: mi sono più connaturali il rosario, la meditazione, il pellegrinaggio ... e la messa?  Nell'Oratorio del Crocifisso, dove entro per una visita, campeggia la scritta: "Ogni volta che spezziamo questo pane o beviamo a questo calice, noi annunciamo la morte del Signore finchè egli venga": la Messa è grande perchè non è cosa tua, mentre tutto il resto ci sei te. Nella messa è Gesù, per questo è così difficile e così grande ...

YouTube - ENYA - a day without rain

10 Giugno 2011 Venerdì. Senso della dignità: intuizione avuta durante la Messa al Santuario della Provvidenza. Consapevolezza della grandezza, propria e altrui, di cose ed eventi. "Veglia il piccolo gregge con Maria nel Cenacolo". L'invocazione allo Spirito Santo per un rinnovamento profondo e risposta alla propria vocazione: "perchè collaboriamo fedelmente al disegno divino della salvezza". Preghiera di Gesù al Padre "perchè siano una cosa sola". Tutto quello che è unità profonda è divino. Purtroppo i miei comportamenti in diverse attuali circostanze non corrispondono a ciò: "Guarisci le nostre ferite col balsamo del tuo amore". Dopo il breve Cammino, nuove tempeste si sono abbattute, molti rami e foglie rovinati.

 

Lettera di *** con accuse di discriminazione nei sì e nei no: forse hanno ragione; ma tutta la verità non si può dire. Che strano! Si vuol lavorare per far del bene e risultato è lo scontento e la divisione. Non è che, con la scusa di lavorare per gli altri, lavoriamo per noi stessi? 

 

Incontro con *** per il lutto del figlio. Il dolore rende eloquenti, scava nel cuore. Per l'ennesima volta sperimento come di fronte alla grandezza del dolore e dell'amore, la risposta migliore sia quella degli occhi, dello sguardo. Il di più è dannoso e aumenta la sofferenza.

Il sacerdote ha sempre a che fare con cose grandi: da qui si impone il senso della dignità.  

 

Ti amo

Croce Santissima,

ovunque presente,

compagna non compresa

Gesù Signore

ti trasforma

da sventura

in strada di vita.

Grazie.

 

 YouTube - Rachmaninov Vocalise Op 34 No 14 Galina Oleinichenko

 

11 Giugno 2011 Sabato. Vigilia di Pentecoste. Vieni Santo Spirito.

Cose belle imparate oggi:

IL NOCCIOLO DELL'EDUCAZIONE:

Se vuoi tirare fuori qualcosa da un altro, quella cosa dagliela tu.

LE COLONNE DELLA EDUCAZIONE:

1. Sottostare ai grandi valori (giustizia, verità, libertà, ... fede, carità ecc.)

2. Preferire i più lontani, antipatici, difficili

3. Giocare, buttarsi, divertirsi, liberi e creativi 

I SEGRETI DELLA EDUCAZIONE:

1. Metterci il cuore, se stessi, la parte più vera e viva di sè

2. Dare senza aspettarsi niente

3. Quando si è creato relazione - con un poco di sforzo è possibile con tutti - chiedere con sapienza ciò che è bene per l'altro; così l'altro cresce e puoi chiedere ancora; in questo modo si cresce entrambi, educatore ed educando. Occorre in ciò molta riflessione. 

LA RELAZIONE IN EDUCAZIONE:

L'educatore non deve sentirsi superiore all'educando, di fatto non lo è. 

L'educatore non deve pensare di non avere nulla da dare all'educando, non è vero.

La relazione è via fondamentale per ottenere tutto; senza relazione non si ottiene niente

LE FERITE IN EDUCAZIONE:

Si cresce non solo con grandi prospettive,

ma anche lavorando sui propri errori e debolezze,

ma lavorando sul serio, il che vuol dire iniziare da un doveroso riposo. 

12 Giugno 2011 Domenica di Pentecoste 

Il quadro di Giotto sulla Pentecoste, alla Cappella degli Scrovegni, sottolinea che dono dello Spirito è una casa comune, una parola significativa, un progetto e un umile dignità.

 

Acquisto e inizio lettura di "Otel Bruni" di Valerio Massimo Manfredi, ambientato a Piumazzo.

Idea di raccogliere in una antologia alcune pagine di speciale spirito cristiano.

 

Oggi referendum. Credo che i referendum vanno fatti poche volte, per questioni semplici, grandi e chiare. Con i mezzi che abbiamo, di tecnologia e comunicazione, molti problemi sarebbero facilmente risolvibili. Invece no: sempre più caos, sempre più contrapposizioni. Manca l'equilibrio, la riflessione, l'umiltà. Il malcontento generale, in un contesto di decadenza e corruzione, è pericoloso. Grillo è molto interessante, vivo, vero; ma anche le dittature sono cominciate dal proclamare una grande verità e voglia di cambiare tutto. Riflessione e lavoro.

 

Alle messe parrocchiali, nel giorno di Pentecoste, c'è una bella comunità. 

La Chiesa, rivelazione di Dio, è il tema centrale della Pentecoste. Nonostante tutto "ci sono".