Diario di d. Remo, dal 20 Maggio 2018, Domenica di Pentecoste
20 Maggio 2018 Domenica di Pentecoste
"Vieni S. Spirito! Grazie S. Spirito! Che bello, quanto compi, S. Spirito!"
Giornata di sole, partecipazione discreta alle Messe, delle 10,00 e 1,00. Ieri sera, con sr Flora e sr Laura, alla Veglia di Pentecoste, nella chiesa di Castelfranco. Segno di unità, nella attesa di Colui "per il quale nasce e sempre rinasce la Chiesa".
Nella omelia di oggi, ispira rapportarsi al Vangelo col metodo della "lectio divina", sviluppandone il "primo punto": lettura attenta, con l'assemblea, di ogni dettaglio, verbo, parola, luogo, concatenazione ... Elenco i verbi che indicano l'azione dello Spirito: "verrà, è mandato, procede, ascolta, dice, glorifica, annuncia, guida ..." trattasi di azioni di "persona", non di cosa o energia, che "mettono in un universo di relazioni". Ma chi è questa "persona"? il testo elenca ben tre nomi identitificativi: "Il Paraclito, il Testimone, lo Spirito di Verità", dei quali cerco di dire qualcosa, sottolineando la dimensione finale del "Tutto!". Nel nostro piccolo, possiamo aspirare al "tutto": "Vi guiderà alla verità tutta intera!" "Tutto quello che ascolta dal Padre, ve lo annuncerà" "Tutto quello che possiede il Padre è mio"
Nel cuore sviluppo gli altri momenti, nella "meditazio", individuando, nel rapporto con la nostra vita, la bellezza dello Spirito che "guida", in un tempo di smarrimento, o di ricerca di nuove strade. Poi dimensione contemplativa e teologica del nome: "Spirito di Verità" .
Se debbo dire quale segno, quale "prodigio", lo Spirito compia nella nostra Pentecoste, mi viene da pensare all'arrivo, proprio in questi giorni, di Sr. Laura Teodora, da Molinella, Minima della Addolorata. Indipendentemente dalla forma e durata della sua permanenza in mezzo a noi, la sua giovinezza, come di molte altre consorelle, la bellezza della consacrazione, è segno di una Chiesa che nasce e rinasce, nella sua dimensione più profonda, di glorificazione di Dio, salute delle anime, in una vita offerta, in amore totale.
Oggi a Piumazzo c'è anche il Concerto di Pentecoste, con tre Cori. Sacralità del numero tre. Collegamento fra l'opera dello Spirito e la dimensione della "armonia", l'unità in bellezza e lode, di voci molteplici e diverse.
La presenza di un Coro di "voci bianche", fa pensare alla celebrazione di domenica scorsa, Ascensione, con la Prima Comunione di 41 bambini. Liturgia intensa, semplice, ricca. Gioia unanime, in particolare unità con la catechista Sr Teresa, forzatamente lontana, ma vicina col cuore e la potenza benedetta della sua preghiera.
Ci si prepara all'Ottavario della Madonna della Provvidenza. Questo anno, la parte organizzativa burocratica, legata specialmente alle nuove normative di sicurezza, è stata onerosa. Si ringrazia Stefano, Silvia, Luigi e quanti nel comitato si sono assunti l'onere di questo nuovo grande lavoro. Comunque tutto è pronto e affidiamo allo Spirito i giorni venturi, per onorare Maria ed edificare la comunità, nella tradizione.
Sguardo indietro e sguardo avanti. All'orizzonte, cammino di "Zona" per la "pastorale Integrata", avviato con convinzione soprattutto da parte dei giovani sacerdoti, don Paolo e don Emanuele, sulla scia di indicazioni diocesane, condiviso da un primo gruppo di collaboratori, convocati per strutturare i primi passi, facendo "volano" per gli altri.
Anche la preparazione di Estate Ragazzi procede, il numero degli animatori è alto, svolti vari incontri, due sessioni di formazione con esperti, fatti con serietà ed entusiasmo. Grazie S. Spirito
22 Maggio 2018 Martedì
A Castelfranco incontro con Daniela Tibaldi, sulla "predicazione informale". E' il modo con il quale i parroci hanno pensato di vivere il terzo momento dell'Anno della Parola, un pò per unirci, un po' per farci aiutare, a comprendere le indicazione del Vescovo. Reazioni positive e anche problematiche - nei commenti di corridoio - alla serata. Il rischio di questo concentrarsi sull'approccio è di smarrire il contenuto. Credo che uno spirito di discernimento faccia comprendere la strada giusta. Et et, non aut aut.
Visita a don Giulio Cossarini, alla Casa del Clero. Proprio a Pentecoste si consuma per lui questo atto così eucaristico, "offerta totale di se". E' naturale resistere fino all'ultimo, a questo affidamento totale ad altri: non più una propria casa, non più una propria autonomia, e l'anima rischia mortalmente di rinsecchirsi, nella spoliazione, nello scenario nuovo e tremendo che ti circonda, tanti confratelli malati, non più nella dignità del pensiero, della parola, della salute.
In questi momenti, ognuno tira fuori le sue più radicate risorse. Don Giulio la sua signorilità, il suo garbo, la sua compostezza, e in effetti l'impatto con l'ambiente è buono, sente l'affetto e la stima delle Suore e dei confratelli più sani, ma una ombra, una lotta, una tentazione tremenda abita nel suo cuore. Gradisce moltissima la prolungata vista - gli anziani hanno tempì lenti - e ripropongo diventi consueta, come feci con mio padre.
La sua camera, per fortuna luminosa, ampia e silenziosa, con un balconcino e finestra sul parco, ha pochi libri, il breviario ... E' salutare questa concentrazione, su ciò che è essenziale, eppure sento che ad un anziano farebbe bene lo sforzo di leggere, di scrivere, per se stesso e per Dio, il diario dei suoi giorni, dei pensieri, dei ricordi, delle sofferenze, in una solitudine piena della presenza del Padre, concentrandoci, con gusto, sulla dimensione della "piccolezza" . Con un amore nuovo al mondo, proprio perchè lontano. "Alla ricerca del tempo perduto". "Alla ricerca del tempo ritrovato" Quando tornerò, porterò album di foto, dei suoi momenti Piumazzesi ...
11 Giugno 2018 Lunedì S. Barnaba
Da due settimane non scrivo diario, per l'incalzante lavoro pastorale. Eppure cerco di riservami nel cuore una costante riflessione, sul cammino in atto, per capire, orientare e ringraziare. L'Ottavario alla Madonna della Provvidenza 2018 mi è parso "il più bello da quando sono a Piumazzo". Forse perché preceduto da una serie di apprensioni, più accentuate degli scorsi anni, il risultato finale è parso così positivo. C'è stato un aumento di regole di sucurezza, un cambio nello staff organizzativo, un venir meno di alcuni elementi di contorno, come il luna park; pur consapevoli essere "stampelle" alla festa, però nella difficoltà anche le stampelle sono importanti. Invece la partecipazione sia alla Processione dal Santuario, sia il mercoledi per il paese è stata amplissima. Significa che la tradizione è tutt'altro che morta, che questa data è un appuntamento per il paese, va solo reso vero e vivo, tutto quanto.
Abbiamo capito che l'Ottavario bisogna cominciare a organizzarlo in febbraio, che bisogna investire in appelli, momenti dedicati, come le Suore coi bimbi e genitori della Scuola Materna, i catechisti coi loro gruppi, Jasmin coi Chierici, i giovani con gli Animatori, ecc.
La presenza dell'Arcivescovo alle Cresime, ha fatto la differenza, riempendo la giornata proprio di "Spirito Santo". Così pure i vari momenti di stand gastronomico, corona di un impegno comunque ecclesiale.
Periodo di grandi lutti paesani: Claudio Turrini, Ubaldo Stanzani, Ivano Malavasi, persone che nel paese avevano una identità forte, inarichi professionali e sociali segnalati. Ho avvertito come un senso, fra queste folle radunate comunque per un atto d'amore e il momento che la comunità stava vivendo, attorno a Maria.
Sto già preparando il programma del prossimo anno, in ascolto delle indicazioni Diocesane, quelle di Zona, sentendo anche il dovere di metterci del nostro. A questo proposito mi commuove, in "Guerra e Pace", il ritratto di un generale dell'esercito russo, durante una azione bellica, Principe BAGROTIO'N, con l'impressione positiva di rispecchiarci tanto ...
"Il principe Andrej aveva ascoltato attenatamente le conversazioni del principe Bagrotion con i vari comandanti e gli ordini che aveva dato loro e aveva notato, con stupore, che di ordini non ne venivano dati affatto, ma che il principe Bagration si limitava soltanto a dare impressione che tutto quello che veniva fatto, per necessità, o per caso, o per volere dei singoli comandanti, si stesse facendo, se non proprio per ordine suo, comunque in conformità alle sue intenzioni. Grazie al tatto di cui il Principe Bagration stava dando prova, il principe Andrej notava che, sebbene tutto lì stesse avvenendo in modo casuale e indipendentemente dal volere del comandante, la sua presenza faceva grandi cose. I comandanti che arrivavano dal principe Bogrotion con le facce stravolte tornavano calmi, gli ufficiali e i soldati lo salutavano allegramente e diventavano tutti più animati in sua presenza, e si vedeva bene che volevano dar sfoggio del loro valore, davanti a lui" (Tolstoi - Guerra e Pace, Parte seconda, XVII)
Presto inizia un altro Anno Pastorale, è importante la figura del "capo", ma cosa farebbe, senza ciascuno degli altri? Oggi, S Barnaba, le letture parlano della "crescita della chiesa". Il suo futuro sta, in pari grado, nel carisma ritrovato, di ciascuno dei suoi membri.
Nel teatro sono radunati una quarantina di Animatori di Estate Ragazzi, commoventi nella loro disponibilità e disciplina. Con che cuore li avvicino? Di chi desidera per loro la cosa più grande e buona: "che credano e si convertano al Signore" (Atti 11,21) Io sarò lì per aiutare, ma soprattutto per la meta alta ...
14 Giugno 2018 Giovedì - inizia Estate Ragazzi
16 Giugno 2018 sabato - "il giorno di Sr Anania"
Dopo un inizio sereno, anche se un poco teso, per la responsabilità che comporta la presenza simultanea e non consueta di tanti ragazzi. Il secondo giorno andiamo al "Villaggio Salute Più" di Monterenzio. Per scaricare la tensione e fatica del primo giorno e per offrire ai ragazzi qualcosa di speciale. Tutto va bene, partecipazione, ordine e anche soddisfazione.
La atmosfera particolare del luogo, proprietà e idea di un ex sacerdote, che dopo aver lasciato il ministero, si è dato agli affari, piegando al business il suo istinto a capire i bisogni interiori delle persone, ispira un post su fb, in fondo molto triste:
Con Estate Ragazzi al Villaggio Salute Più'. Posto molto bello a due passi da casa. Conosco la storia di questo luogo, creato dal nulla, con grandi investimenti e favori. Non tutto nasce da fortuna, ma anche da felice strategia. Partito da una eccellenza, si è poi aperto al popolare. Così ogni cosa deve partire dalla qualità, per arrivare alla quantità. Hanno cominciato dal "benessere dell'anima". C'era una fede alla base, ecco perché è un posto attrattivo e diverso. Il business ha poi completato l'intento, saziando i meno esigenti, rimandando gli altri alla ricerca del paradiso vero, dopo aver gustato, per un giorno, qualcosa di vagamente simile.
Tutto dunque è andato bene, il cuore grato, ma non senza qualche tristezza, perchè ci pare altra la gioia che Gesù ci propone. Forse stiamo tradendo questi ragazzi, nel farci promotori di cose così mondane e superficiali? Equilibrio difficile, che richiede continuo discernimento, con una disciplina spirituale forte, alla scuola di Gesù.
Chiedo a Sr. Anania di essere tutti illuminati - lei così umanamente piena, sempre "gioviale", ma anche spiritualmente lucida, schietta, propositiva - invochi lo Spirito Santo su di noi, per comprendere la volontà di Dio, oggi, corrispondendo alla nostra vocazione e missione. Faccio indossare al Vescovo la mia personale casula verde, quasi invocazione di una grazia speciale che aspetto. La celebrazione è serena, tutti bravi, ma una sottile misteriosa tristezza rimane. Preghiera: "Nel silenzio, sul vostro letto, esaminate il vostro cuore"
18 Giugno 2018 Lunedì
Domenica serena, vangelo del "Regno di Dio", attraverso la parabola del seme, risposta di Gesù, al momento di crisi, che il suo ministero e i suoi discepoli incontrano, dopo l'entusiasmo iniziale. "A cosa paragonerò il Regno di Dio a cosa lo potremo paragonare, esso è simile al granellino di senape, che è il più piccolo di tutti i semi, ma una volta seminato cresce e diventa la più grande delle piante e gli uccelli del cielo possono ripararsi alla sua ombra"
Nel pomeriggio con mamma al cimitero, dove rimaniamo a lungo, nell'incontro di tanta gente compagni di un tempo, poi nella sua casa di Argile, per una sorta di vacanza-lavoro, un ritorno che la ravvivi nel cammino presente. Mio fratello e famiglia cercano qualche luogo di vacanza e lei commenta: "come si sta bene, invece, nella propria casa"
La giornata inizia con la suggestione di una frase di sr Anania: quando le veniva data occasione di un sacrificio, diceva: "offro la mia rosa" ... oggi voglio offrire al Signore tanti mughetti e anche qualche "rosa".
28 Luglio 2018 Sabato
Dal 16 Giugno a oggi, c'è stata la celebrazione dei due matrimoni, Lombardo-Palmeri il 22 Giugno, e Tugnoli-Canali il sabato 23 Giugno; i battesimi di Fabio, Santiago, Rebecca, Francesco, la domenica 24 giugno; la conclusione di Estate Ragazzi, mercoledi 27 Giugno; la tumulazione nella chiesa di Castello d'Argile, del "mio" parroco don Mario Minello il 30 Giugno; il Memorial Kiwi la stessa notte 30 Giugno; la Cena pro Asilo il 7 luglio, il Ciclopellegrinaggio Piumazzo-Oropa dal 15 al 21 luglio; il Concerto Godspell nel cortile delle Grazie, la sera del 22 luglio, La Festa Patronale di S. Giacomo Apostolo il mercoledi 25 Luglio; l'Incontro fra sacerdoti di zona per programmare il prossimo anno, il 27 luglio.
Mamma, su invito della cognata, passa tre giorni al mare. Esperienza nuovissima per lei, un po' destabilizzante. Il primo giorno, dopo aver solo vista la spiaggia, con tutto quel sole e quel caldo, vuole rientrare subito in casa "a dire il rosario all'ombra e nel silenzio". Il secondo giorno, vado a trovarla e pranziamo insieme al Ristorante. Lei capisce il gesto, non per il cibo, ma per una senso di festa, gratitudine, desiderio di aprirci a momenti differenti; gioia di lasciarci servire e omaggiare, da chi ci vuol bene. E' molto contenta e noi più di lei.
La conclusione di Estate Ragazzi avviene in una sera di improvviso temporale, durato tutto il tempo della Festa. Ohni cosa è gia preparato fuori, quando alle 19,15 il cielo oscuro e le previsioni immediatamente consultate, annunciano pioggia. Tuttavia si verifica quell'adagio che "quando il cuore è sereno e contento, le difficolta non fanno che accentuare la letizia". E' una serata magnifica, come unità e significato. Sono molto confortato, personalmente, da un sincero e caldo rapporto umano con tutti i cinquanta animatori. La presenza, la fiducia, il servizio, la pazienza alla lunga pagano.
I due matrimoni di Giugno, e quello che celebrerò fra poco, con Flavia e Gabriele, sono momenti di grande trepidazione, ma anche occasione straordinaria di bene, umano e soprannaturale. Ognuno dà il meglio di sé. Si aspetta il meglio dagli altri e son grandi momenti di comunità. Come i funerali del resto, gli ultimi, sono di Gennaro Mazza e Giuliano Barracca.
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Il ciclopellegrinaggio Piumazzo Oropa, dal 15 al 21 luglio, quello del colore giallo, e di tutti i nostri colori precedenti, rosso e azzurro, va molto bene. Conferma di una cammino relazionale, attorno ad una meta mariana importante, a supporto di Pan Onlus. Difficile cogliere le differenze dalle scorse edizioni, se non la diversità dei luoghi, delle persone e del colore delle maglie, appunto. Ogni ciclopellegrinaggio parte con una grande attesa, una emozione di partenza, condivisa, e si costruisce giorno per giorno, sulla "strada". E' lei a determinare, oltre i nostri programmi, le cose più significative, come per esempio i giorni di sole e di pioggia, le forature e le cadute, le difficoltà di percorso e le dinamiche interpersonali. Ma quello che alla fine sempre conforta, è quella crescita di unità, gioia e bellezza, proprio in virtù del viaggio, in questo stile pellegrino.
E' il cammino "delle Regge e delle zanzare". Fin da Colorno, nostra prima tappa, poi durante tutto il viaggio, incontrati tanti palazzi, castelli, dimore regali. Alcune splendide, altre in stato di abbandono, o parzialmente usate e ristrutturate. In compenso impressionante presenza ovunque, in tutte le città, e paesi del Po, di zanzare "di ogni specie e dimensione", anche per le immense piantagioni di riso, abitat perfetto per questi insetti. Esperienza dalla forte connotazione spirituale, come facilmente si passi "dalle Regge alle zanzare, e dalle zanzare alle Regge".
Novellara, Gualtieri, Brescello, Cremona, Piacenza, Pavia, Casale Monferrato, Torino, fino alle belle montagne che ricondano il Santuario biellese di Oropa. Un centinaio di chilometri al giorno, per un totale di 650 in una settimana, per stradine in maggior parte fuori mano, con alcune stupende ciclabili,come quella in entrata e uscita da Torino, lungo il fiume. Tutti i membri del viaggio acquistano rilievo, gli uomini e le donne, i piccoli, come Giacomo e Filippo, e i più anziani, le persone più timide e quelle espansive, i saggi e i meno saggi. Tutti in viaggio diventano importanti, amici, belli. "Portatori di festa" uno ci ha chiamati.
Uno degli elementi fondamentali del viaggio è la preghiera. Negli incontri preparatori, mai la si pone a tema, ma nell'atto di svolgimento del viaggio, giorno dopo giorno, acquista rilevanza e senso. La si vive formalmente alla partenza; nelle soste, durante il tragitto, nelle chiese e luoghi significativi; alla sera con la Messa, prima di cena, solitamente in albergo. Può sembrare meno "sacra", ma acquista il profumo della nostra fatica, è come l'abito pulito e fresco, che indossiamo dopo la doccia, e una gionata di fatica. Ha il raccoglimento del riposo, agognato, che coinvolge corpo, mente e anima, sé e gli altri. Fa molto gruppo. Innalza, dalle inevitabili banalità del giorno.
Ultimo giorno, una speciale Eucaristia, toccante, al Santuario della Madonna di Oropa.
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Uno dei momenti belli, la serata Pro Asilo del 7 Luglio, quasi 200 persone partecipanti: bravissimi i cuochi, chi apprarecchia, i giovani a servire e sgombrare la sera, fino a ora tarda; tutto ciò rende ancora più viva la comunità, attorno alle Suore e alla Scuola Materna. Questa sera manca il microfono, per il benevenuto e i ringraziamenti ... sarebbe stato molto necessario!
Festa di S. Giacomo, in cui la parte più vistosa la fanno i quasi sessanta ospiti, in maggior parte giovani, venuti da ogni dove, a ritirare la Credenziale per il Cammino di Santiago. Nella omelia, evidenzio la preghiera di Intercessione: "Chiunque intraprende un cammino, ha un grande desiderio nel cuore, a volte inconsapevole, fortunato chi lo sa far emergere" - nomino anche il nostro Luigi Vignoli, oggi sotto intervento chirurgico al cuore - Evidenzio poi la preghiera di Ringraziamento, con l'aneddoto delle tre corone; infine il tema del Servizio: "dimenticarci di noi stessi, per farci dono" ma dobbiamo stare attenti a "non donare solamente noi stessi, - povera cosa - ma donare noi in Cristo e Cristo in noi"
Ti affido, Gesù, questo "cuore d'estate", per ringraziarti, riposare, ascoltarti.
Ti invoco, Spirito Santo: vivifica, ispira, muovi, correggi, infiamma, rasserena.
Ti offro, Padre, coloro che mi hai messo accanto, per conforto, insegnamento e sostegno.
Fa che queste settimane siano semplici, raccolte, operose, oranti.
Ci doni tesori immensi! La fede, il vangelo, i sacramenti, la carità ...
Guida la preparazione al prossimo anno pastorale, che sia "Kairos", tempo di grazia,
Benedici don Remigio, don Claudio, don Carlo, don Emanuele, don Paolo e don Gabriele
Benedici Sr Riccarda, sr Pavana, sr Theresa, Sr Flora, Sr Eufemia, Sr Laura Teodora.
Difendici dalla dispersione, dalla tristezza, da ogni tentazione che allontana e indebolisce.
Fa che ti lodiamo ogni istante, con ogni pensiero, parola e azione
e sperimentiamo, di ora in ora, il frutto del nostro rimanere in te:
nella nostra impotenza, risplenda la Tua potenza.
29 Luglio 2018 Domenica
Vangelo della "solitudine di Gesù, sulla montagna" . La complementarietà del cuore di Gesù, vicino alla folla, con la potenza del Padre, e lontano dalla folla, nell'amore del Padre.
Dalla montagna, foto di famiglia di Luca, durante una vista di Mons Zuppi al Santuario di Calvigi, e immagine del matrimonio di Flavia Manfredi e Gabriele Fagnini.
Rientrato in serata il gruppo di I° Media, che ha passato due giorni al mare insieme. Un grande compiacimento ai ragazzi, agli accompagnatori, per questa piccola e gioiosa esperienza educativa e di comunità.
30 Luglio 2018 Lunedì
"Un agosto di preghiera" è la parola guida del risveglio di oggi. Caldo grande e afoso, sonno notturno a finestre spalancate, per respirare. Scrupolo di non accendere il condizionatore "per ragioni ecologiche". Credo meglio anche per la salute. Stiamo bene e ringraziamo, volgendo in servizio questo benessere. E' il mese della programmazione concreta e "della preghiera". Affido a S. Giuseppe "dormiente" questa intenzione.
Nell''Ufficio delle Letture, invito alla misericordia: "Se tanto la gradisci per te, perchè non la offri agli altri?" Oggi 30 luglio, memoria di S.Crisologo, Vescovo di Ravenna, in anni difficilissimi, gli ultimi, convulsi, dell'Impero Romano in dissoluzione, coincidenti con la irradiazione della fede in Emilia Romagna. Memoria anche di San Leopoldo Mandic, il "confessore" di Padova, "che passò giorni e anni in una celletta, ascoltando ogni fallimento e riaccendendo ogni speranza" Così pure S. Olav di Norvegia, il Re santo, verso la cui tomba, è tracciato un suggestivo "cammino pellegrinaggio" che, anni fa, mi fece conoscere la nostra Marilena Golfieri
Jasmin visita don Giulio Cossarini, alla Casa del Clero, lo trova bene e ci manda una foto col figlio Jacopo. Stamattina intervista di mezzora a TRC di Modena, sul nostro ciclopellegrinaggio. Prima di andare in onda chiedo allo Spirito di parlare lui attraverso di me e chiedo a me stesso di evitare ogni timore o velleità narcisistica.
Nel vangelo, parabole del "Regno simile al granello di senape, il più piccolo di tutti i semi, ma una volta cresciuto, la più grande delle piante" e del "lievito che fermenta tutta la pasta".
Molti incontri in vista di matrimoni 2019: con Paolo de Nicolo e Mariangela Malerba; con Rocco Minonne e Giulia Felicani; con Tumbarello Simone e Letizia Affuso; con Cignielli Gabriele e Pecora Laura.
Sistemo i documenti del matrimonio di Flavia e Gabriele nella borsa della moto, per portarli in Comune a Castelfranco. Davanti alla porta del Municipio, m'accorgo ... che la borsa è vuota! Evidentemente l'ho chiusa male e durante il viaggio si è aperta e i documenti volati via. Panico! Terrore! Vergogna! ... Sotto l'incudine del sole, ripercorro la strada all'indietro, con gli occhi vigili sulla strada. Dico preghiere a S. Antonio da Padova, come faccio quando perdo qualcosa di importante. Poi alla altezza di Casarini riconosco la mia busta di plastica coi documenti in ordine e intatti. Ringraziamento! Ringraziamento! Ringraziamento! L'impiegato della anagrafe, approfittando dei pochi utenti, mi chiama a lato, per chiedermi sull'"Esicasmo". Parliamo a lungo della "preghiera del cuore", secondo la tradizione orientale. Sono commosso di questa inaspettata conclusione, condivisione sulla preghiera, resa possibile da un incauto ritardo.
ore 21,30 - termina questo 30 luglio 2018. Il "piccolo seme" è la cena tranquilla con mamma, la recita con lei del rosario "alla Madonna che scioglie i nodi" davanti alla tv. La pazienza per il caldo e le zanzare, la gratitudine per la salute, la piccola fede, il ministero di parroco. Cerco di concludere bene questo giorno, un normale giorno d'estate. Non ho fatto niente di speciale, ma sento che le cose sono andate bene così. Riprendo in mano la meditazione di Martini sulla Passione di Gesù, mentre attorno ronza il ventilatore. Davanti alla croce ispira pregare per don Paolo ... anche per altre persone che in questo momento sento provate.
1 agosto 2018 Mercoledì
La meditazione della Passione, secondo il dettato di C.M. Martini, segna questi giorni. Mentre cerco di programmare l'anno pastorale, fa bene tener presente Gesù, "debole, vulnerabile, ucciso". Toglie spessore a quell' ansia organizzativa, in gran parte sterile. Quel preoccuparsi di cose, che nè a Dio nè alle anime interessano, su cui investiamo tempo, energie, solo per appagare "un nostro sogno di essere qualcuno". Meditando la Passione ci si accorge come la vita, le persone, ti girano attorno, e sono esse quel Gesù da riconoscere, accogliere, amare. E dove all'apparenza c'è la fine, sta il nostro inizio. Chiamati a "pensare e agire secondo Dio".
Passeggiata mattutina a Vignola, lungo il Panaro, recitando l'Ufficio, i Rosari, riflettendo, ringraziando. La bellezza semplice di questo percorso, riconcilia con la vita. In salute, in pace, con la gratificazione di un ruolo e un servizio importante; anche la meditazione della Passione fa sentire tutto ciò secondario. Suggestioni circa l'anno che verrà, tante idee da vagliare, come il fascino della chiesa spalancata di Vignola, braccia aperte che invitano ad entrare.
Giorni di piccoli lavoretti, che danno dignità operativa alle nostre ore. Pulizia dai fiori secchi in chiesa, collocazione degli avvisi nuovi sul sagrato, rammendo delle reti sfilacciate nei canestri del basket ... Gerry e Sergio sistemano una struttura del campo da tennis, che da anni giaceva in magazzino: messaggio di cura e di accoglienza. Come del resto la porta spalancata della nostra Chiesa, col battistero ad accogliere i fedeli, per l'indulgenza plenaria, ad imitazione di quella di Vignola.
Scopro chi ha "rubato" dalla chiesa il libro sui Vangeli, opera di C. M. Martini, samarrito da settimane. La "ladra" si giustifica dicendo: "anche io devo nutrirmi".
Incontro con *** anoressica. Un indubbio oscuro fascino in queste anime del "no". Muro invincibile, durezze insospettate, dietro parvenze di fragilità e dolcezza.
Collego le due esperienze, in una prospettiva di "rapporto individuale" cui mi chiama il sacerdozio. Se siamo chiamati sempre di più alla "dimensione comunitaria", non di meno lo Spirito ci indica una dimensione "individuale", personale, con le anime più fragili, piccole, smarrite, disperate. Qui non ci sono progetti, ma solo amore, ascolto, istante dopo istante.
2 agosto 2019 Giovedì
ore 3,30. Caldo afoso ed evidente nervosismo impediscono il sonno. Come tanti agosti passati, accanto ad una volontà di preghiera e programmazione, di fatto il tempo rischia di scivolare via in uno sterile e debilitante torpore. Prego che non accada, ma accetto che possa accadere. Cercare di mettere ordine, nel cibo, lavoro, movimento. Sono facile a queste ondate di stress, calo di energia, dispersione, spesso non causate da singoli eventi, ma da uno squilibrio generale, che comincia pian piano, crescendo, finché qualcosa non fa invertire la rotta. L'ultima volta fu con la settimana di Cammino del Nord, in Aprile, che mi rimise in sesto, dopo la Pasqua, per una estate poi meravigliosa. Così il ritorno recente dal ciclopellegrinaggio è stato l'inizio della crisi. Devo vigilare e preparare comunque un buon Settembre, poi a fine Ottobre ci puo stare una settimana di "ricarica". La lettura liturgica di Geremia e il suo tema della "profezia": stare attaccati al Signore e in Lui entrare in contatto con la vita. Anche nella difficoltà più estrema, tutto diviene semplice e libero. "Non sei più tu, a parlare, ma parla e agisce in te il Signore". Criterio base, di questo giorno e di questo anno.
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Programma dell'anno 2018-2019
TITOLO LO SPIRITO SANTO SEMPRE FA NASCERE E RINASCERE LA CHIESA
Contenuto: la pagina biblica della Pentecoste, tenuta davanti tutto l'anno, e corrispettiva attenzione alla Chiesa, sia nella dimensione locale, che universale, in una modalità, non autocentrata, ma teologale, come nel Vaticano II°. Domanda: come è la nostra parrocchia? Come lo Spirito vuole che sia la nostra chiesa? Il giorno di Pentecoste collocare straordinariamente la festa "Ogni uomo è mio fratello" sul tema delle "lingue". "Ciascuno li udiva parlare nella propria lingua" Atti 2,6
DECLINAZIONE 1. Spirito di Santità
2. Spirito di Unità
3. Spirito di Verità
4. Spirito di Carità
Il primo punto, sviluppa il rapporto dello Spirito con la vita interiore. Sullo sfondo c'è l'impegno per la preghiera, individuale e comunitaria, ascolto della Parola, direzione di vita. Riferimenti sono la Gaudete ed Exultate di Papa Francesco e i sacramenti della Eucaristia e Penitenza. Tema, che fà da sfondo a tutti gli altri. E' anche il tema meno programmabile, perché si muove nella realtà della libertà di Dio e dell'uomo. E' anche l'ambito delle azioni individuali, ogni giorno impreviste, di fede, di carità, e di quella che lo scorso anno fu chiamata "evangelizzazione informale". Si vede, quando una parrocchia prega, e cura innanzitutto la vita spirituale, "vita nello Spirito", mettendo Dio al primo posto. Importanza della Comunità Religiosa delle Minime.
Il secondo punto, ha un obiettivo molto concreto: la strutturazione di un cammino di unità fra parrocchie della zona di Castelfranco Emilia. E' la grande svolta pastorale recente dell'Arcivescovo Zuppi, giuridica e organizzativa, cui corrisponde riflessione e ricaduta pastorale, focalizzata attorno alla Assemblea di Zona, da preparare e irradiare. Parrocchie collegate le une alle altre, per una vision e una mission comune, nella conoscenza, affetto e servizio.
Il terzo punto, sottoline l'insegnamento, nella missione di Gesù, dei discepoli e chiesa. E' l'impegno classico per il catechismo dei fanciulli, della predicazione liturgica, allargata a forme nuove, destinatari più ampi, magari difficili, come le famiglie e i giovani.
Il quarto punto, riprende l'universo della Misericordia, tesi a divenire Chiesa sempre più specchio dell'amore di Gesù, verso i sofferenti, malati, persone smarrite, provate in ogni modo. Chiediamo allo Spirito, nella nostra realtà, di farci vedere i poveri e di camminare con e per loro. In questo Spirito di Carità, stanno tutte le nostre iniziative oratoriane, per il paese, i giovani, famiglie e stranieri. E anche l'ambito della nostra Scuola dell'Infanzia.
Logo dell'anno: porte spalancate
Giorno di confessioni, o almeno di disponibilità. Una signora, capitata casualmente in chiesa, commossa a trovare il sacramento del Perdono, racconta di don Mario Marchignoni: "stava tante ore in confessionale, lì studiava molto, era attrattivo, tanta gente veniva".
In vista del Sinodo dei Giovani, raccolgo la testimonianza di una ragazza: " Noi giovani, vorremmo una chiesa semplice, vera, che sappia toccare il cuore"
Leggo il libro autobiografico del piumazzese Bruno Graziosi, prestatomi da Giuliana Marinelli. Comunista fervente e formatore di comunisti. Il Partito era per lui una fede, una missione, la ragione del vivere. Leggeva tanto, bravo a parlare e scrivere. Un solo amore, un solo impegno. Nel suo racconto colpisce come, accanto a questa virile e un pò ottusa passione, si aprano spazi per sentimenti universali, l'amore per la sua donna, lo sguardo lirico al creato e alla storia. Totale chiusura e ostilità alla religione. Non la vede, quelle poche volte che la guarda, la considera un ostacolo a libertà, verità e giustizia. Lo conobbi personalmente, gli ultimi anni della sua vita, anziano, malato, depresso, come affossato nella sua modesta casa, piena di fumo di sigarette. Orgoglioso, duro, molto triste. Comunque un giusto, suo malgrado. Mi spiace non aver letto prima il suo libro. Un esempio di virtù "apostolica", che tutti dovremmo imitare, testimone al contrario, del tanto che manca, senza Gesù.
4 agosto 2018 sabato
Lettera a Policarpo nella Liturgia delle Ore:"Attendi di continuo alla preghiera". Riordine esterno, invocando armonia ed energia. Vivere in amore ogni dettaglio, con un grazie e una preghiera di benedizione per ogni oggetto che tocco e ogni pensiero che passa nel cuore.
Dalla rivista della Comunità di don Divo Barsotti, leggo la morte di don Vieri Vivoli, uno dei primi compagni del Padre, poi fuoriuscito, e il commento nel Diario di don Divo." ... come mai anche Vieri si sciupa in una vita di continua dispersione?". Colpisce l'espressione, in cui leggo un rischio attuale e personale: "sciuparsi in una vita di continua dispersione".
A Bologna Festa di S Domenico, mentre nel Calendario universale è Memoria di Giovanni Maria Vianney, curato d'Ars, patrono dei parroci. Da tempo ho nel cassetto il progetto di un pellegrinaggio in moto ad Ars, ma lo lascio lì, chiuso e tranquillo, per tempi opportuni. Però prende corpo, e si impone con maggior urgenza, il desiderio di continuare il Cammino del Nord a piedi. Dispersione o risposta ad una chiamata?
Il mio cuore è sul Cammino; ma in cosa consiste? Non è una vacanza, anche se è una vacanza. Non è uno sport, anche se è uno sport. E' un modo di vivere, in cui periodicamente, appassionatamente, assetatamente, ritorno. Credo corrisponda alle lunghe e frequenti notti, nelle quali Gesù voleva rimanere lontano, da solo. Venuto nel mondo per mettere in comunione le creature, gli uomini, col Padre, nel corso del suo ministero sente il bisogno di "sognare", di intravedere, col cuore e la speranza, l'insieme della sua opera e il suo esito.
Un gruppo, ora sul Cammino, cui fa parte Sara, nipote della nostra Lea.
In vista della programmazione pastorale 2018-2019, utile ascoltare "maestri", che illustrino l'universo in cui viviamo e operiamo, le dinamiche in atto, onde collocare sapientemente il nostro servizio e responsabilità. Luigi Zoia è uno, ma direi che tutti i personaggi intervistati da Monica Mondo, in Soul di Sat 2000, sono utili e hanno qualcosa da dire.
5 Agosto 2018 Domenica
Prospettiva teologale della giornata, mettendo al primo posto non la mia opera ma l'opera di Dio, incessante e sapiente. Questo il senso del primato alla preghiera. Questa la vera rivoluzione.
Dopo la Messa delle 10,00, andrà a Cavazzona a celebrare alle 11,15. Domani un funerale a Manzolino; Trasfigurazione alla sera dalle Suore; martedì messa a Riolo. Onorato di aiutare i confratelli, faccio volentieri questi servizi di zona.
Don Giulio è caduto ancora, mercoledi scorso; ieri operato al femore, al Toniolo. Forse oggi rientra alla Casa del Clero, probabilmente stasera andrò a trovarlo, partecipando anche alla Festa della Madonna della Neve, lì venerata.
Centenario Rossiniano, nella città di Pesaro, cui partecipo da casa, attraverso la discografia di don Giulio, in queste torride serate d'agosto. Colpisce il titolo che diede alle sue ultime opere: "Peches de vieillesse" (Peccati di vecchiaia). Musiche leggere, gioiose e misurate, fatte nella assoluta libertà, fra cui la Petite Messes Solennelle. La vecchiaia, tempo di risveglio e cura anche della fede e della preghiera.
MI PIACEREBBE ...
Sotto questo titolo, elenco una serie di desideri, sogni, idee, velleità, ossessioni magari ... Raccoglierli e condividerli, per verificarli alla luce, e perchè, quando un sogno appartiene a due o tre persone, può divenire la base di un progetto.
1. Mi piacerebbe un Oratorio vivo, in cui, sotto la guida di un padre e maestro, trovino spazio ed espressione tutte le espressioni vitali dell'uomo e soprattutto della giovinezza: la musica, il teatro, il viaggio, la cultura, il lavoro, la preghiera. Nel presupposto che è Dio a costruire, e che tutto nasce e cresce nel rapporto con lui, i giovani rimangono giovani, con tutte le loro eterne esigenze e possibilità. Che oratorio è senza musica? che oratorio è senza gite? che oratorio è se manca la possibilità di imparare, dialogare, confidarsi con qualcuno che ti capisce? che oratorio è senza disciplina e lavoro? che oratorio è senza teatro e danza? che oratorio è senza cultura e sguardo al futuro? Che oratorio è senza impegno e lotta?
2. Mi piacerebbe il sacerdote di "confessionale", tranquillo, risoluto, in chiesa a pregare, ascoltare, perdonare, confortare, accompagnare. Amo i preti che si fanno trovare in chiesa. Anche se una volta, tornando da Brescia in bicicletta, il sacerdote che incontrai in una chiesa di Cremona, solo, in confessionale, in una chiesa buia e deserta, mi fece molta pena. Da qui capisco la necessità di coniugare confessione, con missione; il prete sulle strade, col prete in chiesa, tale da mostrare ovunque il divino "volto di bontà" (lettera di Ignazio a Policarpo)
3. Mi piacerebbe cercare, vedere, capire tutti quelli che stanno male. I vecchi nella loro fragilità e umiliazione. i bambini, i ragazzi, i giovani, nei tremendi traumi, cui possono incorrere nel loro affacciarsi alla vita. I malati, i depressi, quelli che non trovano senso alla loro vita. C'è in me un'anima tragica e inquieta, che naturalmente corrisponde coi disperati, più che coi gagliardi.
4. Mi piacerebbe che la nostra parrocchia ruotasse attorno alla Scuola Materna, e alla Comunità delle Minime. Già lo fa, per dono di Dio e perchè le Suore sono tanto brave. Ma ciò che può essere è infinitamente di più: una corrispondenza alla fede e sapienza delle consacrate, e un fiorire di vita famigliare, paesana, attorno alle giovani famiglie e ai loro bambini e a quel luogo paradisiaco che è la Gisa Crotti.
5. Mi piacerebbe venire in rapporto, piano piano, coi nuovi arrivati, da altre terre, culture, religioni. Con fede, intelligenza, rispetto, simpatia, carità apostolica. Occasione per testimoniare, con orgoglio, chiarezza e fermezza, la fede, in quell'unico Gesù, via, verità e vita, ma che spande "semi del verbo", e trae figli, da ogni lingua, popolo e nazione. In una prospettiva di Pentecoste e di Atti degli Apostoli, il libro dell'anno 2018-2019.
6. Mi piacerebbe lavorare per la Comunione fra parrocchie della Zona, con un preciso piano "architettonico". Che significa con un progetto, una tempistica, degli incarichi, e una visione di funzionalità, unita a nuova bellezza. Gli architetti moderni, penso a Renzo Piano, si misurano a "costruire sul costruito" che "è molto più difficile, ma molto più interessante" "richiede rispetto, intelligenza, cultura e creatività". Come presidente della nostra Zona vedrei bene un "architetto"
7. Mi piacerebbe una parrocchia dove la Messa, domenicale e feriale, tutto l'anno liturgico, la gestione della Chiesa, le Feste, nella loro sacra semplicità, fossero irradiazione di divino, profumassero di santo, luminoso, alto, impegnativo e riposante. Messe con vera fede, delicatezza, ascolto, adorazione, silenzio. Messe con gioia e vita, in cui tutti abbiano un ruolo, attivo, così che, chi anche una sola volta vi partecipasse, si sentisse toccare il cuore. Lo stesso per il Catechismo dei Fanciulli, in preparazione a Comunione e Cresima, che abbia lo stesso respiro della Messa, impreziosito dalle sette gemme di chiesa, sopra elencate
Con questi sette "mi piacerebbe", può sbocciare un bellissimo piano per il futuro.
Grazie, domenica 5 Agosto 2018, "giorno della Eucaristia"
DOVREI ... (postilla e condizioni di riuscita)
disciplinare la preghiera - rapporto con Dio
disciplinare il cibo - rapporto col corpo
disciplinare il lavoro - rapporto con gli altri
disciplinare il riposo - rapporto col cuore
disciplinare le attese - rapporto con la vecchiaia
6 Agosto 2018 Lunedi - Trasfigurazione
Grave incidente stradale a Borgo Panigale: tamponamento- scoppio di una autocisterna con GPL, cedidimento cavalcavia della autostrada, alcuni morti, tanti feriti e danni.
L'ipotesi più probabile, una distrazione, o un colpo di sonno del conducente.
Qui giornata serena e intensa, iniziata con la Liturgia delle Ore e la bellissima prospettiva di 2 Cor 3: "E noi tutti, a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio la gloria di Dio, veniamo trasformati in conformità alla sua immagine, di gloria in gloria, secondo lo Spirito del Signore"
Visita in Ospedale, cercando di vedere, o di suscitare, in quelle anime e corpi, provati dalla malattia, quella "gloria soprannaturale" di cui parla la liturgia. In parte accompagnato dalla infermiera Irina, incontro Zuma di Castelfranco, Teresa di Bastiglia, Maria di Lecce, signore anziane, lesionate al femore, ora in fase di riabilitazione. Poi Mario Alberghini, papà di Laura, che sposai due anni fa con Maurizio Messori, genitori del piccolo Tommaso. Poi Rocco Leone, e Sergio Ghedini. Molti hanno problemi legati al diabete, e mi richiamano il dovere, specie oggi, di una vita attenta al cibo e al movimento. "lei fa molto bene a dedicare tempo ai lunghi cammini" sussurra Irina. Infine Dina Lolli, in Ferrari, di Piumazzo, accoglie il sacerdote a braccia aperte, esultante come la profetessa Anna nel Tempio, incontrando Maria, Giuseppe e Gesù.
Pomeriggio incontro con ***, con cui capita di approfondire due temi pastoralmente rilevanti: 1. La qualità organizzativa del servizio sacerdotale. 2. Quanto "coloro che amiamo si sentono effettivamente da noi amati". In effetti può accadere che uno ami, ma l'altro lo senta poco e allora occorre che l'amante si interroghi su cosa possa far sentire l'altro amato e mettere in atto quelle attenzioni che il cuore suggerisce; "occorre mettersi nei panni dell'altro". Per quanto riguarda il primo punto, si rileva come non bastino - per educare e guidare - generiche indicazioni di principio (o spirituali) - come sovente mi limito a fare - ma l'arte di tradurre quelle vision, in planning, condividendo una mission, senza venir meno alla responsabilità di leadership. Conversando, non usiamo questi termini, ma ora mi sembra opportuno servirmente, perchè sintetici, adatti ad indicare la progressione di passaggi imprescindibili.
Bella messa della Trasfigurazione, nella Cappella delle Suore. Oltre alla Comunità, ci sono Giovanna, Antonella, Noemi e Luigi, mamma, Lorenza, Andrea Collina, Michelina e Antonella di Castelfranco. Cerco nel volto semplice di ciascuno lo splendore della "gloria di Dio".
7 Agosto 2018 Martedì
Il giorno in cui tradurre in progetto il tema dell'anno e i vari "mi piacerebbe" e "dovrei". Il giorno del calendario 2018-2019. Certamente non basterà la giornata di oggi. Si parte dalla preghiera, invocazione speciale allo Spirito (Veni Creator Spiritus), Liturgia delle Ore, meditazione e Rosario. Sto benino, purtroppo dormo poco, per il caldo, nervosismo, da eccitazione e stanchezza. Finiti questi giorni di lavoro, si impone una pausa. Starebbe bene un cammino, ma per il momento proprio non se ne parla. Il risultato del lavoro, la riscrittura del testo passato, con piccoli passi di concretizzazione, è nella pagina iniziale del sito. Affido tutto a San Gaetano da Thiene, che vado a trovare in bicicletta, nella sua chiesa, presso i laghetti di S Anna.
Sotto: chiesa di San Gaetano, ai laghetti di S. Cesario sul Panaro.
8 agosto 2018 Mercoledì S. Giovanni Maria Vianney
Il caldo sta mitigando un poco. Gerry parte per le ferie, apro io la chiesa, arieggio, accendo i lumini, raccolgo quelli consumati, controllo accessi del cancello, la pulizia del sagrato. Una voce chiama a fermarsi in ginocchio, davanti al tabernacolo: "Resta qui". Bello fare i servizi, immensa dignità della piccola azione buona, ma capisco la "sindrome del sagrestano": pensare a tutto attorno a Gesù, ma non mettere al centro Lui, Gesù.
Ieri grande lavoro sul programma, cercando la concretezza, per indicare a me, ai parrocchiani, specialmente ai collaboratori, cosa si intende fare questo anno. Ciò che è consueto, ciò che è nuovo, dando all'uno e all'altro freschezza, fantasia, cura. La lettura serale di Guerra e Pace (sono al punto della battaglia di Austerliz) fa capire come si possa lavorare tanto, senza ottenere nulla, anzi facendo danni immensi (figura del generale austriaco), e come l'incuria porti comunque alla disfatta. Per vincere, o ottenere frutto nel proprio lavoro, occorre una "genialità", in alcuni naturale - questi tali vanno riconosciuti e corrisposti - oppure quell'"eroismo", spesso presente nelle persone più umili, ma che sanno fare bene la loro parte (figura del granatiere russo). Io non ho alcuna "genialità", ma sento che c'è qualcosa, di molto piccolo, che so fare.
Come a Riolo, per aiutare don Claudio assente. Anniversario di un lutto doloroso, Antonietta, 66 anni, ammalata per un certo tempo, marito di dieci anni più grande e un figlio celibe. Empatia con la situazione, al punto che il figlio Daniele si lascia andare subito a confidenze. Molti amici e parenti, un "allure" speciale dalla presenza della Comunità delle Minime di Piumazzo. Una giovane donna, a spasso in bici col marito, appena le vede, rimane incantata e sussurra: "mi sembrano angeli!!" Poi la preghiera, la dolcezza profonda della liturgia, la suggestione di Riolo, primo luogo dove il gruppo di Santa Clelia si estese dopo le Budrie. Commozione per me essere in una chiesa dedicata a S Pietro, simbolo della "organizzazione" nella chiesa, proprio nel giorno in cui lavoro sul programma. Nel cuore risuona la voce a lui, impaurito nel mare in tempesta: "perché temi, uomo di poca fede?"
In Asilo, Federico Legnani tinteggia le aule; la ditta GreenPower consegna il manto sintetico per il giardino del nido; con le Suore continuo la programmazione. Accompagna il pensiero della "duplice potenza", di Dio e nostra, legate da una legge, chiara e rigorosa: Dio agisce con immensa potenza d'amore, se l'uomo agisce con altrettanta sapiente potenza di fede. Sono due potenze diverse, ma dal loro armonioso incontro e intreccio, nasce il bene. La vita è veramente una opera d'arte, una battaglia, una sinfonia d'amore, delicata e grande!
E la voce ripete: "Resta qui"
Foto dell'arrivo del Clan di Pieve di Cento a Santiago di Compostela. Il 25 Luglio ricevettero la Benedizione del Pellegrino e la Credenziale qui a Piumazzo. Letizia commenta: "La Provvidenza ci ha sempre accompagnati". Sono proprio belli, stupenda la Basilica, che per la prima volta vedo scoperta, dopo i lavori di restauro esterni. Ora, dicono, stanno restaurando l'interno.
Nella diocesi di Bologna è la memoria del Curato d'Ars, patrono dei Parroci, così ho la possibilità di ricordarlo due volte. Affido a lui, oltre il mio sacerdozio, la salute di un vicino di casa, Stefano, oggi operato alla testa.
Qualcosa sta interrompendo il ritmo di comunione con Dio e con la vita. A volte sono proprio le gioie della vita ad ostacolarne il canto. Anche solo un minuto, sciupato nella dispersione, può divenire una falla, da cui entra il caos. Come riparare? Ributtandosi nella preghiera umile e insistente, come la siro-fenicia del vangelo. "Resta qui"
Nel programmare, qualcosa non mi soddisfa. Manca quella vision, quel sogno da realizzare, quella impresa da compiere. Tutto scontato, piatto, senza energia. La chiedo allo Spirito. Può essere una fortuna, così non sostituisco con le mie opere quelle di Dio. Ma dove trovare l'opera di Dio? Anche il vangelo di domenica era un enigma: "Cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio? Questa è l'opera di Dio: credere a colui che egli ha mandato"
Penso a quello che chiamo "cenacolo evangelico". Un raccogliersi di due o tre persone, o famiglie, già in empatia umana, perchè si conoscono, o perchè hanno le stesse sensibilità, per una preghiera insieme. L'occasione può essere il semplice desiderio di pregare, o una necessità di uno o più membri. Struttura semplice: un segno, una invocazione, una Parola, le nostre parole. Ogni incontro può essere diverso da un altro, per lunghezza, forma, stile. In base a chi partecipa. Bello mettere anche il ringraziamento e la lode, magari con in mezzo della musica, sì la bella musica, che ciascuno ascolta, per rallegrare la vita, dandole qui un valore di consapevolezza e preghiera. Gioia dell'incontro, con Dio, gli altri e se stessi.
"Fare", "fare", sempre questa ossessione del "fare". Come è chiaro, alla luce della Parola di domenica scorsa, quanto esso riveli più orgoglio che servizio d'amore. Può avere anche un senso positivo. Indubbiamente la storia dell'umanità ha espresso "campioni del fare" (penso al Napoleone di Guerra e Pace) ma se "l'opera di Dio è credere" significa che l'unico nostro "fare" sicuro, veramente grande, costruttivo, eroico, quello che massimamente esprime il "credere", sia la preghiera. La quale, nel vangelo della siro-fenicia, ha valenza di furbizia, come ogni fare vincente, necessariamente anche geniale e astuto.
Leggo nella meditazione di Martini " E' lei (Maria) che dice il suo "sì", ma non un sì al fare qualcosa, ma un sì al lasciar fare, che è la cosa più terribile che lei, come Madre possa accettare. Vorrebbe fare qualunque cosa, invece il sì del lasciar fare, è proprio la spada che le trafigge il cuore ed è contemporaneamente il sì di tutta l'umanità, che mettendo sotto i piedi l'orgoglio della propria salvezza, dice: Signore, ti ringrazio che sei più buono di noi, perchè sei venuto in aiuto di noi poveri"
Un definitiva la vita sacerdotale è un sì alle virtù passive: ascolto, obbedienza, servizio; quelle che nascono da umiltà e portano alla umiltà. Sospetto verso le virtù attive: la parola, la organizzazione, il comando, che nascono da orgoglio e portano all'orgoglio. In tutto la regola sia la fede: per Cristo, con Cristo, in Cristo.
Alla Messa del curato d'Ars, oltre alle Suore e mamma, anche Paola, Antonella, Franco e Dino
9 Agosto 2018 Giovedi - S. Benedetta della Croce
Il primato della preghiera, si traduce in una serie di piccoli gesti, di preparazione della chiesa, accoglienza, come il cartello davanti alla porta, non con avvisi, ma con una indicazione spirituale, che vidi accanto ad una meridiana, su un muro di Brescello, il paese di don Camillo: "Il tempo è dono di Dio, dona a Dio il tuo tempo" .
All'Asilo per vedere il procedere dei lavori di tinteggiatura, incontro alcune immagini bellissime, che descrivono la liturgia del giorno: "parlerò al tuo cuore, ti farò mia sposa per sempre"
Mentre mi dirigo alla Casa del Clero, ispira fermarsi, all'incrocio fra via Piumazzo e via Fossavecchia, a trovare Anna, vedova di Mauro Biavati. Ricordo le parole che mi disse, dopo la morte del figlio adottivo Daniele: "perchè non ci è venuto a trovare? Sapeva che soffrivamo!" Famiglia dichiaratamente atea, con queste parole ricorda la nostra missione, quella di Gesù, che superata ogni tipo di appartenza, è si fa presente là ovunque c'è un dolore. A Bologna incontro don Giulio, dopo l'intervento chirurgico al femore. Sta bene, racconta quasi divertito, pur senza nascondere la grande pena, l'operazione in anestesia locale: "Sono arrivati con sega, martello e scalpello, poi hanno cominciato a tirare, battere, segare e dopo appena un giorno, mi hanno mandato a casa ... andrà bene così!". Chiama già "casa sua" la Casa del Clero, le persone di cui parla più spesso sono le suore, i confratelli: segno di un inserimento graduale e sereno.
Pomeriggio ancora di visite. Un piccolo ciclopellegrinaggio alle Budrie, per affidare a S Clelia il sacerdozio e il lavoro di programmazione. Alla domanda di un "segno" che indichi quale opera Dio vuole compia, quale sottolineatura nell'anno che verrà, lo sguardo va ai due "bambini" che giocano, sopra l'urna di S Clelia: "i bambini ... dedicati ai bambini!". Sento che corrisponde al lavoro già in atto, col catechismo, con la Scuola Materna, anche alla mia indole.
Più tardi, con mamma andiamo ad Argile, per documenti da ritirare; occasione per visitare la tomba di papà, a sei mesi esatti dalla sua morte. Stasera la messa è per Misaele.
10 Agosto 2018 Venerdi - S. Lorenzo
Un 10 agosto di 23 anni fa, da Monterenzio viaggio a Firenze in bicicletta, attraverso il Passo della Futa, per incontrare, la prima volta, don Divo Barsotti. La prima tappa fu una preghiera nella grande Basilica fiorentina di S. Lorenzo. Il racconto biblico della istituzione dei diaconi, evidenzia il compito primario degli apostoli "la preghiera e la Parola", senza nulla togliere alla dignità degli altri servizi pratici, ma proprio per questo affidati a "persone di buona reputazione". In vista del nuovo anno, nello stabilire priorità e incarichi è importante questo punto.
Nella chiesa di Bomporto, vedo dipinta sul muro la scena di Gesù: "Lasciate che i bimbi vengano a me", eco della parola udita alle Budrie. E' una chiesa molto ordinata, sempre aperta, con una deliziosa armonia fra ombre e luci. Conosco don Francesco, il giovane parroco. Noi preti dovremmo tendere ad una maggior "libertà interiore", non nel senso di fare quello che ci pare, ma di fare le cose senza preoccuparci, con dedizione, amore, serietà, ma senza preoccupazione. Soffrire, sacrificarsi, ma non temere. "Il Signore ama chi dona con gioia"
All'Asilo, iniziati i lavori del manto erboso sintetico nel giardino del Nido, e Federico Legnani si prepara a concludere il lavoro di tinteggio nelle aule, con la mitica "carta da zucchero"
11 agosto 2018 sabato
"Noi ci dedicheremo alla preghiera e alla Parola" L'espressione di Pietro negli Atti, ascoltata ieri, apre la giornata di oggi. Chiave architettonica di un programma pastorale. C'è in ogni progetto un centro, un cuore, una visione. Ci sono dei responsabili, delle guide. Gesù e gli Apostoli, coi loro successori, mettono formalmente in testa la preghiera e la Parola. Da questo fondamento, che è personale e organizzativo, interiore e propositivo, tutto comincia e cresce. Il prete può essere in chiesa o fuori chiesa, avere un temperamento o un'altro, una propensione o un'altra, ma in ogni caso deve essere un anima di preghiera e di Parola.
Nella biblioteca cerco il testo degli Atti degli Apostoli, tra l'altro commentato da Martini, sarà il libro guida dell'anno 2018-2019. E' piccolo, adatto dunque ad essere letto anche in Cammino.
Nella chiesa di Bomporto, di fronte all'affresco di Gesù coi bambini, c'è la scena delle 10 vergini in attesa dello sposo, con l'olio per le lampade, che rappresenta la parola e la preghiera. Una vision di vita parrocchiale, magari ripetitiva e inerte, anche assonnata e noiosa, inattiva e apparentemente vuota, il cui senso è la attesa e preparazione ad un incontro decisivo, glorioso,
"Quelle che erano pronte, entrarono con lui alle nozze". Il senso della vita, anche comunitaria non è il presente, ma la preparazione di un imminente e festoso futuro. Procurare olio e distribuirlo. lo Spirito Santo, tema dell'anno. Procurare Spirito Santo e distribuirlo.
Da tre giorni c'è un piccione in chiesa; vola ostinatamente in alto, sbatte contro i finestroni della volta, senza trovare via di uscire. Apriamo ogni finestra, le grandi porte, spalanchiamo quella di ingresso, perché esca. Ma lui ostinatamente rimane là a volare alto. E' una scena-messaggio: la salvezza non si trova volando alti, ma scendendo in basso. Come il piccione, anche noi ci ostiniamo a rimanere attaccati ai nostri "sogni alti", con le nostre piccole ali. Preso da misericordia, riesco ad aprire una piccola lunetta, proprio dove si trova il volatile, liberandosi. Così fa Dio con noi, se non capiamo la via umile, ci viene incontro nel nostro vano orgoglio.
Il Papa incontra i giovani italiani a Roma, sono 70,000, anche un gruppetto di Castelfranco con don Paolo Giordani. "Fate in modo che i vostri sogni di oggi diventino la realtà di domani;per questo ci vuole coraggio!" E racconta la storia di quel giovane italiano, ricco di sogni, e li segue contro il padre e tutti, si spoglia nudo per iniziare una vita nuova, e cambia l'Italia ... Francesco di Assisi. "Quel Gesù, che avete nel cuore, bussa ... dal di dentro ... perché vuole uscire; non dobbiamo tenerlo prigioniero, col nostro clericalismo, esso tocca non solo i preti, ma un po' tutti, chiudere Gesù nel nostro egoismo ... la chiesa senza testimonianza è fumo!"
Prima di restituire il DVD a Patrizia, guardo il film Coco. Impressione profonda a ritrovare le stesse identiche parole del Papa ai giovani: "Quando arriva il tuo momento non devi lasciartelo sfuggire, devi accoglierlo. Credi al tuo sogno, non si realizzerà da solo, quindi è tuo compito afferrare quel sogno, stringerlo forte e trasformarlo in realtà."
12 Agosto 2018 Domenica XIX del tempo ordinario
"Ogni tempo è Kairos, "tempo favorevole"". Il Signore pone nelle nostre mani il tesoro più grande che si possa immaginare, ci affida il compito più grande che mai possa essere dato: la salvezza del mondo. "Il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo" (Vangelo di oggi)
Penso di declinare il tema, nelle omelie, con questi passaggi:
- attraverso l'umanità di Gesù (la carne) il mondo vive
- il rapporto con questa umanità, incontra tante difficolta: quale è la nostra?
- Dio Padre ci viene in aiuto: "Nessuno viene a me se non è attirato dal Padre"
- Per questa via, arriviamo a comunicare con Cristo, nella fede e nella Eucaristia
In mattinata, prima della passeggiata/meditazione, leggo la lettera pastorale di Zuppi, in vista del programma, per iniziare con "parresia" il nuovo anno. Il tema della "Rivisitazione missionaria" è qualcosa di importante, per nulla scontato, sul quale, non siamo misurati dai risultati, ma dalla fedeltà, appassionata, coraggiosa. Il sogno di Gesù, della Chiesa, sia il nostro sogno.
Belle le messe a Piumazzo e a Cavazzona. Nonostante la mancanza di tanti ministri e fedeli, le celebrazioni sono partecipate e belle. Il pomeriggio, funerale della mamma di don Fabrizio Peli a Mercatale. Rivedo la Valle Idice, tanti amici; mi colpisce la atmosfera intensa, bella, di unità e consolazione, propria di un funerale cristiano, sacerdotale, interpretata magistralmente dall'Arcivescovo Zuppi, con la sua umanità e fede, e dal Coro del Rinnovamento dello Spirito, di cui riporto il brano, durante la benedizione di esequie: "Risuscitò con potenza"
A sera, cena famigliare dalle suore, con mamma, Lorenza ed Ennio.
13 agosto 2018 Lunedì
il tempo si è rinfrescato. Una malinconia prende, quando a metà agosto, dal caldo umido e torrido, si passa ai giorni miti, alla brezza dolce del mattino. Significa che le vacanze sono finite e si precipita veloci nel tempo del lavoro. Non che disdegni il lavoro, ma mai ci si sente pronti, mai abbastanza preparati. Da un mese il pensiero è rivolto al nuovo anno, cercando indicazioni operative, soprattutto una sintesi, un elemento che dia unità e forza propulsiva al tutto. Dopo la liturgia di ieri, il cuore vive nella prospettiva del rapporto con Gesù. Pare una ovvietà. Ma comincio a capire, da vecchio, cosa voglia dire, non puntare sulle proprie opere, piuttosto "seguire e credere" a Gesù. Non che creda valgano tanto le mie opere, ma è come un imprinting, un "super io", che ossessivamente punta il faro sulla mia fragile umanità, caricandola di attese. Il senso faticoso della vita come dovere. Invece la vita è l'essere figli, il cui primo dovere è essere felici, ed avendo un padre altissimo, il secondo dovere è la dignità. Lavorare deve essere bello, gioioso; solo nella libertà si lavora bene, con amore.
15 Agosto 2018 Mercoledì
Tanta pioggia ieri pomeriggio. Tragedia del Ponte Morandi crollato a Genova. Interminabili trasmissioni in tv sul tema. Problema fisiologico che si unisce ad una svolta epocale: dopo gli anni del boom costruttivo, gli anni dell'ansia per il vecchio e usurato. Come nelle sovrastrutture, così nella società e anche nella chiesa.
Durante un dialogo con un parrocchiano, da fonte diversa, emerge una indicazione identica a quella dei nostri Pastori: "Fuori, c'è un immenso mondo, tante situazioni e bisogni, che la chiesa rischia di non vedere, non essere presente, con la sua opera di soccorso e testimonianza" e ancora "da tanti anni, nella nostra zona, per i giovani non cè nulla, non ci sono proposte, non si chiede nulla loro". Traduco questa sollecitazione in una preghiera per i giovani, in una ricerca nel cuore cosa possa fare di più la parrocchia, e concretamente, umilmente, apro i campi da gioco, accogliendo "gli amici di Zaccaria", un paesano tunisino, ben integrato a Piumazzo, che in questo periodo ospita un gruppo di amici, vengono la sera nelle strutture parrocchiali, per giocare, con energia e ordine.
Messe molto belle, oggi, sia qui che a Cavazzona; pur mancando tanti, dignitose e partecipate. Mi coinvolge la Parola: "Il Signore ha guardato alla umiltà della sua serva". Dignità della nostra concretezza umana, qui, ora, con queste persone, come siamo, dove siamo. Anche nella santità ci sono "miti" fuorvianti: vorremmo pregare come quel santo, fare la carità come quell'altro, costruire la comunità come quel leader, predicare come quel mistico. Ognuno invece deve essere fedele a se stesso, libero, generoso, senza confronti fuorvianti. La propria bellezza e fecondità è nella libertà, coraggiosa e serena.
Mentre medito sulla "umiltà", in un giretto in bici, incontro la realtà di Gaggio di Piano, chiesa in ordine, due signore che, dopo la messa, si fermano ad innaffiare i fiori, riordinare il sagrato; Elisa e Bertilla: faccio loro una foto, come icona della "umiltà". Così la mattina presto a Piumazzo, incrocio la signora Lea col cane, Simonetta col cane, ispira abbacciarle, non solo per affetto, ma perchè riconosco in esse altre icone di quella "umiltà", in cui si fa presente Dio, umanità concreta, buona e paziente. A mezzogiorno, grigliata con le suore, da Giovanni e Graziella Arces. Sr Theresa esperta di cucina piccante; Sr Flora e Sr Pavana di pasticceria, Sr Eufemia di specialità tanzaniane. Dice sr Laura Teodora: "Mi piacciono questi contesti: chiacchierare tanto, mangiare tanto, in un clima di famiglia ..." Tre suore arrivano in bicicletta, col pensiero di tornare a casa presto, per probabile visita di Sr Enza, la nuova Madre Generale.
16 Agosto 2018 Giovedi - S Rocco, pellegrino
La Giornata della Assunta si conclude con lettura di Carlo Martini sul beato Card. Andrea Ferrari "infaticabile lavoratore, pastore di indomita energia" nel cui nome delinea una meditazione sul "fare", alla luce del vangelo di Matteo. Così il risveglio mattutino è segnato da questo slancio: "Maestro, cosa devo fare?"
Durante la preghiera, alla lettura di Ezechiele: "questa è una genia di ribelli: hanno occhi e non vedono, hanno orecchi e non ascoltano", mi chiedo "cosa sia ciò che non voglio vedere, in che cosa mi difendo nel rapporto con gli altri" (Don Benzi). Ho la raffigurazione di quale sia il tipo di relazione che sto costruendo, anche a seguito della rustica grigliata di ieri. Scopro che il mio modello di "vita pastorale" è in fondo qualcosa di simile all' l'hotel quattro stelle. Raffinata cura d'ambiente, ospitalità, dettagli, cose, senza eccedere in esclusività, in sfarzo pacchiano. L'Hotel quattro stelle, col suo rapporto gentile col cliente, coccoloso, cura del bello, pulizia, volontà di far star bene, tranquillità, rispetto della privacy. Un rapporto caldo, generoso, sincero ma passeggero, mai stabile. Così, nel bene e nel male, io sto costruendo la parrocchia.
Ma è questo il modello di Gesù? Non è forse quello della "famiglia"? Con la sua semplicità, affetto, stabilità, vivacità, disordine, fisicità? Come la grigliata di ieri? Come mai non amo il "modello famiglia": la presenza costante degli altri, il chiasso, i tempi morti, le grandi mangiate, il parlar di niente? Ma è questo l'unico modello di famiglia? O, al suo opposto, l'ingessato modello disciplinare di un monastero benedettino?
Avrei bisogno di una "chiesa sposa", con la quale costruire insieme un modello di "famiglia comunità", ordinato e creativo, gioioso e disciplinato, elegante e umano, dove i bimbi hanno spazio, in libertà e compostezza, insieme ai vecchi, ai giardini, al lavoro, alla preghiera, al sacrificio, alla musica, alle dimore d'epoca, stile il film "Tutti insieme appassionatamente".
il tema dei poveri dove lo mettiamo? E' il mio tormento! "Tutti insieme appassionatamente" non manca di una visione drammatica della vita, i poveri sono presenti, le guerre, il cambiamento di sorti; "vision" indiscutibilmente borghese, ma anche profondamente cristiana. Non col moralismo si risolve questa aporia, ma persistendo nella domanda: "maestro, cosa devo fare?"
Buttandosi nelle cose, si trova una prima risposta: incontro con Sr Theresa sul progetto Religione; dibattito sul fare o meno la Festa "Ogni uomo è mio fratello"; visita all'Ospedale dai malati; incontro con la Direttrice dr.ssa Dallari e la nuova Responsabile amministrativa.
Signore Gesù, dimmi cosa devo fare per diffondere in mezzo alla mia gente il tuo nome, la tua parola, la tua verità; che cosa devo fare per interpretare rettamente il tempo presente; che cosa devo fare per essere cristiano e sacerdote; che cosa devo fare per salvarmi, per ottenere la vita eterna; che cosa dobbiamo fare per essere chiesa degli Apostoli, per mettere in pratica le indicazione del Papa e del vescovo?
Secondo le Beatitudini la prima indicazione operativa è "il fare del cuore". Attenzione a sé, nelle basilari relazioni, con la vita, Dio, gli altri, che porti ad una giustizia-santità, dalla quale nasce la possibilità del bene per gli altri. "Un albero buono non produce frutti cattivi e un albero cattivo non produce frutti buoni. Dai frutti li riconoscerete"
Per un prete di età matura, dicono i maestri, le tentazioni inerenti il "fare" sono quattro : l'attivismo disordinato; la stagnazione nella routine; la presunzione per esperienza; la stanchezza interiore per delusione rassegnata. Il punto debole cui pare di ritrovarmi è il secondo.
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Conclusione lavori di posa del manto erboso nell'area giochi del Nido; ringraziamento a Tomaso, ideatore e organizzatore dell'intervento e all'ing. Stefano Tampieri per "i lavori che non si vedono" a scarichi e fognature.
17 Agosto 2018 - Venerdi
Pensiero ai nubifragi in Kerala, frane, crolli, allagamenti, che coinvolgono famigliari e parenti delle nostre suore, e alle vittime del crollo ponte di Genova. Si impone silenzio e preghiera.
Giornata penitenziale e sacramento per me del Perdono. Preghiera, come "culla, sorgente di sicurezza, da cui trarre forza per sostenere molti". Il cristiano, massimamente il sacerdote, ha la vocazione di questa comunione continua con Dio, per la quale, qualunque cosa fa, tutto diviene grazia. E' abbastanza indifferente che si faccia questo o altro: quello che più conta è la intensità del nostro rapporto con la Divina Presenza.
Partono i Giovani della parrocchia per la Tre Giorni di Villa Cagnola (Lago di Varese). Bello dedicare un po' di tempo allo stare insieme, rinsaldare amicizia, pregare, aprirsi a nuovi servizi. E' una grazia per il sacerdote poterli salutare, vicino al loro cammino.
18 agosto 2018 Sabato
Mi sveglio prestissimo per il freddo. Occasione per iniziare con sollecitudine una più ricca giornata di bene. Ringrazio del film visto ieri sera: "Tutti insieme appassionatamente": il garbo delle persone, le montagne, la città di Salisburgo e la bella Austria, la musica, le storie d'amore e di fede, il fascino delle dimore d'epoca ... Alla messa di ieri, confortava nella lettura di Ezechiele, il cenno al lusso, circa Dio: "gioielli, vestiti di bisso, banchetti...". All'amore per i poveri, come si addice ad un Dio Padre, si sposa ogni tipo di splendore, in un Dio Signore.
Nel cuore, il capitolo 10 di Matteo: "discorso missionario". Mi pare tanto diversa la mia vita, così poco profetica e così tanto istituzionale. Eppure sento come anche la istituzione è dono, grandissimo, perche mette davanti agli occhi di tutti, costantemente, la realtà di Gesù. Che ci sia a Piumazzo una chiesa, un parroco, le suore, degli appuntamenti, un servizio, un programma, è un richiamo continuo al vangelo. Certo che tutto questo vuole ravvivato dalla fede, dalla preghiera, e comunque non basta. Va sempre coltivata una leggerezza e creatività missionaria, che la istituzione non ha. Anche il tema della "persecuzione", nella istituzione, di per sé così protettiva e "potente", è presente: nella indifferenza di tanti, nel ritrovarci in pochi, disprezzati e sfruttati. Tutto quello che ci pesa, mortifica, stanca, in realtà è la nostra garanzia di verità.
Per questo mi preparo ad una "giornata missionaria", ad una serie di opere buone, generose e ordinate, di attenzione e tenerezza verso chi soffre, con la preghiera, le visite, il lavoro. Costruisco uno schema di impegno, con orari e obiettivi.
Incontrati Maria Rossi, Maria Luisa Verrucchi e figlio; Marisa Alberghini e l'amica "Leoparda"; Alessio Gamberini; Carlo e Francesco Gandolfi; Garagnani Gianni e moglie; Annalena Vivi; Grazia e Ruggero Maccaferri; Lucia Notari; Franzaroli papà e Debora: Cremonini Giorgio, con Cervi Luisa e Gabriele; Zanasi Giulio; Tomesani Adelmo e Valeria; Maria Zacchi; Bussoli Gabriella e marito, con Emilio Borghi; Teresa de Luca e papà; Anna badante di Angelo. Alcuni incotri sono lunghi, altri medi, alcuni brevissimi.
Questa opera "missionaria" è veramente bellissima. La collego a quanto Lucia di Cavazzona mi racconta di don Emanuele: "Ha un rapporto forte coi giovani, li và a cercare, conosce tutto di loro ..." .
20 agosto 2018 lunedì
Domenica bella, per le messe a Piumazzo e Cavazzona. Il tema Eucaristia entra nel cuore e ispira un progetto; se la "vita eterna" dipende dal mangiare "quel pane", come non lo porteremo a tutti? Continua lo studio del tema "missione", nella lezione di Martini, con risposte sapienti alle domande che il cuore pone. Sarebbe bella quella essenzialità che il cap 10 di Matteo prospetta, sarebbe anche comodo, "lasciare tutto". Ma è importante fare tesoro di tutta quella santità, testimoniata dalle opere e tradizioni che altri ci hanno lasciato. La parola di Gesù invita a "cercare la paglizza d'oro della esenzialità, nel pagliato delle cose che saranno bruciate. Cercare di non disprezzare il transitorio e il contingente, ma metterlo servizio dell'essenziale della fede"
Ispira continuare la "missione": visita a Annamaria e Giuseppe Mazzoli, con i quali ispira una liturgia domestica tanto dolce e confortante. Poi Italo Melotti; Noemi Cristoni col figlio Gabriele; Franco Cremonini con sposa; Mazza Sofia, Dino Alberghini e Marisa Ferri, presso i quali mi fermo tanto, come pure da Maria Giovanna Nizzi, sposa di Roberto Bottazzi, in lotta da sette anni con una patologia seria. Vorrei visitare Ruggero Gamberini, ma è a Zocca, in ferie, così saluto la figlia Sandra e il marito Paris, che, a fronte di un mio commento alla erba alta, davanti alla Scuola Elemtare, e gli alberi secchi, si aprono a pareri amari su taluni aspetti di pubblica trascuratezza. Poi Comunione a Anna e Agostino Cocchi, con figlia Clementina
Dopo la Comunione ad Agostino e Anna, viene posto in mano un biglietto devozionale, scritto secoli fa, con calligrafia stinta e minuta, tramandato in famiglia, di generazione in generazione: "L'invocazione frequente del nome santo di Maria conduce ad acquistare una grazia sovrabbondante in questa vita e una gloria sublime nell'altra" (S. Bernardo). Mi commuove considerare che oggi è la memoria di S. Bernardo!
Il gruppo dei giovani torna dalla Tre Giorni a Varese. Hanno un'aria bella. Una foto li ritrae come compagnia pronta a partire per una impresa: a dare l'assalto al nuovo anno parrocchiale!
21 Agosto 2018 martedi
Con mia madre vista a Maria, la sua unica zia rimasta. Di appena tre anni più grande di lei, Adrina e Maria furono sempre legate, per una infanzia in comune e una serie di vicende giovanili (avendo la zia sposato un tassista, le prime gite di mamma furono con lei) Più tardi unite da una contiguità abitativa e un legame forte con la chiesa dei rispettivi figli.
Zia Maria ha quasi 90 anni, lucida di mente, ma progressivamete indebolita nel corpo, lei, sempre stata gracile di salute. La mamma, energica fin da piccola, invidiava questa sua zia malaticcia, cui riservavano i bocconi migliori e i soggiorni estivi in montagna, "per vedere se prendeva appetito".
Zia Maria ha due figli, Ester ed Enrico. Quest'ultimo, con la moglie Simonetta, (in basso a sinistra nella foto) fanno parte de "La Famiglia della Visitazione" di Sammartini, fondata da don Giovanni Nicolini. Hanno sei figli, quattro maschi e due femmine, quasi tutti già sposati o fidanzati, più due in affido da quasi trent'anni, Carlo e Maria Grazia, ragazza con gravissimo handicap. Hanno passato la giovinezza con la bibbia in mano, questi sono i frutti.
A parte l'incontro con la zia, quella di oggi e una esperienza profonda di famiglia, fondata sulla fede, che molto impressiona. Hanno fatiche come tutte le altre, e forse più delle altre, ma le accompagna una sapienza, una forza, una dolcezza, manifestazione del Regno di Dio, qui, ora, per tutti. Meditando sulle manifestazioni di Dio oggi, proprio in questa epoca di crisi culturale della famiglia, la santità più attuale, bella e toccante, è proprio quella della famiglia. Anche la santità religiosa e comunitaria è tale, se assume i connotati della famiglia.
23 Agosto 2018 Giovedi
Giornata di ieri, 22 agosto, anniversario della Consacrazione nella Comunità di don Divo Barsotti, "Comunità dei Figli di Dio" ( CFD) vissuta nella consapevolezza- gratitudine. Durante il giorno, costantemente veniva alla mente, allora avvertivo tutta la sua importanza per me. Confermata dall'incontro "casuale" (ma il caso esiste?) con Mauro Felicani, l'iconosgrafo di S Agata, che dipinse la nostra Trasfigurazione, affascinato pure lui dalla CFD, e intenzionato a prepararsi per la consacrazione. Memoria di S Maria Regina, mistero mariano di bellezza, gloria, amore e potenza. Dolcezza delle "quattro preghiere d'obbligo" CFD e recita della formula di consacrazione.
Una serie di ombre avvolgono l'anima: la tragedie degli escursionisti al torrente Raganello, il ponte di Genova, la nave profughi Diciotti, le tensioni politico-sociali, non sopite, ma in perenne combustione, anche nell'afa estiva. La vicenda del piromane di Castelfranco, che incendiava di notte auto e bus. Ex carcerato, senza dimora e famiglia, in giro di notte, in bicicletta, con la sua miseria, solitudine e ossessione, espressa da questa "trovata". E sciocchi i carabinieri a raccontare la tecnica, semplice e geniale, usata per appiccare il fuoco. Immagino quanti imitatori nasceranno ora! Il male non va raccontato, genera seguaci, specie il male folle, irrazionale, stupido. Da qui una società sempre più impaurita, nervosa, disordinata e contrapposta.
Eppure questo è un giorno bello per me. Anche in virtù delle meditazioni evangeliche di Martini, sul cap 18 di Matteo, elementi essenziali e germinali della chiesa. Talune parole/prospettive, che fino ad ora erano in ombra, nel mio cuore di credente, vengono ora alla luce: "Missione, Chiesa, Evangelizzazione ...". La fede che il Signore si è compiaciuto di donarmi, era legata fino ad ora ad altre parole: "Dio, preghiera, umiltà ... ". Prospettive forti e centrali, ma individuali, non complete, in continua tensione con una vita esterna, comunitaria, sacerdotale. Cerniera fra le due serie di parole, è il mistero della Croce, sempre presente nella mia anima, ma come accantonate dalla ubriacatura per il "il creato, il pellegrinaggio, il ringraziamento ...". Prospettiva gioiosa, esuberante, ma ambigua, per il rischio di mondanità; sostituzione di Dio con i suoi doni.
Proprio la costante presenza del male accanto al bene, orienta alla "azione". Per trarre il bene dal male, per vincere il male facendo il bene. E la prospettiva è Missione, Evangelizzazione, Chiesa ... Senza pensare di essere capaci di qualcosa di proprio, attenti a non assopirci, nella rassegnazione impotente, ma "entrare dentro il male", forti della forza di Dio, con gli strumenti di Dio. Quelli "operativi": come la preghiera, la parola, la presenza; quelli "passivi", come la pazienza, la attesa, la sopportazione.
24 Agosto 2018 Venerdi . Festa di S Bartolomeo Apostolo.
Stasera messa insieme a Manzolino, nella festa Patronale, piccolo passo verso la comunione. Domenica celebro al pomeriggio a Castelfranco, altro passo.
Oggi è il 10° anniversario dell'inizio del primo grande Cammino di Santiago: 24 Agosto 2008. Era domenica, a quest'ora avevo già preparato tutto, lo zaino e il cuore, e non vedevo l'ora di partire. Il viaggio in auto con Antonio e Alberto, io dietro, solo, raccolto, silenzioso, in una fervida attesa ed entusiasmo. Scopro che S. Bartolomeo è "l'Apostolo dell'entusiasmo". Dall'alto della autostrada, guardavo commosso, quella domenica pomeriggio, il paese e la chiesa ligure di S. Bartolomeo. Da quella data, tutto il periodo piumazzese sarà segnato da un amore costante e pratica intensa del pellegrinaggio verso la tomba di S. Giacomo.
Il cuore è proteso "all'entusiasmo di seguire Cristo" nel ministero sacerdotale. E grazie alle meditazioni di Martini, alla luce di Colui che "ti prende per mano", desidero ora solo la Missione, qui a Piumazzo. Dopo aver dichiarato in passato, a più riprese, che "questo sarebbe stato l'ultimo cammino", mi ritrovo a desiderare ardentemente di riprendere e continuare il Cammino del Nord. Vorrei farlo tutto, a piedi, il prima possibile. Se è quanto Dio vuole.
25 agosto 2018 Sabato
Sta finendo agosto, un mese bello. Dopo il ciclopellegrinaggio ad Oropa, pur avendomi lasciato sensazioni buone, qualcosa si è un poco inceppato, e non tutto è filato lineare, come avrei voluto e dovuto. Ma nel complesso è stato un periodo di "stabilità", fisica, operativa e interiore. Periodo della lettura di Martini, che durerà ancora a lungo, idem per Guerra e Pace. Giornate scandite da un blando ritmo famigliare, parrocchiale, con mamma che sta benino e la Scuola Materna impegnata nei lavori di riordino. Il caldo e sopratutto le zanzare hanno dato fastidio, ma tutto nella norma, di un paesino padano.
Stamattina sgombro del campanile, con Giovanni Finelli. Un "lavorone", che ci ha occupato tutta la mattinata. Come tutte le volte che sgombro una area della parrocchia, nel ritrovarla pulita, ordinata, bella, vivibile, una gioia intensissima mi prende. Lo sgombrare non è per me un lavoro come gli altri, ma qualcosa che corrisponde prondamente al mio cuore. Lo collego all'invito che Martini fa, a "ritrovare il proprio stato di preghiera". Ognuno di noi ha un proprio "stato di lavoro e di preghiera", azioni e situazioni chiaramente proprie, mentre altre, bellissime, che ammiriamo e sollecitiamo, non ci appartengono.
Con questa immagine, finisco il pezzo di diario, iniziato a Pentecoste. Ieri, con don Emanuele e don Paolo, abbiamo recitato una bellissima preghiera per il campo Scuola Medie, che entrambi, distintamente, in luoghi e gruppi diversi, cominciano oggi. Ho partecipato a questo momento, ammirato, benedetto, eppure è riemerso tutto il mio "soffrire" ai campi, da giovane prete e i continui fallimenti sperimentati. Ecco, "sgombrando", mi sono riappacificato col mio cuore, col "mio stato sacerdotale" che ama cose inusuali, la solitudine, i lavori manuali, quelli faticosi, sporchi, le pulizie, elevati poi da una adorazione, silenziosa, in un pomeriggio di pioggia.