Il cammino della misericordia
1 Gennaio 2015 Giovedi - Giorno della fragilità. S. MARIA MADRE DI DIO
Affidiamo a Te, Maria Madre di Dio, il nuovo cammino della misericordia.
Invochiamo Te, Spirito Santo, su questo nuovo anno che comincia.
Riparto dalle Opere di Misericordia corporale e spirituale, che hanno accompagnato la preparazione al Natale, specialmente dalle seconde:
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Insegnare agli ignoranti
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consigliare i dubbiosi
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ammonire i peccatori
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consolare gli afflitti
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perdonare le offese
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sopportare pazientemente le persone moleste
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pregare Dio per i vivi e per i morti
Una sensazione amara accompagna alcune visite nel tempo di Natale. Impressione di insignificanza del gesto, come se non si fosse attesi, desiderati, come se la vita delle persone, i loro riferimenti veri, fossero altrove. Ma comprendiamo che il problema non sta in loro, ma nel nostro vuoto. Cosa mai possono aspettarsi le persone da uno che si presenta loro "vuoto"? Essi sentono immediatamente se siamo pieni o vuoti, accesi o spenti. Il problema dunque sta in noi. Se non vediamo i poveri, se sentiamo lontani i dolori degli altri, se ci sembra di non potere fare nulla, allora significa che il cuore è spento. La misericordia parte dalla nostra conversione.
Può anche voler dire che siamo nella prova, come loro. In questo caso allora è tutto diverso.
Il primo giorno dell'anno è un'occasione per ricominciare.
Chiediamoci: cosa non va nella mia vita? Cosa mi fa stare male? Cosa vorrei?
Possiamo scriverlo su un foglio. L'aiuto sarà grande con questo semplice esercizio.
Per quanto mi riguarda, comincio l'anno dalla ultima delle OdMS: pregare Dio per i vivi e i morti.
Giornata bella, per le messe, gli auguri, le mostre. Bruno Frondi illustra la sua collezione di radio, ripercorrendo una strada di passione, quando da ragazzino si iscrive alla Radio Elettra di Torino, corso per corrispondenza pagato coi suoi sacrifici. Avendo allora pochi soldi, compra le dispense distanziate, aumentando con l'attesa il valore del suo studio. Poi arrivano i soldini, cresce la competenza e s'apre la strada del collezionismo. Bruno ha tante altre passioni, è uomo lieto.
Ore 22,00 "Siate sempre lieti, pregate incessantemente, in ogni cosa rendete grazie:
questa infatti è la volontà di Dio, in Cristo Gesù, verso di voi" I Tess 5,6
2 Gennaio 2015 Venerdì - giorno dei piccoli
Nella memoria dei santi Basilio e Gregorio preghiamo: "concedi Signore di conoscere la luce della verità e di attuarla con un coraggioso programma di vita". Dunque la parola "programma" non riguarda prima di tutto un lavoro per gli altri, ma un lavoro su se stessi. Quale "programma di vita" attuare? Mi vengono in mente tre parole: studio, preghiera, carità. "Coraggioso" significa una certa ambizione, preparazione, determinazione, gelosia...
"Chi sei? Cosa dici di te stesso?" chiedono a Giovanni Battista. Lui risponde sono: "voce di uno che grida nel deserto". Ma io "chi sono? Cosa dico di me stesso?" Sono davvero solo quello che ama le moto, i profumi, i libri, l'arredo, la bicicletta, i pellegrinaggi ... o c'è qualcosa di più vero, profondo, che mi identifica? Non come qualcosa di appiccicato, forzato, falso, ma la realtà personale vera, che distrazione, paura, stanchezza, età, non vedono o nascondono?
Sono sacerdote, che porta Dio agli uomini e gli uomini a Dio. C'è qualcosa di più grande? Che prega, insegna, compie le opere di misericordia, Che non si domanda quale ambiente preferisce, ma trasforma ogni ambiente in amore. Che non si ferma alla imitazione delle cose che gli altri sacerdoti fanno, o hanno fatto, ma in modo libero, generoso, umile, fiducioso, compie le opere di Dio, qui, oggi, come lo Spirito suggerisce. Trasforma l'inferno in paradiso, la lontananza in vicinanza, la freddezza in calore, la non fede in fede, la dispersione in unità ...
3 Gennaio 2015 Sabato Giorno dei nomi
Ringraziare per tutto quello che le mani toccano:
le coperte, il pomello della luce, il rubinetto dell'acqua, lo spazzolino da denti, il pane, il caffè, la marmellata, la luce del giorno, la salute, la preghiera ...
Nella preghiera trasformare la tristezza in gioia, l'apprensione in fiducia.
Visione del film di Zhang Yimiou "Non uno di meno". Conoscenza della Cina povera, delle sue tradizione, della universale bellezza di tutti i bambini del mondo, della educazione, della crescita nella povertà, dell'amore come ricerca, fino all'estremo. Versione cinese della meravigliosa parabola evangelica della pecorella smarrita ... Lo Spirito soffia dove vuole ... sul giorno di oggi!
Anche le creature animali sanno essere riconoscenti; se uno offre qualcosa di buono ad un cagnolino, questo scuote allegro la coda; noi siamo spesso più insensibili di un cagnolino
Tutto è dono di Dio, quello che le mani toccano, quello che gli occhi vedono, quello che le orecchie odono e che ogni senso coglie; è dono ogni pensiero, idea, progetto, desiderio, sogno.
Gesù ci ha insegnato che è dono anche il nostro dolore. Padre Gasparino ha la tosse nella catechesi n 25 ... mi sento confortato ... anche la tosse è dono di Dio.
Se un Padre è contento quando compra qualcosa di bello per un figlio, quanto più sarà contento se il figlio gli chiede un aiuto per diventare migliore! Ti chiedo Signore un aiuto per diventare migliore ... e ti ringrazio anche delle fantasie piccine che mi passano per la testa. So che sono inopportune e pericolose ... ma tu sei così buono, che ti compiaci anche di esse ...
A Milano mostra retrospettiva del pittore ebreo-russo-francese Marc Chagall. Ha amato anche il cristianesimo cattolico, cogliendone il centro nel simbolo dell'asinello. Gesù mite e umile di cuore, che con dolcezza e fatica si carica degli uomini e dei loro sogni ...
"Ora ho imparato davanti alla sofferenza a pormi questa domanda. C'è una croce? Segno che sta per venire un bel dono di Dio. Che dono sarà? Che dono mi starà preparando? Così la mia anima si predispone già alla riconoscenza, prima ancora che il dono arrivi. Quando arriverà, troverà già pronto il mio grazie per Dio"
5 Dicembre 2015 Lunedi - Vigilia della Epifania
Grazie, Signore, di avermi liberato da quella grande tentazione. Sembrava impossibile superarla, destino subirla, rimanerne avviluppato, soffocato. Invece ti ho invocato e tu mi hai salvato.
La preghiera di ringraziamento è come cogliere un mazzo di fiori, non la si smette più. Mentre se ne coglie uno, se ne vede un'altro, più bello, e poi un altro ancora, finchè il mazzo è pieno e ancora ce ne sarebbe da raccogliere. La preghiera di ringraziamento è la più facile, gioiosa, adatta ai momenti di stanchezza e confusione, adatta ad ogni età e condizione di vita. Ha il potere di ricondurre l'anima alla sua semplicità e pace. E' l'unica preghiera di Maria: il Magnificat. E' la prima preghiera dei bimbi quando vengono alla coscienza, è l'ultima preghiera dei vecchi buoni, quando si presentano davanti a Dio. E' la preghiera della Messa: l'Eucaristia.
Vieni Spirito Santo! Il campo proprio dello Spirito è la delicatezza dei gesti, delle parole, dei sentimenti, dei pensieri, delle decisioni. E' quel dettaglio di amore che puoi mettere in ogni cosa. Quell'impegno di attenzione, cura, lentezza, accoglienza, pazienza, fedeltà ... Ovunque e sempre può essere rallegrato lo Spirito di Dio in noi.
6 Gennaio 2015 Martedì - Solennità della Epifania
Notte di luna e giornata di sole. La Messa col presepe vivente è bella e partecipata, così il dono della calza della Befana, tradizione festosa che si appoggia alla generosità del cav. Galletti.
Mentre nel salone si gioca alla tombola, nell'Oratorio tanta gente visita il Presepe, rimango un poco davanti alla Eucaristia. Preghiera di silenzio. Presenza al Mistero, convinzione di essere davanti al Re Bambino, cui nessuna possibilità di bene è negato. Nel cortile alcuni giovani giocano a calcio e basket; sono buoni ma si sono allontanati dalla chiesa; avvolti oggi dalla speranza che il Re Bambino, col suo amore li salva, li illumina, rende la loro vita felice ...
Nella sua omelia, il Papa mette a confronto la ricerca dei Magi con la chiusura di Erode. "Egli rappresenta il potere, che vede nell'altro sempre un rivale; anche in Dio vede un rivale, il più grande! E in quel palazzo, i Magi hanno un momento di smarrimento, non vedono più la stella!" Poi essa riappare e trovano il Re, non in un palazzo come pensavano, ma nella povertà di Betlemme. In tutti i nostri peccati di gelosia, invidia, nel nostro confrontarci e vedere negli altri dei rivali che oscurano la nostra piccola gloria, riviviamo la tentazione di Erode ...
Ripenso al film "Non uno di meno". E' una storia di amore ed educazione, in cui la ricerca del bene di una sola persona, unisce tutti e fa crescere tutti. Storia umilissima, piena di enigmi, che solo nel mistero del cuore umano si spiega e nella presenza dello Spirito. Un commentatore nota che il comportamento della giovane protagonista è spiegabile unicamente per la sua povertà. Una persona minimamente colta, o con qualche possibilità, non si sarebbe avventurata in quel percorso, in quel modo. Quando si è poveri si è sprovveduti, ma anche impensabilmente aperti.
La festa della Epifania dà tanto valore positivo pure alla ricchezza, vissuta come via d'amore, non contro Dio come idolatria, ma per Dio come offerta. I Magi portano doni preziosi: oro, incenso e mirra, beni del lusso, quelli che oggi si comprano nelle Oreficerie e Profumerie ... Non disprezzano queste cose, ma da persone esperte e raffinate le amano e ne fanno dono.
La Befana ha portato finalmente la Bonneville! Ora si tratta di farne un uso sapiente. Come i cammelli dei Re Magi, cavalcarla per ricercare il Re Bambino, trovarlo e annunciarlo. Cercando di evitare le strade pericolose, quelle con le buche della invidia, i dossi della superficialità, il brecciolino delle chiacchiere, il freddo della pigrizia ... Come sono belli i sogni!
Grazie Signore di questa giornata! Dell'annuncio della Pasqua il 5 Aprile, dono del tempo. E' pronta la seconda parte del programma pastorale per il 2015, anno della sistemazione della Chiesa. L'Ing. Tampieri offre fondata speranza che nel Settembre prossimo la potremo riaprire "... sarà agibile, pur a lavori non completati". Grazie per il dono del tempo, fatto di istanti, piccoli momenti che però posso essere degli infiniti, se vissuti nel servizio e nella adorazione.
Riprende ora con generosità il cammino della misericordia. Vieni Spirito Santo!
7 Gennaio 2015 Mercoledì
Riprendono le visite all'Ospedale, dopo le Feste. Franco Maestri ha passato un mese a Baggiovara, ora è a Castelfranco in terapia intensiva. Simonetta, un angelo accanto a lui, racconta di tante presenze buone che incontra e la sostengono. Passa Giuseppe infermiere, Monica, Massimo ombroso ... Poi il nostro Giovanni caduto dalle scale, Francesco "svizzero", Bondi Nilva di Castelfranco, che chiede di potere "pregare insieme, perchè questo aiuta tanto". Clemente di Nonantola non vede l'ora di incontrare la nuova badante, al ritorno dell'ospedale.
Dunque giornata Boneville: bella, operosa, gioiosa. Sgombro generale dopo le attività natalizie, del materiale usato, della carta accumulata, mettendo in ordine ufficio, ingresso, camera, atelier. Sul comò della stanza metto una icona della Sacra Famiglia, prestatami da Mauro Felicani.
Continua la catechesi del Papa sulla famiglia, parlando oggi della figura della madre: "Benchè nella poesia e nei discorsi siano spesso nominate, in realtà le mamme sono meno ascoltate e considerate di quanto si dovrebbe" . Sono esse ad amare la vita, a insegnare la fede, a prodigarsi in mille opere: "il contrario dell' individualismo "che non si divide", loro si dividono tanto ..." . Accosta mamme, chiesa madre, Vergine Maria, ringraziando tutte e tre.
"Quando Gesù sentì che Giovanni Battista era stato arrestato ..." Gesù non solo impara quella notizia, ma "sente" tutto quello che è nel nostro cuore, lo capisce, lo ascolta, ama che gli parliamo ... Lui ci "sente", non dobbiamo temere di accostarci a Lui, e presentargli tutto. Durante la preghiera di silenzio, gli presento i malati dell'ospedale, varie persone e situazioni, che non so esattamente perchè proprio quelle mi vengono in mente. Ma lo sa Lui ...
Preghiera per le vittime dell'attentato a Parigi, per la pace fra le religioni. Non è giusto, nè irridere le religioni, nè la violenza fondamentalista. Il mondo frequenta quelle vie e da violenza nasce violenza. Uniti al Papa a credere nella pace e pregare per la pace fra le religioni.
In Marc Chagall altri due simboli molto suggestivi: quella del pellegrino errante, con la barba del rabbino e il sacco dell'esule, che vola nei cieli, è il segno dell'anima religiosa ispirata all'ebraismo ... e il simbolo dell'amore matrimoniale: una donna che vola in cielo e un uomo abbarbicato sulla terra: l'amore sponsale composto di concretezza e fede, dimensione fisica e spirituale.
9 Dicembre 2015 Venerdì
Le cose più belle che possiamo offrire a Dio, quelle che a lui piacciono, le abbiamo: è la nostra vita, così come è. Nulla è più gradito a Lui del dono della nostra vita, così come è. E' una tentazione gravissima, preoccuparsi o rattristarsi, nel desiderare una vita diversa, pensando di non avere nulla di buono da offrire quando lo incontreremo. Confrontarci a quel santo o all'altro e pensare di essere vuoti ... siamo solo diversi! Invochiamo lo Spirito e offriamo quel che abbiamo.
In ginocchio davanti alla Eucaristia, dopo aver letto il Battesimo di Gesù nel Giordano:
"Grazie, Signore, attraverso questa piccola preghiera, ora, Tu, salvi il mondo intero".
Non siamo noi a salvare il mondo ma Tu. Ci hai affidato il gran compito di invocare,
credere e ringraziare.
Pronuncia la parola ... "grazie".
Dilla ad alta voce, gridala dai tetti, sussurrala a te stesso,
declamala a mente, e poi sentila nel tuo cuore:
l'importante è che, da oggi in poi, tu la porti sempre con te.
Ore 19,30. Ascolto le notizie sull'attacco terroristico dei fondamentalisti islamici in Francia e la cronaca della loro uccisione. Ascolto da Rete 4 perchè a ques'ora è l'unico telegiornale: Mario Giordano, che intervista Magdi Cristiano Allam, poi Giuliano Ferrara, poi Belpietro di Libero stanno non solo facendo una cronaca, ma prendendo posizione politica sul caso. "Siamo in guerra: non siamo noi a scegliere il nemico, ma è il nemico ha scelto noi. Il nemico ha un nome e sono miopi e vili quelli che lo negano, il nemico è l'Islam". Impeccabile il ragionamento, ma c'è un piccolo dettaglio: questo ragionamento incita alla guerra. Non è vero che siamo in guerra, è vero che alcune "idee" vi ci vogliono portare. Caricano gli animi, danno letture culturali mirate e così la paura e la violenza crescono. E' un momento pericoloso per questo. Bisogna pregare senza lasciarci prendere dalla paura nè ascoltare questi "maestri". Il nostro maestro è il Papa.
Il Papa ha ben presente le persecuzioni dei cristiani nel mondo, ha ben presente le violenze dell'Isis, come quelle di una cultura capitalistica inumana, li vede tutti i pericoli e le ingiustizie, ma accoratamente scongiura di non ricorrere alla guerra, ma piuttosto alla comprensione, al perdono, alla fede, all'apostolato, alla preghiera, allo Spirito Santo ... Non sottovaluta alcun pericolo, tantomeno quelli culturali, le forze che si coalizzano per un fine di rovina. Ma sa che la forza di Dio, dei buoni, della parola, del sacrificio, del perdono, sono le uniche a salvare e far star bene l'uomo, trasformando i momenti più oscuri in ore di grazie. Come questa. Preghiamo ...
11 Gennaio 2015 Domenica Battesimo di Gesù
Grazie Signore di questa nuova giornata, della liberazione da tante nuove paure. Tu sei nostro Padre, noi "i figli di cui ti compiaci". Siamo belli e incantevoli ai tuoi occhi, anche con tutte le nostre fragilità e peccati. Oggi vuoi che viviamo nella consapevolezza della nostra dignità.
Grazie del "cammino di misericordia", delle visite all'ospedale a Franco, con la sua amorevole assistente Maria; della amicizia di Walter e sua moglie, genitori di di Samantha, ammalata il 15 gennaio di quattro anni fa. Dell'incontro con Iris: "Che Dio mi guarisca, o mi faccia morire; non ho paura della morte, ma del dolore ..." Mentre provo ad alleggerire la tensione, dicendole che l'Iris è un fiore bellissimo, da cui deriva uno dei profumi più raffinati, che vorrei tanto avere con me, per farle assaporare quali doni Dio offre alla nostra vita con le sue più piccole creature, dice: "Non mi interessa il profumo, io vorrei guarire ... ".
Finita la stesura del Programma annuale (seconda parte). Si tratta ora di tradurlo in azione, condivisa, senza temere di "affidare". "I Re Magi quando partirono alla ricerca del Bambino indicato dalla stella, in vista di un lungo viaggio, non temettero di affidare i loro beni e le loro responsabilità ad altri. Affidare è un atto di amore e libertà". Al nascente "Gruppo per la Famiglia", affido il compito di preparare il programma parrocchiale del prossimo anno 2015-2016 su Matrimonio e Famiglia. Realizzo che non ho dato ancora spazio al tema "vita consacrata". Potrebbe essere una giorno (estivo?) di ritiro alle Budrie, con e per le nostre Suore.
Misericordia di Dio verso di noi attraverso il Battesimo:
1. Giornata di grande festa per l'amore del Padre.
2. Gesù, che non ha bisogno di battesimo, lo riceve per trasformarlo, da battesimo con acqua a battesimo in spirito; dall'acqua che purifica l'uomo, a Gesù che santifica l'acqua. I cristiani amano l'acqua: "sono come pesciolini che, lontani dalla acqua del battesimo, muoiono"
3. Nel gesto e nelle parole battesimali i misteri principali della nostra fede: la morte e risurrezione di Gesù e l'Unità e Trinità di Dio.
4 Nell'agire divino, c'è sempre una sproporzione fra i mezzi usati e gli effetti derivati; un po di acqua e qualche parola e un risultato grandissimo: nuove creature, figli di Dio, parte del corpo mistico di Cristo, tempio dello Spirito Santo.
5 Anche su di noi il Padre dice: "Ecco il Figlio mio, l'amato, in cui mi compiaccio"
13 gennaio 2015 Martedì - Giorno delle guide
Papa Francesco inizia il suo lungo viaggio in Sri Lanka e Filippine chiedendo preghiere per quei popoli. Lo facciamo subito, per lui e i destinatari della visita missionaria. Per me breve viaggio a Siviglia, approfittando dei prezzi bassi invernali, per preparare la Via della Plata. Cattedrale dedicata a Maria, luogo di l'incontro e tensione fra la civiltà romana, islamica, ebraica e cristiana. Città gioiosa e colorata, profumata di spezie e di agrumi. Alloggerò in centro, presso Plaza Santa Cruz, in Via Mezquita, nome che ricorda la convivenza pacifica fra cristiani e mussulmani.
Ha ragione Mario Giordano a dire che non bastano le canzoncine, le sfilate a braccetto, il buonismo, per arginare la violenza. Ma nemmeno il chiudere gli occhi sui torti dell'occidente. La satira che irride la religione e i valori più profondi non è da ritenersi libertà. Non quella più alta. Anche nella piccola Castelfranco, la manifestazione di sabato ha avuto come simboli le matite. Come se le vignette fossero il vertice della democrazia. A fronte di una politica superficiale, irrispettosa, chiacchierata, empia, sta una strada di umiltà, rispetto, studio, fatica del confronto, gioia dei piccoli passi, verso una umanità migliore. Io sto col Papa, maestro di fede e di politica.
Inizio lettura de Notre Dame de Paris di Victor Hugo. Libro nato da un altro libro terminato: "il sentiero dei profumi". Chi scrive ama leggere, formando così un popolo di scrittori-lettori, che scoprono fra le pagine, luoghi eccelsi di vita, verità e felicità. "In principio era il verbo". In me tutto nasce dalla parola, dai libri, dalla testa... La fede, l'esperienza del mondo, il cammino della vita, perfino ... la passione per le moto. Da un servizio televisivo scopro che anche il rabbino capo di Trieste, uomo serissimo e pio, ama "i motori". Tutta una faccenda di testa insomma. Ha ragione mio padre a dire a mamma: "Lascia ben che parli di moto, basta che non la compri!".
Victor Hugo è un grande. Scrive questa opera enciclopedica, appassionante, geniale nell'insieme e nel particolare, ad appena 29 anni ... Quasimodo, Esmeralda, Frollo, Phoebus, Gringoire ... sono personaggi che raccolgono tutto il fascino, la poesia, il dramma, l'ironia, la salvezza, della vicenda umana. Vi cerco Gesù in ogni pagina e in ogni animo e lo trovo ovunque, ma specialmente là dove le vicende di ingiustizia, purezza e dolore sembrerebbero nasconderlo. Tuttavia l'effetto di questi capolavori della letteratura è di farmi desiderare la semplicità del vangelo, la vicinanza di Dio nella preghiera, umile, sincera, nei sacramenti nelle persone reali... da qui uno sguardo nuovo e luminoso alla vita, di cui neppure il gigante Hugo è capace. Siamo proprio fortunati! La letteratura, come il vangelo, aiuta a sentire e vedere l'immensità della vita.
"Giacchè l'amore è come un albero; germina da sè, getta profondamente le sue radici in tutta la nostra vita, e continua spesso a verdeggiare sopra un cuore in rovina" V. Hugo Notre Dame ...
16 Gennaio 2015 Venerdi
"Sentire l'immensità della vita" è funzione dei viaggi! Piccola puntata a Siviglia, per preparare la Via della Plata, con l'immagine del ponte pedo-ciclabile sul Guadalquivir, luogo di partenza del Cammino verso Santiago. All'angolo della monumentale Cattedrale, in Calle della Vinuesa, la prima "conchiglia". Sello di "buonauspicio" presso gli uffici dell'Ajuntamiento nel Barrio di Triana.
Piena di turisti anche in gennaio, Siviglia è meta "facile", per la spettacolarità dei suoi monumenti, l'accoglienza simpatica di mille localini, dove fermarsi a bere e mangiare qualcosa, soli o
in compagnia. Città allegra, di colori e musica, pulita e solenne, almeno in centro. Cercando il famoso bar tapas el Reconcillo, vedo l'altra parte della città, quella popolare e povera,
simile a Napoli. Tante chiese raccontano la presenza della fede cristiana. Belli particolarmente i parchi, con le secolari magnolie dalle radici gigantesche e il lungofiume. Città del flamenco e
delle corride: l'aspetto drammatico della vita che si compone in qualcosa di bello.
A Piumazzo subito un "funerale del cuore", Sandrino Bugamelli, con la sua impareggiabile sposa Emilia, la corona di famigliari e vicini di casa. In via Parollara sussiste uno dei miracoli più belli di vita paesana: la cordialità festosa fra confinanti. Essi organizzarono, in anni non lontani, il 50° di matrimonio di Alessandro ed Emilia, con attenzioni assai squisite, quando lui già era da tempo in carrozzina. Malato da 17 anni, sempre tenuto in casa, vita dolce nonostante l'infermità, perchè ricca d'amore.
Poi di corsa a Bologna, al Tribunale Ecclesiastico, per testimoniare ad un processo di nullità di matrimonio. Lunga seduta, cercando nel cuore come poter essere "testimone di Gesù" in quel contesto. Relazioni trasformate in guerre; amore che si cambia in risentimento; investimenti che si rivelano rovine. Eppure vedo come sempre la vita riprende e si dice: "è andata bene così". Nel rientrare sosta adolescenziale davanti alla vetrina di Cesari per ammirare di lontano la "mia" splendida Bonneville azzurra-bianca. Una voce sorride: "guarda pure, basta che non la compri!"
Alla messa primo anniversario di Daniele Tabellini; la bontà della fede come orizzonte di senso e di consolazione. Il Dio di Gesù Cristo - e verrebbe da dire: il Dio che, anche solo parzialmente, si incarna nelle varie religioni - è presenza di amore, di insegnamento, di perdono. Anche nelle esperienze più dure, nei peccati più gravi, c'è una strada nuova e buona che si apre.
L'essenza della religione cristiana è gioia di vivere e di essere amati. Nella Piazza del Municipio a Siviglia, passeggiando di sera, rimango a lungo a rimirare un gruppetto di ragazzi che si esibiscono con musica Hip Hop. Sembra una cosa improvvisata, informale, casuale, invece ciò che fanno è frutto di tanta preparazione, scuola, esercizio, passione ... per festeggiare attraverso questa danza di strada, l'amore alla vita, la gioia o anche solo il sogno di essere amati.
17 Gennaio 2015 Sabato - S Antonio Abate
"Sovente le nostre frustrazioni sono causate dalla nostra solitudine, si è soli nel ginepraio dei nostri problemi, come sperduti nel pantano di una palude, ogni ramo che si afferra non regge, ogni zolla su cui si mette il piede va giù. La preghiera di ringraziamento è la scoperta del mondo di Dio, è Dio che viene vicino a noi e si mette a camminare con noi e noi capiamo di essere immersi in Lui. "In lui viviamo, ci muoviamo ed esistiamo" ha detto s Paolo. Dio si mette a camminare con noi e ci dà quello di cui abbiamo più bisogno. Basterebbe questo pensiero: "Dio vive accanto a noi" a risolvere tutti i nostri conflitti interiori. La confidenza in lui dà forza, è come una luce che si accende nelle nostre tenebre. L'abitudine al ringraziamento, comporta una messa a punto di tutti i nostri problemi, delle nostre ansie, delle nostre paure, delle difficoltà, delle pene, perchè dietro ogni fatto che ci tocca da vicino, è presente Dio che ci ama, e nel quale si acquista confidenza sempre più profonda.
La preghiera di ringraziamento ci fa scoprire Dio. Dio che opera su di noi, noi in dipendenza da Lui. Dio interessato a noi, noi ordinati a Lui. Allora la vita di fede opera in noi le sue trasformazioni profonde. Chi si abitua alla preghiera di ringraziamento entra in un gioco di equilibrio psicologico importantissimo. Non sono più i problemi che guidano la persona, è la persona che guida i problemi, perchè tutto è rapportato a Dio, tutto in dipendenza da Lui, tutto inquadrato nella visuale della sua bontà. La preghiera di ringraziamento è l'inizio di una vita di grande serenità, perchè una vita vera di fede. La preghiera di ringraziamento è l'inizio di una vita di grande sicurezza, perchè è un camminare nella luce accanto a Dio.
Non cessano i problemi, ma si affrontano da una angolatura nuova: è imparare a vivere alla presenza di Dio, a vivere alla presenza di quello che dice il salmo 139 "Signore tu mi scruti e mi conosci, penetri da lontano i miei pensieri" ... sono immerso in te. Non elimina le difficoltà la preghiera di ringraziamento, ma elimina la nostra debolezza nell'affrontare le difficoltà. Chi crede nell'amore di Dio, chi vive in un rapporto di grande confidenza con Lui, può avere delle debolezze, ma non avrà paura, neppure di se stesso. La preghiera di ringraziamento aiuta a godere delle cose belle della vita. Sovente non godiamo i doni di Dio, perchè li godiamo egoisticamente, li godiamo senza Dio, perfino a dispetto, invece ringraziando noi dividiamo le nostre gioie con Lui. "
"Bisogna partire da una cosa veramente importante: decidersi a fare un vero allenamento, con metodo e razionalità, si comincia dal facile, per andare al difficile, come in ogni buon allenamento e bisogna puntare in alto: giungere a dire grazie per tutte le cose che ci costano di più; ma quella è la vetta della montagna. Ma per arrivarci prima bisogna affrontare la scarpata.
"Partiamo subito col dire che è irrazionale dividere la vita fra le "cose belle" e le "cose non belle". Per chi fede esistono cose difficili ma non cose non belle, perchè tutto è guidato da Dio: la notte e il giorno, le nuvole e il sole: Se ci incamminiamo in questa via possiamo dire col salmista: "Con Dio noi faremo prodigi" Ma indubbiamente ci sono delle cose belle nella nostra gionata: prima regola: non lasciare passare nessuna gioia della vita senza ringraziare, questa è la prima tappa: non godere più delle cose della vita da soli, in modo egoistico ma godere di tutto con Dio. Facendo così cominciamo a darci questa convinzione: Dio è buono, Dio è un Padre, Dio pensa noi con una delicatezza infinita. Il salmo 34 dice: "benedirò il Signore in ogni tempo, sulla mia bocca sempre la sua lode". Benedirò il Signore in ogni tempo, in quello lieto e in quello triste.
Provate a passare un giorno ben decisi in questo impegno: "ogni gioia oggi deve essere santificata da un grazie a Dio". Vedrete se non giungete alla sera con un'idea nuova della bontà di Dio. Aprirete gli occhi su certi aspetti della vostra vita, ai quali non avevate mai pensato, crescerà in voi il bisogno di abbandonarvi a Lui sempre di più, metterete saldezza al vostro spirito di fede. Poi la fede, come sempre, apre gli orizzonti della generosità, la fede è sempre lo stelo che regge un fiore, è sempre la preparazione all'amore.
E' molto umiliante questo: che la gran massa di dei cristiani si ricorda di Dio solo per tendere la mano, o quando è davanti a una situazione che fa paura. E' un accattonaggio che molto irrazionale: ci comportiamo come sciocchi mendicanti davanti a Dio, mendicanti di cui Dio riempie di ogni dono la bisaccia e il mendicante sempre lì scontento, continua a cantar miseria, perchè aspetta quel famoso centesimo da nulla, cui tiene più di tutto. E' umiliante essere mendicanti mentre Dio si aspetta che ci comportiamo da figli. " (catechesi n. 27 di P. Gasparino)
Si conclude questa giornata di sabato. Finisce con un momento di incomprensione e tensione con alcuni collaboratori. Ringrazio a priori, vivendo l'ultima delle Beatitudini: "Beati voi quando vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi, per causa mia". Le tensioni accadono sovente perchè si dà loro causa, ma a volte si innescano per limitatezza umana, più che per veri torti.
All'Ospedale muore Antonietta, dopo 10 anni in RSA; non sono presente e mi dispiace molto. Abbiamo stretto una piccola amicizia, uno degli appuntamenti più belli all'Ospedale.
Entra in corsia Gamberini, poi Imelde Manzini, Giovanni di Bastiglia-Benevento e Giuseppe di Castelfranco; Franco continua a non stare bene ... incontro con Minella, mamma di Samantha.
18 Gennaio 2015 Domenica - 10° Anniversario della partenza da Pizzano
Andrea e Giovanni cercano qualcosa o qualcuno che riempia la loro vita. Trovano il Battista, l'uomo della penitenza. Continuano le loro giornate di pescatori, ma con un impegno morale più forte. Al passaggio di Gesù, lo stesso Giovanni indica loro "L'agnello di Dio", colui che può trasformare veramente la loro vita, non limitandosi a battezzare con acqua ma nello Spirito.
In questo decimo anniversario della partenza da Pizzano per Piumazzo chiedo un "Battesimo nello Spirito" per rinnovare la mia vocazione - consacrazione e missione. Preghiera semplice, col cuore, in un contesto di ringraziamento. Ringrazio della buona notte, della preghiera mattutina, del tic al naso indice di un'ansia che non vuole mai andarsene. Ringrazio Dio sinceramente anche dell'ansia. Lo ringrazio anche della fiaba ascoltata ieri, la storia di Gringoire, che sta per essere impiccato, a meno che non trovi una che lo voglia sposare. Arriva Esmeralda, la creatura più bella che si possa immaginare, "lo voglio" dice, e diventano marito e moglie, per quattro anni, secondo l'uso alla Corte dei Miracoli. E' bello il dono di fiabe così belle ... (Notre Dame de Paris)
Ringrazio Dio per questa domenica, "giorno primo ed ultimo, giorno radioso e splendido, del trionfo di Cristo". Ringrazio della seconda lettura sulla purezza, trasformata subito in accorata preghiera, per essere degni di riceverla in dono. Ringrazio del vangelo, possibilità di un rapporto famigliare con Gesù, l'abitare nella sua casa, l'abitare Lui nella nostra casa ... Ringrazio del nome nuovo, dato a Simone, fondamento della speranza di rinnovamento nel 10° anniversario, per una vita pastorale nuova, piena di bontà e opere di misericordia, verso grandi e piccini ...
19 Gennaio 2015 Lunedi - Inizio delle Benedizioni Pasquali
Una giornata da riempire d'amore
"E' la preghiera di ringraziamento che può operare in noi il passaggio da mendicanti a figli. L'allenamento si fa a gradi, ma esige costanza, chi non è costante, sballa l'allenamento. Prima regola, cominciare dalle cose facili: non lasciar cadere nessun momento bello della giornata, senza santificarlo con un "Grazie Padre!" Chi si abitua a ringraziare, ad un certo momento si vergogna di imporre i suoi programmi a Dio, sa che Dio gli è Padre, che conosce meglio di noi quello che ci occorre ..." (Padre Andrea Gasparino - Youtube - Scuola di preghiera n. 27)
Ringrazio della serata ieri in famiglia, del viaggio di Papa Francesco, della lettura di Notre Dame de Paris di Victor Hugo, della passione per la città di Parigi, del libro di don Giulio Cossarini su Parigi, in occasione di un suo viaggio nel 1986 ... proprio l'estate in cui scalai il Monte Bianco. Anche di questo ringrazio... Ringrazio delle famiglie che incontrerò oggi.
Ringrazio delle parole di Papa Francesco pronunciate tornando dalle Filippine:
"«Il momento più forte è stata la messa di Tacloban: vedere tutto il popolo di Dio lì a pregare dopo questa catastrofe, pensare ai miei peccati e a quella gente è stato forte, un momento molto forte. Alla messa lì mi sono sentito come annientato, quasi non mi veniva la voce, non so che cosa mi è successo, forse l'emozione. E poi momenti forti sono stati i gesti, il grazie dei papà che alzavano i figli e a loro bastava una benedizione... E pensavo che io che ho tante pretese, che voglio questo, che voglio quello. Quanto alla grande presenza: mi sono sentito annientato, era il popolo di Dio, il Signore era lì, Dio ci dice: pensate bene che voi siete i servitori di questi eh... questi sono i protagonisti. Poi il pianto: una delle cose che si perde quando c'è troppo benessere, nella cultura dello scarto è questa capacità di piangere. C'è una bella preghiera nel messale antico che diceva: "O Signore, tu che hai fatto sì che Mosè col suo bastone facesse uscire acqua dalla roccia, fai che dalla roccia del mio cuore esca l'acqua del pianto". Noi cristiani dobbiamo chiedere la grazia di piangere, soprattutto i cristiani benestanti: piangere sulle ingiustizie e sui peccati. Perché piangere ti apre a nuove realtà. È quello che ho detto ieri alla ragazza. Lei (Glyzelle Palomar, che domenica ha chiesto perché i bambini soffrono, ndr) è stata l'unica a fare quella domanda a cui non si può rispondere. Il grande Dostoevskij se la faceva questa domanda. Lei con il suo pianto, di donna che piangeva... Quando dico che è importante che le donne siano più considerate nella Chiesa, non è soltanto per dare loro una funzione, come per esempio segretario di un dicastero... no, perché loro ci dicano come sentono e guardano la realtà, perché le donne guardano da una ricchezza differente, più grande.... E poi quella risposta che ho dato all'altro ragazzo: non bisogna dimenticare che noi dobbiamo essere mendicanti, se noi togliamo i poveri dal Vangelo, non possiamo capire il messaggio di Gesù. Vai a evangelizzare i poveri, ma lasciati evangelizzare da loro, hanno valori che tu non hai».
Ringrazio per la Messa della sera, per la pace che dà la preghiera insieme: vangelo sull'amore di Dio, come sposo innamorato della sposa. Ringrazio della canzone "Se non ho te" cantata da Danilo Sacco e accompagnata dalla Orchestra di S. Remo. Ringrazio di Loriano, Graziella e Luisa, della loro "rassegnazione", nel senso nobile che dice il Papa. Delle lettere ricevute oggi, dei consigli e di tutto quanto ho attorno ... del film "il sale della terra" di Wim Wender ...
20 Gennaio 2015 Martedì - giorno delle guide
"L'allenamento ha bisogno di precisione e di costanza: perchè non dovremmo pattuire con noi stessi di dedicare un'ora al giorno per ringraziare Dio di ogni cosa bella che ci da? Per esempio: mentre andate al lavoro, mentre viaggiate su un bus, mentre attendete il bus, perchè non lo dedicate tutto al ringraziamento? Per ringraziare un'ora al giorno non c'è da interrompere il proprio lavoro, non occorre andare in chiesa, basta che sia un lavoro che consenta la nostra concentrazione su Dio e certi lavori che non prendono totalmente la mente lo consentono. Quasi tutti i lavori manuali, che non assorbono totalmente la mente, potrebbero convertirsi in preghiera di ringraziamento: perchè una mamma sfaccendando per la cucina, facendo i letti, facendo le pulizie, non può dare tutto quel tempo al ringraziamento? Noi pensiamo continuamente, quando non pensiamo fantastichiamo, lo facciamo camminando, lavorando, prima del sonno, quando ci svegliamo, lo facciamo fra le azioni più impensabili. Tutte le volte che il lavoro non ci assorbe parte il fiume dei pensieri. Bene, basterebbe una cosa ben precisa e molto semplice, basterebbe mettere argine al fiume dei pensieri e dirigere i nostri pensieri verso la riconoscenza a Dio, e noi metteremmo un po di giustizia nei nostri rapporti con Lui. La Bibbia dice "Gustate e vedete come è buono il Signore, beato l'uomo che in lui si rifugia" Salmo 34.
Un tempo piangevo molto. Da anni non piango più. Erano lacrime su me stesso, superate col tempo da un pò di sicurezza nella vita. Ma non è tutto un bene. Sono entrato nella sindrome di Concettina Ciccone. E' una signora sui sessantacinque anni, incontrata ieri, e che mi ha fatto un poco riflettere. Vive da sola, ordinata, lei e la sua casa; curiosa, sa tutto del palazzo, ma al primo posto la propria tranquillità. Non disturba e cerca di non essere disturbata. Gentile, sorridente complimentosa, ma anche distaccatina. Lavora, quel che può, per mantenere un piccolo margine. Diceva Pascal: "Tutti i nostri guai nascono dal non riuscire a stare tranquilli nella propria casa" . Concettina Ciccone ama starsene tranquilla nella sua casa e apprezza anche i momenti di ozio: "Oggi è un giorno che non ho proprio voglia di fare niente", dice senza sensi di colpa. E' la sicurezza di quanti nella vita hanno sempre avuto poco e ora difendono quanto hanno guadagnato. Non vanno disprezzate le Concettine Ciccone, anzi ammirate e imitate. Anche Gesù le ama ... ma non vuole che i suoi sacerdoti si chiudano nel loro piccolo benessere, in quel quel poco di sicurezza che la vita ha dato. Ritornino dunque le lacrime, ma non più per se stessi, ma lacrime nuove, d'amore, per le pene di chi la vita ti fa incontrare ...
21 Gennaio 2015 Mercoledi
Uscendo per le benedizioni, verso via Corti Feudali, ripenso alle parole di Gesù: "Il tempo è compiuto, il Regno di Dio è vicino, convertitevi e credete al vangelo".
Si è appena concluso l'incontro coi sacerdoti di zona, con discorsi inclini alla preoccupazione: "A Castelfranco costruiranno una moschea ... avrà un valore religioso ma anche politico, come è connaturale nelle questioni islamiche, la cui cultura non divide i due campi. Crescono, acquistano potere ... come si intrecceranno con le nostre tradizioni? Chi conosce le conseguenze di un Centro Islamico del genere sul territorio, enorme, di mille metri quadri, che non sarà solo luogo di culto, ma organizzazione e pressione politica? Ci si è culturalmente informati sulla portata? In Comune, hanno consapevolezza di queste cose?"
L'islam cresce e il cristianesimo cala, almeno così sembra da noi. Quale è il pensiero di Papa Francesco? Insegna a non temere, "a essere educati", a rispondere a tutto con fede, amore e rinnovato slancio per il vangelo. Chiama l'Europa "vecchia" e le chiede di ringiovanire, di non chiudersi, diremmo noi, nella sindrome di Concettina Ciccone. Poi allarga lo sguardo e vede un popolo immenso, che cresce nella fede di Gesù, in Oriente, in Africa, in America Latina ... vede i poveri, le donne, i giovani, le forze vive della umanità ... "il sale della terra". Vede sopratutto la persona di Gesù, che indica "questo tempo" come pienezza, non come declino: "Il tempo è compiuto, il regno di Dio è vicino". Ci supplica di credere alla sua vicinanza, di salvezza ...
Col cuore pieno di gioia, suono al primo campanello di Via Corti Feudali: Ledda Mario e incontro felicemente lui, la sposa Rita, Emanuele e Noemi, preghiamo e lodiamo Gesù, presente ...
"(nella preghiera di ringraziamento) poi bisogna fare il secondo passaggio: puntare al difficile. E' facile ringraziare delle cose belle, tutti ne sono capaci, anche se pochi lo fanno, ma l'importante è giungere a ringraziare delle spine, delle contraddizioni, delle pene e anche dei propri errori. Quando si arriva lì, si è alla vetta della montagna. Perchè chi arriva a ringraziare anche delle cose spiacevoli, anche delle croci. allora veramente ha imparato a vivere. La vita è sempre un intreccio di cose che vanno e di cose che non vanno, di gioie e di spine, di realizzazioni e di frustrazioni, ma dice la Bibbia: "Il Signore è vicino a chi ha il cuore ferito egli salva gli spiriti affranti". Quando cè una difficoltà, o una sofferenza, in quel momento il Signore è più vicino, dice la Bibbia. Il cristiano è colui che sa convivere con le gioie e con le pene, col caldo e col freddo, con la calma e con la tempesta, il cristiano è colui che è capace di mai andare a fondo nelle burrasche della vita"
Ringrazio della bella riunione di ieri, col Gruppo della Liturgia, piena di proposte, entusiasmo e sopratutto cordialità fra di noi. Nella speranza di avere presto la nostra chiesa, ci diciamo: "Però siamo stati bravi, in questi anni, a resistere, ad andare avanti, specialmente ad adattarci alla difficoltà, ai disagi, all'allontanamento di molti. E' stata una prova positiva ...". Dopo questa riunione, speravo tutto fosse pronto, organizzato, invece l'entusiasmo ispira ai presenti nuovi appuntamenti, di approfondimento ... Tutte cose belle, ma, contro ogni proposito, il lavoro invece di calare aumenta. Ringrazio e aspetto quel momento sabbatico il cui dolce nome è ... Plata.
22 Gennaio 2015 Giovedi
"Il ringraziamento deve portarci a diventare capaci a ritornare sempre a galla, sopravvivere a qualunque tempesta. Come si fa? Forse è opportuno chiarire che non è semplice, è una lotta che a volte sembra impossibile, sproporzionata, contro una forza che ci schiaccia. Implica anche una certa conoscenza del cuore umano; per esempio: non è convincente per nessuno ringraziare Dio davanti ad una contraddizione, è come battere la testa contro un muro. Davanti a certe contraddizioni, suona a vuoto il ringraziamento, è una cosa che non convince affatto; ma se prima di ringraziare, ci fermiamo a guardare in faccia con molta calma la contraddizione e dopo aver constatato che non possiamo proprio farci nulla, la mettiamo nelle mani di Dio, con la semplicità del fanciullo, allora è un'altra cosa.
Quando abbiamo affidato un problema insolubile a Dio e l'abbiamo fatto con fiducia, con umiltà, con vero abbandono, allora, solo allora, possiamo metterci a ringraziare. E' quello l'istante in cui azioniamo la potenza della preghiera di ringraziamento. Tutto subito avremo impressione che il nostro grazie suoni a vuoto, è logico, è difficile che certe cose vadano giù, quando vogliamo farle andare giù, ma se continuiamo a ringraziare, giungerà il momento della luce, giungerà il momento in cui scopriremo il filo della provvidenza nella contraddizione, riusciremo a intravedere certi risvolti positivi in quella situazione negativa e saremo salvi"
"La corruzione toglie ai poveri" dice il Papa, nella intervista al ritorno dal viaggio nelle Filippine. "Il motivo principale del viaggio è la vicinanza a quella popolazione ferita dal tifone Iolanda". Non per cercare consenso nella nazione più cattolica dell'Asia, non per una azione di potere, ma di servizio. Rimane colpito principalmente dai "bambini di strada", dalla domanda di quella ragazzina che, piangendo, chiede: "Perchè i bambini soffrono"? "La corruzione toglie ai poveri", anche la nostra piccola corruzione mondana, nelle nostre piccole parrocchie, toglie ai poveri. Il mio egoismo, la mia immaturità, le mie contraddizioni tolgono ai poveri ... Ti chiudono in te stesso, nei tuoi cechi obiettivi mondani ... mentre sei fatto per l'amore.
Storia di Kiara e dei suoi genitori adottivi Samantha e Renato. Bella l'accoglienza, il calore della loro casa, la gioia della loro vita, la storia della adozione di Kiara. Mi offrono la visione delle foto di quelle giornate. Guardo a quella bambina, senza mamma fin dalla nascita, poi piano piano ritrova una mamma e un babbo, buoni, ed essi una figlia. Con tutti i timori che un futuro può riservare, a chi parte con una grande ferita. Mai più rimarginabile. L'incontro nel suo ambiente originario, poi l'abitudine a nuove braccia, nuovi sguardi, nuove attenzioni, e quel misto di dolore e gratitudine che continuamente si leggono nei suoi occhi ... "Perchè i bambini soffrono?"
Gesù è presente in ogni sofferenza e in ogni dolore. E' presente nei cuori delle anziane Maria e Valda, le cui rispettive case, già squassate dalla questione Cave, sono entrate nel mirino delle bande di ladri. "Ho trovato tutto rotto, finestre, vetri, inferriate segate, tutto buttato all'aria, in camera, cucina, garage ... ho fatto in tempo a vederne uno, un ragazzino sui vent'anni, ben vestito, faccia sveglia ... fuggito come un lampo... Ma perchè? ..."
"La corruzione toglie ai poveri". Liberaci oggi, Signore, dalla corruzione. Non ci è chiesto di rispondere alla domanda: "perchè i bambini, (ma anche gli anziani, le coppie, i giovani) soffrono?" Ma a farcene carico, nella bontà, nella vicinanza, nel piccolo sostegno che possiamo. Allora realizzeremo il senso di questo giorno, salvando qualcuno e alfine anche noi stessi. Il diavolo e il peccato devastano il mondo, ma Cristo redime e salva, con la nostra piccola fede. Servizio sacerdotale è soprattutto pregare, offrendo la messa, suppliche, ringraziamento per tutti
23 Gennaio 2015 Venerdì
"Ringrazio tutti quelli che ascoltano e mettono in pratica. Perchè ascoltare è niente, è poco, è mettere in pratica che conta, in una scuola di preghiera. Invochiamo i nove frutti dello Spirito: Padre, nel nome di Gesù, donaci l'amore dello Spirito Santo, donaci la gioia ... la pace ... la pazienza ... la tenerezza ... l'umiltà ... la fedeltà ... la mitezza ... il dominio di noi stessi. Spirito Santo manifestati con potenza nella mia debolezza. O Maria santissima, la tua giornata doveva essere segnata dalla preghiera, eri allenata al continuo ringraziamento. Dacci il gusto della preghiera, fa che impariamo a sfruttare tanti momenti della giornata attraverso il ringraziamento. Aiutaci ad imparare a lavorare ringraziando, a lavorare sotto gli occhi di Dio. Prega che abbiamo a combattere la preghiera parolaia, vuota, e ad apprezzare la preghiera di silenzio, interiore"
Vangelo del giorno è la vocazione di Gesù ai suoi apostoli: "Li chiamò, perchè stessero con lui, e per mandarli a predicare, a guarire, ne chiamò dodici ..." Giornata di conversione per me, di rinnovamento della chiamata. A chi mi vuole bene, a chi ama la chiesa, chiedo di pregare per questo. Intenzione collegata alla lettura di "Diario di un curato di Campagna" di Bernanos:
" Noi (sacerdoti) paghiamo cara, molto cara, la dignità sovrumana della nostra vocazione. Il ridicolo è sempre così vicino al sublime! E il mondo, di solito così indulgente verso tutte le forme di ridicolo, odia la nostra, di istinto. La stupidità femminile è già molto irritante, la stupidità clericale è ancora più irritante della stupidità femminile, di cui d'altronde sembra spesso il misterioso rampollo. L'allontanamento di tanta povera gente dal prete, la sua antipatia profonda, forse non si spiega soltanto, come ci si vorrebbe far credere, con la rivolta più o meno inconscia degli appetiti alla Legge e contro coloro che la incarnano ... Per provare un sentimento di repulsione davanti alla bruttezza, non è necessario avere un'idea chiarissima del Bello. Il prete mediocre è laido.
Non parlo del cattivo prete. O, piuttosto, il cattivo prete è il prete mediocre. L'altro è un mostro e la mostruosità sfugge ad ogni comune misura. Chi può conoscere le intenzioni di Dio a proposito di un mostro? A che cosa serve? Quale è il significato soprannaturale di una disgrazia tanto stupefacente? ... Ma sono sicuro che il nostro disgraziato amico non merita il nome di cattivo prete. Suppongo anche che sia sinceramente affezionato alla sua compagna, perchè un tempo l'ho conosciuto sentimentale. Il prete mediocre, ahimè, lo è quasi sempre. Forse il vizio, per noi è meno dannoso di una tal scipitaggine? Esistono dei rammollimenti del cervello; ma quello del cuore è peggiore". (Pag 66)
Visione del film "Terra Madre", prestatomi gentilmente da Andrea Rovatti. Lo cercavo da tempo, ora lo posso vedere. la poetica di Ermanno Olmi la conosco, condividendola in molte parti. Aspettiamo la Enciclica annunciata di papa Francesco sulla Ecologia, per costruire un programma nuovo di vita e azione. Intanto si comincia "perchè ciascuno è responsabile". Arriva intanto un un simpatico elenco di indicazioni papali, diffuso nel mondo di lingua inglese:
1. non fare pettegolezzi
2. finisci il tuo pasto
3. prendi tempo per gli altri
4. acquista l'oggetto più umile
5. incontra i poveri "nella carne"
6. smetti di giudicare gli altri
7. simpatizza con chi non è d'accordo con te
8. prendi impegni, come il matrimonio
9. Fa che diventi abito "domandare a Dio"
10. sii felice
24 Gennaio 2015 Sabato - S. Francesco di Sales
"Quando io parlo di "preghiera parolaia", non intendo la preghiera vocale qualunque, (il Padre Nostro e la Liturgia sono preghiere vocali, preziosissime) intendo la preghiera vocale con la testa fra le nuvole, quella è la preghiera parolaia! La preghiera vocale distratta, i rosari detti senza mettere nè mente nè cuore, questa è la preghiera che io condanno. Io credo che per abituarvi alla preghiera interiore, voi dovreste ogni mattina dedicare una mezz'ora di silenzio davanti a Dio e una mezzora alla sera"
Dalla bella riunione per il bollettino di quaresima e dalla suggestione del film documentario "Terra Madre", ispirazione di questo piccolo scritto, che se la redazione consentirà, verrà messo nel foglietto, quale indirizzo ad una salutare sobrietà quaresimale. In testa sta una frase di una brava intellettuale indiana: Vivere con poco sarà il nuovo Rinascimento (Vandana Shiva)
"Ho avuto la fortuna di non patire mai né la fame nè il freddo. Oltre ad una modesta casa, un solo vestito, il necessario per nutrirsi, nella mia infanzia c’era poco altro. Quasi nessun giocattolo, in compenso avevo il cielo da guardare, i fiori da raccogliere, una ciambella nelle feste. Da quella dignitosa povertà sono venute le ricchezze più grandi: la fede e la poesia. In casa c’era solo un tavolo e la vetrina, poi è arrivata la televisione, l’automobile, e fin qui tutto bene. Ma nessuno insegnò che alle cose occorreva un limite. I mobili divennero tanti, le televisioni tante, le macchine tante, il cibo tanto; anche una certa insoddisfazione divenne tanta. Una delle conquiste giovanili di papà fu l’indipendenza. Fece di tutto per uscire di famiglia, crearsi un lavoro da sé, una casa da sé, un piccolo conto in banca da sé. Fin qui tutto bene, ma nessuno insegnò che all’autonomia occorre un limite, che il rapporto con gli altri non è solo dipendenza, ma anche qualità di vita. Dalla propria storia ognuno riceve dei valori e dei limiti. Dai nostri genitori abbiamo appreso il gusto del lavoro, il farcela da soli. Noi dobbiamo costruire un futuro che ritorni ad apprezzare la relazione, l’interdipendenza. Da loro abbiamo ricevuto la gioia di crescere, la conquista delle cose. Noi dobbiamo imparare a vivere con un minor numero di cose, a non moltiplicarle all’infinito, a scoprire il gusto della modestia, di ciò che è piccolo, semplice, naturale. Imparare a vivere con poco sarà il nuovo Rinascimento" (Don Remo Resca)
26 gennaio 2015 Lunedi - SS Timoteo e Tito
Vangelo vocazionale ieri; oggi Festa dei SS Timoteo e Tito; vicinanza del 10° anniversario di ministero a Piumazzo; lettura del libro "Diario di un curato di campagna" . Lettura di oggi, la medesima del mio primo giorno di messa: "Ricorda di ravvivare lo Spirito di Dio che è in te e che ti è stato dato con l'imposizione delle mani; il Signore non ci ha dato uno spirito di timidezza, ma di amore forza e saggezza".
"Voglio esortarvi a pregare nei momenti durante la giornata in cui è facile farlo, per esempio quando camminate per una strada, quando fate lavori manuali che non impediscono la mente, quando viaggiate, poi è importante arrivare a ringraziare anche delle contraddizioni, prima però dobbiamo scoprire il dono nascosto nelle contraddizioni, Noi impareremo ad affrontare i grandi problemi della vita solo quando impareremo a ringraziare di tutto. Si dovrebbe cominciare così: dal mai perdere la pace davanti alle piccole contraddizioni quotidiane, ma farle servire come esercizio al nostro ringraziamento. Avete rotto un bicchiere? Una persona vi ha feriti? Avete commesso una gaffe? Perchè perdere la pace ...? Esaminate le cose, se proprio a quella spina non vi è rimedio, perchè non metterla con fiducia nelle mani di Dio?. Se Dio ha cura di un passero che cade, non prenderò a cuore una nostra pena, una nostra difficoltà? Poi non pensarci più. Lasciare che Dio porti avanti lui quel problema, che per noi resta insolubile ... e poi subito ringraziare, non per la spina, ma per i risvolti positivi che sono seguiti a quella difficoltà"
28 gennaio 2015 Mercoledi
"Il primo risultato positivo, quando pregate per una spina, è che gli avete dato una giusta proporzione ... Poi occorre giungere ad una terza tappa nella preghiera del ringraziamento: ringraziare anche nelle nostre debolezze. Anche gli sbagli possono diventare materia buona per il ringraziamento, prima però bisogna ripararli, come ci è possibile. Pentirsi del male e riparare in tutto ciò che è possibile, poi mettere tutto nelle mani di Dio, ringraziando. E' una buona tattica perchè il male non abbia presa profonda in noi. Chi ama Dio, riesce a trovare materiale buono per la riconoscenza anche da un errore, anche da un peccato. Capire che si è deboli non è motivo di riconoscenza a Dio, ma capirlo e non disperarsene, capirlo e avere la buona volontà di uscirne, non è un motivo per ringraziare? Dopo un errore, accettato proprio con umiltà, quanto si capiscono gli errori degli altri! Noi riusciamo a capire certe cose, solo quanto la nostra testa si sfracella, sovente è così. Gli errori ci aprono gli occhi. Allora l'istante in cui apro gli occhi, lì è il momento di ringraziare"
La riunione coi catechisti scandisce una nuova tappa del cammino comunitario. Ringrazio dell'incontro bello, partecipato, propositivo. Coinvolgimento dei giovani: nella loro azione verso i coetanei e i più piccoli, mettono grande amore e il prezioso sacrificio delle loro difficoltà. Finita la riunione, fra le mani mi ritrovo un libretto di P. Serafino Tugnetti sul curato d'Ars: "Ho visto Dio in un uomo". Strumento di preparazione spirituale al 10 anniversario, assieme al filmato di quell'ingresso, ripercorso con attenta commozione.
Lettura del Messaggio di papa Francesco sulla Quaresima 2015:
" ... Per superare l’indifferenza e le nostre pretese di onnipotenza, vorrei chiedere a tutti di vivere questo tempo di Quaresima come un percorso di formazione del cuore, come ebbe a dire Benedetto XVI (Lett. enc. Deus caritas est, 31). Avere un cuore misericordioso non significa avere un cuore debole. Chi vuole essere misericordioso ha bisogno di un cuore forte, saldo, chiuso al tentatore, ma aperto a Dio. Un cuore che si lasci compenetrare dallo Spirito e portare sulle strade dell’amore che conducono ai fratelli e alle sorelle. In fondo, un cuore povero, che conosce cioè le proprie povertà e si spende per l’altro.
Per questo, cari fratelli e sorelle, desidero
pregare con voi Cristo in questa Quaresima: “Fac cor nostrum secundum cor
tuum”: “Rendi il nostro cuore simile
al tuo” (Supplica dalle Litanie al Sacro Cuore di Gesù).
Allora avremo un cuore forte e misericordioso, vigile e generoso, che non si lascia chiudere in se stesso e non cade nella vertigine della globalizzazione dell’indifferenza."
Quando stiamo bene, siamo tentati di chiuderci in noi stessi. L'indifferenza è l'altra faccia della impotenza e della onnipotenza. Non sappiamo cosa fare per gli altri, oppure crediamo di sapere fare tutto da soli. Questi difetti si curano innanzitutto con la preghiera, accoglienza della grazia di Dio e aiuto dei Santi. Si è aperto il processo di Beatificazione di Chiara Lubich, dal cui carisma provengono i nostri Chiara Luce Badano e Chiara Amirante. I meriti e i carismi dei Santi sono a nostra disposizione per la communnio sanctorum. In questi giorni chiedo, fra i Santi, speciale intercessione al S. Curato d'Ars, patrono dei parroci. Se dovessi fare un pellegrinaggio in moto, la prima meta sarebbe Ars sur Formans , sulla tomba di S. Giovanni Maria Vianney (km 893). Si passerebbe per una cittadina di nome Bonneville, in Francia ... quando si dice "il caso" ...
29 gennaio 2015 Giovedi
Il giorno dell'ingresso a Piumazzo, nella seconda lettura, c'era questo testo di S Paolo ai Corinzi:"Considerate la vostra vocazione o fratelli: non ci sono in mezzo a noi sapienti o nobili, Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto, per confondere i sapienti, ciò che nel mondo è debole per confondere i forti, ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato per ridurre al nulla le cose che sono, perchè chi si vanta, si vanti nel Signore". Rivedo le immagini di quel giorno, il ricordo è sereno e gioioso. Qualcuno però allora giustamente disse: "Poverino! ..."
Un poco aiutava, come disse il Vescovo, la esperienze passata, sicchè alla fine un tantino il "mestiere" si impara. Ma il sacerdozio non è questione di cose da fare. Per la mia indole anche questo è importante, ma non sufficiente. Cosa ne è stato di questi dieci anni?
Il vangelo di oggi dice: "Non si accende una luce per nasconderla ... A chi ha sarà dato, a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha". Ho nascosto in questi anni la luce del sacerdozio? Se chi riceve un dono non porta frutto, un giorno gli sarà tolto anche quel dono, inutilizzato.
Credo che andrò ad Ars, un giorno, quasi a sciogliere un voto. Ma intanto bisogna imparare la strada di S. Giovanni Maria Vianney qui, ora, subito. Preghiera, ascesi, carità pastorale, fede ... Come è possibile per me? Cosa deve fare colui che il 30 gennaio del 2005 salì sull'altare di questa chiesa, ricevendo il mandato? Nelle immagini rivedo la presenza di tanti che non ci sono più: Enrico, Giovanna Vignudelli, Sr. Giannina ... poi bambini cresciuti, quasi irriconoscibili, babbo e mamma molto più giovani ...
Vorrei che quegli occhi sacerdotali, quelle orecchie, quei gesti, fossero rivolti più in alto, così che scendendo, su persone e cose, riportino il mistero di quanto vedono, odono, incontrano ...
Omelia del giorno dell'ingresso: 30 Gennaio 2005
"La bontà di Dio ha riservato per questo giorno così importante
il Vangelo delle Beatitudini. Lo sentiamo come un privilegio, un segno di gran tenerezza di Dio verso di noi e una responsabilità. Avremo tutto il tempo avanti per comprendere la grandezza e
bellezza di questo vangelo, perchè è la parola che sigilla i nostri inizi e segna il tempo a venire; l'incarico che il Signore ci da è di comprenderla, ricevendone tutta la forza di salvezza, di
bene e di amore. Pero già ora è giusto che l'anima nostra chieda al Signore una luce chiara, che renda pieno di letizia questo giorno.
Cogliamo tre aspetti: è un vangelo che indica quale è la nostra
fondamentale vocazione, quella di essere felici. E santi. La parola "beati" vuole dire entrambe le cose: felici e santi; felici perchè santi, e santi perchè felici.
In secondo luogo ci viene detto che questa prospettiva è un dono
di Dio, noi la riceviamo; l'atteggiamento fondamentale della vita spirituale è quello della accoglienza, metterci davanti all'amore di Dio per ricevere. C'è nella vita cristiana una dimensione
fondamentale, che diremmo "passiva" , si riceve da Dio, e si riceve tanto più se l'esperienza esterna, umana, quotidiana, della nostra vita è di povertà, afflizione, debolezza o anche di
persecuzione. Se così è, ancora più grande è il dono della grazia di Dio.
Terzo aspetto: l'amore di Dio ci mette anche nella possibilità di
dare, collaborare, metterci del nostro in questo cammino di luce e di grazia e il Vangelo delle Beatitudini dice chiaramente quale è l'opera da fare, quale è la parte attiva del cristiano. Sono
nove le Beatitudini e al centro leggiamo: "beati i misericordiosi, beati i puri di cuore, beati gli operatori di pace" ; queste tre beatitudini indicano la parte attiva del cristiano. Se
ci chiediamo nel tempo a venire cosa il Signore ci chiede di fare, o meglio ancora, cosa ci da grazia e potenza di fare, la risposta è: ci chiede di fare misericordia, tenerezza verso
chi soffre, aiuto, sensibilità ... Secondo: curare la purezza del cuore: è una coltivazione da sentire, da perseguire ... terzo, costruire la pace, fare di tutto perchè dentro
di noi, o fuori di noi, in famiglia e ovunque si costruisca la pace. Questo è l'incarico ricevuto ... Dunque felicita e santità sono doni di Dio, basta mettersi con gli occhi, il cuore, le
braccia aperte per riceverli dalla bontà, dalla potenza e paternità di Dio. Ho detto "paternità"; il discorso che abbiamo ascoltato è solo l'inizio. A noi verrebbe un po' la curiosità, il
desiderio di sapere quale è la fine, dove è che ci vuole portare il Signore. Il discorso della Montagna ci indica che il fine è scoprire il mistero di Dio come "Padre" e il mistero nostro di
"figli". Quando una persona si rende conto e vive costantemente la paternità di Dio e noi suoi figli, questo è tutto, questo è già quella felicita-santità, questo è il Paradiso sulla
terra. È lo stupendo vangelo che oggi il Signore ci ha donato. Potremmo finire qua, ma sento giusto aggiungere anche "la parola del cuore". Quando noi preghiamo diciamo spontaneamente tre parole:
aiuto, grazie, perdono.
Leggiamo nel profeta Isaia: " Io sono vicino a te e ti tengo per
mano" accanto all aiuto divino quello fraterno. Il Signore nella sua sapienza ci ha fatti tutti un po' limitati, perchè potessimo aiutarci a vicenda" ( L'omelia termina coi ringraziamenti
...)
30 Gennaio 2015 Venerdì - 10°anniversario arrivo a Piumazzo
"Chi è umile è forte contro il male. Ecco perchè dobbiamo ringraziare anche nell'errore. Il ringraziamento è una scuola meravigliosa di umiltà, per chi è stato debole. Umiltà dico, non ripiegamento, umiltà con gli occhi fissi a Dio nostra forza, umiltà che è energia di ripresa, nel salmo 145 c'è scritto."Il Signore è vicino a quanti lo invocano, a quanti lo cercano con cuore sincero" La persona che ha fatto un errore e invoca, e cerca Dio con cuore sincero, sappia, il Signore gli è vicino.
Riassumendo: ringraziare delle cose belle, non godere delle cose della giornata senza ringraziare; tante cose belle succedono nella giornata, tutte le cose su cui i nostri occhi si posano, ogni più piccolo oggetto esigerebbe un grazie a Dio. Seconda tappa: ringraziare delle contraddizioni, ma non per la contraddizione, per i risvolti positivi che avvengono attraverso le contraddizioni. Terzo, abbiamo detto, ringraziare anche delle debolezze, quando ci riprendiamo"
Dieci anni fa ci fu il Vangelo delle Beatitudini. In questo anniversario c'è la pagina del "Granello di senape", vangelo della piccolezza, che Dio trasforma in salutare grandezza: "fa rami tanto grandi, che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra". Nella prima lettura di Ezechiele, Dio promette di prendersi cura personalmente del suo popolo: "attraverso Davide" figura di Cristo e dei suoi ministri. "voi sarete mio popolo e io sarò il vostro Dio". Se il giorno d'arrivo a Piumazzo il cuore era attento alla parrocchia, con le sue tradizioni, ricchezze, necessità, ora il cuore, più piccolo e libero, si fa più attento alle anime, a quegli "uccellini" da nutrire, proteggere, cercare, guardare ... per poter volare un giorno liberi in cielo ... Grazie!
E' una giornata uggiosa, ma il cuore molto contento. Nel risveglio notturno, intreccio di preghiera di intercessione, ringraziamento, meditazione vangelo del "seme", salmi: "Ti lodino i popoli o Dio, ti lodino i popoli tutti". Preghiera per il giapponese ostaggio dell'Isis e per la crisi in Ucraina ... Passeggiata sotto la neve, in via Noce, per ringraziare, intercedere per i defunti, replicando un pellegrinaggio di 10 anni fa, al cimitero, il giorno dell'ingresso. Dopo una colazione "sana", con agrumi, caffè, pane tostato e miele, preparo da me "pranzo di festa": proteine nobili del pesce e verdure; chiedo a mamma di festeggiare stasera con tortelloni. Il Regno di Dio è anche in queste piccole cose, in una giornata curata e grata. Pioggia di vita, intima, battesimale.
"Quarta tappa della preghiera di ringraziamento: imparare a ringraziare per quelli che non ringraziano mai"
"So perfettamente che il desiderio della preghiera è già preghiera, e che Dio non domanda di più. Se la preghiera fosse realmente ciò che molti pensano, una specie di chiacchierio, un dialogo di un maniaco con la propria ombra, o meno ancora: una vana e superstiziosa supplica per ottenere i beni di questo mondo, sarebbe mai credibile che migliaia di esseri vi trovino sino al loro ultimo giorno, non dico nemmeno tanta dolcezza - diffidiamo delle consolazioni sensibili - ma una austera, forte e plenaria gioia? Ok! Senza dubbio i dotti parlano di suggestione. Il fatto è che non hanno certamente mai visto nessuno di quei vecchi monaci così meditativi, così saggi, dal giudizio inflessibile, e che tuttavia irraggiano comprensione e compassione, ed hanno una umanità tanto tenera. Per qual miracolo, codesti mezzi folli, prigionieri di un sogno, dormienti risvegliati, sembrano ingrandire ogni dì più il loro intedimento delle altrui miserie? Strano sogno, singolare oppio, il quale, lungi dal ripiegare l'individuo su se stesso, dall'isolarlo dai suoi simili, lo rende solidale con tutti, nello spirito della universale carità ... Quale uomo di preghiera ha mai confessato che la preghiera lo abbia deluso? " Bernanos pag 89
La serata di festa per il 10°anniversario è bellissima. All'inizio della messa evitato lo sguardo alla assemblea per non cedere alla emozione. Nessun ripiegamento su di me, nessun bilancio
di questi anni, solo affetto dato e ricevuto. Nelle parole celebrative si moltiplicano i ringraziamenti, la consapevolezza di una grazia nel cammino svolto. Nessun dettaglio, se non di sfuggita e
simbolico, ma solo atmosfera di festa. Spero di ricambiare la dedizione delle suore, dei giovani, dei catechisti, dei bambini, delle nonne, di tutti. Un passaggio nella omelia è impreciso, io
stesso lo capisco solo dopo. Attraverso il profeta Dio dice di guidare lui stesso il suo popolo. Ne consegue che il ministro "deve essere Dio", conformarsi a Lui nel pensiero,
nella parola, nel sentire ... Come? In che modo se non attraverso una preghiera continua? Sento tutto il rischio della retorica in questi discorsi, a meno che non si traducano in virile
determinazione di fede. Subito, con umiltà, nella forma minuscola del "granellino di senape"
1 Febbraio 2015 Domenica
Andando all'ospedale, a vistare Loris di Bomporto e Viecoslav, nella lentezza meditativa della bicicletta, realizzo quanto siano importante le istituzioni, per l'amore e il servizio vero. Se non fossi sacerdote, di una diocesi, di una parrocchia, non sarei richiesto per l'ospedale, per la confessione, per i bambini ... tendo a soffrire molto la dimensione funzionale della istituzione, che spesso porta a correre fra le cose, in fretta, talvolta con stanchezza, mancanza di respiro, pausa, umanità, intimità, fede ... Da qui la voglia di scappare, immaginando un servizio alternativo, mistica del pellegrino, purissimo e solitario ... Grande inganno! Lo capisco guardando quel giovane pensionato, che gira malinconico e inquieto, perseguitando tutti con interviste che non interessano, con foto che nessuno vuole vedere, scrivendo libri che nessuno vuole leggere. E' questa la autenticità che cerco? Senza un istituzione, cioè quell'intreccio di rapporti, servizi, tradizioni, doveri ... difficilmente si è realmente utili al prossimo. Poi è chiaro che occorre metterci anima, cura, vita ... In definitiva, le cose che valgono non sono quelle che io scegliamo, ma quelle che altri ci chiedono, con la responsabilità nostra di una risposta sincera di amore.
"Ascoltate oggi la voce del Signore". Richiamo alla preghiera di ascolto e dunque al silenzio. Nostalgia di un cammino "coraggioso" verso le vertiginose altezze di Dio. Dimensione anche eroica della fede. Quando comincerò a cimentarmi? Nel Vangelo di oggi Gesù libera dal demone impuro. Non oso riflettere su questo tema, ma sinceramente ne faccio motivo di supplica.
"La purezza non ci è prescritta come castigo, è invece una di quelle condizioni misteriose ma evidenti - l'esperienza lo attesta - di quella conoscenza soprannaturale di se stessi, di se stessi in Dio, che si chiama fede. L'impurità non distrugge questa conoscenza, ma ne annulla il bisogno. Non si crede più perchè non si desidera più credere. Non desiderate più conoscervi. Questa verità profonda, la vostra, non vi interessa più. E avrete un bel da dirvi che i dogmi, i quali ieri ottenevano la vostra adesione, sono sempre presenti al vostro pensiero e che soltanto la ragione li respinge; ciò non conta! Non si possiede veramente che ciò che si desidera; giacchè per l'uomo non c'è possesso reale, assoluto. Non vi desiderate più. Non desiderate più la vostra gioia. Non potete amarvi che in Dio, non vi amerete più. e non vi amerete mai più, nè in questo mondo nè nell'altro, eternamente" Bernanos pag 107
Giornata bella, messe partecipate, sul "tema dell'ascolto"; momento di silenzio assoluto alla celebrazione delle 11,00 commovente. Purtroppo ho perso e fatto perdere una preziosa occasione alla catechesi sui "segni liturgici" coi bambini piccoli. Lavoro preparato benissimo dai catechisti, cui avrei dovuto corrispondere con semplicità e chiarezza, invece sono stato dispersivo e noioso. Pazienza. Momento bello al pomeriggio in teatro: festa di carnevale per gli anziani e famiglie preparata dai giovani, curata nell'allestimento, nella accoglienza, nella testimonianza di unità, allegria e servizio. Anche il battesimo in cripta è ben celebrato.
Eppure ora una sottile tristezza, come nebbia, fuoriesce dal cuore. Cosa c'è che non va? Quale notizia potrebbe rendere gioioso questo momento? Capisco la gente che cerca i divertimenti! L'anima necessita di gioia come di aria e di cibo. Vivo nel silenzio davanti a Dio, senza lasciare che la tristezza l'abbia vinta. Apro il libro dei Vespri e trovo la preghiera della Apocalisse: "Ha preso possesso del suo Regno il Signore, il nostro Dio, l'Onnipotente. / Rallegriamoci ed esultiamo, rendiamo a Lui gloria. / Sono giunte le nozze dell'agnello, la sua Sposa è pronta." Siamo noi quella sposa, la nostra anima, la chiesa ... la verità di questo momento non è la malinconia di una fine giornata, ma l'esultanza di una straordinaria invisibile festa di nozze, dove non solo siamo invitati, ma protagonisti. La fede è un abbraccio d'amore infinito, a distanza.
Il nostro atto di fede, per essere perfetto, deve conoscere la concretezza operosa del "piccolo granellino di senape". Proporsi di spendere i propri giorni facendo del bene, attraendo a Cristo, lasciandoci attrarre da Cristo. Conclusione di un giorno regale, con una "compieta" di ringraziamento e offerta. Ascolto "Adagio" la Lara Fabian, "Ballate" di Chopin e con questa colonna sonora dico: "Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perchè i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata davanti a te davanti a tutti i popoli ".
Salvezza nell'orrore dell'uccisione del giornalista giapponese. Debolezza di quel carnefice! La strada, apparentemente vincente di seminare la paura con la violenza, si ritorce immediatamente contro. Salvezza anche nella nomina di Sergio Mattarella: commozione nel vedere un giusto innalzato al ruolo di autorità. Grazie Signore di questo giorno.
2 Febbraio 2015 Lunedi - Presentazione al tempio di Gesù - Festa della vita consacrata.
Preghiera, sacrificio, lavoro per conquistare le anime. In linea generale il programma per la Quaresima e Pasqua è già stato steso. Occorre ora entrare nella cura del dettaglio, in un modo "maniacale" come - mi viene da pensare - fanno nelle grandi aziende di qualità, la BMW, la Lamborghini ... Anche nelle piccole aziende, come Ortliebe o Tubus, per borse o portapacchi da bici, la cura costante della qualità, il cercare sempre il meglio, paga. Così dovrebbe essere, e ancora di più, nel nostro lavoro per le anime. Mai accontentarsi, mai rassegnarsi, la concorrenza del "nemico" è agguerrita, continua ed efficace. Noi abbiamo uno staff dirigente invincibile: lo Spirito, Gesù, la Madonna, i Santi, il Papa ... materia prima ottima: la grazia e un mercato immenso: il mondo. Dobbiamo solo fidarci e lavorare. Divenire operai eccellenti per il Regno. Ricordando sempre la regola, il marchio di fabbrica, che è il "piccolo granellino di senape".
Dal segno del piccolo granellino, a quello delle piccole luci: i ceri del 2 febbraio, la "candelora". Anche il simbolo della luce punta meno sulla operosità, quanto sull'amore interiore che irradia. Siamo illuminati e illuminiamo. "La bellezza salverà il mondo". Oggi si recita il Te Deum, l'inno del Paradiso, il canto della vittoria. Bellezza di concludere la propria vita con il Te Deum. L'altro motivo oggi è il tempio, il luogo della preghiera. Pure questo simbolo, punta meno sulla operosità esteriore, quanto sulla forza di Dio. Il mondo è salvato dunque dalla liturgia e il male pure vinto: ricordiamo Gerico conquistata girando in "processione" sette volte attorno alle mura ...
I ragazzi sono stati bravissimi, dopo la festa di Carnevale, a rimettere a posto la chiesa; non solo senso di responsabilità, ma amore alla liturgia, non meno che alla giovanile esuberanza.
3 Febbraio 2015 Martedi
Lo Spirito Santo motore della vita cristiana. Durante la festa della Presentazione al Tempio, è presentato dalle Suore il logo dell'anno della vita consacrata: accanto alla lampada che indica il mistero dell'amore nuziale, la colomba dello Spirito; con un ala avvolge il variegato mondo bello creato da Dio, e con l'altra si dirige verso l'umanità complessa e agitata, rappresentata dal mare. Al centro le tre stelle dell'impegno: Confessio trinitatis, signum fraternitatis, servitium caritatis.
Lo Spirito Santo è il motore di Dio. Forse questo è il senso del mio continuo sognare ... bisogno di maggior velocità, cambio di ritmo, dedizione più piena, maggior speranza, Dio ...
Noi sacerdoti siamo i primi in realtà ad essere tentati contro la speranza ...
"Ho peccato volontariamente contro la speranza, ad ogni ora del giorno, da undici anni. La speranza. L'avevo tenuta morta fra le mie braccia in una spaventosa sera di un marzo, ventoso, desolato ... Ecco che mi viene resa. Non mi viene prestata questa volta, ma data. Una speranza ben mia, soltanto mia, che non somiglia a quanto i filosofi chiamano così, più di quanto la parola amore somigli alla persona amata. Una speranza che è come carne della mia carne. E' una cosa inesprimibile. Ci vorrebbero delle parole da bambinello" Bernanos - Diario di un curato ...
"Mi sono fatto tutto a tutti per guadagnare ad ogni costo qualcuno"
Lunga conversazione a due, dopo pranzo, con don Remigio. Entrambi non ci rassegniamo al clima di declino, non solo esteriore, ma più pericolosamente interiore, in quanti operano nella chiesa. Le esperienze amare sono molteplici e quotidiane. Il disinteresse dei più, la cura parziale, per non dire interessata, di molti ... ma occorre reagire, in modo evangelico.
Racconta il funerale di don Francesco Cuppini, a Calderara, quasi duemila persone; la morte di don Ferdinando Gallerani a Mirabello, una gratitudine immensa ... Cosa occorre per essere preti significativi? Abbiamo tanti esempi. "Che ognuno ci sia, batta e ribatta, con i carismi suoi; essere autentici". Il programma è allora: "Mi sono fatto a tutti per guadagnare ad ogni costo qualcuno"
4 Febbraio 2015 Mercoledi
Mattina di incontri "famigliari": Sara Pastorelli e Stefano si sposano; in via Filzi due piccoli nuovi Francesco ; vengono ad abitare a Piumazzo Beatrice e mamma Margherita ...
In ospedale incontro il giovane Fausto Lodi di via delle Nazioni: ebbe il grosso incidente al "ponte della morte", il 19 dicembre scorso, e ora pian piano sta riprendendosi dalle molteplici ferite. Data la mia parola di pregare per la salute del suo occhio, ancora in prognosi riservata. Richiesta a chi legge, di pregare con me per Fausto, per Giovanni di Bastiglia, Loris di Bomporto, Tilde di Castelfranco, Carmen e Monda.
"Nel campo dell'apostolato non c'è tempo per incertezze e soste, per riposo e ferie. Dobbiamo essere sempre attivi, cioè capaci di azione, offerte e preghiere. Perciò diamoci da fare e con tanta carità e amore andiamo verso i nostri fratelli di dolore, cerchiamo di conoscerli, di farseli amici e di fare loro capire che la vita ha uno scopo altissimo" Anna Fulgida Bartolacelli
7 Febbraio 2015 Sabato
" Oggi vi voglio parlare del ... "ringraziamento a zampillo". E' un modo interessante per farci progredire, una tattica di lotta, per guarire dalla superficialità congenita, di cui siamo tutti malati. Consiste in questo: quando le vostre occupazioni lo consentono, camminando per una strada, viaggiando, oppure quando si è obbligati all'inazione per qualche motivo, in una sala d'attesa, in fila ad una coda ... date un libero sfogo alla vostra fantasia e fate un patto con i vostri occhi: tutto ciò che essi vedono di bello, di buono, di grande e sapiente, deve far zampillare dall'intimo del vostro cuore un sincero grazie a Dio. E' una cosa meravigliosa, che vi educa alla riflessione e alla fede, è uno sforzo molto piacevole, che vi cambia il cuore. Girate per la strada e ringraziate Dio per una macchina che passa... chi si ricorda di ringraziare Dio per le meraviglie della tecnica? Passa una bella macchina, ringraziate Dio e implorate che quel ricco, perchè non sia egoista. Passa un operaio, pregate su di lui, fate scendere una preghiera di ringraziamento, sulla sua bicicletta, sulla sua salute, sul suo lavoro, sulle gioie della sua casa, sui problemi dei suoi figli. Perchè non ringraziate di tutte le comodità del mondo di oggi, del progresso sociale, della facilità delle comunicazioni. Perchè non ringraziate di vivere in un paese civile, dove c'è il rispetto di tante cose e il benessere a profusione? " Padre Gasparino
Bella riunione del gruppo di Pastorale Famigliare, con Daniela, Lucio, Luca, Jasmin ... piena di osservazioni, proposte, interessamenti, in vista specialmente del prossimo anno, dedicato a Matrimonio e Famiglia.
"Mi sono fatto servo di tutti per guadagnare il maggior numero. Debole con i deboli per guadagnare i deboli. Mi sono fatto tutto a tutti, per guadagnare ad ogni costo qualcuno"
Il fratello Luigi viene a trovare papà. Momento "fraterno" molto bello, da non voler quasi tornar a casa, per il clima, il parlare inarrestabile, il desiderio di raccontare, sul lavoro, le fortune toccate alla nostra famiglia, compreso l'essere qui a Piumazzo ... Papà scherza sulla mia voglia di moto. Il fratello, apodittico, non trova alcuna ragione sensata e prova razionalmente a dirottare l'interesse sugli scooter di ultima generazione: "quelli sono utili, facili, sicuri ..." Lo ascolto, e ancora una volta mi interrogo sul senso di questa strana cosa sorta dentro ...
Non è in ordine ad una utilità, nè desiderio di conformismo gregario, e allora? Mi pare di capire che abbia come un fine "liturgico", sorta di celebrazione della vita, in una dimensione per me nuova. Mi viene da collegare la moto, con l'inizio del salmo responsoriale della messa di oggi:
"E' bello cantare inni al nostro Dio
Dolce è innalzare a lui la lode ..."
Nessuna utilità dunque, solo "canto di lode" ... vertice dunque di ogni senso.
Ogni liturgia "cosmica" è ambigua in se stessa: nel momento in cui celebra i doni di Dio nel creato e nella vita terrena, corre il rischio di sostituire Dio. In quella particolare felicità che danno le cose, si nasconde la perenne tentazione della idolatria. In pratica significa che si parte dalla moto per lodare Dio e si finisce col gustare semplicemente un giretto, o un lungo viaggio ...
"Non sei neppure capace di guidarla" dice giustamente mio fratello. Sento che proprio questa sfida fa parte della sua piacevolezza. La liturgia introduce sempre in mondi sconosciuti, diversi, più alti noi: qui sta il valore profondo. In ogni celebrazione non è tanto l'atto materiale che conta, ma "la fede" che investi. Non sarò mai un motociclista esperto, lo so, ma non importa. Nulla è più affascinante delle esperienze tardive, degli entusiasmi senili: la gioia che danno, è mille volte più grande di quanto si vive da giovani, dove in qualche modo tanto è scontato ...
C'è come il compimento di un itinerario di "liturgia cosmica": dalla esperienza del cammino, come rapporto con la terra e il cuore, alla bicicletta come scoperta del mondo, per finire alla motocicletta come conquista del mondo. Ciascuna tappa è piena e insuperata, ma è anche parte di un itinerario. Non è necessario percorrerlo tutto, è bello anche solo sapere che esista. In conclusione non devo tanto investirci il cuore. La liturgia sacramentale è in se stessa molto più grande e benefica di quella cosmica, anche se la suppone. Perciò lascerò fare alla Provvidenza. Curiosamente non esiste al momento sul mercato una moto adatta al mio fine. Vuole semplice e facile, non troppo costosa, mono o bicilindrica, sui 300-400 cc di cilindrata, sui 160 kg di peso, con una sella alta 78 cm, 30-40 Cv di potenza, possibilità di inserire borse e parabrezza. Una moto così non c'è, almeno nei normali negozi. Strano. Aspetterò. L'attesa e l'Avvento, fanno parte della liturgia. E la Bonneville? E' bellissima, ma fuori da questi parametri ..
Nell'ordine della grazia la Liturgia si unisce a carità e profezia. Gesù è sollecito verso i dolori e le malattie degli uomini."Mi sono fatto servo di tutti, per conquistare il maggior numero. Mi sono fatto tutto a tutti, per salvare ad ogni costo qualcuno" così dice S Paolo. "La volontà di Dio" è linea progettuale sicura, su cui spendere ogni energia, nella certezza di un frutto abbondante ... "A volte è quasi meglio viaggiare che arrivare". (Pirsig: lo Zen e l'arte della manutenzione ...)
8 Febbraio 2015 Domenica
Dal libro "Un angelo è sempre con te" piccolo consiglio per la giornata di oggi:
"Puliamo da cima a fondo una stanza della casa. Se non ne abbiamo il tempo (oppure è domenica) limitiamoci ad una credenza, o ad un cassetto. Mentre mettiamo ordine, eliminando quanto è inutile, diamoci inconsciamente il permesso di gettare via emozioni passate, ferite nascoste, colpe e rimproveri. Non pretendiamo di sistemare oggi tutta la casa, cominciamo ad eliminare il superfluo dalla nostra vita, un pò alla volta, ma con regolarità. Nell'ampliare lo spazio fisico a nostra disposizione, creeremo posto per dire la nostra verità con integrità e amore"
Nel vangelo di oggi racconto di "una giornata tipo" di Gesù: prega, dialoga, predica, guarisce ...
Papa Francesco, nella sua semplice e assorta omelia, durate la visita pastorale ad una parrocchia romana, commenta così: "lasciamoci predicare da Gesù ... lasciamoci guarire da Gesù! dalle ferite che abbiamo dentro, tensioni, cose che non riusciamo con le nostre forze ... Non manchi mai un giorno senza prendere dalla tasca il vangelo e lasciarci predicare ..."
9 febbraio 2015 Lunedi
Grazie, Signore, di stare bene. Vieni Spirito Santo su questa nuova giornata.
"Servo di tutti, per guadagnare il maggior numero; farmi tutto a tutti per salvare ad ogni costo qualcuno". Potenza dei piccoli gesti, delle piccole preghiere, dei piccoli sacrifici, dei piccoli programmi ... Ti chiedo la grazia di riprendere in mano oggi il disegno della mia vocazione e missione. Guida i miei passi e lo sguardo lontano.
"Andate in tutto il mondo, predicate il vangelo ad ogni creatura, battezzate nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo: ecco io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo"
Leggo, aprendo a caso il vangelo, su suggerimento di Papa Francesco alla messa di ieri: "Lasciatevi predicare da Gesù ... lasciatevi guarire da Gesù".
Guarisci da divisioni che feriscono il mio cuore, da pigrizia, da demoni vari ...
Il demone dello scoraggiamento. Le difficoltà, ieri, in alcune classi del catechismo (ti ringrazio di quelle classi dove è andato tutto bene) di quel bambino che senza rispetto prende l'eucaristia, di quei molti che sono indifferenti alla fede, per la debolezza delle loro famiglie, della cultura in cui siamo immersi, di noi catechisti ... Offro per essi la preghiera di oggi, celebrazione di Lodi. Ti chiedo la grazia di credere che tutti siano salvi.
Buona giorno, Vergine Maria, luna che splendi in cielo, sopra la neve.
Buon giorno, angelo custode, gioioso delle azioni e del sorriso.
Buon giorno, Santa Clelia, affidiamo a te le nostre suore, i bimbi della Scuola
Buon giorno, san Giacomo, guida i sogni di pellegrino ... Ars, Fatima ... tu sai come ...
Buon giorno Piumazzo, costellazione dolcissima, di piccole stelle, amate da Dio ...
Buon giorno, defunti del paradiso, pregate Dio per noi, per questo giorno, per quel giorno ...
10 Febbraio 2015 Martedì
Grazie, Spirito Santo, di questo nuovo giorno. Vieni, illumina, guida ... Rendici strumenti di bene.
Preghiera per i malati ... Mauro, Lucia, Carmen, Giorgio, Ciro ... per la defunta Rossella.
Grazie di questa buona notte, del babbo che sta guarendo, della mamma che controlla ... "Ti ho visto!!!" dice, col tono di chi scopre il bimbo a rubare la marmellata, sbirciando sul monitor, frettolosamente spento, ma nel quale fa in tempo a vedere una piccola Honda CS 125 ... Massimo, aveva appena mandato un messaggio: "Faccio mettere a posto la mia bianca CS, poi te la lascio in commodato ..."
Grazie delle benedizioni di oggi, delle preghiere, del pasto dietetico che si sta preparando.
Grazie della riunione di stasera coi genitori della Prima Comunione: il foglio con tutti gli avvisi, i programmi, gli appuntamenti, è già pronto, chiaro e bello. Manca però la sostanza. "Un foglio di avvisi è un foglio di avvisi" ma la nostra responsabilità è vivere l'eucaristia, annunciare il vangelo della eucaristia, educare alla eucaristia ...
13 febbraio 2015 Venerdi
"Ogni vivente benedica il suo nome santo". Ringrazio Dio della giornata di oggi, del vangelo del sordo muto guarito, invito a coltivare la preziosità della parola e dell'ascolto. Ringrazio del pranzo famigliare col Cav Ivo Galletti e alcuni collaboratori della Scuola Materna. Della sua salute, della unità della nostra comunità, dell'impegno di tanti. Ringrazio del gruppo di genitori che sta preparando la Festa di Carnevale per i bimbi. Ringrazio delle Suore che pregano e lavorano, testimoniando fede, umiltà e carità.
" Vedete un volto triste? Perchè non ringraziate Dio che attraverso le difficoltà di quella persona sta guidando la sua vita, la sta purificando. Quel volto triste di sicuro non dirà mai grazie a Dio dei suoi momenti difficili. Voi che riflettete sulle cose alla luce della fede lo potete fare per lui. Vedete un volto lieto, santificate subito quella gioia, offrendola a Dio con ringraziamento, perchè quella persona contenta forse si dimenticherà di farlo. Chi prega così farà delle scoperte meravigliose. La prima è questa: capirà che in qualunque situazione la preghiera è possibile, poi imparerà che è una brutta storia, quella che diciamo noi stessi, che non siam capaci a pregare, capirà che è perfino sbagliato dire, o lasciar dire, che pregare è pesante. E' forse pesante pregare così? Seminando la riconoscenza a Dio su tutto e su tutti?"
14 febbraio 2015 Sabato
Ringrazio Dio del risveglio buono, della salute, della possibilità di fare del bene.
"Sia che mangiate, sia che beviate, qualunque cosa facciate, fatela per il Signore"
Ringrazio per la Festa di Carnevale organizzata dai genitori della Scuola Materna, specialmente le mamme, tutte vestire da Wonder Woman, che muovevamo con energia ed entusiasmo bimbi, mariti e l'universo circostante. Ringrazio della visita al signor Ivo Galletti e dalle sue parole che fanno riflettere: "il nostro mondo è compromesso dal buonismo". Cioè dalla attitudine a minimizzare i problemi, a sottovalutare l'impegno, la serietà, a scapito del sentimentalismo.
Per un poco abbiamo accennato al percorso della sua azienda. "Ogni anno facevo sempre qualcosa di nuovo, questa è stata la mia regola". Il destino del marchio Alcisa interroga su cosa sia giusto o meno fare. Non vogliamo parlare di industria e commercio, ma ci sono delle costanti della umana esperienza che vale la pena considerare. Per il lavoro spirituale. Si comprende come paghi il lavoro, la passione, la creatività, l'azione di squadra, che comunque richiede un capo: questo insegna il Cav. Galletti. Il vivere rassegnati, di rendita, il cedere alle difficoltà, non va mai bene. Nella parrocchia si può correre questo rischio, quando il lavoro langue, l'entusiasmo cala, l'organizzazione si sfilaccia ...
Leggo parallelamente la vicenda dell'Ingegner Ampelio Macchi, da tecnico di varie case motociclistiche, alla età di sessanta anni intraprende una nuova rischiosa avventura lavorativa, far risorgere il marchio lombardo la SWM. Lo muove l'orgoglio varesino, la passione italiana, la sicurezza della sua esperienza. Ha la mia età. La figura del brand manager può ispirare molto chi lavora per lo spirito: anche noi in qualche modo abbiamo un "marchio" da difendere. Lodevole far risuscitare quello che è finito, ma non è più semplice, corretto, fruttuoso, cercare di ravvivare ciò che c'è, e cercare aprire strade non ancora percorse? Parlo della vita parrocchiale. Gesù è venuto a risuscitare i morti, ma innanzitutto a lanciare un progetto di vita, il Regno di Dio e vuole che ci lavoriamo, consapevoli che ogni debolezza e la cura della fragilità non è ostacolo, rallentamento, ma sostanza del progetto.
Nelle imprese del mondo occorre intelligenza, volontà, e un margine di rischio rimane. Invece nel progetto Regno di Dio, la buona volontà è tutto. Dio guarda al cuore. Abbiamo un ingegnere eccellente: lo Spirito Santo; della materia straordinaria: la Parola e i Sacramenti; ma anche un nemico-concorrente terribile e agguerritissimo, il diavolo. Pur con grande rischio, nelle cose dell'anima la passione, il lavoro, l'impegno, portano a sicura vittoria. La buona volontà nelle cose di Dio si chiama santità. Altro paragone: come nel mondo, per valere non è necessario produrre grandi numeri: a volte un piccolo negozio, una semplice azienda artigianale gestita bene, danno soddisfazione. Così è nella vita della Chiesa. Bella la visibilità, ma per realizzare il Regno di Dio, spesso si tratta di vivere bene nel nostro intimo, curare la propria piccola comunità ...
15 febbraio 2015 Domenica
"Signore, se tu vuoi, puoi guarirmi / Mosso a compassione, Gesù disse: lo voglio, sii guarito".
Il lebbroso si dimostra non proprio leale: Gesù gli chiede il silenzio e lui invece divulga il fatto. Gesù lo guarisce lo stesso: il dolore e la preghiera lo commuovono sempre.
Ripeto l'invocazione: "Signore, se tu vuoi, puoi guarirmi" . Potresti anche non volere, allora vuol dire che per la salvezza eterna della mia anima è meglio rimanere ammalato. Ma desideri che si creda alla tua potenza. Tu vuoi guarire, dai mali del corpo, dello spirito, dalle difficoltà che non riusciamo a superare con le nostre forze. Offro oggi quel silenzio che il lebbroso ti ha negato. Grazie Gesù di questa giornata, degli incontri ieri con i piccoli Simone ed Elia, e le loro famiglie. Grazie del rinnovato amore per l'Eucaristia. Oggi pulirò la chiesa in onore alla Eucaristia. Grazie della preghiera per chiedere la guarigione. Grazie di essere cappellano dell'ospedale.
"Malattia" dello spirito è la difficoltà nella educazione. Sempre più alto è il numero di bambini che non stanno bene, non abbastanza rassicurati, indirizzati, corretti. Bambini che soffrono e fanno soffrire. Si dice: è colpa delle famiglie, è colpa delle istituzioni, è colpa della televisione ... Tu non sei venuto a lanciare accuse ma a guarire e salvare. Suscita iniziative esemplari di educazione, specie nel prossimo anno, dedicato alla famiglia e alla parrocchia. Prego lo Spirito Santo, nostro brand manager, perchè inventi e progetti strade di educazione.
Con la liturgia, delle Ore ed Eucaristica, tu realizzi la tua opera di guarigione.
16 Febbraio 2015 Lunedi
Il telegiornale riporta notizie sulla crisi in Libia, in Ucraina, e con modalità diverse nel nostro Parlamento. Durante la visita di mio fratello a papà, dalla sua ottica di commerciante, racconto drammatico della situazione economica in molte famiglie: vecchi clienti, fornitori, colleghi, che debbono chiudere i negozi, le attività, con conseguenti depressioni, suicidi, preoccupazioni.
Preghiera per la pace e per coloro che hanno autorità. Potenza sociale della Liturgia.
Il crescere dell'Isis, il fenomeno (forse troppo enfatizzato) dei giovani europei che si arruolano fra gli integralisti islamici, come "segno di tendenza", indica il bisogno di autorità e di religione. Collego questo, a quanto diceva il Cav. Galletti "la nostra rovina è il buonismo". Papa Francesco ai nuovi Cardinali raccomanda, alla luce del vangelo del lebbroso, di andare incontro agli emarginati, ai reietti, addirittura che da questo si misura la credibilità della nostra fede cristiana. Leggo in ciò non via di buonismo, ma strada cristiana di "autorità e religione". Il fondamentalismo, presente anche nel cristianesimo, è il surrogato della vera fede e autorità.
Chiedo allo Spirito la capacità di "pensare in grande". Una volta terminato il cammino dei Sacramenti, ispira iniziare un itinerario parrocchiale legato alle età della vita: bambini, giovani, adulti, anziani. Una attenzione pastorale alle età della vita, è significativa, comprensibile, fruttuosa, creativa ... In una ottica generale di "educazione e evangelizzazione", questo itinerario comporta concretezza operativa, dinamica di affidamento, recupero esistenziale della fede. Strada della Chiesa per sottolineare ed educare ai valori, è la "Festa". Perciò, per ogni tema, oltre che elaborazione di contenuti, va concentrato in una iniziativa, il più condivisa possibile, "Festa di ..." Il prossimo anno, per esempio, sarà importante programmare una "Festa delle Famiglie" in cui condensare un progetto, che si celebri con la trilogia popolare: preghiera, spettacolo, banchetto. Questo metodo, specie se partecipato, aiuta vicini e lontani.
Passo di proposito ad un tema più leggero. In fatto di "moto" non trovo dunque un modello per me ideale. Quanto esiste, e più sia avvicina allo scopo, è una "motina" piccola, affidabile, semplice. Motore indistruttibile, parsimonioso, con ciclistica per principianti. Gli esperti dicono che "si guida come una bicicletta", fa 52 km con un litro, non vibra, non richiede manutenzione, pesa poco, adatto anche a vecchietti ... Si chiama Honda CB125F, bianca o nera. ... Se son rose
Torno a temi più seri. Con Ivo Francesconi, ultima famiglia benedetta questa mattina, preghiera alla Madonna per la pace. Offro anche la celebrazione funebre oggi di Fernanda Zaccarini e domani di Gioacchina Maccaferri per chiedere, con i nostri defunti, il dono della pace.
17 Febbraio 2015 Martedi
Alba serena. Dopo giornate di pioggia e neve, ritorna il sole. Il vangelo invita a non temere le necessità materiali, (gli apostoli preoccupati per mancanza di pane) ma piuttosto di "guardarci dal lievito dei farisei e di Erode". Il pretendere di farcela da soli, con le pure forze della morale o della furbizia. Nel rosario mattutino, coi "Sette Santi Fondatori" di Monte Senario, ispira affidare l'intercessione per le autorizzazioni Regionali alla nostra chiesa. Unisco un voto alla Madonna di Monte Senario di farvi il primo M-pellegrinaggio di ringraziamento, una volta ricevuta grazia.
Collego il pensiero della nuova chiesa, alla riunione ieri sulla liturgia, bella e interessante, e alla scoperta di un blog, tremendo ma stimolante, di don Luciano Micheli. Fondamentalista cristiano, pieno di livore, ma dal quale si può trarre qualcosa di buono, in ordine alla cura per l'aspetto formale dei riti. Anche se proprio la lezione liturgica di ieri (Gesù che purifica il tempio) non indirizza al culto materiale, ma ad una esperienza personale di Gesù, il cui corpo sofferente e risorto è "il nuovo tempio". In don Luciano Micheli non si parla mai dei "sofferenti nella carne", ma solo di pizzi, merletti, candelieri e processioni, tutte cose buone, ma che possono non toccare la sostanza, ed essere solo "lievito dei farisei".
Importanza dello studio. Da tempo lo trascuro. Vi dedico l'estate, ma poi l'azione prende il sopravvento. Non va bene. Un educatore deve studiare sempre, lavorare di cervello, perchè dalla mente, correttamente indirizzata, nascono le strade migliori, quella profondità oggi così rara. Cè una chiaroveggenza che nasce da grazia e ispirazione, ma quella non dipende da noi e non va presunta. C'è invece una chiaroveggenza più umile, duratura, che nasce da metodica applicazione del pensiero. Riprendere i testi sulla Misericordia e il Sacramento del Perdono.
Santa Quaresima 2015
18 Febbraio 2015 Mercoledi delle Ceneri
"Il mondo sta sotto il potere del Maligno". Questa verità di fede, per la meditazione serale su "il mistero dell'anno liturgico" di don Divo Barsotti, apre nel cuore la prima giornata di Quaresima. Gesù, con la sua Morte e Risurrezione, ci libera dal dominio del Maligno. "Dio non gli comunica la sua vita, senza una lotta" Pag 146
La giornata comincia all'aurora, con il rosario lungo via Noce. La preghiera, orientata a una intenzione e a un altra, subito avverte il bisogno di diventare universale. Nella fede in Maria, davanti a Maria e col cuore di Maria, consapevole del dramma in cui vive ogni uomo e della salvezza già operata dalla Misericordia di Dio. Timore misto a pace. Il cielo è sereno, il corpo sta bene, pensieri limpidi pieni di speranza. Ringraziamento per la bellissima notizia arrivata ieri, alle ore 11,00. Proprio mentre formulavo la preghiera alla Madonna Addolorata di Monte Senario, col voto di un M-pellegrinaggio, ecco arrivare la notizia! Grazie Signore, Grazie Maria.
Come vivere la lotta? I sette santi Fondatori di Monte Senario, vissero le tre opere della quaresima: preghiera, elemosina e penitenza. Si tratta di cominciare, con decisione e libertà. Ispira indossare, per la quaresima, un abito di penitenza, segno che ricordi e stimoli alla lotta e alle tre opere. Riprendere l'abito talare? Proprio perchè un pò mi vergogno è cosa da fare.
19 febbraio 2015 Giovedi
Inizia bene la Quaresima 2015. L'animo è alto, la forza buona, le azioni coordinate. Celebrazione del Mercoledì delle Ceneri ben partecipata, da giovani, famiglie, bambini. La preghiera di inizio sottolinea il motivo del "combattimento, con le armi della penitenza, contro lo spirito del male". L'esercito è in marcia! Siamo in battaglia! Prima di dormire, per sedare una piccola tensione nervosa, vedo qualche scena del film Avengers, grande passione di Luca ... Non amo film simili, tuttavia li guardo come simbolo del tema combattimento, estremo, contro lo spirito del male, per opera degli eroi. In fondo non siamo tanto lontani dal sentire quaresimale ...
In clima di ringraziamento, a fine messa, notizia dell'Autorizzazione da parte della Regione al progetto di miglioramento sismico della chiesa di Piumazzo, con parziale, ma consistente finanziamento. Subito comincia la ridda della fase successiva, la discussione sugli appalti, senza lasciare troppo spazio alla gioia della pura gratitudine. Sarebbe bene invece un attimo di sosta, del gustare la meta raggiunta, il dono ricevuto, il calore luminoso della speranza ...
Nella preghiera del mattino, percezione limpida di cosa significhi strada della fede, quel contare fiducioso, per ogni problema della vita, per ogni obiettivo, nella grazia di Dio, contemplata, richiesta e ringraziata ... Siamo malati di solitudine e protagonismo, invece la fede è comunione e affidamento. Sostanzialmente si tratta di pregare, sempre e ovunque.
20 Febbraio 2015 Venerdi
Convocazione in Ospedale da parte dell' assessore Nadia Manni e dal direttore dott. Cristina Cocchi, con don Remigio e don Francesco Scimè per parlare della cappella dell'Ospedale. Ci viene chiesta una sua riduzione di spazio. Da parte nostra dovere di difendere una storia e un segno importante per la fede. In un momento di empasse del dialogo, dopo le osservazioni di don Francesco, che il posto ideale per una Cappella sarebbe vicino all'entrata, in luogo facilmente accessibile, senza interferire con corsia e ambulatori, ai nostri interlocutori viene la idea di proporre una nuova sede, nella "Sala Girasole", che andiamo a vedere, proprio nel crocevia fra scale, i due futuri reparti di Hospice e OsCo e l'RSA, ben illuminata e centralissima.
Nella trattativa ammiro la compostezza grave di don Remigio, la ponderatezza santa di don Francesco, il più focoso, intemperante e inefficace sono io. E' bello ammirare i confratelli!
Dall'inizio della Quaresima fra le mani mi ritrovo gli scritti spirituali di don Giuseppe Dossetti. Mi pare di entrare in un mondo nuovo, dimenticato, altissimo. Molto della mia formazione viene da quelle strade. Da tempo non le ripercorrevo. Lo Spirito mi ci riconduce, quello stesso invocato con fervore, questa mattina, prima della riunione in Ospedale. Oggi nessuno più cita Dossetti, non è di moda. Ora la vita religiosa in linea generale è come spinta da tre venti: quello "tradizionale", quello "devozionale", quello "riformista" di Papa Francesco. La lezione di don Dossetti si colloca in un quarto filone che chiamerei "teologico - sapienziale". Spiritualità oggettiva e riflessiva, sia sul versante teologico che sociale. Mi pare che il suo epigono sia la figura e il magistero di Benedetti VI°, il Papa colto e dimissionario. Oggi va per la maggiore una spiritualità istintiva, viscerale, grezza e non molto riflessiva. In tutti i versanti. Per questa ragione è ora di riprendere in mano quello che nessuno vuole, che pochi vedono, ma più necessita.
Nel settore delle moto, dopo anni di gigantismo, supertecnicismo, innovazione continua, ora si sta facendo strada, timidamente, una direzione opposta di compostezza, razionalità, valori che durano: il modello Yamaha che più fa tendenza è una 400, monocilindrico, costruito più o meno uguale da trenta anni, poco potente, affidabile, bello .. incredibilmente bello, fatto artigianalmente Molti vogliono quel modello, dicendo: "qui si investe su qualcosa, là invece, dopo un pò, c'è il nulla". Anche nella vita della Chiesa occorre trovare le cose che valgono, che durano, quelle che si sono sempre fatte, riprendendo a coltivarle con passione e cura. Spiritualità oggettiva.
Scrutare i segni dei tempi, le indicazioni dello Spirito. Da un lato un doloroso abbandono della fede nelle masse e un calo di fervore nei consacrati, continuamente tentati dallo "spirito del mondo", con le sue tre concupiscenze, degli occhi, della carne e superbia. Siamo solidali tutti in tutto, nel bene e nel male. Da un altro lato crescita esponenziali di sofferenza, ovunque. Nei bimbi, nei giovani, negli adulti, nei vecchi, nei poveri e ricchi. Morte improvvisa di Marco Masini. Flora telefona, affranta, distrutta e insieme forte. Da dove le viene questa forza? Gesù Crocifisso continua ad attraversare il mondo, a salvarlo ... attraverso il Suo Figlio che soffre nei suoi figli. E' appena iniziata la Quaresima e il mistero della Pasqua è già tutto in mezzo a noi.
21 febbraio 2015 Sabato
Tutta la comunità è compresa dal lutto per Marco Masini. E' l'oggetto delle preghiere comuni, è il tema delle conversazioni in ogni famiglia e in ogni capannello di persone. E' il pensiero con cui si confronta ogni altro pensiero. Così sarà fino allora del saluto. Sostanza di ogni riflessione.
E' la prova attraverso cui Gesù conduce la nostra comunità nel "deserto", ad affrontare, a viso aperto Satana, che si manifesta signore del mondo, regnante attraverso la paura della morte. Rimanere vicini a Gesù, ringraziando gli angeli del loro servizio di sostegno, in nome di Dio.
Rimanere uniti a Gesù, è l'impegno, la fatica, la gioia, di ogni istante di Quaresima.
"Come ha fiducia Gesù di noi, che ogni anno ci invita a conversione, anche se abbiamo settanta anni ... lui ci crede sempre che possiamo cambiare! " Così dice sapientemente Anna.
Uniti a Gesù, premettendo il fare dal capire. Attraverso l'obbedienza alla volontà di Dio, capiremo anche il suo amore e la bene del suo disegno. Avere Gesù davanti agli occhi, il più continuativamente possibile e mettere i passi dove li mette lui o dove ci indica. sapendo che ogni istante possiamo scivolare e ogni istante possiamo scendere, verso la salvezza.
Anni fa scalai il Monte Bianco. Il giorno seguente l'arrivo in vetta, al Rifugio Gouter a 4300 metri di altezza, venne di notte una grande nevicata. Dovevo scendere, ma le rocce piene di neve erano pericolose e non lasciavano intravedere il percorso giusto. Solo persone pratiche l'avrebbero individuato. Io stavo per la prima volta su quel terreno. Dopo ore di tentativi e angoscia, incrociai due guide svizzere, con relativi clienti, che con somma cautela iniziavano a scendere la parete. Mi misi dietro a loro, a rispettosa distanza, cercando meticolosamente di ripercorrere ogni loro passaggio, attaccarmi agli appigli su cui essi si attaccavano, mettendo i piedi dove loro li mettevano. Dopo ore di lenta ma sicura discesa, arrivammo al sentiero. Ero salvo. Così è la Quaresima. Passo dopo passo dietro a Gesù. Si va adagio, ma dopo un poco la sicurezza dà piacere, e la grande "prova" diviene una delle esperienze più belle del viaggio.
La salvezza cristiana è un "scendere" non un "salire". La strada di Gesù è un abbassarsi alla piccolezza e sofferenza degli uomini, con la sicurezza e la sapienza vittoriosa dell'amore.
22 febbraio 2015 Domenica
Grazie, Signore, di questa Quaresima. Grazie del cammino di conversione che ci offri.
"Nella santa assemblea, o nel segreto dell'anima, prostriamoci e imploriamo la divina clemenza".
Coltivare un silenzio assorto, una preghiera profonda, un animo semplice.
Sei Tu che agisci.
"Non riesco a capire il disegno" dice in lacrime Cecilia, la sposa di Marco.
Pregare per quelli che soffrono, sostenere le piaghe dei cuori spezzati, offrendo i propri dolori.
Senza ripiegamenti su di sè, anche se abbiamo motivi personali di sconforto.
Ringraziare delle proprie piccole umiliazioni.
Partecipo al funerale dello zio Giuseppe, lo zio della mia infanzia, assieme a Chiara sua moglie e la allora piccola Adele, mia cugina. "Come Gesù ebbe in Giuseppe un padre putativo, anche io, nello zio Giuseppe, ebbi un padre putativo". Potrei dire queste dolci parole di affetto al funerale, offririre un tono personale e caldo, sgelando la atmosfera. Invece la timidezza, che sopravviene violenta ogni volta che entro nella chiesa di Argile, blocca ogni espressione. Il parroco don Giovanni mi coinvolge nel rito, ma ogni parola che pronuncio è un impapinamento, un errore ... Riesco in pochi secondi a collezionare una serie incredibile di gaffe liturgiche ... Perchè?
Solo per arrivare questa mattina a ringraziare di tutto. Con dolcezza.
Rivivo ad Argile la stagione della mia nascente vocazione; le messe di febbraio alla mattina presto, nell'altare della sacristia; le preghiere nella quaresima, ai piedi del grande crocifisso, sul coretto orientale; le volte della chiesa, decorate, solenni, la figura per me tanto importante di don Mario Minello, il parroco d'allora. Confronto i toni dei preti di oggi, quelli svelti dei "don Giovanni" di Persiceto e di Argile, con quello ieratico e solenne del mio don Mario. E il mio che tono è?
Ringrazio del sacerdozio, e di questi tempi, così difficili, ma proprio per questo, tempi di grazia.
23 Febbraio 2015 Lunedi Funerale del dott. Marco Masini.
Durante la preghiera mattutina, luce speciale dalla invocazione allo Spirito Santo. Oltre alle solite persone, sono presenti i giovani Francesco e Graziella. Questa ultima, appena arrivata a Piumazzo, chiede se in parrocchia ci siano gli Esercizi Spirituali. Sentiamo che il "Vieni Santo Spirito" è preghiera adatta da rivolgere a Dio, anche per il lutto di Marco.
Durante il viaggio a Reggio Emilia, rallentamento in autostrada per un incidente, avvenuto presumibilmente di notte: due autotreni distrutti da un impatto che deve essere stato terribile. Morte sempre in agguato. Il senso di quel mio passaggio, a quell'ora, in quel luogo, è invito a pregare per chi soffre lì, forse un giovane, o un papà ...
La città di Reggio, attraversata lungo Corso Garibaldi, è molto bella. Caffè, negozi di moda, bella gente; anche la Cattedrale è bellissima, dopo un decennale restauro ora concluso. Marco è già collocato in mezzo alla chiesa: commozione al vedere il cuscino di fiori della figlia Marta. La chiesa immensa si riempie; tanti vengono da Piumazzo. In sacristia si sta preparando il vescovo emerito, Mons Adriano Caprioli e molti sacerdoti, dei quali ho modo, in pochissimo tempo, di ammirare lo straordinario spessore umano e sacerdotale. Particolarmente mi fa compagnia don Tiziano, l'incaricato della Diocesi per i Beni Artistici. La famiglia Spallanzani, suoceri di Marco, è stata particolarmente generosa nel restauro del Duomo. Vengo così introdotto nella storia di questa famiglia, di gente operosa, capace e oltremodo buona, di vivissima e limpida fede. Il testo della Messa è mirabile, nell'unire intensità di sentimento e sostanza di fede. Chi l'ha scritto? Pare che aleggi intorno uno spirito che rende tutto altissimo e perfetto. La musica d'organo, il tono delle preghiere, la solennità dei gesti. Nell'omelia, il Vescovo unisce accenti di un delicato affetto paterno, alla intelligenza di una fede ispirata. Cita il Fra Cristoforo del Manzoni: "Il Signore non si permette mai d togliere ai suoi figli una gioia, se non per preparare una più grande".
Uno stuolo di amici si sussegue nel dare la propria testimonianza di affetto e di fede. E' una fila interminabile, dal che si capisce uno dei tratti più belli del cammino umano e morale di Marco: l'aver messo il proprio dono (tatto, allegria, decisione) in collegamento con una moltitudine di altri doni e persone, entrando in mondi progressivamente sempre più vasti e armonici l'uno all'altro.
A Piumazzo una folla incredibile aspetta Marco e i famigliari e molte anziane signore si spingono, non sempre garbatamente, per potere stare in prima fila, al momento del saluto. Era stato preparato un discorso e alcune preghiere del rito; poi prevale il bisogno di lasciar parlare il cuore, di raccontare ai miei parrocchiani quanto è accaduto al mattino. Io, solitamente così timido e impacciato, in questo momento mi ritrovo perfettamente tranquillo e sicuro di tutto il bene che gli occhi hanno visto e il cuore sentito.
A Bazzano, dopo l'ultima preghiera con don Attilio, anima sacerdotale bella, aspetto la fine della sepoltura. Immagino i famigliari sfiniti, di quella lunga giornata di emozioni e invece, al momento del congedo, Giuseppe ha la forza di sussurrare: "è proprio tutto molto strano ... sento una grande pace!" Anche l'aspetto di Flora, accogliente e materna con tutto e con tutti, è fiorente come raramente si vede. Miracoli dell'oceano di amore oggi riversato su di loro. Solo Cecilia, che forse pensa alla figlia, dice: "ora Marco non ha più bisogno delle nostre preghiere, ma noi tanto".
Riconciliazione con la liturgia. Io così solitario e selvatico, ho capito quanto sia importante il rito, la parola comune, i gesti, i libretti con le preghiere, le sedie messe in ordine ... le relazioni! Così pure il mondo Unitalsi, la vicinanza agli ammalati in modo organizzato ... Quante possibilità la vita ci offre! Così l'incontro con quei sacerdoti meravigliosi, il giovane parroco di Rubiera, che parla di Oratorio e dei bimbi ai sacramenti, con sapienza e operosa compostezza ... Ma anche il gruppo degli amici, la "banda dei quattro", con cui Marco è stato avventurosamente in Africa e altrove. "Abbiamo fatto tanti viaggi insieme in moto! " dicono ... Anche oggi quelle saltano fuori.
25 febbraio 2015 Mercoledi
Tutto per Gesù.
"Ascolta Israele, il Signore è il nostro Dio, il Signore è Uno solo. Tu amerai il Signore tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutte le forze, Amerai il prossimo tuo come te stesso. Questi precetti che oggi ti do, ti stiano fissi nel cuore, li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando starai seduto in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai ..."
1 Marzo 2015 Domenica
Giornate pienissime impediscono stesura diario. Il grande giorno di Marco lascia un ricordo vivido, e nello stesso tempo si trasforma, diventando sostanza di nuovo futuro. "Era forte, dicono, eppure scherzava sempre, con tutti" La gioia di vivere suo carisma, la disponibilità a cambiare suo segreto, l'aspirare in alto sua stella guida.
Aspirare in alto ... come è difficile! Tutto oggi sembra ridursi, chiudersi, invece la strada giusta è espandersi, aprirsi. In una delle mie ennesime distrazioni motociclistiche, ripercorro la storia di Moto Morini, mio mito giovanile ... Dopo un successo strepitoso negli anni settanta, conobbe dopo tante difficoltà, strutturali del settore, ma soprattutto non seppe orientarsi, scoprire la propria linea, per uscire dalla crisi e ritrovare il successo. Si mise a gareggiare coi "giganti" mentre lei era nata per essere "piccola". Ognuno ha una sua propria strada per avanzare. Solo la rassegnazione, o gli errori ostinatamente ripetuti, condannano al fallimento. Non capì che il suo carisma era una moto "bella, utile e intelligente" e non solo "da esibire". Se avesse mantenuto il proprio carisma, curandone con amore la qualità, oggi farebbe qualcosa di apprezzato, speciale, che tra l'altro molti vorrebbero, ma non esiste ...
Viviamo in epoca di crisi. Tutto è in evoluzione, non è necessariamente un male. E' tempo di una nuova rinascita, del mondo, della società, della chiesa, di tutto ... Se tante cose nuove nascono, è naturale che non tutte le vecchie possano perdurare. Ma c'è modo e modo di morire. Può avvenire per "rovina", oppure per "passaggio", per "trasformazione".
E' iniziato il mese di Marzo. Vorrei vivere la settimana che viene in una particolare cura e rigore nel tempo, nella preghiera, nel lavoro. E' tempo di seminare. Di preparare il terreno ...
"Coloro che dimostreranno più coraggio, vinceranno" (dalla pubblicità della Triumph Tiger 800)
2 Marzo 2015 Lunedi
Alla passeggiata mattutina, preghiera per Fatma, di cui vedo le luci accese, per Marco e Marta di cui sento i rumori in cucina, per il fornaio Lauro, che attraversa la piazza per andare a prendere il caffè; per Francesco che inizia la sua giornata di fatica ... Nel rosario, tutte le intenzioni che passano nel cuore. Nulla deve essere estraneo alla preghiera. Neppure le fantasie di bici e moto. Affido alla Madonna questa giornata di "coraggio", di programmazione profonda, di attenzioni varie, per trovare la strada a vincere la sfida e intraprendere qualcosa di buono, di mio, di nostro, di nuovo, di divino ... Tutto comincia proprio bene. Grazie, Signore.
Prego per Giuliana Carafetti, di cui oggi farò il funerale. Visita serale alla famiglia, in via Padulli 4. Con la bicicletta, al buio, fatico a trovare la casa in campagna, al Magazzino. Non ho presente i famigliari, non so chi potrei incontrerò come sarò accolto. Ma non posso fare un funerale nel freddo della non conoscenza. Spesso mi basta un dettaglio per entrare in rapporto con le persone e la loro storia. Busso timidamente a varie case sbagliate; mi prendono a quell'ora per un ladro, o comunque un tipo "strano", fasciato di nero, come un Ninja, sullo sfondo di un cielo buio... Finalmente trovo la casa e si spalanca un fiume di affetto. Avevo incontrato, tempo fa, le figlie a cavallo lungo gli argini del Samoggia, mentre io ero in cammino; il clima si fa fraterno, cristiano. Perfino eucaristico! La piccola Giulia, di 13 mesi, allunga un pezzetto di pollo che sta mangiucchiando. lo assumo, con amore, quasi come far la comunione, con lei, con la mamma Chiara, con la giovane nonna Giuliana, che oggi accompagneremo nelle braccia dell'amore.
5 Marzo 2015 Giovedi
Settimana di sospensione dalle benedizioni, per riordino fisico e spirituale. Tutto molto bene, anche se un latente raffreddore indica riserve energetiche basse. Oggi in ufficio riunione fra i nostri tecnici Stefano Tampieri e Irene Prata, con l'Ing. Fabio Cristalli e l'avvocato Paolo Bonetti della Curia. Lavoro sulla gara d'appalto per i lavori di riparazione e miglioramento della chiesa. L'Ing. Cristalli sottolinea "che siamo i primi" a iniziare l'iter normale di ripristino della chiesa, fuori dalla fase di emergenza. Apriamo una strada. Pensavamo di essere dimenticati e invece ci accorgiamo che il tempo di attesa si trasforma in provvidenziali possibilità. Il cuore ringrazia.
Il rallentamento del ritmo fa ritrovare sguardi dimenticati. Flora Masini racconta della bella lettera di don Giulio, in occasione del lutto di Marco. Oltre a partecipare di questo atto squisito di amore, considero il valore di una "lettera" in momenti speciali della vita. Oggi che non si scrive più sulla carta, a mano, che non si usano più francobolli e buchette della posta; come è importante vivere i rapporti, attraverso la profondità dolce e lenta di una pagina scritta per te, con amore! Da qui la decisione di prendere fuori dal mio cassetto carta e stilografica e scrivere alcune lettere di ringraziamento. Una nuova strada, tanto antica, della pastorale, è la lettera di ringraziamento.
La fantasia delle due ruote non cessa. Durante un rientro da Modena mi fermo alcuni istanti alla Super Bike. Entro timido "per dare un'occhiata" e di fronte alla gentilezza dell'incaricato racconto in breve le mie fantasie. Poche battute e capisce perfettamente con chi ha a che fare, la sua esitazione, il suo ardore da neofita, la sua preparazione teorica dell'argomento ... "Venga, ho una cosa che fa per lei". Mi indica una BMW G 650 GS usata, rossa, la toglie dal cavalletto, mettendola in mezzo al salone: "Ci vada sopra, sentirà se è quello che cerca". E' la prima moto su cui salgo, l'emozione tocca il picco, ci sto veramente bene ... Gesù, se vuoi ...!
Per un istante, col pensiero tradisco la Bonneville, parendomi la nuova arrivata, più leggera, bella, moderna, semplice ... proprio attraente. Dico che sono il parroco di Piumazzo e a lui si spalanca un sorriso: "Sono il cugino di Maurizio Bartolacelli, vengo spesso a Piumazzo ... Ero amico anche di Marco Masini, mi dispiace tanto. Era anche nostro cliente, ha una BMW R 80, modello di alcuni anni fa, ma molto valido ..."
Papa Francesco dice che "il grande rischio del mondo attuale, con la sua molteplice e opprimente offerta di consumo, è una tristezza individualistica che scaturisce da un cuore comodo e avaro, dalla ricerca malata di piaceri superficiali" . E' questo che sto vivendo? Quella mondanità che tanto scandalizza in un cuore sacerdotale? Oppure una non meno patetica adolescenza di ritorno? Fa molto bene leggere l'Evangelli Gaudium, così profonda, ammonitrice, ma anche equilibrata, in cui si legge pure: "La gioia di Dio è anche quella che si vive tra le piccole cose della vita quotidiana, come risposta all'invito affettuoso di Dio, come Padre: "Figlio, per quanto ti è possibile, trattati bene ... non privarti di un giorno felice" Sir. 14,11.14
Anche il vangelo di oggi mette in guardia da una vita principalmente orientata al proprio benessere: "c'era un uomo ricco che vestiva di porpora e di bisso e ogni giorno banchettava lautamente" . incapace di vedere il povero, senza la gioia di condividere le proprie risorse, sorpreso al drammatico rovesciamento delle sorti ... Come sfuggire da questo rischio? Dice il vangelo: "hanno Mosè e i Profeti, ascoltino loro". È tramite "l'ascolto" che il cuore capisce. Vivere bene la prossima "Settimana di Ascolto", idea pastorale molto felice.
Ascoltare sempre, rinnovando il proprio rapporto con Gesù,
"lasciare che lui ci ritrovi". In questi giorni, preghiera più abbondante, consapevole. Aiuta molto l'appuntamento del mattino, anche gli incontri del martedì, coi confratelli sacerdoti,
fraterni e di fede. Bella la prospettiva di un nuovo pellegrinaggio a Santiago. La bicicletta è già pronta. Cosa significa, se non rimanere due settimane "solo con il Signore"? Proprio
oggi, domandando ai miei genitori, se sia il caso di partire, considerando la loro salute, in un sussulto di orgoglio e di amore dicono: "devi andare!"
Andrea di Spilamberto racconta le sue
esperienze con la Missione Belem. È singolare come persone riservate come lui, o timidissime come i suoi amici, Davide e Daniele, vivano così intensamente la missione di evangelizzare.
Racconta le sue notti, alla stazione di Modena, intercettando persone "smarrite", cui fa la proposta, in un clima di semplice amicizia, di un momento di preghiera insieme. Esperienza che tocca il
cuore di tanti, scintilla di luce in un oceano di buio. Segni dello Spirito nel tempo presente. Come si può "evangelizzare", mi chiedo, nel quotidiano della nostra parrocchia? Credo sia un tema
da affrontare, coi suoi risvolti nuovi e operativi, con le nostre Suore ... Andrea racconta pure del pomeriggio di domenica, con due amici, in ospedale a visitare i malati: un saluto, una
preghiera insieme se ci si riesce, "perchè mia mamma - dice - quando era in lungo-degenza, gradiva molto questo genere di visite ..."
Non esiste una formula unica per affrontare
le sfide del tempo presente, ma se si è aperti allo Spirito, se si prega, se si ascolta Gesù, nascono tante idee, semplici e nuove, tante possibilità, che apparentemente sono solo delle gocce, in
un deserto, ma nel disegno di Dio sono semi, portatori di speranza, con potenzialità infinite .... Seminare, è la parola chiave di questo tempo.
E con questa prospettiva missionaria, cosa c'entra la moto? Se ha un senso, sta in questa affermazione di Papa Francesco: " è importante delineare un determinato stile evangelizzatore (gioioso) che invito a assumere in ogni attività che si realizzi. E così in questo modo, possiamo accogliere in mezzo al nostro lavoro quotidiano, l'esortazione della Parola di Dio: "Siate sempre lieti nel Signore, Ve lo ripeto siate lieti" (Fil 4,4).
6 Marzo 2015 Venerdi - Compleanno di Sr. Pavana e di papà Misaele.
Dio non sta nei grandi progetti, nelle belle idee, nelle profonde visioni ... "Non cercate cose grandi, superiori alle vostre forze". Dio sta nei dettagli, in ogni istante che viviamo, in ogni più piccolo pensiero, sentimento, gesto, dolore ... Dio sta nel ringraziamento per la buona notte, nello slancio ad aprire il giorno, passeggiando col rosario. Nel proposito di accogliere il ragazzino Elan che chiede sorprendentemente il battesimo, come un'altra giovane mamma, Olga ...
Papa Francesco dice che l' evangelizzazione ha tre ambiti:
1. Accompagnare, con la liturgia e la vita pastorale, coloro che vivono nella fede.
2 . Ravvivare i battezzati che non vivono secondo le esigenze della fede.
3. Cercare quanti non conoscono Dio e - ecco la novità! - accompagnare quelli che Dio stesso chiama alla fede (e abitano in parrocchia) come Elan e Olga.
7 Marzo 2015 sabato
"chiesa in uscita missionaria" questa frase di papa Francesco, riletta prima di andare a letto, ascoltata nel cuore alla stazione quaresimale a Decima, costruisce un nuovo giorno. Passeggiata e preghiera con questa intenzione: S. Teresina. patrona delle missioni, insegna che il primo modo per portare Gesù agli altri è la preghiera. Accogliendolo dentro di sè, intercedendo per tutti. Ma questo non basta: Papa Francesco ha in mente un modo molto concreto, fisico, per "uscire", verso gli altri ...
Mi viene in mente un ammalato, che da più di un mese incontro in Ospedale, verso cui provo una tenerezza speciale, per la sua pazienza, bontà, rassegnazione, dolore raccolto e non solo fisico. So però pochissimo di lui, parla sempre sottovoce, a volte è confuso. Oggi voglio partire per andare a trovare solo lui : "Ogni volta che avete fatto queste cose a "uno solo" dei miei fratelli più piccoli lo avete fatto a me". Gli chiedo il permesso di fargli una foto. Nome, Ivo Lugli
C'è la figlia di Ivo, Roberta, graziosa signora sui cinquantacinque anni, gentile, attraverso cui ho modo di entrare ancora di più nella storia del mio amico. Ivo è di Modena, ha lavorato tutta la vita come metalmeccanico, gli ultimi anni presso l'azienda Salami, senza mai un problema fisico. Nell'ottobre scorso una accidentale caduta, innesca un processo di infiammazione agli anelli della spina dorsale, "spondilite", che lo porta alla immobilità e sopratutto ad un dolore lancinante in tutto il corpo. Ora le cure paiono efficaci e piano piano, dai suoi 83 anni, Ivo comincia a vedere un futuro più sereno. Roberta è figlia unica, le ha dato una nipote, a sua volta mamma di due bambine, Gaia e Greta. E' bello ripercorrere questa storia: lo guardo indicandogli quanto ci sia da ringraziare nella sua vita, però vedo che istintivamente i suoi occhi non sono rivolti all'indietro, ma avanti ... Guarda spesso fuori dalla finestra, con espressione dolce e mite e in quella luce del giorno, in quella primavera alle porte, in quegli uccellini che cantano, allegri, prego che possa il intravedere l'amore di Dio, che tanto ci dona e tanto prepara per ciascuno, anche nel dolore.
Uscito per vedere solo Ivo, la mattina si arricchisce di tanti altri incontri, bellissimi e imprevisti: il marito e le bimbe di Samantha; Silvia la figlia di Paola; Mercede Gamberini di Piumazzo, nonna di Federico e Alessio ... finendo con la barista dell'Ospedale, da cui prendo un caffè, più per salutarla, che per il bisogno di energie. Davvero bella una mattinata in uscita missionaria! Davvero sapiente, orientare la propria decisione all'amore per "una persona sola" , perchè il cuore si esercita alla attenzione, alla lentezza, alla piccolezza, e impara ad amare ogni persona singola. Così coi fidanzati che incontrerò poco dopo, M. Teresa Vincenti e Federico, con Anna.
Tornando a casa, corro su via Muzza Corona, come fossi su una Bonneville. Ritornano alla mente le parole di Andrea, l'addetto Triumph di Bologna, divenuto amico: "Appena puoi vieni a provarla! Non esiste moto migliore o peggiore, ognuno ha la sua. E' solo un pezzo di ferro, ma ha il potere di esprimere il cuore. Non dar retta a nessuno ... se la prendi, sceglila col cuore"
Come una persona carissima, incontrata dove non ti aspetti, la vedo in un motosalone di Bologna. Sta in fondo, quasi nascosta da altri modelli già venduti, tutti di un'altra marca. Lei sola, diversa, unica, bellissima. Ha il parabrezza come piace a me, le tinte che prediligo, bianco e oro. Chiedo se sia in vendita."Sì, è un usato di appena un anno, con pochissimi chilometri, costa ** " Gesù, che dici ... tentazione o occasione? C'è qualcosa di dolce, anche a dire dei grandi no ...
Vivere "in uscita missionaria" diventa un metodo. Ogni passo è occasione di incontro, accoglienza, annuncio, festa d'amore ... Uscendo dalla canonica, verso i tre ragazzi a spasso, lo sguardo si fa "attivo", così col signor Apicella, con le gemelle parrucchiere ... Quando si è in uscita missionaria, tutti diventano importanti, belli, nostri. A Cinzia, mamma di Francesco, devo comunicare spostamento della benedizione; ma accade che ci scambiamo non solo parole di avviso, ma apertura del cuore, incontro di persone, condivisione di cammino. Ora che l'ho lasciata, diventa preghiera per Francesco, perchè Dio lo aiuti nella sua strada.
I giovani presentano il loro Campo Estivo, che si svolgerà nei dintorni di Rimini, sulla figura del Beato Alberto Marvelli. Nella breve presentazione, sono colpito dalla sua attenzione alla gioventù. Ponendomi oggi in uscita missionaria, ho incontrato anziani e malati. Categorie importanti, ma non meno lo sono i giovani, forse ancora più bisognosi, difficili da raggiungere, proprio per questo destinatari importanti. Ci aiuti fin d'ora il beato A. Marvelli. Scherzando Stefano e Valeria dicono: "per don Remo non abbiamo tenuto il posto in macchina; così ci potrà raggiungere in bici ...o in moto!" Non posso negare che la battuta mi abbia fatto molto piacere.
8 Marzo 2015 Domenica
Nessuno mai ci chiederà conto di quel che non avremo fatto, ma saremo valutati per quel che avremo fatto. La vita di ogni santo conosce territori in cui il suo amore non è entrato, solo Gesù è completo. E' inutile attardarsi su ciò che non riusciamo a fare, ma concentriamoci sul bene a nostra portata. Lasciamoci portare dal cuore, facciamo delle virtuose preferenze, sottomettendosi così dolcemente al nostro limite. Ci sono dei settori di vita che sentiamo più lontani, in cui abbiamo più difficoltà: è bene sforzarsi di vivere aperti e completi, ma senza ansie. Non esistono categorie, o persone, o settori, che valgono meno di altri. Ti senti portato verso gli anziani o i malati? Vai da loro. Verso le donne o i bambini? Vai da loro. Verso gli intellettuali o i giovani? Vai da loro. Verso i mistici e contemplativi? Vai da loro. Importante vivere il proprio amore con libertà ed entusiasmo. Dimentica quello che si vorresti essere e non riesci, concentrati su quello che sei, sul tesoro prezioso che hai.
Mattinata molto bella: donare il libro dei vangeli ha un significato simbolico molto profondo e gioioso. Le tappe dell'Anno della Misericordia si succedono, scandendo un cammino educativo e di grazia. Piccole cose, ma sono tanti piccoli semi.
Fuori ora c'è il Carnevale, cielo sereno, aria frizzante, sole caldo, tutto procede bene per organizzatori e partecipanti. Gesù è presente nelle piccole gioie, specie quando sono costruite per gli altri, per fare comunità. C'è un che di leggero, di ironico nel Carnevale, una follia infantile, una ebbrezza giocosa, che non fa male all'anima, anzi la solleva, la conserva piccola, è quindi gradita a Dio. Gli organizzatori hanno fatto di tutto per rispettare la Quaresima. Il loro proposito va apprezzato. Nella vita dell'anima non ci sono barriere rigorose, ma zone distinte, che l'amore sa unire e mettere in ordine. Sobrietà ed ebbrezza, sono entrambi volti dell'amore.
Settimana di Ascolto
9 Marzo 2015 Lunedì
Ringrazio Dio del dono di questa Settimana. Il proposito è quello di stare il più possibile alla Presenza di Dio, nel raccoglimento ripetutamente cercato, coltivato. Settimana nel silenzio, per ascoltare. La giornata iniziata col rosario in via Noce, per "svegliare" la mente, il corpo e l'anima. Passando davanti alla casa di Franco Maestri, ricordo le suggestioni dei giorni scorsi, sull'amore "ad una persona sola". Franco e la sua famiglia sono persone che appartengono al mio cuore. Mi viene in mente anche Kevin, che ieri voleva fare il chierico, poi non è stato possibile e ha reagito ribellandosi, a modo suo. Anche Kevin e la sua famiglia sono persone del mio cuore, come tutti i bambini che vengono a confessarsi. Ecco da chi devo andare: da Valerio, Chiara, Susanna, Letizia, Tecla, Simone, Michael, Giordano, ecc. Per un bambino, il venire a confessarsi non è principalmente un atto penitenziale, ma un gesto e un appello di amicizia.
Nella lettura serale riprendo in mano "il Diario di un curato di campagna" di Bernanos. Lettura classica per un sacerdote, che unisce la dolcezza della prosa, alla gravità di un pensiero di fede. E' un testo talvolta "pesante", venato di pessimismo, capace però di aprirsi a speranze assolute e leggerezze impensate. Come questa pagina, che non ricordavo affatto da precedenti letture, sull'incontro del giovane parroco con l'amico Oliviero e del giro che gli fa fare in moto. La descrizione di quell'incontro, significativo sul senso dell'amicizia, sul fascino della moto, sulla gioia che può dare viaggiarvi sopra, simbolo di gioia giovanile perfetta, tanto più intensa, quanto offerta ad un (giovane parroco) malato, consapevole di avere i giorni contati. Trascriverò quella bella pagina, proprio a inizio della Settimana di Ascolto, coi suoi profondi accenti personali ...
dal "DIARIO DI UN CURATO DI CAMPAGNA"
"Andavo dunque verso Mezargues, quando ho sentito, lontanissimo, dietro di me, quel rumore di sirena, quel brontolio che si gonfia e decresce a volta a volta secondo i capricci del tempo e la sinuosità della strada. Da qualche giorno è diventato famigliare, non fa più alzare la testa a nessuno. Si dice semplicemente "E' la motocicletta del signor Oliviero". Una macchina tedesca, straordinaria, he somiglia a una piccola locomotiva scintillante. Il rumore del motore era come un grido selvaggio, imperioso, minacciante, disperato. Quasi subito, la cresta in faccia a me si è coronata di una specie di fascio di fiamme - il sole colpiva in pieno gli acciai lucidi - e già la macchina si tuffava al basso nella discesa con un rantolo possente e risaliva così presto che si sarebbe potuto credere che si fosse elevata con un salto. Mentre mi gettavo da una parte per farle strada m'è parso di sentire il cuore staccarmisi dal petto. M'è occorso un istante per capire che il rumore era cessato. Non sentivo più che l'acuto lamento dei ferni, il frusciare delle ruote sul suolo. Poi anche questo rumore è cessato.
"Vi tenta, signor curato?" m'ha chiesto con una voce ...
Leggevo lo stupore nel suo sguardo e anche un poco di ironia. Di fianco a quella macchina fiammeggiante la mia sottana formava una macchia nera e triste. Per quale miracolo in quel momento mi sono sentito giovane - ah, sì, così giovane - tanto giovane come quel trionfale mattino? In un lampo ho visto la mia triste adolescenza ... Non ero mai stato giovane, perchè non avevo osato, perchè nessuno ha voluto esserlo con me.
Ho compreso che la giovinezza è benedetta - che è un rischio da correre - ma che quel rischio è benedetto anch'esso. E attraverso un presentimento che non spiego, comprendevo anche, sapevo che Dio non voleva che morissi senza conoscere qualcosa di quel rischio, appena quel tanto, forse, forse per il quale il mio sacrificio fosse totale, venuto il momento ... Ho conosciuto questo povero minuto di gloria. Per non essere ridicoli nella felicità, bisogna averla imparata alla prima età. Non avrò mai, nemmeno per un secondo, quella sicurezza, quella eleganza. La felicità! Quella specie di fierezza, di allegrezza, di speranza assurda, puramente carnale, la forma carnale della speranza ... mi sentivo giovane, realmente giovane, davanti a quel compagno giovane come me. Eravamo giovani tutti e due.
"Dove andate, signor curato?" "A Mezargues" " Non siete mai salito su una moto?"
Sono scoppiato a ridere. Mi dicevo che vent'anni prima, solo ad accarezzare con la mano, come ora facevo, il lungo serbatoio ora fremente per le lente pulsazioni del motore, sarei svenuto di piacere. Eppure, non mi ricordavo di avere, da ragazzo, mai osato neppure desiderare di possedere uno di quei giocattoli, favolosi per i poveretti: un giocattolo meccanico, un giocattolo che cammina. Ma quel sogno era sicuramente in fondo a me, intatto. E risaliva dal passato, scoppiava improvvisamente nel mio povero petto malato, già tocco - forse? della morte. Era qua dentro, come un sole.
Mi sono arrampicato alla meglio su un sedile molto scomodo e quasi subito la lunga discesa a cui eravamo di fronte è sembrata balzare dietro di noi, mentre l'alta voce del motore si elevava incessantemente fino a non emettere più che una sola nota, di una straordinaria purezza. Era come il canto della luce, era la luce stessa. E non veniva a noi, il paesaggio: si apriva da tutte le parti e al di là del torvo scivolare della strada, girava maestosamente su se stesso, come la porta d'un altro mondo. Il vento della corsa non era più, come al principio, l'ostacolo l'ostacolo al quale mi appoggiavo con tutto il mio peso: era divenuto un corridoio vertiginoso, un vuoto fra due colonne d'aria volteggianti : mi sentivo felice, libero, lontano da tutto ... ( Bernanos pag 194)
Giornata di benedizioni amplissime, con anche commovente generosità di offerte. Incontro a Guastalla con Luigi e il Presidente della Fism, il bravo dott. Iemmi per questioni tributarie. Nelle case, tanti giovani e bimbi piccoli: Eleonora, Greta, Giorgia ... Messa serale per le famiglie e incontro sul Sacramento della Confessione guidato da Jasmin. Grazie Gesù!
13 Marzo 2015 Venerdi - Anniversario elezione Papa Francesco
La Settimana di Ascolto sta concludendosi in modo molto soddisfacente: bella la celebrazione penitenziale di mercoledì, con Padre Serafino, il Coro S. Giacomo e molti partecipanti. Così l'incontro di preghiera giovedi, per i bimbi di quarta e quinta, sereno, intenso, gioioso, numeroso. Grazie Gesù. Anche le preghiere del mattino e le messe serali sono momenti molto belli.
Commozione oggi nell'ascoltare l'Annuncio di Papa Francesco dell'Anno Santo straordinario dedicato alla Misericordia. "Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro" , Mentre concludiamo l'Anno della Misericordia parrocchiale, inizia quello universale; come se questo anno, per noi, sia una preparazione, che ci inserisce nel tema, ci comincia a fare gustare l'ampiezza della misericordia divina, per riprenderla, perfezionarla e condividerla il prossimo.
Misericordia è un andare incontro a tutte le fatiche che gli uomini sopportano nel loro cammino: vederle, condividerle, sollevarle se si può, affidarle a Dio. Intenzione particolare, una direzione dello sguardo, sia rivolta alle famiglie. Alla Stazione Quaresimale di Gaggio, don Francesco Scimè offre la sua testimonianza di vita consacrata entro un gruppo denominato: "Le Famiglie della Visitazione". Dunque non solo frati e suore, ma "famiglie" soggetti di vita cristiana tesi alla "perfezione della carità". Collego questa testimonianza, con l'appello ieri di Giorgio Guizzardi per una chiesa - con un particolare riferimento a suore e preti - più "dentro" alla via delle famiglie: "è diverso, avere i bimbi qualche ora al giorno, e averli tutto il giorno e la notte ... ". Quindi un prossimo Anno della Misericordia, che si intrecci bene con l'Anno delle Famiglie ...