Il viaggio della fede
31 agosto 2012 Venerdì
La fede è una potenza. Invocando lo Spirito sul pane e sul vino, divengono corpo e sangue di Cristo, così ogni atto di fede compie un prodigio, porta Dio nel mondo.
I sensi non vedono nulla, ma muta la sostanza delle cose. In questo consiste il viaggio della fede. Stamattina lo dico a Manzolino, al funerale di Fortuni Lina, celebrazione nella quale, oltre all'atto fondamentale, cerco di vivere la "relazione". Non conosco nè la defunta nè parenti, non pretendo di vivere e costruire rapporti profondi, ma mi metto nelle condizioni. Salutando personalmente ciascuno, chiedendo aiuto per la celebrazione: Bice di Crespellano prepara il turibolo, Albertina porta i ceri. C'è una atmosfera molto bella, nella omelia parlo delle "piccole opere d'amore" e attorno si diffonde una grande pace.
A Bologna acquisto copie Nota del Papa: "LA PORTA DELLA FEDE" per il Riitiro di lunedì.
La fede è potenza da mettere al servizio. Lutto tremendo per Orlandini Luca, 42 anni, papà di Alessio, marito di Mara: vado a casa loro, ma non c'è nessuno, ritornerò. Stabilire relazioni profonde è risposta alla domanda: "ci sei nella mia vita?". La maggior parte delle nostre relazioni sono superficiali, utilitaristiche. Camminare verso la relazione cambia la vita, la rende libera, fruttuosa e appassionante. "La fede, dice Barsotti, è rispondere a Dio che vuole liberamente stabilire una relazione con l'uomo" Questo presuppone un certo amore e un certo legame. Chi impara a stare con gli altri, impara anche a stare con Dio e con se stesso.
1 Settembre 2012 Sabato
Nello sguardo della fede non esistono giorni belli e giorni brutti; tutto è pieno della luce. Se anche dobbiamo aspettare, in momenti di stanchezza ed errore, "davanti a Dio un giorno è come mille anni e mille anni come un giorno solo".
Cuore umano in apprensione per la chiamata concomitante a vivere il lutto per Luca e le nozze per Enrico e Daniela. Semplicità; disposizione a vivere piccoli atti di amore.
Il perdono è un grande atto d'amore.
Al nostro sguardo si confonde facilmente grandezza e meschinità; l'esercizio della fede ci soccorre, indirizzando gli occhi fuori di noi, a Gesù, alla sua morte redentrice e alla Risurrezione. Abbiamo il bel da dire che ci fidiamo di Dio; continuiamo a pensare che la vita dipenda da noi. Convertirci alla fiducia in Dio e alla Sua fiducia in noi.
La fede si compiace dell'oggettività delle cose. Questo penso celebrando il funerale di Luca: teso ad una sintonia emotiva con l'assemblea, ma consapevole non essere questa la cosa più importante. Rimanere fedeli allo sguardo profondo suppone sobrietà e silenzio.
L'uomo di fede vive una sorta di virtuoso distacco da ciò che è apparenza e transitorietà. Inevitabilmente, ai più, l'uomo di fede è incomprensibile e anche un poco antipatico.
Gratitudine particolare a Stefano e Valeria: nel loro pensare l'Anno della Fede propongono di mettere al centro Maria. Piumazzo è benedetta per questa particolare presenza al Santuario della Provvidenza, ed è molto bello siano i giovani a tenerne alta la luce. Incaricati di custodire la dimensione mariana della comunità: semplicità, concretezza, preghiera, fede, servizio.
Il lutto per il card Martini fa prendere in mano l'ultimo suo lavoro, un corso di esercizi spirituali, dettati quando già era malato, "le ali della libertà", sulla lettera ai Romani. Il primo paragrafo parla degli "attori" degli esercizi: lo Spirito Santo "che tocca direttamente il cuore dell'uomo", poi c'è l'ascoltatore col suo impegno, il predicatore con la sua sapienza, la comunità con la sua preghiera, infine il "nemico" coi suoi ostacoli.
2 Settembre 2012 Domenica
Grazie, Signore, della pioggia. Da mesi la aspettavamo, ieri ne è venuta tanta e buona. Dicono che continuerà un poco: sia ancora senza danni, Signore, e la terra rinasca.
Grazie del dono dello Spirito: alle celebrazioni di ieri abbiamo sentito "toccare il cuore". Ma anche il "nemico" è all'opera: grande è la grazia, tanto più intesa la sua azione.
Mamma legge appassionata il bollettino: "è proprio bello!" dice. Grazie, Signore, per il dono della collaborazione.
Clima bello alla Messa delle 10,00; domenica del "cuore", luogo dei rapporti profondi. Ordine e pulizia esteriori ma soprattutto dentro al cuore. Giuseppe si propone di servire all'altare, Sergio Boni sistema la sella, Alice e Valentina dicono di sì per il catechismo. Pomeriggio di preparazione al Ritiro, "cube style"; vari incontri lungo la via, specialmente con Gianluca, Rita e Alberto Gatti. Cerco con con tutti di ascoltare più che parlare, attento "alle cose che contano". La leggerezza nel dialogo è importante: profondità non vuole dire pesantezza nè indiscrezione. Entrare nelle zone che appassionano, quelle vere, con amore e per amore.
"La porta della fede, attraverso la quale entriamo nella vita di comunione con Dio,
è sempre aperta per noi".
3 Settembre 2012 Lunedì. S. Gregorio Magno
Piove: grazie Signore. Anche se ovviamente i muratori non vengono, nè gli imbianchini e il nostro cantiere è fermo.
Sintonia fra l'inizio della lettura testo del Papa e meditazioni del Card. Martini sulla lettera ai Romani. Il tema della vita eterna, della morte in abbandono di Gesù "senza che per un istante perdesse la sua fiducia nel Padre". Il "Gesù abbandonato" richiama uno dei temi più forti nella vita di Chiara Badano. Il fine della vita cristiana non è la morte, ma la Risurrezione e la vita nuova, nel quotidiano concreto, che ne deriva.
"Noi ci ripetiamo sempre di avere fiducia in Dio, ma in realtà ci fidiamo delle cose fatte da noi; e pensiamo vada bene così. Invece la "fede" sposta decisamente il baricentro su Gesù"
Mattinata molto bella, particolarmente per il saluto alle insegnanti della Scuola dell'Infanzia Gisa Crotti, la benedizione di inizio anno, l'incarico di riflettere su "quale identità per la nostra scuola". Il cammino della fede si sposa con quello della relazione, e la cura dei piccoli gesti di amore. Siamo partiti bene. Grazie Signore. Cosa significa "Scuola Cattolica?" Senza pretendere l'esclusività sui doni dello Spirito, significa amore, accoglienza, famiglia, semplicità, i piccoli come artefici e non solo destinatari, fede nella prova, ...
E' arrivata fra noi una nuova suora: Sr. Eufemia, dalla Tanzania; a lei un affettuoso benvenuto.
Ritiro di inizio anno pastorale sulla Nota del Papa. Clima bello, lo Spirito tocca il cuore. Una dozzina di persone, attente; il tema che maggiormente muove il dialogo è se la fede sia un dono, o risultato di una ricerca, di un desiderio. Affermo che occorre tenere uniti i due aspetti: "Nessuno viene a me se il Padre non lo attira" "Nessuno può dire Gesu e il Signore, se non sotto l'azione dello Spirito". Nello stesso tempo Gesù loda la fede della Siro Fenicia, del capo sinagoga Giairo, del Centurione, ciò significa che ne hanno dei meriti. Un dono affidato a noi.
4 Settembre 2012 Martedì
Meditando la Nota del Papa, assieme al testo di Martini, il tema che più colpisce è il riferimento alla persona di Gesù: "La vita che vivo nella carne, io la vivo nella fede nel Signore Gesù, che mi ha amato e ha dato la sua vita per me". La fede finalmente trova la sua destinazione, il suo centro: Gesù. Attraverso Parola e l'Eucaristia vivo il rapporto con Lui; attraverso la relazione con la comunità e ogni singola persona; attraverso la preghiera e la verità della dottrina cristiana; Lui che ha detto: "io sono via, verità e vita".
La bontà del Padre ha fatto pervenire un gradito giocattolo: la permuta della inoffensiva bici "da paese", con un bel biciclone usato, "da viaggio". Passeggiata a piedi al cimitero; tutto quello che diciamo dei vivi, vale ancora più per i morti. Il rapporto con loro è importante e l'aiuto che ci possono dare immenso; affido ad essi il desiderio di vedere riaperta la chiesa.
Viviamo la gratitudine, o prevale in noi il lamento?
Sono prevalentemente grato; la cosa più bella è esserlo avendo scoperto la strada della relazione, fondamento della vita pastorale e di fede. Nessuna persona è più estranea, o fonte di timore e con nessuno viene da dire: "non posso farci niente". La potenza della fede e la strada dei piccoli atti di amore rendono liberi e generosi. Questo è "attraversare la porta" ...
5 Settembre 2012 Mercoledì
Ultimo giorno del Ritiro di Inizio anno. Colpisce il collegamento fra lo schema del Catechismo della Chiesa Cattolica e il programma che ci siamo dati per l'anno: quattro parti corrispondenti. 1. Evangelizzazione. 2. Liturgia. 3. Carità. 4. Preghiera.
Particolarmente importante la riflessione su fede e Carità. "Tre cose rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma più grande di tutte è la carità" e ancora "Ogni volta che avrete fatto queste cose, a uno solo dei miei fratelli più piccoli, l'avrete fatto a me". Quando si guardano i poveri e i piccoli non come un problema ma una epifania, il mondo cambia.
Dispiacciono le parole del giornalista cattolico Antonio Socci sul Cardinal Martini: "Cercava l'applauso del mondo". E' vero che la sua pastorale, per la forte sintonia col pensiero laico, poteva avere qualche risvolto problematico. Ma mettere in dubbio la sua rettitudine, la sua fedeltà alla Chiesa, specialmente in atto di morte, non è una cosa bella.
6 Settembre 2012 Giovedì
Visione di grande speranza. Il frutto del Ritiro e della prima riunione con gli educatori dei ragazzi è uno sguardo pieno di luce al futuro. Quando cambiano le cose dentro di noi, allora nasce un grande coraggio e una grande gioia.
Cosa vorresti per l'universo giovanile?
Unità nella fede, gioia nella carità, parrocchia come casa accogliente ed educativa. Dispiace un pochino che alcuni educatori siano arrivati alla riunione organizzativa senza avere fatto prima "il cammino del pensiero". Non è un giudizio: sono bravissimi e pensano sia giusto cominciare ascoltando il parroco, seguendo le sue indicazioni. Per taluni aspetti è virtuoso. Ma c'è una strada ancora più bella: tenuto fermo il ruolo della guida, la sua "visione alta" con la quale entrare in sintonia, e questo non può accadere in modo veloce e superficiale, il bello della educazione è quando ogni attore ci mette del suo. E' divertentissimo passare l'estate chiedendosi: cosa farò questo anno? Quale cosa bella condividere? Quale cammino percorrere? Quale meta? Quale metodo? Quali tappe? Quali strumenti? Allora si inizia l'anno carichi e sicuri della strada, di conseguenza liberi di essere più attenti alle persone che alle cose.
L'educazione è un processo lento ma dove ogni dettaglio è significativo: costruttivo o distruttivo. E' qualcosa di vivo, dove il crescere o il morire avvengono in silenzio, per gradi, con un grande margine di recupero: ricordare l'"Ibisco siriaco". Sono molto contento della mia parrocchia e lo voglio essere anche di me. Se qualcosa è da aggiustare lo si aggiusterà.
Si stanno profilando i percorsi per la riapertura chiesa; con molta probabilità non potrà avvenire senza prima avere fatto i lavori di messa in sicurezza. Se sarà così, prenderemo questo evento come un simbolo: riparazione e consolidamento, per una rinnovata Comunità.
Molto bella la Messa alla Provvidenza a conclusione della prima settimana di "preparazione": le circostanze hanno portato una notevole partecipazione anche numerica, quasi conferma dall'alto dell'amore che vogliamo coltivare per Maria.
7 Settembre 2012 Venerdì
A conclusione della prima settimana di lavoro e preghiera per l'anno della fede, pellegrinaggio "alle sorgenti" della vita e vocazione: Bagno di Piano e Castello d'Argile. La successione delle foto seguenti è: stradina Samoggia fra San Giovanni e Lorenzatico; casa natale in ristrutturazione; Palazzo, cappella e cimitero della Casa padronale; Parrocchia di Battesimo in Bagno di Piano; tomba di Gianna Pagnoni, mia maestra di Asilo; argine del Reno, Chiesa di Comunione e Cresima ad Argile; tomba di don M. Minello, parroco della vocazione; Casa della vocazione; Scuole Medie dove dissi le mie intenzioni; scritta su un muro alle Budrie.
8 Settembre 2012 Sabato. Natività della Vergine Maria
Nel pellegrinaggio alle "radici", meditando sul "nuovo" di Gesù per me, penso al ministero della confessione. Ho molta stima di quelle figure sacerdotali che spiritualmente "attraggono", disponibili nella pace di una chiesa, nella austerità di un confessionale. Mi sembra più utile di ogni altro lavoro pastorale. Però temo, con questo pensiero, di andare dietro ad un mito, senza seguire la grazia che già ho; tuttavia una voce dice: "un pochettino si può". Così oggi sto in Oratorio, con fuori un cartello: "sacerdote a disposizione per il sacramento della riconciliazione e del perdono". Non metto la parola "confessione", per sottolineare l'aspetto di grazia finale, più che di virtù iniziale ... "Un pochettino" è dunque una parola molto buona.
9 Settembre 2012 Domenica XXIII tempo Ordinario
"Fratelli miei, la vostra fede nel Signore nostro Gesù Cristo, Signore della gloria, sia immune da favoritismi personali ... Dio non ha forse scelto i poveri agli occhi del mondo, che sono ricchi nella fede ed eredi del Regno, promesso a quelli che lo amano?"
Parco di Villa Boschetti a San Cesario
Luogo dolcissimo, intenso, silenzioso. Come molte cose belle, nessuno pare vederlo. Sono stato a casa di Sabrina per chiamarla al "gruppo liturgia". E' appena tornata dalla montagna, attorno a
lei tutto ricorda le Dolomiti: i discorsi, lo strudel, il succo di mela, la pace e gioia dell'anima. Anche i bimbi sono stati molto contenti della vacanza.
Cerco di ascoltare il cuore, continuando a chiedere a Gesù di "aprirmi". Stamattina tanti begli incontri alla messa: c'era proprio il clima del ritrovarci, dopo periodo di lontananza. La felicità
non è nella solitudine, ma nei rapporti belli; tutti i rapporti possono diventare belli. A casa di Sabrina ho cercato la lentezza, accolto la sua ospitalità, cercato con leggerezza la verità nei
discorsi. E' tutto molto semplice, come il guardarmi attorno, qui nel bellissimo parco Boschetti.
10 Settembre 2012. Lunedì
Alla "Tre Giorni del Clero" il Card. Carlo Caffarra, quale contrubuto all'Anno della Fede, detta una meditazione su alcune "Regualae Divinae Sapientiae" le regole del modo di agire di Dio:
- Dio agisce nel silenzio
- attraverso poche persone
- non secondo le aspettative degli uomini
- Dio agisce se e quando c'è la fede
- dove c'è unità fra i discepoli
- Quando Lui agisce, satana attacca
- Il fine non è il successo ma la fedeltà
11 Settembre 2012 Martedì. Anniversario Attentato Torri Gemelle
Riunione "Gruppo Evangelizzazione": clima attentissimo e partecipe. Percezione stia nascendo qualcosa di nuovo. Presenza tangibile dello Spirito, in virtù di una fervente invocazione. Comunità fondata sulla fede e sulle persone, non sulle cose in prospettiva puramente terrena. Un inizio che chiede cura, diligente e costante.
Dio parla, ogni istante, con chiarezza e potenza: il problema è riuscire a sentirlo e corrispondervi con amore e obbedienza. Al sordomuto Gesù tocca l'orecchio dicendo "Apriti!". Vita spirituale personale si intreccia con vita apostolica e comunitaria. "Dove Dio agisce, Satana attacca": terribili insidie, anche nella giornata di ieri, sulle quali chiediamo pietà.
I frutti della riunione sono: responsabilità sulla Parola; su se stessi vigilando sulla fede; sui collaboratori da accompagnare in un cammino di crescita; sulla comunità da avere sempre presente quale fine. "Il più grande esorcismo è l'annuncio della Parola". Come in questi giorni si è pensato molto all'inizio dell'anno, così continui il servizio, mese per mese, in un ritmo tanto intenso quanto ordinato e sereno. Decisione di lavorare sulla autoformazione, con gli insegnamenti del card Caffarra, da raccogliere, scegliere e offrire a tutti nel nuovo bollettino.
La seconda giornata a Bologna ha come protagonista il Beato Card: J. Newman: sentì profondamente la chiamata a contrastare la crisi della fede, ascoltandone le ragioni profonde.
Ecco alcune sue frasi:
" La crescita è la sola espressione di vita"
"Vivere è cambiare, ed essere perfetti implica aver cambiato spesso"
"Cerchiamo di dare significato a quello che facciamo e dire parole piene di significato"
"Se non diamo peso alla parte profonda dentro di noi, l'apparenza diventa l'essere"
"Dobbiamo essere come il tiratore d'arco: fissare lo sguardo al bersaglio, ad un punto solo"
" S. Paolo ha attirato gli ateniesi attraverso il loro sistema, con persuasioni positive"
"I Santi ci mostrano cosa Dio può fare e cosa l'uomo può essere" Di lui si disse:
"Era un uomo di mentalità spaziosa, conoscenze diverse e animo affettuoso"
12 Settembre 2012 Mercoledì
Anche la riunione Gruppo Liturgia è molto bella: presenza fervida, disponibilità sincera. E' una grande grazia potere iniziare l'anno così, con queste visioni alte, condivise, riflessive, propositive. Si ingenera un clima di impegno, una gara a dare il meglio di sè, un esercizio a vedere la Comunità. Ora ci aspetta il riordino delle proposte e la loro attuazione. Mancano ancora gli ultimi importanti tasselli (Consiglio e Catechisti) e poi si parte col servizio.
Desiderio ardente della quotidianità ordinaria: finalmente metterci al lavoro con gli elenchi, le persone, i bambini, gli ammalati ... Dopo uno sguardo al programma e la preparazione del gruppo alla "missione", si comincia il cammino. Desiderio vivo di ordine nella vita spirituale, di tempi per la preghiera e per il riposo, per la riflessione e l'amicizia, per la fatica e il sorriso.
La vita deve conoscere la pace di un grande ordine soprannaturale e insieme l'inquietudine fiduciosa e coraggiosa contenuta nelle parole: "Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e respingeranno il vostro nome come scellerato, a causa dle Figlio dell'uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate, perchè grande è la vostra ricompensa nei cieli". Non sfuggire al "lato oscuro" della fede, diceva Newman.
Due libri belli fra le mani: "Il cavallo rosso" di Eugenio Corti e "Volevo essere una farfalla" di Michela Marzano; di largo respiro e maschile il primo; intenso, intimo e femminile il secondo.
Sulla schiettezza. Dal profilo di don Mario Campidori: "Una fede schietta, come lui era schietto, asciutto, senza fronzoli, arrivando subito all'essenziale" "Compresi subito che era necessario con Gesù essere deciso". Di nuovo Newman: " Nulla è più irreale (cioè disatteso dal costume corrente) della onestà e della schiettezza; anche nella Chiesa. Siamo indietro perchè non osiamo confidare all'altro il segreto del nostro cuore: abbiamo tutti lo stesso segreto e lo teniamo nascosto. Siamo gentili, amichevoli ... ma l'amore non cresce. Non sondiamo la onesta vulnerabilità della nostra natura". (Sotto: immagini di don Mario Campidori)
Nel cammino della fede si incontrano angeli, che aiutano in modo inaspettato, facendo superare difficoltà altrimenti insormontabili. Angeli che mettono le cose in ordine, correggono, sostengono, incoraggiano, amano. Al tuo passo incerto, per un istante offrono le ali.
Bella la riunione col Gruppo Carità: attento, unito, generoso. Forse è il settore dove le difficoltà sono maggiori: i poveri non sono facili e le opere dell'amore a volte sembrano dare più problemi che soddisfazioni. Ma forse tutto questo è sigillo di eccellenza evangelica. Impegno del mese: attenzione speciale agli anziani, malati e persone sole.
"Non possiamo fare cose grandi, ma cose con grande amore" (Teresa di Calcutta)
"Non pensiamo a stare bene, ma a fare del bene; e dopo staremo anche un poco meglio" (Alessandro Manzoni)
13 Settembre 2012 Giovedi (Il giorno del Consiglio Pastorale)
Grazie Spirito Santo di essere qua, vicino a me
Grazie Spirito di Vita, per il dono della pioggia
Grazie Spirito di Bellezza, divino architetto, per i lavori nella Casa Canonica
Grazie Spirito di Amore, per la Comunità e il dono del servizio
Grazie Spirito di Preghiera, per la Parola dell'aurora
Grazie Spirito di Consiglio, per la riunione di questa sera
Grazie Spirito di Offerta, per il Ritiro sabato con le Suore e il rinnovo dei voti.
Grazie Spirito di Fede, per la Festa della Esaltazione della S. Croce.
Ripensando al Gruppo della Carità, sento che molte difficoltà troveranno un grande aiuto da questo: tutte le relazioni che vive il parroco, con anziani, malati, poveri, non le viva da solo, ma in ciascuna cerchi di avere vicino qualcuno del Gruppo Carità. Allora tutto si "apre": il parroco è aiutato, i collaboratori introdotti e quanto emerge alla fine è la Comunità.
I verbi del vangelo di oggi sono: "importare" "appartenere" "conoscere" "dare la vita", i verbi dell'amore. Particolare insistenza sul "conoscere". Noi importiamo a Dio, che ci conosce e ci orienta, per amore, alla conoscenza degli altri. In mezzo sta un'altra conoscenza, non meno importante, quella di noi stessi. E' un cammino a volte lungo e difficile, ma bello, fruttuoso, che educa alla sincerità, alla profondità, alla libertà. La conoscenza di noi stessi comincia dal silenzio; dall'ascolto interiore di emozioni e pensieri, aiutati dalla Parola "che penetra come spada a due tagli e divide i segreti del cuore" e dall'ascolto degli altri che ci fanno da specchio.
La vera conoscenza e accettazione di sè ha due livelli: quello umano, psicologico, molto importante e quello della grazia. Oltre alle nostre facoltà naturali, Dio con la vocazione e sacramenti, ci ha dato facoltà soprannaturali, reali, efficaci: col battesimo, col matrimonio ... La conoscenza di sè, non può ignorare queste potenzialità e di conseguenza responsabilità. La vita di preghiera, l'esercizio della fede, servono a cogliere ed esprimere queste potenzialità.
14 Settembre 2012 Venerdì
Consiglio Pastorale Parrocchiale molto sereno, attento, propositivo. relazione impeccabile dell'ing. Stefano Tampieri. Unità di fondo nelle valutazioni e decisioni. La pace è dono di
Dio.
Andrea Pirani di XII Morelli racconta che dopo il terremoto un gruppo di preti Salesiani, con Suore e collaboratori, si sono insediati per un mese nella sua parrocchia, animando l'estate in modo
mirabile. Poi se ne sono andati tutti e adesso di nuovo il vuoto, con in più la nostalgia di ciò che è stato e ora manca. Mi chiedo: è questo il modo di fare pastorale? Che senso ha una presenza
massiccia di un mese, e poi via, tutto finito? Tutto è grazia, ma nella vita contano le relazioni stabili, e allora ci chiediamo: noi costruiamo relazioni stabili? Come camminare in questa
direzione?
Giornata di preparazione alla serata liturgica, al rinnovo dei voti delle Suore, alla liturgia della domenica. Lunga preghiera di intercessione, per le singole persone, per il cammino di fede di
tutti. Grande pace, unita alla prova della salute: basta rimanere un poco in piazza per la manifestazione "Terra viva" e di nuovo male di gola e trafila infinita dei malanni. Chiedere
trasferimento alla Maldive? ... ma è così dolce e salutare anche il nostro Adriatico!
16 Settembre 2012 Domenica
Fra le mani testo problematico sul Concilio Vaticano II del Prof. Roberto De Mattei: lettura "da destra" contrapposta a quella "da sinistra" di Alberigo. Il tema riguarda sempre il rapporto della Chiesa con la modernità, col mondo, con la cultura corrente: accoglierla o rifiutarla? Occorre quella particolare prudenza, che lo Spirito Santo dona, per trovare giusto equilibrio fra distanza e amore, non ingenuo, non inquinato, ma nemmeno frenato dalla paura.
Bello il Ritiro con le Suore per rinnovo voti, sui temi dell'"amore sponsale", del "dolore" di Gesù e Maria, della "maternità" di S. Clelia. Così le confessioni, l'incontro col giovane "laziale" per il battesimo e quello "schietto" con don Ernesto. Entusiasmo dei giovani nel preparare "spazi grandi" alle Sale e messa fervente con le Suore e 50° di Giovanni Cavazzoni e Teresa. Mattinata domenicale con la messa cantata dai giovani e la commovente obbedienza finale all'invito a rimanere raccolti a fine celebrazione. Cordiale pranzo dalle Suore, buono non solo per le vivande, ma per un dialogo sempre più partecipe alla vita della parrocchia.
Pomeriggio di lavoro interiore e riposo esteriore per le "strade basse" verso Bologna. Dopo Calcara scopro via San Lorenzo, serena, aperta, che porta alla altezza di Statale Nove, vicino ad
Anzola; poi ciclabile fino a Lavino di Mezzo.
Meditazione sul bel "logo" nel frontespizio del Catechismo della C.C. e Introduzione di Giovanni Paolo II allo spirito del Concilio: "per meglio custodire e presentare il prezioso deposito
della fede". Il tema del rapporto col mondo, con la modernità, non si pone sul piano dei contenuti, ma della disponibilità all'accoglienza. "Non condannare gli errori di un epoca, ma
serenamente presentare la bellezza e ricchezza del vangelo".
In Piazza Maggiore vedendo cartello su S. Petronio: "Felsinae Thesaurus" pensiero a quanto sia più tesoro un'anima, specie se vi abita Dio. Lettura biografia della venerabile Sr. M. Rosa
Pellesi, collegata al vangelo di oggi: "Il buon Dio, senza mio merito, mi ha fatto il grande dono della sofferenza, e nella sua misericordiosa bontà, mi ha concesso anche la grazia di capirla
e amarla". Ritiro concluso al tavolo del Caffè Vittorio Emanuele, a leggere, scrivere e pensare.
Alla fine dell'Anno della Fede come faremo a verificare il cammino fatto? Si può verificare "la crescita della fede"? La fede è il vivere ogni istante della vita con lo sguardo di Dio e vedendo Dio in tutte le cose; è la preghiera continua. Dunque misureremo l'effetto del lavoro svolto, dalla crescita della nostra preghiera, in qualità e in quantità.
17 Settembre 2012 Lunedì
Gerry dice: "leggo il 'viaggio della fede', ma ma pare non ci sia più la fede di una volta ... ricordo quelle persone ai Santuari che facevano in ginocchio tutto il percorso, con fatica, raccoglimento ... quella era fede! Sarebbe bello uno scambio di considerazioni su questo tema" Osservazioni giuste: se la fede è atto di fiducia in Dio, non meno sottolinea l'importanza e l'intensità del nostro chiedere, supplicare, affidare.
"Non abbiamo scuse quando non tiriamo fuori la nostra fede. Se non abbiamo fede, chiediamola, con insistenza, con una insistenza pari alla nostra incredulità. Cristo risponderà! Il guaio della poca fede è spesso il difetto di riflessione e poi il difetto di coraggio. La fede è in partenza convinzione e la convinzione è in partenza riflessione, così profonda che diventa efficace. Certo è un dono di Dio, ma un dono affidato alla nostra buona volontà, dice Gesù".
"La più grande e potente preghiera è il dolore offerto per amore". (Padre Gasparino)
Il dolore è ambiguo: intanto perchè è un passaggio, poi perchè porta sempre con sè la domanda se si sia fatto di tutto per un suo giusto superamento; fa sentire in colpa. Come il malato continuamente si chiede se abbia fatto le cure giuste, se il medico abbia capito ... Occorre invece ritornare al centro del mistero del dolore: le naturali apprensioni non disperdano il suo essere luogo di grazia. Anche il dolore che ci arriva per causa nostra.
18 Settembre 2012 Martedì
Invocazione allo Spirito per la riunione generale stasera coi Catechisti. Bello l'incontro con i genitori dei battezzandi, luminosa presenza di Tina e Laura, atmosfera di gruppo creata da Maria Luisa, con la sua fede e sincera cordialità. Le famiglie presenti sono tutte gentili, disponibili, ricche di buona volontà e serietà, anche se non praticanti.
"Sia fatto secondo la tua fede", dice Gesù al Centurione. E' la nostra fede che condiziona le situazioni e che muta le situazioni. La fede è dono, ma la nostra volontà è il terreno dove la fede può attecchire o inaridire. E nella preghiera di domanda si esprime attraverso la costanza. Se voi battete il chiodo per ore, giorni, mesi e anni, voi esprimete la fede. E' la costanza nel chiedere che fa uscire la fede dalla nostra preghiera"
Gesù viene a noi, con compassione e potenza: vangelo della Vedova di Nain. A noi vederlo, accoglierlo, ringraziarlo e iniziare una nuova vita all'insegna della risurrezione. Gesù ci incontra nel nostro punto più basso. Per mostrare che tutto è grazia, anche "il nostro punto più basso". Chiede di non piangere. Ci sono lacrime eccellenti, di commozione e amore, ma ci sono anche lacrime amare, che Gesù asciuga: quelle della disperazione. Commozione all'incontro con Afim, dalla Nigeria, che chiede elemosina: proponimento di essere generoso, di non ascoltare voci di durezza; anche lui si commuove e chiede la benedizione: istante di risurrezione.
Messaggio per l'incontro Catechisti: andare verso / compassione / vedere i punti più bassi, le lacrime la disperazione, "la morte" dei bambini e il dolore delle loro mamme / credere alla potenza della fede e alla risurrezione / Lo Spirito ci rende "grandi profeti".
All'incontro ho apprezzato la partecipazione alla Messa, alla cena, la bella preparazione fatta dalle Suore e la presenza alla fine di quasi tutti i catechisti. Il senso era "fare gruppo", per dare forza a ciascuno educandoci ad uno sgardo alto. Un po' di smarrimento e stanchezza alla fine, su alcuni dettagli (importanti), ma nel complesso tutto da ringraziare.
19 Settembre 2012 Mercoledì
Veramente un bel gruppo, quello dei catechisti. Proprio perchè bello, va considerato, apprezzato, amato, sostenuto. Lavorare perchè anche i gruppi della liturgia e carità crescano
" Già un pò sfiorita a quarantacinque anni (non s'era mai curata molto del proprio aspetto) la madre poneva nella preghiera tutta l'intensità e l'ardore di cui era capace, Era profondamente credente e lo Spirito le corrispondeva, cosicchè - al pari di certe donne del popolo - quando pregava suscitava negli astanti la sensazione che la prima e la più vera realtà per lei non fosse quella terrena e visibile, bensì l'altra, quella trascendente" (Il cavallo rosso, pag 48)
" A chi paragonerò questa generazione? E' simile a quei bambini ...". Rischio dell'infantilismo. Come combatterlo? Su cosa impegnarsi per superarlo? In che cosa consiste? Nel non vedere il lato profondo delle cose, quello drammatico. La gravità è tanta opportuna quanto la leggerezza. Impegno a sorridere e non a ridere; ad ascoltare e non a parlare; a star fermi e non ad agitarsi; a riflettere e non a fantasticare; a pazientare e non a lamentare; a lavorare e non ad impigrire. Un tratto composto, raccolto, dignitoso, per potere essere sostegno e aiuto.
21 Settembre 2012 Venerdì - S. Matteo
Giorno seguente il ritiro, nell'anniversario della Ordinazione sacerdotale. Frutto di indicazioni ricevute, il ritmo della mezza giornata di stacco è molto benefica. Momento di riposo, di preghiera, di lavoro in solitudine. Di volta in volta cerco un angolino bello, un pò di creato, un contesto che aiuti la pace e la riflessione; ne sto scoprendo tanti, vicini.
Capisco un po' di più l'articolo del Credo: "Credo la Chiesa, una, santa, cattolica, apostolica". Ne parlo alla messa serale, contestualmente a letture ed evento della Ordinazione. Conto di farne anche programma spirituale per un mese: una parola a settimana, su cui lavorare.
"Una": sottolinea il rapporto col Dio "uno"; non frutto di sforzo umano, ma comunione con la Santissima Trinità. "Santa" sottolinea non tanto l'impegno etico, l'eroismo morale, ma la grandezza dei sacramenti con i quali Dio ti santifica. "Cattolica" significa universale, aperta: oltrepassare una visione di chiesa limitata, dallo spazio e dal tempo, nel qui e mio; l'impegno deve essere concreto e locale, ma il cuore e lo sguardo larghi e lontani. "Apostolica" si intende fondata sulla autorità, non per ragioni di potere o di disciplina, "ci vuole qualcuno che comandi", ma di umilissima grazia e servizio. La gerarchia a sua volta ha il grave compito di seguire lo Spirito: importantissima la nostra incessante preghiera per essa.
Commovente e alta la Messa nell'Anniversario della Ordinazione: si respira aria di comunità e credo sia il dono più grande che Dio possa fare ad una parrocchia la preghiera insieme, la fede curata, la fraternità espressa, attorno al "segno" del sacerdozio e di Maria.
Dio insiste sul tasto del "perdono dei peccati". Col vangelo della donna in casa di Simone; oggi la chiamata di Matteo e il pranzo con i pubblicani e i peccatori: "Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori". Cosa vorrà dire per la nostra vita? Quale programma sottende? Leggo su Papa Giovanni XXIII: iniziò il Concilio dichiarando di avere davanti "un buon programma di lavoro, non affannoso ma deciso". Potessimo avere una simile prospettiva!
All'incontro fra sacerdoti colpisce la ripetitività delle nostre osservazioni, la tentazione di vedere sempre il problematico: l'islam che sottomette la cristianità, i giovani preti che lasciano il ministero ... La fede si vede a tavola, o quando rilassato passeggi per strada, dove dici quello che veramente pensi e l'animo si manifesta per quello che è. Una sana, continua, umile fatica ci deve invece accompagnare e una forte fede. Tornando a casa prego per le vocazioni.
22 Settembre 2012 Sabato
Fra due settimane termineranno i lavori di restauro della Casa Canonica. Da oltre un mese nel cantiere aleggia, con un senso di mistero, perizia e incanto, la parola "sagramatura". In internet cerco la storia, gli esempi di questa "cosa" e imparo tanto di questa antica tecnica costruttiva bolognese, col "rinzaffo" e il "cocciopesto". Alle immagini di splendidi edifici rimessi a posto, cui si potrebbe aggiungere ora il nostro, si collega un bel testo, che spiega il senso morale di tale impresa:
Giovedì 27 settembre verrà a Piumazzo la Sovraintendenza. Comunque vada la visita, da quel momento inizierà l'itinerario di interventi in vista della sua riapertura della chiesa. Incontro don *** ; dice che ha fatto lavori nella sua chiesa per una cifra di € 400.000,00 ricevendo dai parrocchiani solo due offerte di € 500,00 e 100,00. Mi domando se lui abbia chiesto e come. Vorrei che a Piumazzo non succedesse così, fare in modo che il lavoro alla chiesa divenga l'opera di tutti. Intanto in mancanza di quel "servizio al sacro" che l'edificio di pietre rappresenta, si alimenti la "fede" interiore e personale, capace di dare fiducia e senso alla vita dell'uomo.
Matrimonio bello di Sabrina e Gianluca, commozione dei genitori, gioia sincera di tanti, presenza di don Stefano Maria. Eppure il cuore, pur consapevole dei doni e della strada buona è incline alla malinconia. Non si capisce se qualcosa di importante manchi o sia solo una resistenza da esercitare. Oggi il vangelo fonda la necessità di momenti di riposo e formazione "per agire all'interno e non solo all'esterno; per evangelizzare se stessi e non solo gli altri; in una dimensione di viaggio e di solitudine". Specialmente fonda la scelta della piccolezza.
Una poesia anche per te - Elisa - con testo in scorrimento - YouTube
23 Settembre 2012 Domenica
Sempre si deve ricominciare. Rileggo la piccola storia della "matita", nella prima pagina del nostro sito: occorre lasciare la possibilità "che una gomma cancelli quanto di sbagliato è stato scritto". Ricominciare dal vangelo di oggi: "Chi accoglie uno solo di questi piccoli, accoglie me". Accogliere tutti e anche se stessi, con amore. Al cimitero: pure i morti son parte dei piccoli. Domenica: giorno della Risurrezione, del mondo nuovo, del trionfo di Cristo. Una fede "piccola come un granello di polvere" è capace di spostare le montagne. Gioia.
Le Messe, celebrate felicemente nei due orari tradizionali 9,30 e 11,00 sono belle e frequentate. Stefano suggerisce di mettere due spot per illuminare l'area altare: "la luce grigia di questi giorni, appiattisce tutto". Sento la forza della lunga meditazione sul testo evangelico; non commento la bella pagina di san Giacomo, sulla pace e la preghiera di intercessione: "Non avete perchè non chiedete; chiedete e non ottenete perchè chiedete male". Oltre a fondare il cammino di preghiera, il chiedere indica anche una via di coinvolgimento.
Per la Parola ascoltata, per la amara esperienza di don ***, per le parole di Corrado Augias in tv, non comprensive della natura sacramentale della chiesa "altra la fede, altra la religione dei preti" e comprensive della fatto che un popolo unito è in grado di superare ogni difficoltà, a fine Messa mi viene da lanciare la campagna "Pro Chiesa", prospettando una "opera di tutti", fondata sulla unità, coinvolgimento e partecipazione di ciascuno.
25 settembre 2012 Martedì
Sta concludendosi un settembre molto bello per l'anima, ma "lo spirito è forte e la carne è debole": umidità e afa non aiutano i vecchietti affetti da polimialgia reumatica, haimè! Viene in mente lo slogan di Bergonzoni: "Dall'ahimè ad HAI ME".
Bello il laboratorio per il Bollettino: tutti i presenti molto attenti, propositivi, maturi. "Il bollettino è lo specchio della comunità; luogo di progetto e di memoria, non solo mezzo di comunicazione. Dalle sue pagine si vede cosa sta a cuore alla comunità e cosa essa non vede; strumento di autoeducazione, abitua a vedere l'insieme e a formarvi le coscienze".
Decisioni di nuove sistemazioni redazionali, inserimento di iniziative vicariali, cercare spazio distributivo oltre i confini dei praticanti; inserire la "parola del Vescovo" e le "parole della cultura", da interviste, canzoni e luoghi in cui si manifesti spirito di bene. Lamberto, grazie ai suoi figli, parla con entusiasmo delle canzoni di Nesli e Luca Carboni.
Luca Carboni- IL TEMPO DELL' AMORE - YouTube
Anno della Fede legato al Concilio Ecumenico Vaticano II°. Continuo a scorrerne il racconto attraverso il problematico libro di De Mattei. Il Rettore del Seminario dice: "lo leggo anche io, anche se mi fa girare ... " Concilio quasi come evento catastrofico, luogo di congiure, eresie, "neomodernismo". Eppure mi aiuta ad entrare nel problema ... come ad esempio il tema della "democrazia" nella chiesa.
La linea che sto seguendo in parrocchia, con tutto quelle riunioni, col tema della partecipazione responsabile, suppone "il bene come condivisione", sulla base di Efesini1. Cerco di ascoltare tutti, perseguo vita comunitaria, volendo rendere ciascuno protagonista. Più che "democratica" la chiamerei linea "educativa": il rispetto come strada. E' un cammino difficile, giustamente Valeria mette in luce le nostre tante lacune. E' soprattutto una strada di miglioribilità, correzione; importanza dei "no", per dare valore ai "sì". Amore, lavoro e pazienza. L'educazione non può essere senza una vera autorità, una profonda verità e grande meta.
Come ci è stato indicato, approfitto del bollettino per una visita agli anziani e ammalati nelle case. Con in borsa piena delle copie rimaste a Settembre, giro per la parrocchia in visita d'amore: Buldrini, Nella, Leda, Lella, Marisa, Pina, Turrini, Paola ... la bici da viaggio di trasforma in un "bici da relazione". Risposta al tema di portare il bollettino a tutti con sapienza.
26 Settembre 2012 Mercoledì
Gianna telefona dicendo della bella festa di S. Maurizio a Recovato. Gente venuta anche da lontano per la devozione al Santo. La fede nel popolo non viene meno, è commovente. Pare ci sia più stanchezza "nei corpi intermedi". Il Papa, il Card. Caffarra, sono motivati, alti, ferventi, come pure le anime dei semplici. Non altrettanto gli operatori e collaboratori pastorali - lei dice - a volte sfiduciati, spesso divisi. Fa alcuni esempi non lontani da noi.
E' vero! Ma guardando dentro al cuore, vediamo le grazie per la parrocchia di Piumazzo. Senza nascondere le difficoltà, davanti allo Spirito Santo riconosciamo i doni. Le nostre Suore si stanno dedicando con un amore e operosità straordinari per i bimbi e tutta la comunità: gli avvisi per il catechismo un capolavoro. I giovani lavorano con impegno: Oratorio partito, Chiara e Beatrice organizzano stage di animazione. Lauro e Teresa tornano dal Convegno diocesano sulla liturgia pieni di entusiasmo. Gli incaricati della Economia si trovano per la Chiesa e Asilo.
Ringraziare e intercedere. La fede sta soprattutto nel cuore. "Nella Sacra Scrittura la fede conosce tre stagioni: quella cosmica, nel rapporto col mistero del creato e della vita. Quella storica, nel rapporto con Dio attraverso le vicende di un popolo: è tutto l'Antico Testamento. Quella personale, rapporto con Dio, non più nella esteriorità degli eventi, ma nell'intimo delle anime e nella vita quotidiana delle persone; relazione con Dio di amore, amicizia, figliolanza, sponsalità: è tutto il Nuovo Testamento" (don Divo Barsotti). Al centro dunque la preghiera.
Sono arrivati Progetti e Preventivi per la messa in sicurezza della Chiesa. Nulla anticipiamo per prudenza e rispetto agli incaricati. Ne parliamo solo per vivere questo itinerario, fin dall'inizio, come un "segno" costruttivo, restaurativo, consolidante, abbellente, sia dell'edifico di pietre che delle anime e della comunità. Le premesse ci sono, l'Anno della Fede ci sia da faro. Invocare lo Spirito, pregare e lavorare: "Coraggio Zorobabele, coraggio Esdra, e al lavoro!"
I grandi temi del Concilio sono innanzitutto la Liturgia e La Sacra Scrittura. Nelle questioni della Messa in latino o in lingua corrente, sta un grande domanda sul significato e il frutto della Liturgia. Così nella questione della interpretazione della Bibbia, in chiave "spirituale" o "storico razionale", sta la grande questione sul senso della Scrittura nella vita del cristiano. Siamo chiamati a ripercorrere questo cammino, con la esperienza di cinquanta anni di vita, non inutili.
Scrive Monica Ghedini, dicendo che la sua chiesa, in un quartiere nuovo della periferia di Madrid, è frequentata solo da persone mature, nessun giovane. Anche la buona Spagna non può più vivere di tradizione: la strada della missione si impone per tutti. "In quel tempo, Gesù convocò i Dodici e diede loro forza e potere su tutti i demòni e di guarire le malattie. E li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi. Disse loro: «Non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né sacca, né pane, né denaro". Fede, annuncio e povertà come mezzo.
Semina un pensiero e raccoglierai un'azione
semina un'azione e raccoglierai una abitudine
semina una abitudine e raccoglierai un carattere
semina un carattere e raccoglierai un destino. (Budda)
27 Settembre 2012 Giovedì
Dopo la riunione del Consiglio Parrocchiale Affari Economici, visita della Sovraintendenza alla nostra Chiesa e al Santuario della Provvidenza. Si chiede di guardare bene la nostra Polizza di Assicurazione. Errore di leggerla prima di dormire: dal testo pare sia esclusa la causale che ci interessa: notte insonne e rasserenamento mattutino trovando una "estensione" del 2008 comprendente la voce "terremoto". Esperienza di angoscia che aiuta l'anima ad entrare nel suo proprio, la preghiera, la fede, l'umiltà, la condivisione. La quota assicurativa sarà molto inferiore alla vastità della impresa di "miglioramento", ma intanto è piccolo punto di partenza.
28 Settembre 2012 Venerdì
"Semina un pensiero e nascerà una azione" scrivevo due giorni fa.
Anche i pensieri sono a loro volta il frutto di una semina: tutto quello che guardiamo, leggiamo, frequentiamo. Ogni esperienza si impregna nell'anima. Non esiste istante neutro. Tutto costruisce la nostra fede, o non fede.
Consapevolezza che Dio è vicino, ti avvolge di infinito amore, ti conduce su una strada di bene, ti difende, ti corregge, ti santifica. Crederci. Accoglierlo, abbandonarci a lui, dirgli sempre di sì, fidarsi, corrispondere. Tutte le preoccupazioni consuete scompaiono, specie il peso della nostra piccolezza. Che rilevanza ha alla fine? Sono preoccupato per i lavori alla canonica, all'asilo, alla chiesa; per alcuni problemi col catechismo; ma cosa è tutto questo davanti alla presenza operante di Dio! Basta pregarlo. Oggi l'ho fatto con abbondanza. Soprattutto per le vocazioni. Chi ha detto che la chiesa deve sempre andare in calo, che i sacerdoti siano sempre meno ...? Pregare per le vocazioni e istituire una sorte di preparazione, di educazione al ministero, in chi ne ha l'attitudine, la disponibilità. Una scuola parrocchiale di Ordine Sacro.
Continua la lettura della storia Concilio. Che responsabilità tremenda ci si trova in certi momenti, di fronte alla chiesa, alle anime, alla storia. Se non si invoca con fervore lo Spirito, c'è veramente da rimanere schiacciati dal timore, paralizzati dalla paura. Così è nel nostro piccolo. Il vangelo di domenica prossima è molto vicino alla visione "aperta" del Concilio. Altrettanto forte la strada del "no", del "taglio" netto a tutto quello che è di scandalo alla fede.
29 settembre 2012 Sabato
Pensiero agli arcangeli Michele, Gabriele, Raffaele. Bisogno del loro aiuto per salute, comunicazione e fede. Preghiera fervida, disturbata da pensieri, paure, smarrimenti.
"Ogni evento ha il suo momento sotto il sole:
c'è un tempo per nascere e uno per morire
un tempo per piantare e un tempo per sradicare
un tempo per demolire e un tempo per costruire
un tempo per piangere e un tempo per ridere
un tempo per tacere e un tempo per parlare
Dio ha fatto bella ogni cosa a suo tempo" (Qoelet 3,1)
Bella riunione coi catechisti della Prima Comunione: se non ci fossero stati, in altri contesti, tutti quei forti e dolorosi disguidi, non ci sarebbe stata una partecipazione così intensa all'incontro. Allora il dolore serve? In sè non non serve a niente, ma la fede è può cambiare anche il dolore
Film "Tata Matilada e il grande botto": quando esibisce le medaglie all'alto valore morale, fa un elenco molto bello: "Coraggio, fiducia, comprensione, entusiasmo" ... e alla fine "avere fede".
Ma come è possibile essere amati così tanto! Eppure accade. Continui a ripeterti che non capisci, non ti sembra possibile, non c'è ragione. Ma tutto concorre a dimostrare che invece è così: sei amato. Immensamente amato. Senti che non è per i "meriti", non è perchè sei bravo bello e buono. Certamente qualcosa di bello ci sarà, ma è un mistero, ed è bello che rimanga tale. Come si fa a corrispondere a tanto amore? Come si fa a non dispiacere il cuore per il quale sei così importante? Non lo so, ho solo capito che devi sopratutto evitare di dire che te ne vuoi andare, che puoi farne a meno, e che sei triste. Nulla ferisce di più l'amante della dichiarazione di infelicità dell'amato. Chi ti ama vuole semplicemente che tu sia felice, per la ragione che c'è qualcuno per il quale sei parte essenziale della sua vita, e altrettanto vorrebbe esserlo per te.
30 Settembre 2012 Domenica - Ultimo giorno di Settembre
"Guardate gli uccelli del cielo, non seminano, non mietono, eppure il Padre celeste li nutre ... Non valete voi più di molti passeri?"
Durante il ciclocammino meditativo uno stormo di passeri, davanti sulla strada asfaltata, si disseta alle pozze di acqua. Mi fermo per non disturbare, ammirando creature e scena. Arriva il camion del latte, grosso rumoroso, veloce, in un istante li fa volare via. Davanti alla presenza di Gesù, nel "piccolo" che è nel nostro cuore, occorre essere lenti, leggeri e silenziosi.
Lo stormo è composto di migliaia di passeri; sono estremamente prolifiche le piccole creature! Custodendo Gesù nella piccolezza, potrà moltiplicarsi, fino a riempire il mondo.