Il viaggio della fede (4)

1 Gennaio 2013 Martedì SANTA MADRE DI DIO

Col rosario in mano inizia il nuovo anno. Semplice e immenso. Dormito poco, insonne per gioia, per eccitazione. Sistemato il "ripostiglio dell'inferno", trovandomi alla fine il fianco sciancato, come Giacobbe nella lotta con l'angelo. Oggi tocca ai "saloni del purgatorio": quale segno lasceranno? Dopo cena, ieri alle 21,30 passeggiata per Piumazzo: nessuno, letteralmente nessuno, coprifuoco della festa. Bello essere diversi, vicini agli altri, per gli altri, come sentinelle. 

 

Quale desiderio? Solo te, Signore. Leggo nel Gesù di Benedetto XVI, la purificazione del tempio: "Questa casa è casa di preghiera per tutti i popoli ...". Pensiero al viaggio verso Lourdes-Santiago, simbolo della chiamata universale.

Messa di Ringraziamento per il 2012: meditazione sulla letterina di Madre Clelia a Gennaio; le grandi nevicate a Febbraio; i reumatismi da Marzo; il terremoto a Maggio; le messe all'aperto fino a Settembre, L'Estate Ragazzi, i Campi scuola, il Cammino di Santiago; la Ristrutturazione della canonica; l'Anno della fede; il progetto portato in Sopraintendenza.

 

Leonard Cohen (with Jennifer Warnes) - If It Be Your Will - - YouTube 

 

Il it Be your Will   Se è un tuo desiderio 

 

Se questo è un tuo desiderio

e c’è una scelta
lascia i fiumi colmarsi
lascia le colline gioire
lascia la tua pietà spargersi
su tutti questi cuori all’inferno
se questo è un tuo desiderio
di farci del bene

                 ( Leonard Cohen )    

 

il cielo grigio rosa e la luna nell'alba del 1 gennaio 2013

Giornata bella il primo gennaio 2013. Messe non frequentatissime ma sincere; semplicità dei sacramenti, bontà seria della vita. Ho concluso, come da proposito, il grande riordino. A dire il vero, per la stanchezza, il poco tempo e la festa, oggi ho solo sistemato, messo in scatoloni, senza etichettare e guardare a fondo. La casa adesso è vivibile, posso iniziare a lavorare e anche morire. E' la stessa cosa. Nell'uno e nell'altro caso importa non avere qualcosa in sospeso. Ho avuto una vita felice, perchè ho conosciuto i campi, le persone, i libri, la fede e ora i pellegrinaggi. Mi fanno molto piacere i messaggi di affetto e vicinanza al prossimo viaggio. Ho lavorato e finisco la giornata contento. Che premio darmi? Avrei voglia di un calore avvolgente, un bagnoturco di tenerezza, l'abbandono ad un abbraccio. Il "saggio", che ha incoraggiato a partire, dice che "il rapporto con Gesù, per essere vitale, deve essere cosa ben forte ..." . La forza del suo amore passa per la rinuncia a gratificazioni improprie, assaporando piuttosto la semplicità di una serata in casa, "Il fantastico mondo di Amelie" in tv, chiacchiere con mamma, buonanotte a papà, compieta alla Trinità e un libro bello per favorire i sogni. 

 

 

2 Gennaio 2013 Santi Basilio e Gregorio

La tenerezza che l'anima desidera, nel suo punto estremo sono le lacrime. Lo scioglimento del cuore, di fronte ad un amore che si realizza. Il massimo della felicità umana, si esprime con le lacrime. E' quanto ho sempre provato negli arrivi a Santiago, probabilmente è quanto proverò nel prossimo arrivo a Lourdes. Non è questo o quel Santuario che conta, è tutto il desiderio, l'attesa, la preghiera, la fatica che si mette nel cammino.

 

La prima volta che andai a Lourdes, da seminarista col treno dei sacerdoti ammalati, presenti don Mario Campidori e don Luciano Sarti, i "santi" del clero bolognese, chiesi la grazia della maturità. Avevo 19 anni, ero un concentrato di insicurezze. Allora pensavo la maturità fosse una personalità forte, attiva, decisionale, sicura. Ora ritorno a Lourdes a ringraziare e fare la stessa richiesta, convinto che maturità non sia un indole imperiosa, intraprendente, ma piuttosto la lieta, umile, operosa perseveranza nella fede. Maturità non significa essere diversi, ma vivere al meglio quello che siamo. 

 

GABRIELLA FERRI - Grazie alla vita - YouTube

 

Grazie alla vita 
Che mi ha dato tanto, 
Mi ha dato il passo 
Dei miei piedi stanchi 
Con loro ho attraversato 
Città e pozze di fango 
Lunghe spiagge vuote 
Valli e poi alte montagne 
E la tua casa la tua strada 
Il tuo cortile 

3 Gennaio 2012 Giovedì S. Nome di Gesù

"Ecco l'agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo". Il modo con cui Gesù redime il mondo è il suo dono sacrificale. Offerta vicaria, riparazione, dolcezza, come un agnellino. Ogni programma pastorale e progetto di vita critiana qui ha il suo centro. Oltre ad una direzione operativa, è il senso del dolore innocente. Alex, Fabrizio ... la pena di Carlo Simonini, di Ugo Rossi, anziani belli, incontrati per la comunione, la loro bontà, pazienza e fede.

 

"Quale è il bisogno della mia comunità? Le parrocchie non sono tutte uguali, come le persone; quale è dunque il suo bisogno? Domanda da non evadere frettolosamente; ci vuole attenzione, studio e preghiera. Nel contempo risposta sollecita, se no ne soffre il servizio di guida e il bene della comunità. Prego lo Spirito di illuminare, indicando con chiarezza la strada. Subito il cuore risponderebbe: "la fede". Il bisogno primo della mia comunità è la fede. Non che il piumazzese brami giorno e notte la predicazione, o qualcuno che lo spinga a convertirsi. Vedo la necessità della fede nella sua bontà naturale, nel suo smarrimento, nella sua preoccupazione, nella domanda davanti al dolore innocente: "Perchè"?

 

Per condurre gli uomini alla fede occorre prima avercela la fede: coltivarla, esserne infiammati. Secondo, bisogna amarli, accoglierli, con pazienza e benevolenza; terzo occorre pregare per loro; quarto parlare loro di Dio; quinto fare penitenza per i peccati, con i sacrifici, i fioretti; sesto credere alla salvezza dei fratelli e ringraziare anticipatamente il Signore e la Madonna: è il messaggio di Lourdes.

 

Tutto è molto semplice ed alto. Mentre a Bologna aspetto l'apertura della Curia, in Cattedrale inizia la Messa: il celebrante entra con passo spedito, pingue di aspetto, veloce nei movimenti. E' bravo, le cose che dice sul Nome di Gesù sono ineccepibili e belle, ma si vede che il suo sguardo non sta guardando Dio. I suoi occhi guardano al messale, al canto che sta intonando, forse il cuore già pensa cosa farò dopo la messa. Invece come sarebbe bello, giusto, mantenere fisso lo sguardo su Gesù e nient'altro. Vivere l'immensità dell'istante. 

4 Gennaio 2012 Venerdì 

Immersione nel servizio. Programmazione lavoro coi giovani e messa con gli anziani, celebrazione funebre di Maria Magnapera, banca e corrispondenza, visita ad Alex e Fabrizio. Al risveglio nelle orecchie la canzone di Zucchero: "Occhi" col suo incalzante mirabile ritornello "Come sei bella!" che ispira riferire alla vita di comunità.

 

 Occhi - Zucchero - YouTube

 

Tutto è pronto anche per la partenza: l'ultimo importantissimo placet viene da papà. Il pellegrinaggio è anche una fuga. C'è qualcosa di positivo nella "fuga dal mondo". Così San Francesco interpretò così la sua conversione, dopo il bacio al lebbroso "uscii dal mondo". Il vangelo dice: "Siate prudenti come i serpenti e semplici come le colombe" i primi scappano.

alba verso San Luca da Borgo Panigale il mattino del 4 gennaio 2013

 

Leggo nei giornali sulla rissa mediatica in vista delle elezioni: non scappare ma cercare di porsi in un punto di vista alto per "vedere". Abbonamento su tablet al quotidiano italiano per i giorni di lontananza. Anche i monaci a loro modo si interessano di politica e pregano "per il re e per tutti quelli che stanno al potere, per avere una vita tranquilla, in tutta pietà e dignità".

 

Bella la messa con gli anziani e la partecipazione di Giorgio da Panzano e di Maurizio da Recovato. Alle esequie di Maria sento quale oceano di dolore sia stata la sua vita e non meno quella delle persone incontrate poi nelle case, nelle ultime visite di questo tempo natalizio. Tensione fra l'andare e il desiderio di essere qua, vicino a loro. Una tale dice: "so che parte: sto gia facendo il conto alla rovescia ... del suo ritorno". In qualche modo è così anche per me.

 

Stadio - Lo zaino (testo) - YouTube

 

Tramonto verso Spilamberto, uscendo dalla casa di Rita e Fabrizio in via Bergonzini.

5 gennaio 2013 Sabato. Vigilia della Epifania

I Magi rappresentano i tre continenti del mondo allora conosciuti: Africa, Asia ed Europa; le tre dimensioni della conoscenza: religione, scienza e filosofia; le tre potenze dell'anima: ragione, sentimento e fede. Essi sono in viaggio per esprimere il "superamento di sè", in cui consiste ogni crescita e l'incontro con Dio.

 

La Bibbia legge l'evento sullo sfondo di profezie antiche come quella di Isaia 60 (I° lettura della messa) in cui appare il nome di Tarsis, la grande città della Spagna. Oriente e Occidente si uniscono nella adorazione a Gesù. Il creato è importante, ma la "stella" cosmica è superata in splendore dalla "stella" che è Gesù. Parto per il cammino in concomitanza con l'Epifania, il viaggio dei Magi. Il viaggio verso oriente cerca Dio; quello con Dio verso l'occidente cerca l'uomo, la storia, il fine. Santiago è la mia attrazione, Piumazzo me lo ha fatto incontrare. E' bello avere un grande amore, un punto di riferimento costante, un luogo famigliare e lontano.

 

Parto attrezzato per scrivere il diario del cammino; a me aiuta per seguire una rotta interiore, a qualcuno fa piacere sapere dove sono e come stia. Però le caratteristiche di questo ultimo sono così diverse che potrei avere difficoltà a farlo. Se qualche parola sarà scritta, la si potrà leggere nella pagina del sito già predisposta. Un grato saluto a tutti. Buona Epifania.

 

Ore 15,00 papà è ricoverato in ospedale. Un altro viaggio è da fare. Vicino non lontano.

6 Gennaio 2012 Domenica Epifania del Signore

Molta gente alla messa della Epifania: questa volta il teatro è proprio piccolo, anche se adatto al tipo di celebrazione, coi bambini della Scuola materna e il Presepe Vivente. Assisto ad una scena di tensione-distanza-freddezza-imbarazzo fra persone che fino a poco tempo fa lavoravano insieme in comunità e ora gli eventi hanno divise; persone non perfette, ma brave, anche molto brave. Queste cose succedono. La cosa migliore è cercare di non starci troppo male, accettarle, rendendole utili per una crescita e un futuro migliore.

 

Epifania: "Chiamati a manifestare la gloria di Dio". Nella piccolezza e fragilità di una vita, come quella di Gesù Bambino, o in gesti normali, che hanno una qualche grandezza, come il lungo viaggio dei Magi. Si manifesta la gloria di Dio nel compiere la sua volontà, nel vivere secondo lo Spirito. In principio bisogna stare continuamente attenti, tanto è facile scambiare impulsività egioistica con generosità d'amore. Poi l'anima diviene sempre più chiara e libera nel bene. 

 

Ora dovrei essere a Ventimiglia, dal caro Claudio Cappuccio, col suo grazioso B&B in cui riposare e lasciare l'auto per il grande viaggio in bici verso Lourdes. Il prossimo anno Pasqua è avanti a metà aprile: faremo nel prossimo gennaio quello che in questo non è stato possibile? Prendo con molta serenità la cosa e subito apprezzo, oltre alla vicinanza a papà e a tutta la famiglia, la partecipazione ad eventi cui non ci sarei stato: il lutto per Dante Carini, papà di Germano e per Angela Vanti di Pizzano. Il giorno della Epifania, nella profezia consegnata ai Magi, si parla di colui che "pascerà il suo popolo Israele". Il servizio "pastorale" è il viaggio cui sono chiamato ora senza interruzioni. Ringrazio il Signore e colgo il delicato messaggio guardando un inconsueto gregge, sulla strada che porta a Carpi all'ospedale da papà.   

 

 

wonderful life - Zucchero - YouTube

 

7 Gennaio 2013 Lunedì 

7 Gennaio nasce Bernardette Soubirous; 7 Gennaio nasce Giovanna d'Arco; 7 Gennaio doveva partire il mio viaggio in Francia. Sta partendo, ma in modo molto diverso dal previsto. Nessun rammarico, piuttosto desiderio ancora più forte di corrispondere al volere divino, al suo disegno d'amore, alla forza dello Spirito. Un piccolo "gioco" m'affida a Santa Madre Teresa di Calcutta. Ne leggo la vita: grande devozione a Maria, alla Eucaristia, forza della preghiera; aprire occhi e cuore per trovare in casa nostra i poveri da amare.

 

Termina la mia prima giornata di "viaggio" a Piumazzo. Continuamente penso: "ora dovrei essere lì; farei questo e quello ...". Giornata pienissima: sveglia antelucana, proprio come quando in cammino ci si sveglia presto, con una gran voglia di partire, preghiere (il primo senso del pellegrinaggio è pregare di più e meglio) studio e, appena fa luce, in bici a Castelfranco in visita ai malati dell'Ospedale: Carlo, Paola, Luisa, Gioacchina. Vorre andare anche in Fossavecchia a trovare Lina, Clara, Renata, ma è tardi e bisogna partire per Carpi da papà. "La situazione volge al meglio" dicono là i medici, "quando e fino a che punto si riprenderà, non lo sappiamo". Pomeriggio di visite, telefonate, servizi che non avrei potuto svolgere in cammino; come la messa celebrata con Suore e comunità. Il pensiero che questo poteva non esserci, dà a tutto un valore speciale, come di primizia, di eccellenza. 

9 Gennaio 2013 Mercoledì 

Continua il "cammino" a casa. Dall'intensità con cui penso alla Provenza - oggi dovevo percorrere il tratto Brignoles - Aix en Provence -  capisco quale desiderio grande c'era. Vivo al contempo due sentimenti contrapposti: nostalgia di quel viaggio e gioia di essere a casa a servire. Capisco che al centro c'è un unico desiderio, stare dove la Provvidenza ti vuole.

 

La vicinanza a papà aiuta a vedere la vita dall'ottica del malato. Il reparto Stroke Unit è un capolavoro di tecnologia, ma al "paziente" preme soprattutto l'interessamento umano. Queste stanze, che non sembrano stanze ma centrali di astronave, danno al malato più inquietudine che sicurezza; il rigore degli infermieri spesso è sentito come castigo più che protezione. In mezzo a tanta distanza, c'è anche molta tenerezza, specie nei giovani medici. Anche la Liturgia delle Ore la recito come dalla ottica di un malato.

 

Che senso ha la mia vita? Soffro; sono di peso; non ci sono margini di soddisfacente guarigione. "Signore, non sforzarti di essere insensibile!" (Isaia) . Oltre alla preghiera di intercessione, dico quella di perdono e di ringraziamento. Se anche non potrò più farne, ti ringrazio Signore dei bellissimi Cammini che mi hai donato. Soprattutto cerco ora di vedere e rendere grazie del tuo amore, o Dio, che sai dare un senso, di offerta, sacrificio, redenzione, ad ogni istante del mio dolore. E così anche gli aghi delle flebo, le fatiche di una forzata immobilità, le paure ricorrenti nel cuore, ricevono una strana fortissima luce. Il giorno e la notte divengono sopportabili, significativi, perfino belli, come in cammino.

 

Finisce un giorno ricco di segni: tante persone incontrate a Pizzano, vicine ad Angela e a tutti. Oscar, Lorena, Marco, Mara, Elisa, Alessandro, Elda, Loredana, Monica, Guido, Idalgo, Mirella, don Luca, don Riccardo, Andrea, Luisa, Stefania, Cristian, Barbara, Gianluigi, Antonio, Rosa, Adriana, Patrizia, Giuliano, Carla, Nino, Arnaldo, Federica ... 

Alla messa dico che inizia oggi, fecondato da tanto amore-dolore, una speciale attenzione ai giovani, con i quali condividere un cammino di amore-gioia. Quasi a conferma di questa direzione, in tv mi lascio avvolgere da un film dolce e "leggero", dove la "danza" è simbolo di felicità piena, universale, quasi soprannaturale: "Whe shall Dance". Dio è somma leggerezza.

10 Gennaio 2013 Giovedì

Giorni veramente belli. L'impatto travolgente con la vecchiaia-malattia (visita a Lorenzi Angelo e Natalina Zannoni) non toglie la leggerezza al cuore. Quasi un dovere di rimanere allegri, di cogliere tutti i motivi di piacere e letizia, per arginare la fatica e sostenere il servizio. La preghiera è la grande potenza dell'anima, dobbiamo divenirne apostoli, maestri; è il regalo più grande che possiamo fare. Pregare anche per quelli che non ne sono capaci. 

 

Virginia Woolf: "Gita al faro". Romanzo interiore, attraverso uno sguardo attentissimo e amorevole a cose e persone. L'Autrice, malata fin dalla giovinezza, bella, languida e altera, trasforma questa condizione in una sensibilità che diviene arte e capolavoro. Romanzo sulla attesa e il sogno. La promessa di una gita al Faro, è occasione per una "epifania" di emozioni, ravvivata dalla preparazione. Gita rimandata per mille motivi, ora il maltempo, ora la fine delle vacanze, ora la mancanza di compagni. Alla fine quando si relizzerà, sarà gioia grande, ma con esiti diversi dalla promessa. Penso al mio viaggio a Lourdes, rimandato, forse mai più possibile ... a quale vita nuova e bella accende e accede.

 

Riordino, a cerchi concentrici; dal generale al particolare: registro dei defunti, intenzioni delle Messe, sacrestia, agenda 2013. La parrocchia ha un suo universo istituzionale, curando il quale la parte essenziale sarebbe svolta. In certi momenti penso veramente che serietà ed efficacia passino attraverso la semplice cura istituzionale. Poi so che non è vero, che anche le istituzioni sono nate da un entusiasmo, da un atto d'amore creativo. E' buffo: il pellegrino randagio che diviene appassionato uomo d'ufficio. In sostanza quel che conta è solo l'amore.   

 

Zucchero -- Ridammi il sole - YouTube

11 Gennaio 2012 Venerdì

Notte passata a programmare le benedizioni. Lavoro semplice, ma con tante variabili, così arrivano le 2.00. Al momento di coricarsi, m'accorgo che qualcuno, facendo le pulizie, ha lasciato la finestra aperta. Impressione di dormire in un freezer; difficile prendere sonno. Al mattino mamma dice: "hai fatto bene a rimanere a casa, così puoi stare al caldo". 

 

Lavorato per ore al programma, valutato incastro con impegni parrocchiali, vicariali, diocesani; valutate lunghezza di vie, alternanza fra paese e campagna, strade lontane e vicine, abitate e deserte. Controllati i numeri, la distribuzione dei giorni, il calendario, gli elenchi. Presento orgoglioso a Lorenza il lavoro, per un controllo. Ma così, tanto per fare, perchè me lo chiede, sicuro della esattezza del programma, sulla cui raffinatezza difficilmente una mente semplice sa cogliere la geniale organizzazione. Lorenza più tardi telefona: "Ha dimenticato cinque vie!".

 

Ancora Virginia Woolf. Leggo inizio di "Una stanza tutta per sè" attento a quel modo di procedere mentale e narrativo che è il "flusso della coscienza". Ha davanti un compito: riflettere sul rapporto fra donne e romanzo. Non mi interessa tanto il tema in sè, ma il modo in cui procede la sua riflessione. La postura, l'ambiente circostante, i rimandi culturali, l'incedere dei piccoli eventi attorno a lei nello spazio di due giornate. Con lo stesso metodo, in una umida notte di gennaio, inizia la riflessione su giovani e fede.

 

Colpisce lo stile narrativo di Gerry nella pagina degli ospiti. Acuta la scelta di raccontare la storia a puntate. Intensi i passaggi, edificante la fede. Un barista scrittore e maestro. 

12 Gennaio 2012 Sabato

Giornata bella anche questa. Il lavoro in vista delle benedizioni è una grande preparazione a questa festa dell'incontro. Volutamente porto io gli avvisi delle prime settimane, per entrare in ambiente. Il mettersi per strada, favorisce rapporti molto intensi. Il papà di Susanna Gelli racconta la sua collaborazione con la parrocchia delle Budrie, per i campeggi estivi. Sul tema fede e giovani capisco l'importanza di questi momenti di fede, scoperta e comunità.

 

Proseguo il viaggio in bici fino a Monteveglio, per fare visita nella Casa di Riposo "I Ciliegi" a Marta Poppi, sua sorella Maria e Tina Maccaferri. Alla passerella sul Samoggia ricordo quanto questa opera debba a Luigi Balestri. Per suo costante interessamento è bella e sicura come ora la vediamo. Piccola cosa, verrebbe da dire; realizzo che mentre fare un ponte per una grande strada è utile, attraversare una passerella dà gioia. Nessuno si emoziona in una autovia, ma passare il fiume da qui, genera sempre una intima letizia. Differenza fra le opere grandi e quelle piccole. Le opere piccole possiedono il segreto della gioia.

Dovrei essere a Beziers. Dopo la messa prefestiva, prepararmi alla grande domenica in cammino, fino a Carcassonne. Magari incrociando una chiesetta di campagna, dove partecipare ad una terza liturgia del Battesimo di Gesù. Probabilmente sarei fisicamente molto provato: abiti lisi, pelle arrossata, occhiaie di stanchezza. Invece sono a casa, riposatino e pulitino. Nostalgia di fatica, di pensieri arditi, di emozioni forti. Tuttavia confermo la non minore intensità di queste ore, la non minore gioia, il non minore senso. E' importante tutto ciò che sta accadendo e meravigliosa l'armonia fra il viaggiare e servire, sognar d'andare e rimanere.  

 

Dal Samoggia al Canal du Midi. Leggo nelle guide che, da Narbonne a Carcassonne, c'è la possibilità di fare in bicicletta un percorso paesaggisticamente straordinario, che l'Unesco ha dichiarato patrimonio dell'umanità: Il Canal du Midi, coi suoi 42.000 platani secolari, i ponti di pietra, le stradine sterrate, pieno di barche nella stagione estiva, di silenzio in inverno.

13 Gennaio 2012 Domenica BATTESIMO DI GESU

Tre "grazie" in questo giorno: il battesimo di penitenza, di Spirito, di ascolto. Coltivare il bisogno di purificazione, il cui segno più chiaro è la sospensione di ogni giudizio verso i fratelli. Invocare il "bagno dello Spirito", perchè Gesù e il Padre lo hanno promesso, affinchè ci possieda col suo amore. Infine sforzarsi di ascoltare Gesù. Ricorre l'anniversario di don Giuseppe Dossetti, altissimo testimone e maestro di ascolto della Parola.

 

Giovedì 17 Gennaio, memoria di S. Antonio Abate, l'atteso giorno di Lourdes. La Provvidenza mi ci sta facendo arrivare, in modo diverso e più bello. Un santo "folle" è S. Antonio, libero, diverso, fuori da ogni schema. Dio è originalità, eccesso. Massimo Bonifati comunica che se riprogetto il viaggio Ventimiglia-Lourdes, sarebbe contento di esserci. Fa molto piacere e gli dico: " Forse dal 14 Aprile ..." Anche mamma Adriana ne è contenta.

 

Desidero ritornare un poco in silenzio. La prossima settimana iniziano le benedizioni alle case. Il Battesimo di Gesù è anche l'avvio di una grazia di conversione e apostolato. Gesù dopo il Battesimo fu condotto dallo Spirito nel deserto, ove rimase quaranta giorni e quaranta notti. Sospensione del diario, almeno per una settimana.

 

16 dicembre 2013 Mercoledì

Ore 17,00 Suono al campanello di Maria Zannoni Piccinini per la benedizione pasquale. Al primo squillo nessuno risponde. La sua vicina, Gloria Serra, mi assicura della sua presenza in casa. Ripeto la chiamata e trovo Maria in ottime condizioni, di animo e salute. Dopo il saluto e la preghiera, realizzo che è il giorno e l'ora dell'atteso arrivo a Lourdes. Dopo 800 km di bicicletta. Nevica fuori, anche in Francia nevica. Sarebbe stato un arrivo drammatico, epico, segnato da freddo e immane fatica. Impresa che avrei pagato con alcune settimane di debilitazione e premiato con perenne senso di soddisfazione. La Provvidenza ha disposto diversamente, forse per il bene mio e dei piumazzesi. "E' solo rimandata" dice benevolmente Tomaso. Sul tinello di Maria Piccinini spicca un' immagine della Madonna a Bernardette. Mi commuove vederla: Lourdes non si dimentica di me, nel giorno e ora del desiderato arrivo. In casa, mamma sta seguendo il rosario in diretta dalla Grotta; piove, fa freddo. "Avrei dovuto essere là" dico. Alla benedizione sussurro alla Vergine: "Se mi vuoi, che prima o poi io arrivi"

Il vangelo del giorno parla di Gesù che accoglie e guarisce tutti i malati. Durante la visita in ospedale, papà dice quanto gradisca le visite delle persone: "Dopo sembra di stare meglio". Capisco allora che la mia Lourdes è innanzitutto qua, a casa, con le persone sofferenti e malate. Sul tavolo di Ilenia Poltronieri c'è il libro di R. Bach"Nessun luogo è lontano". Appunto.

20 gennaio 2012 Domenica. "A Cana di Galilea Gesù muta l'acqua in vino"

La settimana di silenzio è stata bella: grazie, Signore. Benedizioni nelle case. Da Baggiovara papà viene all'ospedale di Castelfranco. Quasi ogni giorno nevica. Il cambio di ritmo coglie impreparati e, mancando i momenti di pausa, spesso ci si trova nell'affanno. Come tanti. L'atmosfera di casa cambia: pure la presenza di un anziano riempie, dà calore e vita; ora manca. Tutti sono importanti e preziosi; anche quando, dopo un po', i malati fanno capricci.

 

Periodo con tanti libri e "dialoghi" con scrittori. Ad una persona che le chiede come cominciare a scrivere, Susanna Tamaro suggerisce sicura: "tenendo un diario". E' come un incoraggiamente a riprendere. Il proposito di attenzione ai giovani incrocia due esperienze: la festa dell'Oratorio di ieri, con cena e presentazione ufficiale del Personaggio-tema 2013 e del Campo Estivo. C'erano circa 25 giovani, uniti, diversi, inseriti. Nessuno lì a caso, nessuno isolato; tutti con una loro storia, un presente e una speranza. Si respira una continuità col Campo di Arenzano, una preparazione al prossimo di Torino, un entusiasmo e un senso. Poi una bella e-mail che recita: "I giovani vanno amati, non solo con la presenza, ma col cuore. Non si può amarli senza cura, senza attenzione, senza perseveranza ... senza cuore!"

 

Il vangelo del giorno lo commento in un modo rilassato, dialogico, forse un poco indisponente, per eccesso di confidenza-compiacenza. Alla luce della scuola barsottiana, "sento" il tema della nostra vocazione a "testimoni della luce", in una vita semplice, umile, contrassegnata da intima gioia, significata dal vino. A messa oggi siamo proprio pochini, per le influenze e il maltempo. Malate pure suor Pavana, suor Flora e un poco suor Theresa. Un abbraccione terapeutico a tutte. La fede non teme queste difficiltà, ma esprime la sua forza nella capacità di sorridere in ogni genere di difficoltà. All'ospedale, oltre a papà, incontro tanti piumazzesi, fra cui Elide Bergonzini, sempre con la corona del rosario in mano, saggia, forte, dignitosa. Prego perchè questa sua fede alta, feconda, sia perfetta con la forza del sorriso.

 

Nella festa dei giovani imparo a conoscere la canzone di Laura Pausini "Benvenuto" che cantano in coro a squarciagola. Senso di accoglienza a tutto quello che la Provvidenza manda, vedendo il buono anche nelle cose piccole e difficili. Mi colpisce e commuove l'incipit "pellegrina" con l'immagine del cammino e dei passi. Di rimando dono loro un'altra canzone, molto bella, che pure ha l'immagine del viaggio, suggerendo che il "Dio cercato" è dentro di te.

 

La geografia del mio cammino - Laura Pausini - YouTube 

22 gennaio 2012 Martedì

Il deposito della virtù si sta esaurendo. Ordine, lavoro e preghiera hanno il fiato corto. "Se non ora, quando?" Grazie, Signore, di questa giornata, non particolarmente attenta ai giovani, se non un po' a Fabio, prossimo a finire gli esami in Economia; ad Andrea appassionato alla corsa; a Wainer e il suo bel rapporto con la fidanzata. L'immagine più forte è quel cielo azzurro, su via Galante, con lievi nubi bianche e il pensiero alle persone malate incontrate, vicine alla morte. Che senso ha per loro l'armonia della campagna, la primavera vicina?

 

A Rina Fiumi, di via Salvetto, parlo del paradiso. "Ci sarà?" mi domanda con gli occhi accesi. "Comunque se un giorno scoprirò che il Signore, la Madonna e i Santi ci sono, bene; se no, pazienza!" Durante la messa cerco tutto quello che mi parla del "dopo". Dio non vuole sminuire questa vita, ma il senso profondo della fede è quanto rimane per sempre. "Accumulate tesori nel cielo" recita l'antifona dei Vespri. Alla consacrazione si dice: "Questo è il calice della nuova ed eterna alleanza". il vino, prima è succo dolce, poi si trasforma in bevanda carica, inebriante. E' il rapporto fra la vita di adesso e il dopo. Medesima e diversa. "Annunciamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua Risurrezione ..." Fortunata la vita che ha scoperto il Cammino.

 

In un dialogo con l'Arcivescovo parlo della parrocchia, della chiesa inagibile, di papà e anche dello strano desiderio di andare a Lourdes in bicicletta. Ricevo approvazione immediata, netta: "dal 14 Aprile al 25 Aprile va bene" dice. E' come una consegna, una responsabilità, ne sono quasi intimorito ...  Lauro e Teresa presentano il loro progetto di Orvieto-Roma a piedi, per l'Anno della Fede, in Giugno. A Casa Vignoli i nomi che maggiormente risuonano sono Negreira, Oliveiroa, Cocurbion, Muxia ... per il Cammino di Fisterra, in Luglio. 

 

A una dico: "Ho scoperto la Pausini", risponde: "Ti faccio conoscere Bruce Springsteen". Sapevo della sua vicinanza alla fede cattolica. Ascolto alcuni brani, ne condivido uno, quasi a proclama del lavoro di progetto, servizio e fede cui voglio dedicarmi.

 

"Le mie mani si sono indurite a forza di lavorare su un sogno,
a forza di lavorare su un sogno.
Lavoro su un sogno
anche se i problemi mi suggerirebbero di restare coi piedi per terra,
lavoro su un sogno
perché il nostro amore scaccerà via ogni problema."

 

Bruce Springsteen - Working On A Dream - YouTube

23 gennaio 2013 Mercoledì

Caro Massimo, ormai il conto alla rovescia è di nuovo partito. Che tu possa venire o meno, che ci si possa andare o no, non impedisce il fervore della preparazione. Questi viaggi sono una cosa sola con la vita, col suo senso e l'impegno che comporta. Poichè saremo compagni per tanti giorni, è giusto metterci in sintonia interiore. La mia disponibilità ad incontrare il Dio che mi si rivela in te è piena, così l'impegno ad alimentare la Presenza che in me ti si offre.

 

Sarà una festa ma anche una prova. Tanti sono partiti "amici" per un viaggio e tornati carichi di insofferenza. Il viaggio-pellegrinaggio rivela la parte più profonda dell'anima, quella luminosa e quella oscura: innanzitutto a se stessi, di cui l'altro fa da specchio. Prepariamoci a questa difficoltà, sapendo che, una volta superata la prova, saremo migliori e il rapporto per sempre.  

Condiviso coi parrocchiani questo cammino perchè sono un sacerdote e perchè è bello fare così. La gioia e l'impegno, condivisi diventano più grandi. In questi giorni incontro tanti malati, il tema della morte mi è sempre davanti. Così mi sforzo di guardare alla gioventù, al tema della vita e della educazione. Mi lascio coinvolgere dalle vicine elezioni, chiedendomi quale sia la scelta migliore, la prospettiva per superare questo momento storico difficile. Tutto questo non è estraneo al viaggio, ma vi entra pienamente e la vita risulta ancora più preziosa, l'amore più ardente, l'impegno più serio. Sono certo che gioverà al tuo rapporto con la famiglia e il lavoro.

 

Quando io parto per un pellegrinaggio, specie impegnativo e lungo come questo, faccio sempre conto di morire. Nulla di deprimente, ma enorme stimolo a mettere a posto le cose, a prepararsi ad una risurrezione, che è la vita "piena di salute e perenne allegria" una volta tornati a casa, ma è anche preparazione a quell'altra vita, di cui ogni pellegrinaggio è simbolo, sentendo che non c'è opposizione fra questa vita e quell'altra, ma una entra felicemente nell'altra e le prove che vi si incontrano sono piene di senso, come le fatiche di un bel viaggio. 

 

Caro Massimo, ringrazio Dio di averti messo al mio fianco, come l'angelo Raffaele accanto a Tobia, l'uno per l'altro. Desidero in quei giorni pregare tanto, per ringraziare, per chiedere, per vedere. Desidero portare nelle nostre borse tutti i parrocchiani e presentare a Maria il bisogno e la gioia di tutti, certi che Ella le esaudirà. Al Vescovo ho promesso che pregheremo ogni giorno per le vocazioni sacerdotali, perchè nel mondo non manchi il tesoro più grande: Gesù.

24 Gennaio 2013 Giovedì 

Caro Gesù, una giornata tutta per te. Tu sai che ti amo, però mi fai pensare che non te lo dimostro; che il cuore è lontano da te, perchè pensa sempre ad altro. Non è sufficente Tu sia "sullo sfondo". L'amore per Te è un fatto spontaneo, c'è o non c'è; nello stesso tempo è frutto di un impegno e di una volontà, specialmente con la preghiera. 

Amarti significa lasciarsi amare.

 

Fra pochi giorni dimettono papà dall'ospedale. Ci stiamo preparando al nuovo periodo mettendo maniglioni per casa dove potersi attaccare. Più uno è debole più ha bisogno di appoggi, più va assistito: così il mio rapporto con te, o Signore. In ospedale incontro giovane piumazzese, Valerio Russo, da anni fermo a letto, per un incidente d'auto, in cui morì anche la mamma. Quale è il senso del nostro incontro? Chiede "volontari" che vadano a trovarlo.

 

Marilena Golfieri parla di Simone Frignani e il suo "Cammino di San Benedetto", della Via del Sale, della Via dei Malaspina ... gente che fa del Cammino una ragione di vita. Segni belli del nostro tempo, ma anche della sua penosa inconsistenza: "Facciamo tanta fatica a scoprire e segnare un sentiero, poi la natura se lo riprende, perchè nessuno lo percorre". Non basta la buona volontà, o il lavoro generoso di uno. Solo quando c'è comunità e continuità si costruisce qualcosa. E' il valore della chiesa: opere buone piccole, concrete, ispirate, continuative. Il male del nostro tempo è la dispersione delle buone intenzioni.

 

Pare che Dio voglia essere di nuovo conquistato

con un amore "più forte degli altri"

che abbia carattere, energia, forza ...

 

"Well there’s another dance
all you gotta do is say yes
And if you’re rough and ready for love
honey I’m tougher than the rest"

 

Bruce Springsteen - Tougher Than The Rest - YouTube

Invece di incontrare Dio in una giornata tranquilla di ritiro, la chiamata di Letizia e Tonino Sarti, il lutto di Luigi Stanzani, la "giornata del Ricordo", riportano fra le onde torrentizie del dolore e dell''azione. San Francesco di Sales insegna che la preghiera non toglie nulla ai nostri impegni e al gusto della vita; dona piuttosto loro perfezione di amore, generosità e pace. Giro per il paese perfettamente compreso da questa consapevolezza, gloria della fede e dell'apostolato. Auspico e prego venga presto una stagione con tanti sacerdoti e anime apostoliche. 

26 Gennaio 2012 Sabato

"Gesù, maestro, abbi pietà di noi". Inizio giornata con la preghiera dei dieci lebbrosi che chiedono di essere salvati. Gesù li guarisce. All'unico che torna per ringraziare dice: "Non sono stati guariti tutti e dieci? Uno solo è tornato ... Va, la tua fede ti ha salvato". 

 

Sono in difficoltà, da tutti i punti di vista. Ti offro Gesù tutto quanto. Vivo orizzonti di senilità e malattia. Celebrazione funebre di Francesco Garavini, rimasto a lungo dentro e fuori gli ospedali, con infermità crescente. "Dieci anni prima, dice il figlio, cominciò la mamma e rimase cinque anni a letto". Società di anziani e infermi, che la tecnica sanitaria, cui va infinita gratitudine, trasforma in uno "status", una condizione stabile e prolungata. Quale è il senso? 

 

Luigi Stanzani pure è partito: malattia relativamente breve la sua, ma rimane Clara da sola e in gravi difficoltà di animo e salute. Vedo figli e nipoti attorno, trasformati, ingentiliti, umanizzati, pacificati da questa esperienza di dolore e amore: è questo il prezzo e il frutto?

 

Non sto bene, anche fisicamente; non senza colpa mia. Cerco di vivere il momento difficile con mitezza e fiducia. Anche se l'efficenza cala, tante cose vengono trascurate e tutto risulta faticoso, quasi sforzato. La sera non riesco a non fermarmi alla tv e seguire la campagna elettorale: sconcerto alla vicenda dei Paschi di Siena. Perchè succedono queste cose? Avidità? Stupidità? Irresponsabilità? O non è il frutto di una infernale schiavitù, cui tutte le cose, quando si allontanno da semplicità, piccolezza, realismo e fede, vengono inghiottite? 

 

Riprendo in mano proposito di preghiera, carità e laboriosità. Non è male passare momenti di "disimpegno": l'efficenza e l'organizzazione, alla fine, danno sempre più valore alle cose che alle persone. Così ascolto il figlio di Franco, il nipote di Luigi, incantato di fronte alla loro sapienza e dedizione. Dio ha reso buono il nostro sacerdozio, grazie anche ai difetti, a quel "vuoto" che diviene spazio alla carità. Ora il cammino si rivolga anche ai bimbi e giovani, per realismo, per evitare visioni parziali, correndo insieme, nello spirito gioioso del "vino nuovo"

Ti ringrazio, Signore. Tante ferite lenite e speranze riaccese. Valentina e Giuseppe portano la piccola Mia, Andrea e Daniela arrivano con Alessandro. Dovevo io andare da loro, invece "sono i bambini che vengono a me". Guardare il mondo coi loro occhi. 

 

Quello che tutti cerchiamo è camminare insieme. Nessuno vuole maestri o discepoli, servi o padroni, idoli o ammiratori. Tutti vogliamo solo una persona che ci voglia bene e ci stia al fianco. Sempre. Col cuore. E' così semplice essere e fare felici! Ricominciamo subito.

 

Negramaro -Ti è mai successo . testo a colori - YouTube

 

27 Gennaio 2013 Domenica

Incontro Francesco Gandolfi, attraverso papà Carlo. Racconta che per un clima umano e didattico non soddisfacente, ha cambiato facoltà, da Giurisprudenza a Chimica. Ne parlo con Alice Minelli: sarebbe bello che la chimica unisse non solo le molecole ma anche le anime.

 

Durante la Messa, tenendo nelle mani l'Eucaristia, realizzo quale singolare grandezza sia il sacerdozio. Ripenso a tutte le volte che ho fantasticato su come sarebbe bello essere sacerdote scrittore, sacerdote atleta, sacerdote cantante, sacerdote musicista, sacerdote manager, sacerdote calciatore, sacerdote ballerino, sacerdote clown, sacerdote psicologo, sacerdote bello ... Realizzo come tutte queste seconde parole, non aggiungono nulla alla prima, che anzi sono inutili, forse d'impiccio, a grandezza e efficacia del semplice sacerdote. 

 

Cosa fa scegliere, in un treno semioccupato, di sedere in un posto piuttosto che in un altro? Quella epidermica e immediata decisione fa prediligere una vicinanza? La signora sui cinquant'anni davanti a me estrae dalla borsa un libro: Ivan della Mea - "Il sasso dentro". Mai sentito nè autore, nè titolo. Da abito, movimenti, acconciatura, capisco l'indole intellettuale della mia dirimpettaia. Non uno sguardo, nè una parola, ma quel libro rimane nella memoria: sul web imparo tanto dell'autore, un vecchio comunista, di quelli, mi pare, onesti, sinceri, intelligenti, e per questo di seconda linea. Guardo video del suo funerale, nella sede ARCI di Corvetto e trovo tanta anima piumazzese in quel contesto, quel pensiero, quei discorsi ...

 

Mi impegno moralmente, stamattina davanti a tutti, parlando della grazia e dovere di ascoltare Dio nelle Sacre Scritture. Dico che è una Parola calda più di una carezza e illuminante l'oggi più di un giornale. Ci credo. Stop dunque a tutto il resto. Il viaggio qui si fa davvero avventuroso, sorprendente, entusiasmante, in due.

 

Chiara - Due Respiri - YouTube

28 Gennaio 2013 Lunedì

"Gesù apparirà una seconda volta, senza relazione con il peccato, a coloro che lo aspettano per la loro salvezza". Vivere la fede, significa aspettare Gesù. La Parola attesta che egli "non è entrato in un Santuario fatto da mani d'uomo, ma nel cielo stesso". La nostra attenzione al "dopo", al "oltre" questa vita e la morte, si fa ora più vivida, spasmodica. Lutto per Paola Roffia, moglie di Abele; per Augusto Maccaferri, papà di Evelina e suocero di Gianni Vignoli; per Giuseppe Maccaferri zio di Gabriella.

 

Papà Misaele ha straordinarie qualità di intrattenitore. In ospedale, attorno alla sua carozzina, si crea quell'universo di relazioni, compagnia, allegria, saggezza, umanità varia, che solo uno sguardo acuto e ampio sa creare. Caustico nei giudizi, spietato nella sincerità, affettuoso nelle battute, vigoroso nelle direzioni. Decide lui che argomenti affrontare o tralasciare, che tempi dare o trattenere. La malattia lo ha intenerito, reso più sensibile, delicato, aperto. Al suo vicino di letto, Dante, preso da un attimo di commozione, dice sincero: "anche a me capita qualche volta improvvisamente di piangere". 

 

Notizia che a Bazzano le Suore Minime lasciano la parrocchia, pare per inagibilità della casa. Occasione per ravvivare lo sguardo alla Comunità di Piumazzo, in una attenzione di amore, riconoscenza, sostegno. Intercessione perchè la loro vocazione di consacrate a Cristo, trovi nella nostra terra quelle condizioni buone per una loro crescita nella gioia e pace, sul carisma di Madre Clelia. Oggi S. Tommaso: auguri a Tomaso Ferrari e Marilena. 

 

Sabato prossimo avremo indicazioni più precise sull'iter della messa in sicurezza della Chiesa. Regione Emilia Romagna e Sopraintendenza, in accordo con le Istituzioni Ecclesiastiche, hanno deciso di procedere al Piano di Ricostruzione inerente gli edifici Storici e di Culto, tenendo come unici interlocutori le rispettive Diocesi, non le singole Parrocche. E' una notizia cattiva e buona: cattiva perchè così i tempi di intervento si allungheranno, buona perchè non siamo lasciato soli nella impresa.  

29 Gennaio 2013 Martedì 

Folla grande, commossa, al funerale di Paola Roffi. Abele è bravo, a scrivere pensieri d'amore, di gratitudine, di sapienza, letti con voce chiara e sincera davanti a tutti. Paola, moglie, madre, "lavoratrice". Amante delle tombole, raccontano di quelle volte, che tornando con le amiche, alle 23,30 di sera, diceva tranquilla: "adesso vado a fare i tortellini". Poco sonno anche per me stanotte, per tanti lavori da fare. Bisogno di riposo, soprattutto di ritornare al centro dell'anima. Vedo programma su don Giuseppe Dossetti: incanto di fronte a quel viso, quei movimenti, quel pensiero, quelle parole, quelle scelte. 

 

Energica Paola ma non di meno Augusto Maccaferri, di cui pure oggi celebro le esequie. Fisicamente fortissimo, impressionante mangiatore, lo si vedeva, dicono, alle 14,00 del pomeriggio zappare l'orto nel mese di luglio. Accomunati dal lutto lo stesso giorno, entrambi, Paola e Augusto, nascono in Gennaio e muoiono in Gennaio. Al pomeriggio c'è la Messa, per esprimere il senso di una scelta sostanziale e non solamente emotiva. 

 

Papà dimesso dall'Ospedale. Come rinascesse una ennesima volta. "Le donne sono le più straordinarie creature che esistono" dice alle infermiere, salutandole, ringraziandole, alludendo, serio e affettuoso, non solo a loro, ma anche alla sua Adriana. Malattia ed età, indeboliscono gambe, arterie, udito, ma affinano e rafforzano verità di sguardo e giudizio.

 

Mi sto accorgendo di capire i vecchi più dei giovani. Non lo vorrei, ma è così. Nel mio girovagare serale sulle parole, se per cultura o curiosità non so, reincontro la lezione di Pier Paolo Pasolini. "Nulla è più feroce della banalissima televisione" dice. Il tema della omologazione giovanile, grandezza e declino della cultura popolare, apologia dello scandalo, miseria di ogni istituzione rassicurante. "Scrivo queste cose sui giovani, perchè li amo".   

 

Pasolini ed i giovani [sub. english] - YouTube

Anche la natura conosce una certa omologazione, identità di forme e comportamenti.

(Colombi sul filo, in via Lunga, vicino alla casa di Giuliano Tedeschini)

30 Gennaio 2013 Mercoledì.  8° anniversario arrivo a Piumazzo.

La vita è risurrezione. Le considerazioni di ieri sulla difficoltà di comunicazione, comprensione, comunione con l'universo dei giovani, quel probabile grande educativo, non deve abbattere, ma convertire. La vita è risurrezione. Questo insegna Gesù. Impegnarsi non tanto frontalmente sui giovani, ma sulla verità, su quello che conta, che ha consistenza, futuro, spessore. La fede sopratutto, la Parola, l'antiedonismo.

Non me se ne voglia, se quale simbolo di questa "ripresa", di questo coraggio operativo e interiore, ancora una volta metto ... una bicicletta! Adesso va così! Non mi par vero se, nella primavera 2013, si realizzerà il sogno. La risurrezione è fatta anche di questo piccoli simboli.  

La chiesa è guidata dallo Spirito. Questo non significa che il suo cammino non sia faticoso. Cadute e regressi sono possibili, per mancanza di fedeltà, non di Spirito. La lezione pasoliniana mette in guardia da uno stile "rassicurante". Gesù sarebbe daccordo, dicendo: "voi siete il sale della terra"; ha detto però anche: "voi siete la luce del mondo". Da attento lettore di Marx, Pasolini vede il bene nel fermento, nella contrapposizione, nella antitesi. Il male nello status quo, nell'acquiescenza, nella "rassicurazione". Anche la fede considera fondamentale questa dinamica, quando all'inizio di ogni messa, e al termine di ogni giorno, invita a chiedere perdono dei peccati. Nessuna acquiescenza, nessuna tranquillità, ma impegno continuo, dentro se stessi. La fede comporta nel contempo "Amore, gioia, pace ...", beni non dati per scontati, da perseguire a loro volta nella preghiera. Pur suggestiva la lezione dialettica delle "sinistre", nulla da aggiungere alla mirabile completezza della fede cristiana.

 

Per errore di "Breviary", medito lungamente, come vangelo del giorno, Luca 10 1-9. La prospettiva è quella di un apostolato itinerante: "andate", povero "non portate borsa", leggero "pace a questa casa",  riconoscente "mangiate quello che vi verrà messo davanti", dignitoso "l'operaio ha diritto alla sua mercede", orante "pregate il padrone che mandi operai", caritatevole "guarite i malati; vicino a voi è il Regno". Mi pare tanto chiaro, coniugando la lezione pasoliniana a questa pagina del vangelo, come sia opportuno un apostolato più libero dai legami di cattivi staticismi, liturgismi, moralismi, giuridismi. La santità riscatta anche le impostazioni oggettivamente più limitate e ambigue. Ma anche le forme sono importanti.

 

Questo apostolato itinerante, leggero, evangelico, io non potrò farlo, pur desiderandolo con tutto il cuore. E' il prezzo del mio prezioso carisma, che richiede di essere pagato, per la sua manifestazione. Potenza fecondante del sacrificio. Presto altri realizzeranno questo ministero, che è il primo e il più antico; verrebbe da chiamarli "Apostoli di San Giacomo", pellegrini a vita, per il vangelo, la missione, la pace, la letizia, in gioiosa povertà, condivisione, preghiera continua, proiettati al Paradiso e ad una chiesa edificata all'istante, nell'atto della fede. Li vedo con un abito tipo poncho, col loro sacco sulle spalle, a riempire il mondo di verità e letizia.

 

Dell'apostolato attuale mancherà quella relazionalità famigliare, dolcissima, edificante, "rassicurante", sperimentata in questi giorni, salutando i morti e visitando gli infermi. Incontro struggente con Ada Monari vedova Gregori e sua nipote Angela, che la assiste, quando i figli lavorano nella macelleria. La bambola in braccio, cui ha dato il nome Martina, trattata come fosse la sua bambina: la accudisce, la mette a letto, le parla spesso, la ascolta. Anche Angela ama le bambole, le compra di nascoso per sè, vivendo insieme questo grande sogno di affetto, gioco e tenerezza. Queste cose, ad un ministro pellegrino verrebbero forse celate; un parroco "residenziale" invece può vedere, godere e offrire. Gioia di essere qua da otto anni.

31 Gennaio 2013 Giovedì 

Concludo questa quarta tappa del viaggio della fede, notando una telefonata questa mattina, di una signora da Bologna, presente al rosario e al funerale di Paola Roffi. "Come mai non è stata celebrata la Messa?" chiede con voce umile, emozionata, motivata. "In tanti ci siamo fatti questa domanda e siamo rimasti molto male, come l'assenza di qualcosa di fondamentale". L'istinto è di mettersi sulla difensiva, dire che i funerali si possono fare in molti modi, che sono i parenti alla fine a deciderne la forma. Invece lo Spirito suggerisce il silenzio, il cogliere l'aspetto buono, vero, di quella telefonata, la grazia oggettiva, imparagonabile, della Eucaristia.

"E' mancato - continua - quel calice alzato, la grazia di Dio che assume e consacra il dolore".

"Ha ragione signora, rispondo, ma è stato bello anche, rispettando la volontà dei famigliari, sottolineare la dimensione del cuore. Messa, per Paola, sono stati quei quattro anni di letto".

"La ringrazio - conclude - del modo con cui ha ricevuto i presenti, del suo sorriso: così devono essere i pastori; Il Signore non le tolga mai quella dolcezza, che solleva le anime e le accoglie"


8° anniversario. "Grazie!! perchè come una CORTECCIA, ci custodisci e ci fai crescere"

 

Springsteen - If A Should Fall Behind sub ita - YouTube