PER RIFLETTERE
La dignità dell’uomo
Per me, è il testo più importante della storia umana.
S’indirizza a tutti, credenti e non, e rimane dopo venti secoli, l’unica luce che brilla ancora nelle tenebre fatte di violenza, di paura, di solitudine in cui è stato gettato l’Occidente dal
proprio orgoglio ed egoismo». Con queste parole Gilbert Cesbron sintetizza le
Beatitudini. Nel Vangelo di Matteo le Beatitudini non
sono un discorso qualsiasi ma “il discorso dei discorsi”, il programma di vita che i discepoli di Gesù devono abbracciare e far diventare “luce del mondo e sale della terra”. Dalla cattedra della
montagna Gesù non pronuncia delle semplici esortazioni o delle raccomandazioni; parla con autorità, legifera, detta un nuovo codice di vita, delle nuove regole di comportamento. Le beatitudini
non sono facoltative, non riguardano un numero ristretto di persone: sono i nuovi comandamenti del cristiano. Infatti come Mosè è salito sul monte per ricevere da Dio le tavole della legge, così
Gesù sale sul monte per consegnare la nuova alleanza ai suoi amici. Qual è la differenza fondamentale? Sostanzialmente un nuovo modo di concepire il rapporto con Dio. La legge antica ha un
linguaggio giuridico, la seconda esperienziale; la prima sembra “calare dall’alto”, la seconda passa attraverso una “parola che si è fatta carne”. Mi spiego meglio. Gesù per primo è il “beato”
proprio perché povero, mite, puro di cuore e così via; sembra dirci: “Io ho provato la strada della povertà e vi assicuro che è la via migliore, la strada di una nuova umanizzazione, un codice
comportamentale che vi renderà veramente felici”. Gesù propone come modello non delle parole scritte su tavole di pietra, ma la sua stessa vita, la sua esperienza, i suoi sentimenti, il suo
cuore. Le beatitudini non sono solo la “Magna carta” del cristiano, ma anche “luogo antropologico” che rivela all’uomo la sua vera identità. Vi è un luogo profondo nell’animo umano che rimane
sconosciuto, quasi velato; le Beatitudini rivelano questo luogo, svelano all’uomo il senso della sua vera natura, fanno riemergere l’antica effige, la sua vera natura di figlio, la dignità
dell’“imago Dei”. Sulla montagna delle beatitudini Gesù non ci parla di Dio ma dell’uomo, rivela la vera e autentica dignità della natura umana.
L’ipocrisia è un virus nell’ombra, la preghiera lo vince!
Non ha un colore l’ipocrisia, piuttosto gioca con le
mezze tinte. Si insinua e seduce in “chiaroscuro”, con “il fascino della menzogna”.Papa
Francesco, partendo dal brano del Vangelo di Luca –
Gesù e i discepoli in mezzo a una calca che si calpesta i piedi tanto è fitta – mette in luce lo schietto avvertimento di Cristo ai suoi: “Guardatevi dal lievito dei farisei”. “È una cosa
piccolissima” il lievito, osserva Francesco, ma per come Gesù ne parla è come se volesse dire “virus”. Come “un medico” che dice “ai suoi collaboratori” di fare attenzione ai rischi di un
“contagio”: “L’ipocrisia è quel modo di vivere, di agire, di parlare che non è chiaro. Forse sorride, forse è serio… Non è luce, non è tenebra… Si muove in una maniera che sembra non minacciare
nessuno, come la serpe, ma ha il fascino del chiaroscuro. Ha quel fascino di non avere le cose chiare, di non dire le cose chiaramente; il fascino della menzogna, delle apparenze… Ai farisei
ipocriti, Gesù diceva anche che erano pieni di se stessi, di vanità, che a loro piaceva passeggiare nelle piazze facendo vedere che erano importanti, gente colta…”.
Gesù tuttavia rassicura la folla. “Non abbiate paura”,
afferma, perché “non c’è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto
che non sarà conosciuto”. Come a dire, osserva ancora
Francesco, che nascondersi “non aiuta”, anche se “il lievito dei farisei” portava e porta “la gente ad amare più le tenebre che la luce”: “Questo lievito è un virus che ammala e ti farà morire.
Guardatevi! Questo lievito ti porta alle tenebre. Guardatevi! Ma c’è uno che è più grande di questo: è il Padre che è nel Cielo. ‘Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure,
nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio. Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati’. E poi, l’esortazione finale: ‘Non abbiate paura! Valete più di molti passeri!’. Davanti a
tutte queste paure che ci mettono di qua e di là e di là, e che ci mette il virus, il lievito dell’ipocrisia farisaica, Gesù ci dice: ‘C’è un Padre. C’è un Padre che vi ama. C’è un Padre che ha
cura di voi’”.
E c’è un solo modo per evitare il contagio, sostiene Papa
Francesco. È la strada indicata da Gesù: pregare. L’unica soluzione, conclude, per non cadere in quell’“atteggiamento farisaico che non è né luce né tenebre”, ma è “a metà” di un cammino che “mai
arriverà alla luce di Dio”:
“Preghiamo. Preghiamo tanto. ‘Signore, custodisci la tua
Chiesa, che siamo tutti noi: custodisci il tuo popolo, quello che si era radunato e si calpestavano tra loro, a vicenda. Custodisci il tuo popolo, perché ami la luce, la luce che viene dal Padre,
che viene da Tuo Padre, che ha inviato Te per salvarci. Custodisci il tuo popolo perché non divenga ipocrita, perché non cada nel tepore della vita. Custodisci il tuo popolo perché abbia la gioia
di sapere che c’è un Padre che ci ama tanto”.
La pazienza, ovvero una vita saggia!
“Siate dunque pazienti, fratelli, fino alla venuta del Signore. Osservate come l’agricoltore aspetta il frutto prezioso della terra pazientando, finché esso abbia ricevuto la pioggia della prima e dell’ultima stagione. Siate pazienti anche voi; fortificate i vostri cuori, perché la venuta del Signore è vicina.” Giacomo 5:7,8
Il Regno di Dio si costruisce con pazienza: lo afferma san Giacomo. La
pazienza è espressione di fortezza: san Tommaso d’Aquino sostiene addirittura che un santo si riconosca dalla sua pazienza. Chi affronta con coraggio le piccole difficoltà della vita costruisce,
giorno per giorno, la sua salvezza. L’uomo paziente sa parlare, sa tacere, sa intervenire al momento più opportuno. Ha la convinzione che tutto ciò che pensa o fa è registrato nel libro della
vita. Pazienza serve nel nostro lavoro quotidiano, perché essa ci aiuta a muovere i nostri passi, affinché siano né troppo lunghi, né troppo corti. State attenti a non stravolgere gli
avvenimenti: lasciate che gli eventi provvidenziali si snodino senza interferenze e imparate a ritrovare in essi la volontà di Dio. Se entrerete nell’orbita di Dio, lì troverete la
pace.
Quanta pazienza anche nella preghiera: essa è uno scavalcare il muro delle
cose, per incontrare Dio. Pazienza ci vuole anche nel tener pulita la nostra coscienza, nel cacciare via da noi tutto ciò che avvelena i nostri rapporti con il prossimo, nel forgiare in noi un
carattere, in armonia con Dio e con il prossimo, capace di offrirsi in maniera simpatica a chi ci incontra. Cesellate le vostre giornate con l’attenzione che l’amore
suggerisce.
Siate pazienti nelle prove della vita, siate pronti, dopo il sereno, ad
aprire gli ombrelli e a lasciar piovere sulle vostre teste ciò che la Provvidenza ha stabilito: ciò è possibile se dentro il cuore canta l’ideale. La pazienza è l’espressione più chiara
dell’equilibrio interiore. La pazienza ci aiuta a conquistare noi stessi: conquistarci al buon senso, al senso della misura, all’umiltà, al rapporto sereno con Dio e con i fratelli. Non si
ottengono grazie con la rabbia, ma con la fortezza e la grinta!
Santa Rita da Cascia, rispondendo alle angherie con la pazienza e la
dolcezza, convertì il marito. La pazienza ci aiuta a capire che anche ciò che parrebbe nuocere, può servire a costruire una vita saggia.
Il sasso nel ruscello
Tempo fa un grande maestro indiano di vita spirituale scrisse: "Sono seduto sulla riva di un ruscello e osservo un sasso rotondo immerso nell'acqua. Da quanti anni il sasso è bagnato dall'acqua? Forse da dieci, forse da cento? Ma l'acqua non è riuscita a penetrare nel sasso. Se spacco quella pietra, dentro è asciutta".
Così è anche per noi, che viviamo immersi in Dio e non ce ne lasciamo penetrare: Dio rimane alla superficie della nostra vita, non ci trasforma perché non siamo disposti a lasciarci penetrare e trasformare dall'amore di Dio. Siamo come un sasso nel ruscello che nel suo interno rimane asciutto.
Il mistero del tempo
(Michael Ende, Momo)
Esiste un grande eppur quotidiano mistero. Tutti gli uomini ne partecipano, ma pochissimi si fermano a rifletterci. Quasi tutti si limitano a prenderlo come viene e non se ne meravigliano
affatto. Questo mistero è il tempo. Esistono calendari ed orologi per misurarlo, misure di ben poco significato, perché tutti sappiamo che, talvolta, un'unica ora ci può sembrare una eternità, e
un'altra invece passa in un attimo... dipende da quel che viviamo in quest'ora.
Perché il tempo è vita. E la vita dimora nel cuore.
Calmati
Se la tua fede vacilla, calmati: Dio ti guarda.
Se tutto sembra finire, calmati: Dio rimane.
Se sei nella tristezza, calmati: Dio è la consolazione.
Se il peccato ti opprime, calmati: Dio perdona.
Se hai i nervi tesi, calmati: Dio è pazienza.
Se nessuno ti comprende, calmati: Dio ti conosce.
Se urgono scelte importanti, calmati: Dio ti guida.
Se sei smarrito, calmati: Dio ti vede.
Se sei in difficoltà, calmati: Dio è provvidente.
Se la malattia ti logora, calmati: Dio guarisce.
Se la croce è pesante, calmati: Dio ti sostiene.
Se la morte ti spaventa, calmati: Dio è risurrezione.
Dio è sempre con noi, ci ama e ci ascolta.
Se mio padre ha sempre il muso,
è perché io non so sorridere.
Se mia madre urla sempre,
è perché io non so sussurrare.
Se i miei amici sono sempre annoiati,
è perché io non so divertirmi.
Se la parrocchia è sempre così spenta,
è perché io non riesco più a donarmi.
Se la gente è cattiva,
è perché io non sono buono.
Se quest'anno tornerai Signore,
è perché io ricominci a cambiare.
scuotono le strade del mondo.
Ogni persona che incontriamo
ha sempre da raccontarci una lacrima sofferta.
Siamo tutti con gli occhi rivolti verso un'alba serena,
che però tarda a spuntare.
A noi, tuoi figli, o Signore,
hai affidato il compito di seminare speranza
dove c'è disperazione,
poiché la tua grazia ha posto in noi
il seme fecondo che genera il mondo redento e salvato.
Aiutaci, Signore, ad essere ogni giorno
non diffusori di lacrimogeni,
ma banditori della Buona Novella che, nonostante tutto,
la storia sfocia in un giardino di salvezza,
perché è tenuta saldamente nella tue mani.
Ricordate che la Passione di Cristo termina sempre nella gioia della Risurrezione, così, quando sentite nel vostro cuore la sofferenza di Cristo, ricordate che deve venire la Resurrezione, deve sorgere la gioia della Pasqua. Non lasciatevi mai invadere in tal maniera dal dolore da dimenticare la gioia di Cristo risorto.
Il pane che a voi sopravanza è il pane dell'affamato;
la tunica appesa al vostro armadio è la tunica di colui che è nudo;
le scarpe che voi non portate sono le scarpe di chi è scalzo;
il denaro che voi tenete nascosto è il denaro del povero;
le opere di carità che voi non compite
sono altrettante ingiustizie che voi compite.
San Basilio Magno
Non ti arrendere mai,
neanche quando la fatica si fa sentire,
neanche quando il tuo piede inciampa,
neanche quando i tuoi occhi bruciano,
neanche quando i tuoi sforzi sono ignorati,
neanche quando la delusione ti avvilisce,
neanche quando l'errore ti scoraggia,
neanche quando il tradimento ti ferisce,
neanche quando il successo ti abbandona,
neanche quando l'ingratitudine ti sgomenta,
neanche quando l'incomprensione ti circonda,
neanche quando la noia ti atterra,
neanche quando tutto ha l'aria del niente,
neanche quando il peso dei peccati ti schiaccia.
Invoca il tuo Dio,
stringi i pugni,
sorridi...
E ricomincia!
(fonte non specificata)
Ama e fa ciò che vuoi
Dunque, una volta per tutte, ti viene proposto un
breve precetto: ama e fa ciò che vuoi. Se tu taci, taci per amore: se tu parli, parla per amore; se tu correggi, correggi per amore; se tu perdoni, perdona per amore. Sia in te la radice
dell'amore; e da questa radice non può derivare se non il bene.
(Agostino di Ippona, Commento alla prima lettera di
Giovanni VII, 7-8)
Credo che la vita
non è un'avventura da vivere
secondo le mode correnti,
ma un impegno a realizzare il progetto
che Dio ha su ognuno di noi:
un progetto di amore
che trasforma la nostra esistenza.
Credo che la più grande gioia
di un uomo è incontrare Gesù Cristo,
Dio fatto carne. In lui ogni cosa
- miserie, peccati, storia, speranza -
assume nuova dimensione
e significato.
Credo che ogni uomo possa
rinascere a una vita genuina e dignitosa
in qualunque momento
della sua esistenza.
Compiendo sino in fondo
la volontà di Dio può
non solo rendersi libero
ma anche sconfiggere il male.
(Thomas Merton)
Semina...semina
Quello che conta è seminare...
semina con un tuo sorriso,
con un tuo saluto.
Semina con un tuo dolce sguard
con un caloroso abbraccio.
Semina in ogni occasione e cir
con coraggio ed entusiasmo!
Semina con fede,
ma soprattutto con amore;
così che il tuo seminare
diventi fecondo.
E se il seme cadrà su un terre
senza produrre né frutto né fi
rimarrà comunque in te
la gioia d'aver seminato.
Chiesi a Dio la ricchezza per poter essere felice
e mi diede la povertà perché fossi saggio.
Chiesi di tutto per potermi godere la vita
ebbi la vita per godere di tutto.
Non ebbi nulla di quello che avevo chiesto,
ma ebbi tutto quello che avevo sperato.
(Dal muro di un vecchio monastero)
Custodite nelle vostre case la Bibbia,
leggete, approfondite e comprendete pienamente le sue pagine,
trasformatele in preghiera e testimonianza di vita,
ascoltatela con amore e fede nella liturgia.
Create il silenzio
per ascoltare con efficacia la Parola del Signore
e conservate il silenzio dopo l'ascolto,
perché essa continuerà a dimorare,
a vivere e a parlare a voi.
Fatela risuonare all'inizio del vostro giorno
perché Dio abbia la prima parola
e lasciatela echeggiare in voi alla sera
perché l'ultima parola sia di Dio.
(Sinodo dei Vescovi 2008)
È importante che il riposo sia riempito con l'incontro. Penso - sì,
certamente – all'incontro con la natura, con le montagne, con il mare, con le foreste. Ma ciò non è ancora tutto quanto si può dire del riposo. Bisogna che esso sia riempito con un contenuto
nuovo: l'incontro con Cristo, l'incontro con Dio. Significa aprire la vista interiore dell'anima alla sua presenza nel mondo, aprire l'udito interiore alla Parola della sua Verità. Auguro a tutti
un simile riposo.(Giovanni Paolo
II)
Il Vangelo insegna che l'uomo cambia la sua vita, la sua mentalità, si converte al bene non perché viene sgridato, rimproverato, punito, ma perché si scopre amato nonostante sia peccatore.
Non esiste:
|
Ciascuno di noi ha una missione nella vita.
Gesù prega il Padre per i suoi seguaci, dicendo: «Come tu mi hai mandato nel mondo, anch'io li ho mandati nel mondo» (Giovanni17,18).
Di rado ci rendiamo pienamente conto che siamo mandati per adempiere i compiti che Dio ci ha dato.
Agiamo come se fossimo noi a scegliere come, dove e con chi vivere.
Agiamo come se fossimo gettati allo sbaraglio nella creazione e dovessimo decidere come passare il tempo finché moriremo.
Ma siamo stati mandati nel mondo da Dio, proprio come Gesù.
Quando cominciamo a vivere con questa convinzione la nostra vita, scopriamo subito che cosa siamo stati mandati a fare.
(Henri J. M. Nouwen)
Credo che la vita
non è un'avventura da vivere
secondo le mode correnti,
ma un impegno a realizzare il progetto
che Dio ha su ognuno di noi:
un progetto di amore
che trasforma la nostra esistenza.
Credo che la più grande gioia
di un uomo è incontrare Gesù Cristo,
Dio fatto carne. In Lui ogni cosa
- miserie, peccati, storia, speranza -
assume nuova dimensione
e significato.
Credo che ogni uomo possa
rinascere a una vita genuina e dignitosa
in qualunque momento
della sua esistenza.
Compiendo sino in fondo
la volontà di Dio può
non solo rendersi libero
ma anche sconfiggere il male.
(Thomas Merton)
Senza la luce di Dio nessun uomo si salva.
Essa fa muovere all'uomo i primi passi;
essa lo conduce al vertice della perfezione.
Perciò, se vuoi cominciare a possedere questa luce di Dio,
prega;
se sei già impegnato nella salita della
perfezione
e vuoi che questa luce in te aumenti, prega;
se sei giunto al vertice della perfezione
e vuoi ancora luce per poterti
in essa mantenere, prega;
se vuoi la fede, prega;
se vuoi la speranza, prega;
se vuoi la carità, prega;
se vuoi la povertà, prega;
se vuoi l'obbedienza, la castità, l'umiltà,
la mansuetudine, la fortezza, prega.
Qualunque virtù tu desideri, prega.
E prega leggendo nel libro della vita,
cioè nella vita del Dio-Uomo Gesù,
che fu tutta povertà, dolore,
disprezzo e
perfetta obbedienza.
(Beata Angela da Foligno)
La perla di gran valore è nascosta profondamente.
Come un pescatore di perle, o anima mia, tuffati,
tuffati nel profondo, tuffati ancora più giù, e cerca!
Forse non troverai nulla la prima volta.
Come un pescatore di perle, o anima mia,
senza stancarti, persisti e persisti ancora,
tuffati nel profondo, sempre più giù, e cerca!
Quelli che non sanno il segreto,
si burleranno di te e tu ne sarai rattristato.
Ma non perdere coraggio, pescatore di perle, o anima mia!
La perla di gran valore è proprio là nascosta,
nascosta proprio in fondo.
E' la tua fede che ti aiuterà a trovare il tesoro
ed è essa che permetterà che quello che era nascosto
sia infine rivelato.
Tuffati nel profondo, tuffati ancora più giù,
come un pescatore di perle, o anima mia.
E cerca, cerca senza stancarti!
(Swami Paramananda)
Se
Se saprai
mantenere la testa quando tutti intorno a te
la perdono, e
te ne fanno colpa.
Se saprai
avere fiducia in te stesso quando tutti ne dubitano,
tenendo però
considerazione anche del loro dubbio.
Se saprai
aspettare senza stancarti di aspettare,
O essendo
calunniato, non rispondere con calunnia,
O essendo
odiato, non dare spazio all'odio,
Senza tuttavia
sembrare troppo buono, né parlare troppo saggio;
Se saprai
sognare, senza fare del sogno il tuo padrone;
Se saprai
pensare, senza fare del pensiero il tuo scopo,
Se saprai
confrontarti con Trionfo e Rovina
E trattare
allo stesso modo questi due impostori.
Se riuscirai a
sopportare di sentire le verità che hai detto
Distorte dai
furfanti per abbindolare gli sciocchi,
O a guardare
le cose per le quali hai dato la vita, distrutte,
E piegarti a
ricostruirle con i tuoi logori arnesi.
Se saprai fare
un solo mucchio di tutte le tue fortune
E rischiarlo
in un unico lancio a testa e croce,
E perdere, e
ricominciare di nuovo dal principio
senza mai far
parola della tua perdita.
Se saprai
serrare il tuo cuore, tendini e nervi
nel servire il
tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,
E a tenere
duro quando in te non c'è più nulla
Se non la
Volontà che dice loro: "Tenete duro!"
Se saprai
parlare alle folle senza perdere la tua virtù,
O passeggiare
con i Re, rimanendo te stesso,
Se né i nemici
né gli amici più cari potranno ferirti,
Se per te ogni
persona conterà, ma nessuno troppo.
Se saprai
riempire ogni inesorabile minuto
Dando valore
ad ognuno dei sessanta secondi,
Tua sarà la
Terra e tutto ciò che è in essa,
E — quel che
più conta — sarai un Uomo, figlio mio!
Lo scatenarsi delle tempeste, l'imperversare dei venti, lo straripare dei fiumi, non dipendono da me,
Signore Gesù, e neppure la pioggia che cade ostinatamente e le grandinate che si abbattono improvvise e devastanti. Fanno parte della natura e di questa nostra storia, agitata da scosse
impreviste.
E tuttavia tu non mi lasci in balìa alla furia degli elementi o alle forze opposte che si scatenano. Tu
mi offri la possibilità di costruire la mia casa sulla roccia, una roccia che tiene, che offre sicurezza in qualsiasi frangente, con qualsiasi tempo.
Sei tu questa roccia, questo terreno solido che mi assicura di resistere
a qualsiasi attacco, a qualsiasi terremoto. Ma non basta che io ti dica la mia scelta a parole, con professioni di fede perfette, con l'adesione pronta alle tue idee. Tu chiedi fatti, decisioni
concrete, che mettano in pratica il tuo Vangelo.
Tu mi domandi di abbandonare il ruolo dello spettatore entusiasta per
diventare un costruttore che realizza il tuo progetto. Amen.
La vita di ognuno è un'attesa.
Il presente non basta a nessuno.
In un primo momento, pare che ci manchi qualcosa.
Più tardi ci si accorge che ci manca
Qualcuno.
E lo attendiamo.(don Primo Mazzolari)
Quando perdi ogni certezza, quando ti abbandona ogni speranza, quando ti sembra che niente e nessuno ti possa liberare dall'angoscia che ti tormenta, fatti un segno di croce e pensa che dalla croce Gesu' ti ha salvato, abbraccia quindi anche tu la tua croce, con Lui, e non sarai piu' solo perche' Lui e' la certezza, Lui e' la speranza e con Lui l'angoscia che ti tormenta diventa la tua santita', dall'unione con Lui inizia il tuo Paradiso. Questo e' il senso della vita per un cristiano.(Agata Fernandez Motzo)
C'è vita solo dove c'è amore.
La vita senza amore è morte.
La legge dell'amore governa il mondo.
Se c'è nel cuore umano un amore puro, tutto il resto segue automaticamente e il campo del servizio è illimitato.
Se si aprono le porte del cuore tutto può entrarvi.
(Mahatma Gandhi)
Se la pianta non si orienta verso la luce, appassisce. Se il cristiano rifiuta di
guardare la luce, se si ostina a guardare solo le tenebre, cammina verso una morte lenta; non può crescere né costruirsi in Cristo.
A poco a poco Cristo trasforma e trasfigura tutte le forze ribelli e contraddittorie che
ci sono dentro di noi... Piangere sulla nostra ferita ci trasformerebbe in uno strazio, in una forza che aggredisce con violenza noi stessi e gli altri, soprattutto chi ci è più vicino. Una volta
trasfigurata da Cristo, la ferita si trasforma in una fonte di energia, in una sorgente da cui scaturiscono le forze di comunione, di amicizia e comprensione. Questa trasfigurazione è l'inizio
della risurrezione sulla terra, è vivere la Pasqua insieme a Gesù; è un continuo passare dalla morte alla vita.
(frère Roger di Taizè)
Ogni società si trova a dover scegliere fra
una legge di vita e di pace, e una legge di morte e di odio. La legge di morte è quella che dice: i forti devono essere i primi. Ciò fa sì che tutti lottino per essere forti, in modo da essere
serviti. Questa legge è disperata, perché anche il forte un giorno diverrà debole, e i deboli che lui non ha amato lo lasceranno morire abbandonato. C'è solo una via d'uscita a questa
disperazione: obbedire alla legge della vita e dell'amore. Questa legge è il contrario della prima: dice che i poveri e deboli debbono essere serviti per primi. Questa legge porta pace, perché
nessuno competerà mai con gli altri, lotterà contro gli altri, ucciderà gli altri per divenire debole e povero. Ed è una legge di vita, perché quando il forte diverrà debole, sarà sostenuto dai
deboli che lui ha aiutato quand'era forte.
(Abbé Pierre)
Non tutto quello che desideriamo
può comprarci il denaro.
Per esempio si può comprare:
il letto, ma non il sonno;
il cibo, ma non l'appetito;
il libro, ma non l'intelligenza;
la cultura, ma non la sapienza;
una casa, ma non la famiglia;
la medicina, ma non la salute;
lo svago, ma non la felicità;
la tranquillità, ma non la pace;
la sicurezza materiale, ma non la
spirituale;
il crocifisso, ma non la fede;
un posto nel cimitero, ma non nel
cielo;
compagnia, piacere, risate, ma non veri
amici.
Dio non ti chiederà che modello di auto
usavi,
ti chiederà a quanta gente hai dato un
passaggio.
Dio non ti chiederà i metri quadrati della tua
casa,
ti chiederà quanta gente hai
ospitato.
Dio non ti chiederà la marca dei vestiti nel tuo
armadio,
ti chiederà quanta gente hai aiutato a
vestirsi.
Dio non ti chiederà quanto era alto il tuo
stipendio,
ti chiederà se hai venduto la tua coscienza per
ottenerlo.
Dio non ti chiederà qual era il tuo titolo di
studio,
ti chiederà se hai fatto il tuo lavoro al meglio delle tue
capacità.
Dio non ti chiederà quanti amici
avevi,
ti chiederà quanta gente ti considerava suo
amico.
Dio non ti chiederà in che quartiere
vivevi,
ti chiederà come trattavi i tuoi
vicini.
Dio non ti chiederà il colore della tua
pelle,
ti chiederà la purezza della tua
anima.
Dio non ti chiederà perché hai tardato tanto a cercare la
salvezza,
ti porterà con amore alla tua casa in Cielo, e non alle porte
dell'inferno.
Dio non accusa:
ti chiede solo di predicare con
l'esempio.
Signore, quante cose
ti ho chiesto: la salute, la
guarigione,
il benessere. Quante volte
ti ho pregato di realizzare i miei
sogni,
di dare un volto
ai miei desideri. Ti ho
trattato
come un servo.
Ma io che cosa ti ho dato?
Facile è occupare un posto nell’agenda
telefonica.
Difficile è occupare il cuore di
qualcuno.
Facile è giudicare gli errori degli
altri.
Difficile è riconoscere i nostri propri
errori.
Facile è ferire chi ci ama.
Difficile è curare questa
ferita.
Facile è perdonare gli altri.
Difficile è chiedere perdono.
Facile è esibire la vittoria.
Difficile è assumere la sconfitta con
dignità.
Facile è sognare tutte le
notti.
Difficile è lottare per un
sogno.
Facile è pregare tutte le
notti.
Difficile è trovare Dio nelle piccole
cose.
Facile è dire che amiamo.
Difficile è dimostrarlo tutti i
giorni.
Facile è criticare gli altri.
Difficile è migliorarne uno.
Facile è pensare di
migliorare.
Difficile è smettere di pensarlo e farlo
realmente.
Facile è ricevere.
Difficile è dare.