FESTA DEL RINGRAZIAMENTO

PIUMAZZO: SECONDA DOMENICA DI NOVEMBRE

FESTA DEL RINGRAZIAMENTO DOMENICA 10.NOVEMBRE 2013

Nelle realtà’ rurali la classica Festa del Ringraziamento è

legata a tradizioni agresti e religiose che si uniscono per

manifestare la gioia del raccolto e dell’annata agricola.

Purtroppo gli agricoltori diminuiscono sempre più e sono

sempre più anziani. I frutti che hanno donato alla parrocchia

erano di una bellezza stupefacente e ciò sta a significare con

quanto amore li coltivino. Nel prenderci cura del creato e di

tutto quello che produce la terra, noi constatiamo che Dio

tramite esso si prende cura di noi. L’approccio cristiano mette Dio al primo posto, l’uomo

come prima creatura e il creato come dono di Dio all’uomo affinché in esso, l’uomo, ogni

uomo, tutto l’uomo si sviluppi e faccia sviluppare il creato stesso in tutte le sue

componenti; uomini, animali, piante,....Pertanto la visione cristiana è il camminare

insieme dell’uomo e dell’ambiente verso Dio. Affinché ciò si verifichi tutti dobbiamo

pregare perché nuovi giovani ritornino ai campi. Alcuni ci stanno provando ed a loro noi

siamo grati e sentiamo che questa loro vocazione rinnova l’intera società, perché il ritorno

alla terra cambia radicalmente un paese e produce benessere per tutti, ravviva la luce

negli occhi degli anziani che non vedono morire i loro sforzi, interpella i responsabili delle

istituzioni affinché sorreggano con un reddito agricolo o sovvenzioni i giovani che si

inseriscono in questo settore. Un particolare apprezzamento alle artefici del mirabile

disegno artistico ai piedi dell’altare, eseguito con grano, zucchero, mele, sale, biscotti,

pane e vino, raffigurante l’Eucaristia, tema dell’anno.

Fernando

Alla riunione preparatoria il 17 ottobre , presenti Antonio Trenti, Giovani Cavazzoni, Alessandra Rossi e Maria, Willer Comellini, Suor Theresa e Suor Pavana, Marco Serra e Wanda, Mazzucchi Armando e Luciana, Maccaferri Amedeo e Angela, Ballestri Fernando, Lamberto Tabellini, Giorgi Antonella, Lorenza Russo, Fiorino Masini, Daniela Vignali; non hanno potuto partecipare, ma hanno dato la loro disponibilità Luigi Nizzi e Stefano Tampieri.

 

Dopo avere esaminato varie proposte, decisione di scegliere come "Logo" nell'Anno del Battesimo la riproduzione del paliotto dell'altare centrale, con la rappresentazione di due pavoni fra un rigoglio di frutti e, al centro, "la fonte da cui sgorga l'acqua della vita". Il Battesimo come sacramento unito e conseguente alla Beata Passione del Signore.  

La fonte da cui sgorga l'acqua della vita

Il programma di massima sarà il seguente:

Domenica 13 Novembre 2011

MATTINO

Apertura Mostra mercato della frutta in teatro

Rapprentazione sul palco del "trap in una stalla"

Angolo torte, per le Missione di Mapanda

Mostra mercato delle Ragazze del Cucito

Il salotto dell'Aceto Balsamico

S Messa ore 10,00 con offertorio 

Benedizione mezzi agricoli in piazza

 

POMERIGGIO

Premiazioni del Palio Aceto Balsamico

Festa delle Castagne

Giochi in piazza per grandi e piccoli

The e Cioko Point

Salsiccia alla piastra

 

Sabato 19 Novembre ore 19,30

CENA DEL RINGRAZIAMENTO

Antipasto di Grana e aceto balsamico

Polenta e Capriolo

Prosciutto al forno e verdure

Pane, Vino Rosso e Bianco, Acqua

Frutta, Dolce, caffè. 

Iscriversi da Gerry: 059931206, Luigi Nizzi, Fernando Ballestri 


Dal romanzo "otel Bruni": la veglia nella stalla

"La stalla era un edificio imponente, per metà adibito a fienile d'inverno e a cascina per il grano d'estate, dopo la mietitura. Nell'altra metà stavano le vacche, quattro paia di buoi per arare e un toro per la monta. Era lì che ci si trovava d'inverno a veglia, per non andare a letto con le galline e per tirare tardi con ospiti sia occasionali che abituali, senza dover bruciare legna nel camino, perchè il calore delle bestie era più che sufficente. Quella sarebbe stata una lunga notte, perchè il giorno dopo nessuno, tranne il bovaro, avrebbe dovuto alzarsi; una notte da passare nella stalla ad ascoltare storie. 

E così, dopo cena, mentre le donne rigovernavano, gli uomini uno dopo l'altro entrarono nella stalla, portandosi dietro un bottiglione di vino rosso novello, che non aveva ancora finito di fermentare".